Maggior consapevolezza del nostro benessere e salute della mente in chiave preventiva sono stati i temi al centro dell’edizione 2018 di “Vivere sani, Vivere bene”.
L’iniziativa, promossa dalla Fondazione Zoè – Zambon Open Education, presieduta dal Cav. Lav. Elena Zambon, ha inteso chiudere un ciclo triennale di appuntamenti nel corso dei quali i partecipanti sono stati accompagnati nell’universo della mente attraverso la filosofia, l’arte, la medicina, l’assistenza e la ricerca scientifica.
“Il nostro obiettivo – spiega il Segretario Generale della Fondazione Zoè, Mariapaola Biasi – è far entrare la cura del nostro benessere nel mondo della “cultura” intesa nel suo significato più alto, cioè come concorso alla nostra formazione in quanto individui e membri della società. Per questo motivo la scelta ideativa di “Vivere sani, Vivere bene” unisce medicina, scienza, filosofia, musica, economia, società, per riflettere su ciascun tema in chiave allargata e multidisciplinare. Tutti i nostri eventi, le nostre attività hanno lo stesso denominatore comune: la proposta di dare alla salute lo spazio e lo spessore che merita, per interiorizzare l’idea che “prendersi cura” è un valore che va coltivato con sollecitudine e attenzione. Che si tratti di cura di noi stessi o che sia la cura degli altri”.
La rassegna, ospitata a Vicenza dal 14 al 21 ottobre, è stata sviluppata in momenti culturali, di divulgazione scientifica e di confronto con un’anteprima, il 6 ottobre, articolata in un’opera musicale realizzata con i contributi vocali di persone con Alzheimer le cui voci sono state raccolte da familiari, amici e volontari, dando vita a un’esperienza di ascolto di grande emozione. Al termine è seguita la presentazione del protocollo «Train the Brain, prevenire l’invecchiamento celebrale», con Giovanni Anzidei, vicepresidente della Fondazione Igea e Michela Marcon, neurologa dell’Ospedale San Bortolo.
L’intervento ha presentato i benefici del protocollo «Train the Brain», ideato dal Professore Lamberto Maffei, Vicepresidente dell’Accademia Nazionale dei Lincei e realizzato dal Consiglio Nazionale delle Ricerche – CNR con l’Università di Pisa, e evidenziato come corretti stili di vita e attività di training fisico e cognitivo, previsti dal protocollo stesso, migliorino gli indicatori della salute del cervello e rappresentino una possibile strategia per ridurre e ritardare di alcuni anni la manifestazione e il decorso delle demenze.
Domenica 14 il confronto scientifico è stato aperto da un intervento di Giacomo Rizzolatti, Professore Emerito all’Università di Parma e responsabile del Dipartimento di Neuroscienze del Consiglio Nazionale delle Ricerche di Parma, sui meccanismi neuronali alla base dell’empatia per poi proseguire l’indomani in un viaggio attraverso le 60 patologie del sonno con Luigi Ferrini Strambi, Professore di Neurologia e direttore del Centro di Medicina del Sonno dell’Istituto Scientifico Ospedale San Raffaele di Milano.
Martedì 16 ottobre, Palazzo delle Opere Sociali ha ospitato un doppio incontro dedicato al rapporto tra malattia e speranza con la partecipazione dello psichiatra Eugenio Borgna e di Fabrizio Benedetti, Professore di Fisiologia e Neuroscienze presso l’Università di Torino.
Non di minore importanza, in tema di salute mentale, è l’aspetto della sessualità che è stato sviluppato nell’appuntamento di mercoledì 17 con Emmanuele A. Jannini, Professore di endocrinologia e sessuologia medica.
Al rapporto tra malattia di Parkinson e lavoro, dal punto di vista sia psicologico sia normativo, è stata dedicata la tavola rotonda di giovedì 18 dal titolo “Attivi come prima? Parkinson e lavoro”.
La giornata di venerdì ha approfondito i temi dell’evoluzione del cervello negli ultimi 300 mila anni con Telmo Pievani, Professore di Filosofia delle Scienze biologiche presso l’Università degli Studi di Padova e delle interazioni tra neuroni e cibo con Maurizio Memo, Professore di Farmacologia dell’Università di Brescia. Sabato 20 l’attenzione è stata dedicata all’interazione tra gli stati infiammatori del corpo e la salute del cervello e domenica 21 la tavola rotonda conclusiva della rassegna, con la partecipazione di esperti dell’Istituto Nazionale dei Tumori di Milano, ha approfondito il tema della relazione umana tra medico e paziente.