Entro la fine del 2019 le sale di Palazzo Bocconi-Rizzoli-Carraro ospiteranno il Museo etrusco di Milano.
Il progetto, finanziato dalla Fondazione che porta il nome di Luigi Rovati, Cavaliere del Lavoro, medico, ricercatore e fondatore della farmaceutica Rottapharm-Madaus di Monza, si svilupperà su tre piani per circa 1.500 metri quadrati. Ma lo spazio espositivo vero e proprio sarà sotterraneo, riadattando e allargando una piccola sala cinematografica privata che era stata voluta da un precedente proprietario, l’imprenditore Angelo Rizzoli.
Sarà proprio in questo spazio sotterraneo che troverà posto il nucleo centrale del museo: settecento reperti tra buccheri e impasti della collezione Cottier Angeli, acquisita in Svizzera dalla famiglia Rovati, riportata in Italia in virtù di un accordo con il ministero delle Attività culturali, e considerata dagli esperti la più completa raccolta di vasi del periodo arcaico presa a riferimento dai grandi musei del mondo.
L’impatto del visitatore, al piano terra, sarà con l’atrio che porta al bistrot, alla libreria e al giardino interno, vincolato dalla Sovrintendenza, dove sarà possibile sostare. Al piano sotterraneo avrà posto l’esposizione dei reperti etruschi, mentre nei piani superiori potrà essere visitata la dimora con gli interni disegnati dall’architetto Filippo Perego negli anni ’70.
Il museo, che accoglierà altre opere di collezioni private che la Fondazione Luigi Rovati raccoglierà rendendone possibile la fruizione, intende proporsi come centro di eccellenza nel campo della conservazione, dello studio e della valorizzazione dei reperti antichi, configurandosi, in virtù della centralità di Milano, come un polo d’attrazione per le realtà legate all’archeologia etrusca dislocate sul territorio nazionale.