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SINTESI IN PRIMO PIANO – 1 dicembre 2019

In evidenza sui maggiori quotidiani:

– Salva-Stati, tensione nella maggioranza.
– Calabria, la candidatura di Callipo scuote Pd e M5S.
– Manovra, al via i primi ritocchi al testo
– Attentato a Londra, il terrorista era sorvegliato con il braccialetto elettronico

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Foschi Paolo 
Titolo: Salva-Stati, maggioranza divisa
Tema: Salva-Stati

Lo scontro politico sul fondo salva-Stati tiene in fibrillazione l’esecutivo anche nel weekend. “Il governo non andrà a casa, lunedì riferirò in Parlamento e inizieremo a spazzare via tutte le fesserie che sono state dette”, dice il premier Conte, ma Salvini torna all’attacco: “Il Mes ruba i soldi ai risparmiatori italiani per finanziare le banche tedesche”. Nel governo, il M5S spinge per rivedere il trattato, mentre il Pd teme che l’Italia possa “perdere credibilità rimettendo in discussione il negoziato”. Luigi Di Maio ha comunque smentito l’ipotesi dell’apertura della crisi se non verrà rimesso il discussione il testo. Il ministro Gualtieri sostiene che “in questo momento il negoziato ha tutte le possibilità di poter migliorare questo trattato». Per Graziano Delrio, capogruppo alla Camera del Pd, invece “non si può a 4 giorni dalla ratifica di un trattato internazionale rimettere tutto in discussione e chiedere rinvii” anche se, ha precisato, “non l’abbiamo mediáto noi, è stato fatto dal governo precedente”.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Perrone Manuela 
Titolo: Mes, resta la tensione nel Governo – Il governo cerca l’intesa: sì al Mes con garanzie sull’unione bancaria
Tema: Salva-Stati

Alla vigilia del vertice di maggioranza sul Mes, previsto oggi in serata a PalazzoChigi, i toni tra Pd e M5S si arroventano. E il premier Conte promette che domani in Aula alla Camera con l’informativa urgente «spazzeremo via le fesserie e le chiacchiere». Parole dirette non soltanto al leader della Lega Matteo Salvini che ne chiede le dimissioni, ma anche a Luigi Di Maio che, seppur smentendo l’ipotesi di crisi di governo, insiste: “Per l’Italia è sano non accelerare, non può pensare di firmare al buio senza aspettare la fine dei negoziati anche su tutti gli altri aspetti del pacchetto”. L’unico spiraglio di mediazione nella maggioranza sul Fondo SalvaStati si apre proprio sulla «logica di pacchetto» garantita dal premier lo scorso giugno come condizione del via libera italiano alla riforma. E potrebbe sostanziarsi nella pretesa di garanzie immediate dai partner europei sull’altra partita cara all’Italia, quella del completamento dell’unione bancaria.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Lombardo Ilario 
Titolo: Il retroscena – Mes, l’offensiva di Gualtieri “Sono anche pronto al veto”
Tema: Salva-Stati

Il ministro del Tesoro Roberto Gualtieri ritiene che il Meccanismo europeo di stabilità, noto come fondo salva-Stati, è un trattato che va bene all’Italia e che non ci espone agli squali della speculazione come la vulgata sovranista e qualcuno anche dentro i 5 Stelle vuol lasciare intendere. Diverso è il discorso sull’Unione bancaria europea, che, stando alla «logica di pacchetto» promessa da Giuseppe Conte e pretesa nei mesi scorsi a Bruxelles, dovrebbe accompagnare l’approvazione del Mes. Gualtieri, fa sapere, è «pronto persino a mettere il veto», come extrema ratio se all’Eurogruppo di mercoledì si troverà di fronte alle resistenze dei colleghi ministri delle Finanze. Se cioè dovesse prevalere la tesi del tedesco Olaf Scholz, che contempla una valutazione del rating delle banche legato ai titoli di Stato penalizzante per l’Italia.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Barbera Alessandro 
Titolo: Bankitalia difende il Mes “Non minaccia il debito” – Fondo salva-Stati l’Italia allarma l’Ue Bankitalia frena: mai stati contrari
Tema: Salva-Stati

A Bruxelles sono sempre più preoccupati per il dibattito in Italia sulla riforma del Fondo salva-Stati. Più che per il merito delle obiezioni, per il riaccendersi degli istinti antieuropei. Anche perchè il compromesso trovato lo scorso giugno porta con sé due risultati rilevanti per i Paesi ad alto debito. Il primo: nella bozza del nuovo Trattato non c’è nessuna ipotesi di ristrutturazione automatica del debito, a favore della quale l’Olanda aveva fatto forte pressione. Il secondo: il nuovo Fondo salva-Stati aprirà una rete di sicurezza da oltre cinquanta miliardi di euro nell’eventualità di una grave crisi bancaria. Per questo in Banca d’Italia, dalla quale filtra nervosismo per il ripetuto tentativo di Lega e Cinque Stelle di portare il governatore dalla parte dei critici della riforma. “Non ha mai espresso un giudizio negativo sulla riforma”, ripetono da via Nazionale. Visco lo ribadirà in audizione in Parlamento mercoledì prossimo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ducci Andrea 
Titolo: Intervista ad Antonio Patuelli – Patuelli: benefici dal fondo? Speriamo, ma qui le banche finora si sono aiutate da sole
Tema: Salva-Stati

La revisione del Mes (Meccanismo europeo di stabilità), che infiamma la discussione politica, lascia Antonio Patuelli lontano dalle polemiche, ma il presidente dell’Associazione bancaria italiana è netto quando evidenzia i rischi legati alla discussione in atto «sulla ponderazione dei titoli di Stato»: “Già la sola richiesta di andare alla ricerca dei rischi sui titoli sovrani si configura come un atto di conflittualità finanziaria, aggiungo, inoltre, che non crea le condizioni per una maggiore collaborazione a livello europeo”. E ancora: “I titoli di Stato sono finora esenti da rischio e, dunque, per le banche che II detengono non comportano alcun assorbimento di capitale. Ecco, con la ponderazione, gli stessi titoli si ritroverebbero etichettati con un livello di rischiosità. Lascio immaginare le conseguenze per il mondo bancario. Aggiungo una ulteriore considerazione, invitando a riflettere sull’impatto che una scelta del genere potrebbe generare sulla stessa dinamica dei titoli di Stato. E evidente che questo tipo di discussione non è accettabile: considero, insomma, la salvaguardia del concetto di non rischiosità dei titoli di Stato una sorta di linea del Piave”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: Il retroscena – Le proposte per Bruxelles – La strategia di Conte per mediare Tutte le riforme Ue in un «pacchetto»
Tema: Salva-Stati

L’intesa sul fondo Salva-Stati è ancora tutta da scrivere e la tensione in maggioranza rimane alta. Il testo su cui la fragile alleanza di governo ha rischiato di saltare è il Meccanismo europeo di stabilità (Mes), che dovrà essere approvato il 4 e 5 dicembre al vertice Ecofin. Luigi Di Maio si è impuntato, non metterà alcuna firma «al buio» e il premier una volta ancora tenta di mediare tra il veto del Movimento e le convinzioni del Pd, favorevole al trattato. Il premier Conte e il ministro dell’Economia sono allineati nell’intento di sminare il campo e sperano di placare l’ira di Di Maio. La pazienza dei dem e al limite, prova ne siano gli avvertimenti di Franceschini e Delrio: attenzione, perché chi gioca con la credibilità dell’Italia, gioca col fuoco. Per riportare la calma nella maggioranza Conte ha bisogno di tempo ed è nell’ottica di un possibile rinvio che sta costruendo il discorso da pronunciare in Parlamento.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ciriaco Tommaso 
Titolo: Il retroscena – Di Maio, fermati – Zingaretti: “Da Di Maio sfida senza senso all’Ue” La mediazione di Gualtieri
Tema: Salva-Stati

Nicola Zingaretti conferma che non sarà il Pd a rompere con il M5S sulla questione del Mes, pur riconoscendo tutti i rischi della startegia grillina. Soprattutto per il metodo scelto dal ministro degli Esteri, che ha portato avanti un dibattito a colpi di tweet e comunicati stampa “su un tema delicatissimo come il rapporto con Bruxelles”. Una follia anche perché il dibattito interno al Movimento e l’escalation di Di Maio generano un danno politico e fanno pagare un prezzo economico quantificabile al Paese intero: lo spread infatti mostra segnali di nervosismo. Tutti danno la colpa allo scontro interno ai 5stelle, fomentato per paradosso dalla visita di Beppe Grillo a Roma e dalla rinnovata fedeltà al patto con il Pd espressa dal comico. Ma è altrettanto vero che Zingaretti ha ripetuto a più riprese ai suoi di non temere nuove elezioni, che travolgerebbero per primi proprio i griliini. I segnali che arrivano dalle piazze di mezza Italia, innescate dalla protesta delle Sardine, raccontano di un «vento che può cambiare, che sta cambiando», anche se il fantasma di una vittoria di Salvini resta allarmante.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Bianconi Giovanni 
Titolo: Bonafede avvisa i dem – Bonafede, mano tesa alle toghe E sulla prescrizione avvisa il Pd
Tema: Prescrizione

Il ministro della Giustizia Alfonso Bonafede al congresso dell’Associazione nazionale magistrati ribadisce che l’abolizione della prescrizione dei reati dopo la sentenza di primo grado, in vigore dal 1° gennaio, è «una conquista di civiltà». Poi l’attacco al Pd: “Non capisco come sia possibile che chi si opponeva alle leggi di Berlusconi sulla prescrizione breve, pensi ora di votare la proposta di Forza Italia per tornare indietro” .Lasciando intendere che se non si riesce a sbloccare l’accordo per velocizzare i processi è colpa del nuovo alleato di governo: “Quando ci vediamo per discuterne dicono che prima bisogna fermare la modifica della prescrizione; così è un cane che si morde la coda, comunque troveremo una soluzione”. Ai magistrati Bonafede tende la mano nel tentativo di portarli dalla sua parte. Annuncia di avere definitivamente abbandonato l’idea del sorteggio per l’elezione del Consiglio superiore della magistratura, e dice che le aggressioni dei politici alle toghe «in stile seconda Repubblica» non gli piacciono e promette che non ci saranno «riforme punitive» contro giudici e pm, che devono rimanere nello stesso ordine giudiziario.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Candito Alessia 
Titolo: Intervista a Pippo Callipo – Callipo “Basta che Di Maio chiami e sarò pronto a lavorare con i 5S”
Tema: Callipo

Pippo Callipo, 73enne re di un impero imprenditoriale che va dal tonno ai gelati, ha deciso di mettersi in gioco autonomamente, candidandosi alla presidenza della Regione Calabria: “Uniamoci e portiamo avanti questa battaglia di legalità, trasparenza e rinnovamento”, ha detto ieri, rivolgendosi prima al Pd e poi al M5S: “Mi è sembrato doveroso fare questo passo. A farmi riflettere è stata la domanda di uno studente, che mi ha chiesto se non mi sentissi responsabile per il futuro della Calabria. Quella è stata la molla, oltre a innumerevoli sollecitazioni dalla società civile”.E ancora: “Ho fatto un pubblico appello a chi nella società civile ha a cuore il futuro della Calabria, vediamo chi risponderà”. Poi in particolare sul M5S, Callipo dice: “Ho tanti amici sia fra i parlamentari che fra gli attivisti. Al momento, sembra abbiano scelto di fare la loro strada autonomamente. Dovessero perseverare, ci confronteremo sul campo. Se cambiassero idea, sarei pronto a lavorare con loro”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Caccia Fabrizio 
Titolo: In Calabria si candida il «re del tonno» Di Maio frena i suoi: non l’appoggiamo
Tema: Callipo

Da quando, ieri mattina, l’imprenditore Filippo Callipo ha annunciato che il 26 gennaio correrà alle Regionali per il centrosinistra candidandosi a governatore della Calabria, la sua mossa ha finito per spaccare il M5S e dividere il Pd. “Lancio un forte appello a partiti e movimenti civici. Uniamoci e portiamo avanti questa battaglia di legalità, trasparenza e rinnovamento: facciamolo con coraggio senza badare a rendite di posizione e tatticismi”, ha detto ieri, raccogliendo subito l’appoggio di Zingaretti: “II Pd lo sosterrà con il massimo impegno”. Ma quello di Callipo sembrava soprattutto un richiamo ai Cinque Stelle, dopo la vicenda del presunto abuso edilizio che ha investito appena tre giorni fa il candidato governatore scelto dal grillini, Francesco Mello. E ieri, in effetti, dopo le parole di Callipo le chat interne al Movimento sono andate in tilt. Così, la questione è stata posta direttamente al capo politico, Luigi Di Maio. Che ha dissipato ogni dubbio: “L’alleanza con il Pd in Calabria – ha detto ai suoi — sarebbe una seconda Umbria. II Pd esce da un’indagine per corruzione in quella regione. Se proprio dobbiamo presentarci facciamolo evitando di farci del male. E poi Mello lo avete scelto voi”.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Mensurati Marco – Tonacci Fabio 
Titolo: Renzi, nel mirino della procura anche i compensi da conferenziere
Tema: Renzi

Si scava nel complicato giro di denaro che ha permesso a Matteo Renzi di acquistare la villa da 1,3 milioni sulle colline florentine. E a finire sotto indagine non è solo il prestito da 700 mila euro ricevuto dalla madre di imprenditori amici, ma anche i cachet che il leader di Italia Viva ha percepito per le sue attività di conferenziere, autore e personaggio televisivo. L’Unità antiriciclaggio della Banca d’Italia, alla fine dello scorso anno, ha segnalato alla Guardia di Finanza una serie di bonifici arrivati sul conto corrente aperto da Renzi presso la Bnl al Senato: “Operazioni sospette”. Complessivamente si tratta di circa 673 mila euro. Nell’elenco dei bonifici sospetti ci sono i 119 mila euro ricevuti da Celebrity Speakers e Minds Agency, i 454 mila della Arcobaleno 3 srl (la società del manager dei vip Lucio Presta) e i circa 100 mila provenienti dal fondo inglese Algebris del finanziere Davide Serra, per tre speech (due in Italia, uno a Londra) tenuti da Renzi dopo le sue dimissioni da premier. Spicca, ovviamente, il quasi mezzo milione di euro corrispostogli dalla Arcobaleno 3 Srl per il documentario in quattro puntate “Firenze secondo me”, andato in onda lo scorso dicembre sulla Nove. La segnalazione sui cachet di Renzi risale alla fine del 2018 ed è stata trasmessa al Nucleo di polizia economico-finanziaria di Firenze, che già stava lavorando sui movimenti di denaro attorno all’acquisto della casa da 11 vani e 285 metri quadrati di via Tacca, zona di pregio vicina al panoramico Piazzale Michelangelo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Gasperetti Marco 
Titolo: Firenze, derby Salvini-sardine Piazza record. Lui: niente rabbia
Tema: Sardine

Anche se alla fine le forze dell’ordine ufficiosamente daranno numeri diversi (dalle 15 alle 20 mila persone), la prima manifestazione delle sardine in Toscana ha riscosso un grande successo (40mila presenze secondo gli organizzatori). Piazza della Repubblica è al completo e tanti ragazzi affollano le strade adiacenti. E c’è chi non ricorda, a Firenze, una presenza di giovani così massiccia dal tempi della contestazione studentesca del ’68. “La vita è troppo bella e breve per passare il tempo ad arrabbiarsi, per cui viva sardine, sgombri e pesci palla”, ha commentato Salvini, anch’egli in Toscana per un tour che lo ha portato prima all’Isola d’Elba e poi a Pisa. La replica del leader delle “sardine” Santori: “Ora lui e Meloni hanno cambiato idea e chiedono di incontrarci — ha detto —. Con la coda tra le gambe ci chiedono se possiamo diventare amici. Noi siamo pesci, parliamo poco ma pensiamo tanto e ricordiamo chi ha reso la politica una campagna elettorale permanente”. Ad attendere Salvini in Toscana non c’erano però solo le “sardine”, ma anche gli antagonisti. Che poco prima avevano accerchiato il sindaco di Massa, il leghista Francesco Persiani, e la sua famiglia. “Ci hanno spinto e hanno fatto a cadere a terra una nostra amica assessore nel mio Comune”, ha raccontato il sindaco.
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Economia e finanza

Testata:  Corriere della Sera 
Titolo: Le correzioni alla manovra, spunta il bonus rubinetti
Tema: Manovra

Sono arrivati ieri i primi emendamenti del governo alla manovra, ma non riguardano ancora le correzioni più attese, quelle sulla plastic tax e sulle auto aziendali. L’iter è al momento in grave ritardo rispetto alla tabella di marcia, tanto più che governo e maggioranza tengono fermo l’obiettivo delle tre letture. Appena un mese (la legge di Bilancio deve essere approvata entro il 31 dicembre) per concludere il percorso, con la matematica certezza che bisognerà ricorrere a ripetuti voti di fiducia.Ieri  il presidente della commissione Bilancio, Daniele Pesco (5 Stelle) ha intanto annunciato che le modifiche al pacchetto impresa 4.0 saranno rinviate alla Camera così come una eventuale correzione alla sugar tax. La ministra dell’Agricoltura, Teresa Bellanova, annuncia che sarà prorogato al 2020 il «bonus verde» che permette di detrarre il 36% delle spese per la riqualificazione dei giardini. E tra gli emendamenti segnalati dal Pd, ma anche dai 5 Stelle, ce ne sono alcuni che propongono di estendere il bonus del 65% sulle ristrutturazioni alle spese documentate per rubinetti e soffioni doccia.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mobili Marco – Rogari Marco 
Titolo: Manovra, web tax solo su ricavi digitali in Italia
Tema: Manovra

Avvio in sordina delle votazioni sulla manovra in commissione Bilancio al Senato. Ma dietro le quinte si lavora per definire i ritocchi strategici al testo. A cominciare dalla web tax: il relatore Dario Stefano (Pd) sta mettendo a punto un emendamento da presentare nelle prossime ore, forse già domani, coperture permettendo. L’idea è quella di circoscrivere la digital tax ai soli ricavi digitali prodotti in Italia escludendo così il fatturato complessivo realizzato anche oltre confine. In sostanza il criterio dei 750 milioni di ricavi dovrebbe riguardare soltanto le prestazioni di servizi digitali effettuate sul nostro territorio. Un principio con cui si vorrebbe escludere dal prelievo del 3% le piccole imprese e concentrare la tassazione sui colossi del web, come Google, Facebook e Amazon.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mobili Marco – Negri Giovanni 
Titolo: Manette agli evasori, giro di vite sulle imprese – Manette agli evasori, estesa la responsabilità d’impresa
Tema: Decreto fiscale

Tra le modifiche al Dl fiscale concordate tra ministero della Giustizia e Mef dovrebbe trovare spazio anche una estensione delle manette agli evasori anche per dichiarazione fraudolenta attraverso altri artifizi, l’emissione di fatture o altri documenti contabili per operazioni inesistenti, l’occultamento e distruzione di documentazione contabile, la sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte. L’appuntamento con il testo finale da mettere ai voti della commissione Finanze della Camera è fissato per questa sera, quando alle ore 19 riprenderanno i lavori per licenziare il decreto e inviarlo all’esame dell’Aula. Oltre alle modifiche alla stretta sui reati tributari, la commissione dovrà approvare anche la riscrittura dell’articolo 4 sulle ritenute negli appalti e subappalti, le nuove assunzioni di dirigenti al Mef e di funzionari alle Entrate e alle Dogane, la riforma dell’8 per mille per sostenere l’edilizia scolastica, nonché la riscrittura del calendario del 730, solo per citare alcuni degli oltre 100 correttivi rimasti ancora accantonati.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Bisozzi Francesco 
Titolo: Reddito, spesi 3 miliardi ma creati solo mille posti
Tema: Reddito di cittadinanza

Tre miliardi di euro spesi, ma neppure mille posti di lavoro creati. Secondo fonti sindacali, è questo il bilancio del reddito di cittadinanza finora. La fase due del reddito di cittadinanza quindi, quella degli inserimenti nel mondo lavorativo, non solo non decolla, ma rischia addirittura di far precipitare tutta l’impalcatura su cui si regge la misura cara ai Cinquestelle. Sul piano occupazionale, l’impatto nullo trova conferma anche negli ultimi dati dell’Istat, che a ottobre ha registrato una crescita degli occupati, in aumento di 46mila unità, grazie però soprattutto al balzo degli autonomi (+38mila sul mese di settembre). A conti fatti, meno di un beneficiario occupabile su 30 ha ottenuto un contratto di lavoro grazie al reddito di cittadinanza. Il bonus però è già costato allo Stato circa 3 miliardi di euro.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Perrone Manuela 
Titolo: Intervista a Antonio Misiani – «Per rilanciare gli eco-investimenti non vanno conteggiati nel deficit» – «Golden rule europea necessaria per sostenere gli investimenti verdi»
Tema: Golden rule
Il “no” di Ursulavon der Leyen allo scorporo degli investimenti verdi dal calcolo del deficit è stato una doccia fredda per quei Paesi che, come l’Italia, invocano da tempo la golden rule. Per questo il viceministro dell’Economia, Antonio Misiani (Pd), non demorde: “Noi confidiamo di poter convincere i Paesi dell’Ue dell’importanza di cambiare le regole di bilancio. Il tema della golden rule si pone in generale, perché le attuali regole hanno dimostrato di sfavorire gli investimenti pubblici che sono invece essenziali per rilanciare lo sviluppo in tutta Europa”. A maggior ragione, per Misiani, “è necessario favorire gli investimentigreen se vogliamo che l’Europa raggiunga rapidamente gli obiettivi ambiziosi che la stessa presidente ha posto nel suo programma per il prossimo mandato della Commissione”. Prosegue poi Misiani: “I 59 miliardi del piano di investimenti pubblici che abbiamo stanziato tra il 2020 e il 2035 sono dentro le regole europee e sono finanziati con risorse nazionali aggiuntive. La golden rule europea su cui registriamo la battuta d’arresto della presidente sarebbe un’innovazione molto utile, ma non è certo l’unico strumento per favorire gli investimenti verdi. Le regole di flessibilità del Patto di stabilità consentono ad esempio di fare altrettanto”.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  … 
Titolo: La giornata – Produzione industriale, novembre in discesa (-0,3%)
Tema: Crescita

La fase di flessione della produzione industriale è destinata a protrarsi, visto che ieri il Centro Studi Confindustria ha stimato un nuovo calo dell’indice di novembre dello 0,3% su ottobre, quando è invece stimata aumentare dello 0,3% su settembre. Nel quarto trimestre 2019 si registra una variazione acquisita nulla, dopo il -0,5% rilevato dall’Istat nel terzo, quando l’Istituto aveva rilevato un calo medio della produzione nei primi nove mesi dell’anno sia in termini grezzi sia al netto degli effetti di calendario. Per il Centro studi la produzione arretra in novembre dello 0,1% rispetto allo stesso mese del 2018; mentre in ottobre è diminuita dell’1,4% sui dodici mesi. Giù anche gli ordini: -0,4% in novembre su ottobre (-0,2% su novembre 2018), quando sono calati dello 0,3% sul mese precedente (-0,2% annuo).
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Testata:  Giornale 
Autore:  … 
Titolo: Italia penultima per investimenti dall’estero
Tema: Crescita

Troppe tasse, eccesso di burocrazia, giustizia lenta, tempi di pagamento della Pa tra i più elevati d’Europa. C’è tutto questo, secondo la Cgia, dietro il dato che colloca l’Italia al penultimo posto nell’Ue per investimenti diretti esteri. Emblematici i casi che nel 2019 hanno visto al centro delle polemiche ArcelorMittal, Bekaert, Bosch, ex-Embraco, Unilever e Whirlpool. Nel 2018, sottolinea la confederazione mestrina, sono risultati pari a 361,1 miliardi di euro, pari al 20,5%. del Pil. Tra i paesi dell’Unione Europea monitorati dall’Ocse, solo la Grecia ha registrato un risultato peggiore.
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Testata:  Quotidiano del Sud L’Altravoce dell’Italia 
Autore:  Napoletano Roberto 
Titolo: L’editoriale – I conti dell’Italia non tornano se li fanno i capi della finanza
Tema: Crescita

Una cosa è fare tesoreria aziendale, dialogare con le banche, ristrutturare le posizioni finanziarie, un’altra è avere cultura industriale, concepire un disegno strategico di sviluppo, inventare qualcosa che compete e dura nel tempo, fare infrastrutture che coniugano profitto e sicurezza, conquistare quote di mercato reali in casa e fuori. Non possiamo continuare con i numeri due, meglio conosciuti come Cfo, che vivono incollati all’amministratore delegato e, quasi sempre, ne prendono la poltrona. Sono i capi della finanza, loro si propongono agli azionisti per la nomina a numero uno, ma soprattutto gli azionisti pubblici e privati troppo spesso li accontentano. Non va proprio bene. Questi signori della finanza vedono solo il conto economico, ma il numero che loro vedono e analizzano di per sé non vale niente. Loro, gli uomini che parlano bene in inglese e piacciono tanto alle nuove leve della politica prepotente/incompetente dei nostri giorni, non riescono a capire che dietro quel numero c’è il risultato di un processo.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ippolito Luigi 
Titolo: Il terrorista islamico era sorvegliato con il braccialetto – Il terrorista di Londra era un sorvegliato speciale Inchiesta sul rilascio
Tema: Attentato a Londra

L’attentatore del London Bridge è stato identificato come Usman Khan, 28 anni: nel 2012 gli erano stati inflitti 16 anni di carcere, ma dopo aver scontato meno di metà della pena era stato rimesso in libertà nel dicembre dello scorso anno, con il braccialetto elettronico. “Riteniamo che questa persona abbia agito da sola e continueremo a investigare le circostanze che hanno condotto a questo momento”, ha detto ieri Cressida Dick, numero uno di Scotland Yard. Esclusa quindi per ora la pista del complotto islamista, anche se ieri l’Isis, come accade puntualmente ogni volta, ha rivendicato l’azione.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Rizzo Alessandra 
Titolo: L’Isis rivendica l’attentato sul London Bridge – Londra, l’attentatore era in libertà vigilata Governo sotto accusa
Tema: Attentato a Londra

L’attentatore che ha accoltellato i passanti sul London Bridge faceva parte di un gruppo terroristico che anni fa aveva pianificato un attacco al London Stock Exchange. Si tratta di Usman Khan, 28 anni. Nel 2010, quando era già nel mirino dell’intelligence, è stato intercettato mentre discuteva della possibile sorte dei jihadisti: “C’è la vittoria, è quello in cui speriamo; c’è la morte da martiri; oppure c’è la prigione”, aveva detto. Il bilancio dell’attentato, rivendicato nella serata di ieri dall’Isis, è di due morti, un uomo di 25 anni, Jack Merritt, e una donna ancora non identificata. I partiti politici hanno interrotto la campagna elettorale in segno di rispetto per le vittime, ma la tregua è durata poco. I laburisti hanno accusato i conservatori, al governo dal 2010, di aver ridotto il numero di agenti di polizia e di aver apportato modifiche alla legge che hanno consentito il rilascio automatico di Khan.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Santelli Filippo 
Titolo: Da Hong Kong l’accusa di Wong “Pechino esporta la censura in Italia”
Tema: Hong Kong

Joshua Wong, volto delle proteste per la democrazia di Hong Kong, su Twitter parla dell’Italia, il giorno dopo il duro botta e risposta tra l’Ambasciata cinese e la Farnesina, scatenato proprio dall’intervento via Skype dell’attivista a una conferenza stampa organizzata al Senato da Fratelli D’Italia e Partito Radicale: “La frase di Pechino sul mio intervento al Parlamento è una minaccia sprezzante e irragionevole alla libertà di parola. Rivela l’ambizione della Cina di esportare il suo regime autoritario e la sua censura in Italia e nelle altre democrazie occidentali”. L’iniziativa di Fratelli d’Italia e radicali era stata definita “irresponsabile” da una Rappresentanza della Repubblica Popolare.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Orsini Alessandro 
Titolo: Atlante – Cina-Italia, cosa c’è dietro la tensione su Hong Kong
Tema: Hong Kong

I rapporti tra la Cina e l’Italia sono scossi da un’improvvisa tensione. Pechino ha accusato l’Italia di volersi intromettere nella crisi di Hong Kong, schierandosi al fianco dei manifestanti democratici. “Grave errore, l’Italia non ha alcun diritto d’intromettersi nei nostri affari”. Parole dure che hanno suscitato la replica, altrettanto dura, di Luigi Di Maio e di Roberto Fico, in difesa della libertà del Parlamento italiano. La ragione del contendere è Joshua Wong, il leader del movimento democratico di Hong Kong. Pechino lo considera un pericoloso sovversivo, mentre i politici italiani lo ritraggono come un difensore della libertà. Tutto questo pone il governo Conte in una posizione difficile che può essere compresa soltanto chiarendo ciò che sta accadendo all’Italia. All’Italia sta accadendo di non crescere più e siccome l’economia è la base dello sviluppo di ogni popolo, il governo Conte vorrebbe beneficiare della crescita della Cina scatenando però le ire degli Stati Uniti che non vogliono accordi commerciali tra Roma e Pechino. Ne consegue che l’Italia, in questa marcia di avvicinamento verso la Cina, deve necessariamente proseguire in modo non lineare. Detto più semplicemente, l’Italia procedere “avanti e indietro”. Alla firma dei protocolli d’intesa, che adirano Trump, deve far seguire qualche crisi diplomatica, che rassereni la Casa Bianca.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Bonanni Andrea – D’Argenio Alberto 
Titolo: Intervista a Josep Borrell – Borrell, commissario Ue: “Pronto a investire per migranti e clima” – Borrell “L’Europa agisca in modo globale Sulla Turchia è stata zitta”
Tema: Europa

Josep Borrell, fino a ieri ministro degli Esteri spagnolo, eredita da Federica Mogherini la poltrona più scomoda di tutta Bruxelles: quella di Alto rappresentante per la Politica estera e di Sicurezza europea: “L’Unione è stata creata per risolvere problemi interni tra europei, compito che possiamo dire più o meno assolto. Ora deve ripensare se stessa come attore capace di guardare al di fuori dei propri confini e risolvere problemi globali, come il clima o le migrazioni”, dice; “La Ue ha una politica estera comune, non unica. Possiamo fare un paragone con la moneta: prima avevamo una divisa comune a fianco di quelle nazionali, poi è arrivata la moneta unica. Negli esteri siamo oggi alla politica comune, che coesiste con quelle nazionali. L’idea è di allargare il concetto di comune in modo da coprire sempre più settori. Ma non è facile perché ci sono punti molto divisivi, come le relazioni con la Russia, sulla quale dobbiamo provare a costruire un consenso”.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Bussotti Flaminia 
Titolo: La Spd va a sinistra, la Merkel rischia
Tema: Germania

Con sondaggi disastrosi e mesi di travaglio dopo le dimissioni della leader Andrea Nahles a giugno, la Spd tenta la risalita con una nuova leadership, un duo uomo-donna, eletta ieri alle primarie e che dovrà essere confermata dal congresso il 6-8 dicembre. Parallelamente anche il partito di estrema destra Alternative für Deutschland aveva ieri un appuntamento politico cruciale: il congresso a Braunschweig per eleggere la nuova leadership. Per la Spd, la scelta degli iscritti è caduta su Norbert Walter-Boijans e Saskia Esken, personalità pressoché sconosciute fuori dal partito, ed esponenti della sinistra.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Cotroneo Roberto 
Titolo: Leo, l’Amazzonia e il lanciafiamme
Tema: Brasile

A bruciare l’Amazzonia sono le Ong ambientaliste e i «fighetti» alla Leonardo DiCaprio che le finanziano. Questa è l’accusa del presidente brasiliano Jair Bolsonaro: “Sapete cosa fa questa gente delle Ong? La cosa più facile. Dà fuoco alla foresta per filmare e fotografare la scena — sostiene Bolsonaro —. A quel punto la Ong avvia una campagna mondiale contro il Brasile, entra in contatto con DiCaprio e lui dona 50o.000 dollari. Questi soldi finiscono a chi ha appiccato il fuoco. Quindi DiCaprio sta aiutando gli incendi in Amazzonia! Così non si può andare avanti…”. Non è la prima volta che Bolsonaro propone l’idea cospirazionista che gli ambientalisti brucino l’Amazzonia per danneggiare lui, o per il proprio tornaconto. Pacata la risposta dell’attore americano, il quale prima ricorda che non sta finanziando “le organizzazioni sotto attacco, le qual comunque meritano tutto il mio appoggio”, e poi dice di essere orgoglioso di far parte di gruppi “che lottano per il futuro di questi ecosistemi insostituibili”.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Tortello Letizia 
Titolo: Salgono a 50 le vittime del terremoto: stop alle ricerche
Tema: Terremoto in Albania

ll bilancio delle vittime del sisma che martedì ha sconvolto l’Albania è salito a 50, tra loro si contano 6 bambini e 22 donne. E da ieri, le autorità hanno deciso di interrompere le ricerche di eventuali dispersi tra le macerie, mentre sono 2000 i feriti, di cui 41 sono ancora ricoverati in ospedale, 5200 gli sfollati, di cui 1260 a Durazzo, 500 a Thumane e altri 3500 nella provincia di Tirana. Le vittime sono 26 a Thumane, 24 a Durazzo, dove si sono sgretolati sotto le scosse del sisma di magnitudo 6,2 due alberghi sulla spiaggia, due palazzi in città e una villetta di tre piani, nella quale sono morti 8 membri della famiglia Lala, tra cui 4 bambini.  I dati sono stati resi pubblici dal premier Edi Rama nel corso della riunione del governo. Rama ha anche fatto sapere che ieri sono state chiuse le tendopoli e tutti gli sfollati sono stati trasferiti presso strutture alberghiere e centri di accoglienza.
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