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SINTESI IN PRIMO PIANO – 5 dicembre 2019

In evidenza sui maggiori quotidiani:

– Il piano Ilva spiazza il governo
– Fondo Salva stati: si firma a gennaio
– Fibrillazioni nel governo
– 70 anni della Nato: vertice Conte-Trump

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Gio.Bia. 
Titolo: La Ue avanti sul salva-Stati: presto la firma Scontro totale M5S-Pd per la prescrizione – Prescrizione, Pd all’attacco del M5S Il premier: troveremo una soluzione
Tema: Fibrillazioni nel governo

II ministro della Giustizia prova a disinnescare la miccia della prescrizione, che continua a bruciare finché il 1° gennaio esploderà cancellando la prescrizione dei reati dopo le sentenze di primo grado, per effetto di una legge approvata da Cinque stelle e Lega con la precedente maggioranza. «Ma il 1° gennaio non succederà nulla — ribadisce Alfonso Bonafede —, perché gli effetti processuali ci saranno non prima di tre anni, quindi c’è tutto il tempo per lavorare. Se si tratta di garantire tempi brevi del processo ho dato la mia disponibilità mille volte, ora mi aspetto lealtà dal Pd». Un appello al nuovo alleato che però tra i democratici suona stonato. Soprattutto dopo l’ultimo attacco di Luigi Di Maio: «La nostra riforma entra in vigore, su questo non discutiamo — sentenzia il rapo politico grillino di prima mattina.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  De Marchis Goffredo 
Titolo: Il retroscena – Allarme rosso nel Pd “A un passo dalla crisi” Poi l’offerta di tregua 5S
Tema: Fibrillazioni nel governo

«Saliamo al Quirinale e chiudiamola qui». Quando nella sede del Pd qualcuno affaccia l’ipotesi di andare da Sergio Mattarella per fermare le ripetute minacce di Di Maio sulla tenuta del governo scatta davvero l’allarme rosso. L’umore è quello del tipo: “a un passo dalla crisi”. Da Bruxelles, dove ha preso contatti con i partiti socialisti europei, Andrea Orlando invoca le «mani libere» sulla prescrizione. «Agli ultimatum si risponde con gli ultimatum. La giustizia non è nel programma di governo. Quindi, i 5 stelle fanno la loro battaglia, noi facciamo la nostra. Basta un emendamento e rimettiamo la prescrizione. Poi, si vota. Vediamo come finisce». Scontro totale dunque. E basta essere leali a dispetto dei dati di fatto.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Cuzzocrea Annalisa 
Titolo: Ultima chiamata – Maggioranza senza pace Dal Mes alla giustizia l’offensiva Di Maio-Dibba
Tema: Fibrillazioni nel governo

Dalla prescrizione al Mes, passando per Autonomia, Regionali e nuova legge elettorale, è una maggioranza senza pace quella che oggi, a tre mesi dalla nascita del governo Conte 2, è fortemente a rischio. Il premier Giuseppe Conte cerca di mediare sulla prescrizione: «Lavoriamo a una soluzione per elaborare un sistema di garanzie». Ma Italia Viva minaccia di votare con i forzisti.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Napolitano Pasquale 
Titolo: Si al proporzionale E ora Di Maio cerca la rottura – Di Maio crea l’incidente col Pd Legge elettorale, si accelera
Tema: Fibrillazioni nel governo

Prima il Mes. Ora la prescrizione. Luigi Di Maio cerca l’incidente per mandare fuori corsia il governo Conte bis. Ultimatum dopo ultimatum. Il ministro degli Esteri vuole un pretesto per liberarsi di Conte e del Pd. E stavolta, il capo politico dei 5 Stelle ha dalla propria parte Alessandro Di Battista: un asse che mette spalle al muro la maggioranza giallorossa. E avvia la fine dell’esperienza di governo. Tanto più che in serata, al termine di un vertice di maggioranza, arriva il via libera alla riforma della legge elettorale, che andrà alle Camere, annuncia il ministro per i Rapporti con il Parlamento Federico D’Incà, entro fine anno. Insomma, se tutto crolla a stretto giro ci sarà una nuova legge elettorale.
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Testata:  Il Fatto Quotidiano 
Autore:  Proietti Ilaria 
Titolo: Il Pd minaccia i 5Stelle persino sul taglio dei 345 parlamentari – Ora il Pd minaccia i 5S pure sul taglio dei parlamentari
Tema: Fibrillazioni nel governo
C’è chi scommette che tra qui e i112 gennaio ci sarà unviavaivicino al banco della presidente del Senato, Maria Elisabetta Alberti Casellati. Perché a un metro o poco più dal suo scranno c’è un modulo che potrebbe diventare a breve come carta moschicida, orachetorna a sentirsi forte l’odore di una crisi di governo che porterebbe diritti alle urne in primavera. Il modulo in questione è quello che serve per raccogliere le firme per chiedere che sul taglio dei parlamentari approvato in quarta lettura a ottobre scorso si svolga un referendum confermativo. Evitando che la riforma entri invece automaticamente in vigore alladata fatidica del 12 gennaio, dopo la quale sarà necessario solo ridisegnare i collegi elettorali. Sempre che prima, per l’appunto, non sia formalizzata la richiesta di referendum da parte di un quinto di uno dei due rami del Parlamento, l’ultimo treno utile per chi vuole che sia il Paese a esprimersi sulla questione.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Sorgi Marcello 
Titolo: Taccuino – Conte convinto che Di Maio si piegherà
Tema: Fibrillazioni nel governo

Negli scontri interni alla maggioranza giallo-rossa è sempre più difficile distinguere la tragedia dalla farsa. Così ad esempio per il “Mes” che, dopo il grande show alla Camera e al Senato con il duello tra Conte, Salvini e Meloni, di qui a gennaio dovrà essere approvato, con o senza modifiche, pena l’isolamento dell’Italia in Europa, come ha ricordato ieri il presidente dell’Eurogruppo Centeno. E così per l’abolizione della prescrizione, decisa con la legge “Spazzacorrotti” ai tempi dell’alleanza giallo-verde, ma subordinata a una più complessiva riforma della giustizia, che adesso invece i 5 stelle vorrebbero far partire lo stesso, anche senza l’intesa sulla durata dei processi. Di Maio, che anche ieri ha ribadito che la prescrizione dal primo gennaio sarà bloccata senza se e senza ma, sa bene che su questo il Pd non è disposto ad abbozzare. Zingaretti è pronto a presentare un disegno di legge su questa materia che servirebbe a spostare in avanti la fatidica data del prossimo Capodanno come entrata in vigore della riforma voluta dal ministro Bonafede.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Zingaretti Nicola 
Titolo: Lettera. “Polemiche insensate, così non si governa”
Tema: Fibrillazioni nel governo

Caro direttore, non possiamo sottovalutare in alcun modo il rischio che la maggioranza di governo tra distinguo, liti e sgambetti si allontani sempre più da i bisogni e dalla voglia di riscatto del Paese. Continuano a esplodere drammatiche crisi aziendali che dovrebbero molto dl più influenzare l’agenda politica in primo luogo della maggioranza. Lo abbiamo detto dal primo giorno. Accettiamo la sfida del Governo solo a condizione che produca una svolta in grado di fermare la destra e realizzare un cambiamento reale, economico e sociale…
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Folli Stefano 
Titolo: Il punto – Data di scadenza dopo la manovra
Tema: Fibrillazioni nel governo

I 4700 “esuberi”, ossia lavoratori da lasciare a casa, richiesti dal nuovo piano di Mittal per l’Ilva confermano il sostanziale fallimento degli sforzi del governo. Certo, l’altoforno di Taranto non è stato spento e qualcuno si è seduto intorno al tavolo per discutere. Ma le condizioni poste dai franco-indiani in alternativa alla chiusura degli impianti sono e restano quelle iniziali: impongono un prezzo talmente alto che non si capisce in cosa sia consistito il compromesso di cui pure si è parlato. Sul piano politico sono soprattutto i Cinque Stelle a doversi far carico del disastro, tanto più drammatico in quanto si verifica al Sud, in quella parte d’Italia in cui il Movimento di Di Maio aveva raccolto la gran parte dei suoi consensi.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Meli Maria_Teresa 
Titolo: Intervista ad Andrea Marcucci – «Luigi cambi i toni Votare con Lega e FI? Senza un’intesa possibile ogni strada»
Tema: Fibrillazioni nel governo

Senatore Andrea Marcucci, Di Maio dice che la prescrizione entrerà in vigore dal primo gennaio… «Io credo che Di Maio debba cambiare innanzitutto i toni e i modi con cui si confronta con un alleato di governo leale come il Pd. Si sapeva fin dall’inizio che su questo tema c’erano delle contrarietà di fondo. Non ci sono peraltro problemi insormontabili, noi non vogliamo smantellare quella legge approvata dai 5 Stelle e dalla Lega, ma chiediamo garanzie strutturali e definitive sulla durata dei processi. Si sta parlando delle libertà individuali, valori essenziali garantiti dalla Costituzione, perciò c’è l’esigenza assoluta di tempi certi e rapidi dei processi e Di Maio non può pensare di cavarsela con delle battute che più che provocare noi sembrano rivolte a sanare i loro dissidi interni».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Pagnoncelli Nando 
Titolo: Il sondaggio. E gli italiani stanno con il premier più che con la Lega
Tema: Gradimento dei politici

Il sondaggio Ipsos realizzato per diMartedì sul Mes ha evidenziato che gli italiani stanno più dalla parte di Conte (41%) che di Salvini (24%). Il tema è particolarmente complesso e richiede competenze e capacità di analisi di certo non alla portata di tutti; non a caso, nonostante l’attitudine dei cittadini a esprimersi su tutto e quella di molti leader politici a semplificare i concetti per ottenere consenso facendo leva su emozioni e paure, il 35% non si esprime al riguardo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Bianconi Giovanni – Bufi Fulvio 
Titolo: Indagato per corruzione, si dimette il capo degli ispettori di Bonafede
Tema: Dimissioni al ministero della Gìustizia

Indagato e dimissionario, per provare a evitare, o almeno depotenziare, un nuovo scandalo nella magistratura. Il giudice Andrea Nocera, fino all’altro ieri capo dell’Ispettorato del ministero della Giustizia, ha lasciato l’incarico dopo aver appreso di essere inquisito dalla Procura di Napoli per una presunta corruzione: biglietti per aliscafi e il rimessaggio di un gommone in cambio di notizie su un procedimento penale in corso. L’ipotesi di reato è scaturita da un’inchiesta condotta dai pm Henry John Woodcock e Giuseppe Cimmarotta, coordinati dal procuratore Giovanni Melillo, che s’è trasformata in un’altra tegola per le toghe italiane, già messe a dura prova dal «caso Palamara» che ha investito il Consiglio superiore della magistratura. E proprio al Csm Nocera ha comunicato la decisione di lasciare l’incarico apicale che ricopriva, chiedendo di tomare a lavorare all’Ufficio del massimario della Cassazione.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Del Porto Dario – Milella Liana 
Titolo: Il capo degli ispettori del ministro Bonafede indagato per corruzione
Tema: Dimissioni al ministero della Gìustizia
La bomba esplode negli uffici di via Arenula venerdì sera: a sorpresa, il magistrato napoletano Andrea Nocera, l’uomo scelto dal Guardasigilli Alfonso Bonafede per il nevralgico ruolo di capo dell’Ispettorato, dopo aver incontrato il ministro chiede di tornare a fare il giudice in Cassazione. Una scelta motivata da «ragioni personali» che nasce però da un’inattesa tegola giudiziaria: Nocera è indagato con l’ipotesi di corruzione in concorso con l’armatore, già parlamentare di Forza Italia, Salvatore Lauro, e l’imprenditore marittimo, Salvatore Di Leva, amministratore della società “Alilauro Gruson”. Al vaglio della Procura di Napoli diretta da Giovanni Melillo c’è un incontro avvenuto agli inizi di aprile, organizzato da Di Leva, alla presenza del magistrato, del commercialista Alessandro Gelormini e di Salvatore Lauro.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Del Gaudio Leandro 
Titolo: «Viaggi gratis in cambio di soffiate» Lascia il capo degli 007 di via Arenula
Tema: Dimissioni al ministero della Gìustizia

Avrebbe ricevuto numerosi biglietti di viaggio, per sé e per i suoi congiunti, sulla rotta Napoli-Capri, in cambio della disponibilità a fornire informazioni in un’indagine a carico di un armatore napoletano. È questa l’ipotesi investigativa che ha spinto la Procura partenopea ad iscrivere nel registro degli indagati il magistrato Andrea Nocera, fmo a qualche giorno fa capo dell’ufficio ispettorato del Ministero della giustizia. Accusato di corruzione, in un presunto scambio di favori (biglietti di viaggio per notizie segrete), Nocera ha deciso di rassegnare le proprie dimissioni. Da ieri è tornato al Massimario della Cassazione, ufficio dal quale era stato selezionato un anno e mezzo fa, accettando l’incarico in forza al ministero di Bonafede.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  A.Full. 
Titolo: Bibbiano, il sindaco può tornare al lavoro Il Pd: «Ora le scuse»
Tema: Caso “Angeli e Demoni”

Dopo che la Cassazione ha revocato l’obbligo di dimora per il sindaco Andrea Carletti tornato in libertà, la polemica politica attorno al «caso Bibbiano» —il comune nella Val d’Enza sconvolto dall’inchiesta sui presunti falsi affidi dei minori — si arroventa ancora di più. Da una parte il Pd, schierato a difesa del primo cittadino che, subito dopo il via dell’inchiesta lo scorso 27 giugno, aveva deciso di autosospendersi dal partito. In primis interviene il segretario Nicola Zingaretti per il quale c’è stata «una campagna indecente contro il Pd e il sindaco di Bibbiano che non si dimentica.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Lessi Davide 
Titolo: Il Pd attacca: “La Lega chieda scusa” Il primo cittadino resta fra i 29 indagati
Tema: Caso “Angeli e Demoni”
È prevista per metà dicembre la chiusura delle indagini preliminari di “Angeli e Demoni”, l’inchiesta che è andata a scoperchiare un presunto sistema di affidi illeciti di minorenni in Val d’Enza, nel Reggiano. Il sindaco Pd di Bibbiano Andrea Carletti, tornato ieri nel pieno delle sue funzioni, resta tra i 29 indagati. È accusato di falso e abuso di ufficio. Niente a che a vedere con gli aspetti più clamorosi emersi nelle ipotesi dell’accusa, cioè le falsificazioni delle relazioni dei servizi sociali per togliere i bimbi alle loro famiglie. Dalla procura, ieri, non hanno commentato la decisione della Cassazione: ma gli inquirenti restano convinti che il primo cittadino abbia dato una sorta di copertura politica agli illeciti affidando alcuni spazi comunali, in maniera non regolare, all’associazione Hansel e Gretel, coinvolta nell’inchiesta.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fulloni Alessandro 
Titolo: Intervista ad Andrea Carletti – «Trattato da orco dai barbari del web Pronto a ripartire»
Tema: Caso “Angeli e Demoni”
Quando rientrerò nel mio ufficio? Per ora non ci penso, bisogna fare un passo alla volta ma ci vogliono calma e gradualità. Per oggi mi accontento delle innumerevoli telefonate di stima, amicizia e solidarietà che sto ricevendo. Attestati che mi fanno dimenticare quelle continue minacce di morte indirizzate a me, a mia moglie e a mio figlio che ha cinque anni». Dopo che la Cassazione martedì sera ha revocato l’obbligo di dimora, Andrea Carletti — 47 anni, laurea in Scienze politiche, dirigente alla provincia di Reggio Emilia,— è tornato un uomo libero. Ed è tomato anche — così prevede la legge Severino che norma la sospensione degli eletti — sindaco di Bibbiano, il comune travolto dall’indagine sul presunto sistema di affidi illeciti di minori scoppiato in Val d’Enza.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Marroni Carlo 
Titolo: Eurogruppo: il Mes va firmato a gennaio Visco: sostenibile il debito dell’Italia – Visco: «Il debito è sostenibile, dal Mes nessun automatismo»
Tema: Fondo Salva-stati

Un punto fermo: nella riforma del Meccanismo Europeo di Stabilità «viene confermata l’esclusione di qualsiasi automatismo nelle decisioni circa la sostenibilità dei debiti pubblici e di un eventuale meccanismo per la loro ristrutturazione». E «segna un passo nella giusta direzione, soprattutto perché introduce il backstop al Fondo di risoluzione unico» per le banche. Alla vigilia della ratifica della riforma del “Salva-Stati” – andrà sul tavolo del Consiglio Europeo del 12-13 dicembre – il Governatore della Banca d’Italia Ignazio Visco affronta una lunga audizione alla Camera, e spiegai contorni di una riforma già votata che «non cambia la sostanza del trattato».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Romano Beda 
Titolo: Eurogruppo: il Mes va firmato a gennaio Visco: sostenibile il debito dell’Italia – Centeno: rinvio per il Mes ma senza modifiche sostanziali
Tema: Fondo Salva-stati

L’attesa firma del nuovo trattato dedicato al Meccanismo europeo di Stabilità (MES) è stata posticipata all’inizio del prossimo anno. Riuniti ieri sera qui a Bruxelles, i ministri delle Finanze dell’unione monetaria stavano discutendo di alcuni aspetti tecnici ancora non definiti di una riforma che si è rivelata sofferta. Nel frattempo, lo stesso Eurogruppo ha espresso nuove critiche all’Italia per via di una Finanziaria relativa al 2020 particolarmente controversa.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Salvia Lorenzo 
Titolo: Il retroscena – La firma con riserva L’ipotesi di Palazzo Chigi per uscire dall’angolo
Tema: Fondo Salva-stati

Una linea ufficiale ma anche un piano B. Sulle modifiche al Mes, il fondo salvaStati della zona euro, la linea ufficiale del governo italiano resta quella tracciata nei giorni scorsi. Anzi, nei mesi scorsi, visto che erano state già le risoluzioni parlamentari approvate a giugno, in epoca di maggioranza gialloverde, a parlare di «logica di pacchetto»: e cioè ancorare la riforma del Mes a una serie di altri interventi, a partire dal completamento dell’unione bancaria con la garanzia europea sui depositi bancari, e con regole diverse da quelle proposte dalla Germania. D’intesa con Gualtieri, il presidente del consiglio Giuseppe Conte prova a tessere la sua tela con gli altri capi di governo dei Paesi dell’euro. E lo fa usando un altro registro.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  D’Argenio Alberto 
Titolo: Salva-Stati: la Ue chiude a modifiche ma rinvia – Salva-Stati, verso un mini rinvio Centeno: “Ma il testo non si tocca”
Tema: Fondo Salva-stati

Si va verso lo slittamento dell’accordo sul Fondo salva-Stati (Mes) tra i ministri delle Finanze del Continente. Nella tarda serata di ieri era ancora in corso il negoziato iniziato alle cinque del pomeriggio, ma fonti europee anticipavano il nulla di fatto da parte dell’Eurogruppo: la decisione sul nuovo trattato del Meccanismo europeo di stabilità sarà rinviata al 2020. Una boccata d’ossigeno per il governo italiano, che evita di doversi schierare tra 8 giorni sul nuovo trattato con rischio implosione della maggioranza per la spaccatura tra M5S e Pd.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Petrini Roberto 
Titolo: Visco promuove la riforma “Basta scontri o sale lo spread”
Tema: Fondo Salva-stati

Colloquiale e disteso il governatore di Bankitalia Ignazio Visco tiene una “lezione” di due ore alle Commissioni Bilancio e Politiche europee della Camera che ieri lo hanno convocato per ascoltare la sua opinione sul Mes, il meccanismo europeo di stabilità che infiamma la scena politica. lI suo monito più forte arriva alle fine, col sorriso sulle labbra: «Abbiamo l’obbligo di non far risalire lo spread con dichiarazioni avventate». Parole senza un indirizzo esplicito ma che cadono sul dibattito, sollevato soprattutto dalla Lega di Salvini. Sul merito Visco è esplicito. Dice che la riforma del Mes va «nella giusta direzione», anzi ricorda che se ai tempi della crisi greca ci fosse stato un meccanismo analogo il contagio che investì l’intera area dell’euro «sarebbe stato evitato». Anche le modifiche che la bozza di riforma approvata dal governo nel giugno scorso e oggi oggetto di dibattito sono di «buon senso», «limitate» seppure «oggetto di un compromesso».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Pogliotti Giorgio 
Titolo: All’Ilva 4.700 esuberi, sindacati in rivolta Contropiano del Mise – Arcelor annuncia 4.700 esuberi I sindacati: «Piano irricevibile»
Tema: Ilva

L’ex Ilva di Taranto è nuovamente nell’occhio del ciclone. Nel nuovo piano industriale di ArcelorMittal sono previsti 4.700 esuberi, di cui 2.900 già nel 2020, con l’organico che passerà dai 10.789 occupati del 2019 ai 6.098 del 2023. È questa la cifra indicata dall’ad italiana dell’azienda Lucia Morselli nel corso del tavolo organizzato ieri al Mise. Lo stesso piano prevede un aumento dei volumi di produzione dagli attuali 4,5 milioni di tonnellate di acciaio ai 6 milioni dal 2021. I sindacati hanno definito«irricevibili» i tagli annunciati da Arcelor Mittal. Il ministro dello Sviluppo, Patuanelli: «Deluso dall’azienda. Entro lunedì il progetto del governo per un impianto sostenibile».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Borrillo Michelangelo 
Titolo: «Una catastrofe annunciata A Taranto basta passerelle»
Tema: Ilva

Non era mai stato fiducioso, il sindaco di Taranto, Rinaldo Melucci. Per questo gli viene facile dire che la conferma degli esuberi — 4.700, parenti stretti dei 5 mila già annunciati un mese fa — da parte di ArcelorMittal è una «catastrofe annunciata». Ma in verità quel numero così elevato non se l’aspettava. Quando ieri è stato travolto da quelle 4 cifre, una dietro l’altra, snocciolate dalle agenzie di stampa mentre a Palazzo di città lavorava «come al solito, per dare dignità a una città che vuole rialzarsi ma è come se fosse oppressa da una cappa», è sobbalzato. «Ho provato a chiamare il ministro Patuanelli, ma non mi ha risposto. E non mi sorprende». Perché Melucci ha lamentato fin dall’inizio della vertenza uno scarso coinvolgimento. «Anche nel tavolo con Arcelor, la città non è stata invitata. Adesso, però, i tarantini, dopo i proclami del governo aspettano che arrivino atti concreti.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  M.Bor. 
Titolo: Il piano Ilva spiazza il governo – Ex Ilva, Mittal non tratta: 4.700 fuori
Tema: Ilva

Dopo un mese di braccio di ferro, poco è cambiato. Pochissimo. La richiesta di 5 mila esuberi fatta da Lakshmi Mittal il 4 novembre scorso al premier Giuseppe Conte è diventata, esattamente un mese dopo, 4.700 tagli, di cui quasi 2.900 subito. Già dal 2020. La condizione per rimanere in Italia, messa nero su blanco nelle slide del nuovo piano industriale illustrato ieri al Mise dall’amministratore delegato di ArcelorMittal Italia Lucia Morselli, è stata, per il ministro Stefano Patuanelli e per i sindacati presenti, come un pugno in faccia. Il ministro non ha nascosto — in attesa che il governo dia una risposta alla proposta dei francoindiani entro lunedì, in un documento formale — il suo disappunto: «Sono molto deluso, l’azienda non ha fatto i passi avanti attesi: la strada è stretta, in salita».
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Testata:  Foglio 
Autore:  Valentini Valerio 
Titolo: Intervista a Stefano Patuanelli – “Lo Stato entrerà in Ilva” – Parla Patuanelli. “Ora governiamo, poi forse parleremo di alleanze col Pd”
Tema: Ilva

A vederlo arrivare così, un po’ in ritardo sull’orario concordato, trafelato, con gli occhi già arrossati (“Ho dormito quattro ore, stanotte”) alle dieci del mattino, viene spontaneo chiedergli chi glielo abbia fatto fare: prendersi il Mise lasciatogli in eredità da Luigi Di Maio. Domanda facile, a cui infatti Stefano Patuanelli risponde con un comodo sfoggio di umiltà: “E’ un onore poter mettere le mie limitate competenze al servizio del paese”. Cosa che l’ingegnere triestino, già capogruppo al Senato del M5s, uomo fidato di Luigi Di Maio e grande amico del “casaleggiano” Max Bugani, conta di continuare a fare, almeno a giudicare dalla fermezza con cui dice che “no, sulla riforma del Mes non ci sarà alcuna crisi di governo”, e che anzi “già a gennaio, subito dopo l’approvazione della legge di Bilancio, dovremo mettere a punto un grande piano industriale per l’Italia, che guardi ai prossimi dieci anni”.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Voltattorni Claudia 
Titolo: Concessioni, l’imposta sale al 3% Dimezzata la tassa sulla plastica
Tema: Emendamenti alla manovra

Una frenata su auto aziendali e «plastic tax». Un salto in avanti sulla «Robin tax» per gli utili delle società concessionarie che dal 2% delle origini balza al 3%. Sono alcune tra le novità contenute nel maxiemendamento al disegno di legge di Bilancio presentato ieri dal governo. E se alcune fanno tirare un sospiro di sollievo, altre già preoccupano. Il presidente dei senatori dem Andrea Marcucci rassicura: «II nostro emendamento non è necessariamente un punto di arrivo, ci sarà il tempo per i subemendamenti per il testo finale, si lavora con spirito costruttivo».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Iezzi Luca 
Titolo: “Gas e luce liberalizzati, basta rinvii Si può partire già il prossimo anno”
Tema: Liberalizzazione gas-luce

Le bollette non possono restare nel limbo. L’annuncio del ministro dello Sviluppo economico Stefano Patuanelli di un rinvio a dopo il 2020 della piena liberalizzazione delle tariffe luce e gas ha fatto emergere dubbi e sospetti: anche rimandare ha un costo. I grandi operatori che servono sia il mercato “tutelato” sia quello libero sono sollevati: tra di loro prevale la convinzione che i 16 milioni di utenti elettrici (10 milioni nel gas) che sottostanno alle tariffe regolate dall’Autorità dell’Energia non si sarebbero messi da luglio a cercare alternative convenienti sul mercato.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Filippetti Simone 
Titolo: Trasporto aereo Salvataggio bis di Alitalia, Conte ci riprova con Ferrovie – Conte ora richiama le Ferrovie per il salvataggio bis di Alitalia
Tema: Alitalia

Quando Giuseppe Conte è arrivato a Londra due giorni fa, ha volato con l’aereo di Stato con la livrea “Repubblica Italiana”: ha goduto di uno spazio aereo dedicato e di tutti i privilegi del caso. Gli aerei di Alitalia, invece, ogni volta che atterrano o decollano da Heathrow pagano un obolo agli emiri di Etihad. Uno dei tanti costi che zavorrano l’ex compagnia di bandiera gravata da 600 milioni di perdite nel solo 2019: Alitalia è una delle rogne che il Governo deve risolvere. Lo farà prendendo più tempo per arrivare a una ristrutturazione: oltre al nuovo assegno da 400 milioni di euro, ci saranno più poteri ai commissari straordinari.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Marro Enrico 
Titolo: Crescita, il Pil sale solo dello +0,2% Nel 2020 ci sarà un lieve miglioramento
Tema: L’Istat sul Pil

Mentre la manovra arranca in Parlamento, l’Istat e l’Ufficio parlamentare di bilancio (Upb), ricordano la difficile situazione dell’Italia. L’istituto di statistica, nelle «Prospettive per l’economia italiana», prevede che nel 2019 il Pil salirà solo dello 0,2%, «in deciso rallentamento» rispetto allo 0,8% del 2,018 e contro una crescita media dell’area euro dell’1,2%. Leggermente meglio dovrebbe andare nel 2020, con un + 0,6%, comunque la metà della previsione per l’eurozona (1,2%). II nostro punto debole resta la produttività del lavoro: nel 2018 «è diminuita dello 0,3%, sintesi di una crescita delle ore lavorate (+1,3%) superiore a quella del valore aggiunto (+1,0%)».
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Casadei Cristina 
Titolo: Bancari, parte dal piano UniCredit l’offensiva della Fabi contro i tagli – UniCredit, affondo dei bancari: «Paga i dividendi con i tagli»
Tema: UniCredit

«Con il taglio dei posti di lavoro, UniCredit pagherà i dividendi agli azionisti. Se non prenderemo una posizione seria, la nostra categoria diventerà una riserva indiana. Dopo quelli che vogliono tagliare i posti di lavoro, poi arriveranno anche quelli che vorranno togliere di mezzo il Fondo esuberi e allora cominceranno i licenziamenti, come avviene in altri paesi europei». Il segretario generale della Fabi Lando Maria Sileoni, ieri, al 125° Consiglio nazionale, è partito dal caso UniCredit per il suo affondo contro i tagli nel credito.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Quarati Alberto 
Titolo: Carige, i dubbi di Consob sul ritorno a Piazza Affari
Tema: Ok Consob per Carige

Il via libera di Consob all’aumento di capitale da 700 milioni di euro per salvare Banca Carige è arrivato nella notte tra lunedì e martedì. Da ieri fino al 13 dicembre (il 20 è la data di regolamento) gli azionisti possono sottoscrivere latranche in opzione per 85 milioni. Le altre parti in cui è suddiviso l’aumento sono garantite da Cassa Centrale Banca (63 milioni) e dal Fondo interbancario di tutela dei depositi (Fitd) che con la conversione del bond subordinato (313,2 milioni) e una quota in contanti (238,8 milioni) metterà sul piatto 552 milioni, 637 nel caso in cui la parte in opzione andasse deserta. Consob ha chiesto che nel prospetto informativo venissero evidenziati i rischi dell’operazione.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Fatiguso Rita 
Titolo: Dossier Global report – Italia-Cina, accordi al test del mercato
Tema: Italia-Cina

Il ritmo di marcia delle riforme cinesi sul versante finanziario sta accelerando. Una sfida che l’Italia ha raccolto un anno fa quando, durante il Geo, i ministri delle Finanze Liu Kun e Giovanni Tria hanno siglato l’MoU sul Financial Dialogue. Intesa rafforzata nel luglio scorso a Milano in occasione del primo Forum finanziario bilaterale che li ha rivisti attori di una piano di azione di lunga durata. Forte l’adesione di Cdp, che ha sviluppato un vero e proprio “pacchetto Cina” di natura strategica.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Santilli Giorgio 
Titolo: Intervista a Paola De Micheli – «Infrastrutture, sei commissari al via Sbloccati 3,5 miliardi per i cantieri» – «Sbloccati 3,5 miliardi di opere, ora sei commissari»
Tema: Infrastrutture

«In 78 giorni di governo abbiamo sbloccato senza clamori opere per 35milia ».Lo dice in un’intervista al Sole 24 Ore la ministra delle Infrastrutture, Paola De Micheli, che annuncia anche la nomina di sei commissari. Sulla revisione delle concessioni «conviene a tutti un accordo sulla proposta dell’Autorità».
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Ippolito Luigi 
Titolo: 5G, Conte dribbla il veto di Trump – Nato, divisioni e sorrisi Conte davanti a Trump difende il 5G cinese
Tema: Vertice Conte-Trump

5G o non 5G? La questione rimbalzava ieri fra Donald Trump e Giuseppe Conte: perché mentre il presidente americano sosteneva di aver convinto il premier italiano a rinunciare alla tecnologia cinese di Huawei, che Washington considera una minaccia alla sicurezza, Conte affermava di «aver chiarito a Trump che applicheremo la nostra legislazione, che è tra le più avanzate», il che «garantirà la protezione» da qualunque rischio. «L’Italia non può sfilarsi da una tecnologia», ha aggiunto. In pratica, nonostante le pressioni, l’Italia non intende fare a meno della rete 5G cinese, visto anche che il nostro è stato il primo Paese occidentale ad aderire alla Via della Seta, lo strumento di penetrazione economico-politica di Pechino.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Galluzzo Marco 
Titolo: L’intesa tra due «cari amici» ma è silenzio su web tax e dazi
Tema: Vertice Conte-Trump

Prima un giallo, imperniato sul 5G, provocato dallo stesso Donald Trump, sicuro che anche l’Italia non proseguirà la sua collaborazione con i cinesi di Huawei, un giallo confermato dallo stesso Conte («mai parlato di questo con Trump»), poi infine 45 minuti di incontro bilaterale e il chiarimento: gli Stati Uniti e il loro presidente apprezzano la nostra legislazione sulla materia, ed è anche grande sintonia personale fra i due leader. La giornata di Conte al vertice sui 70 anni della Nato ha indubbiamente il suo momento maggiore nell’incontro finale, a vertice concluso, con il presidente degli Stati Uniti. Ne emerge un contesto di grande cordialità personale, si smorzano le divergenze sulla web tax e sui dazi e restano i grandi complimenti pubblici e reciproci: «Sta facendo un fantastico lavoro, è diventato molto popolare in Italia e non sono sorpreso di questo», dice Trump di Conte, definendolo «un buon amico».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ciriaco Tommaso 
Titolo: I leader ridono di Trump e lui se ne va offeso Scontro sul 5G – Donald in pressing sul 5G cinese Conte: mai parlato
Tema: Vertice Conte-Trump

Peccato che il premier, incalzato in conferenza stampa al termine del vertice Nato a Londra, non solo non confermi la ricostruzione trumpiana, ma neghi di averne discusso con il leader. «Non ne abbiamo parlato». È un autentico equilibrismo, quello a cui è costretto il premier. Un esercizio per tentare di superare l’isolamento su un dossier caldissimo come il 5G cinese. Perché se davvero l’Italia è sospettata di diventare testa d’ariete di Pechino, il prezzo da pagare è il nervosismo di Washington e i sospetti dei principali partner Ue. Di certo, nel faccia a faccia che ha chiuso il summit, Trump non manca di chiedere uno sforzo all’amico “Giuseppi”: per frenare Huawei in una guerriglia considerata vitale. «È un rischio per la sicurezza», il mantra trumpiano.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Lombardo Ilario – Mastrolilli Paolo 
Titolo: Il retroscena – Italia-Cina, Trump spiazza Conte – Conte smentisce Trump sul 5G L’Italia non rinuncia a Huawei
Tema: Vertice Conte-Trump

Incomprensione Trump-Conte sul 5G al vertice Nato. Il leader Usa: «Roma non farà accordi con Huawei». Ma il premier italiano frena: «Non ne abbiamo parlato. Da noi nessuna interferenza straniera». E il summit si chiude con l’invito a Pechino a entrare negli accordi globali sul disarmo. Nel breve tragitto da Buckingham Palace a Downing Street, nella serata di martedì, Donald Trump e Giuseppe Conte hanno parlato della campagna elettorale del presidente americano, del governo italiano, mentre il tycoon scherzava sui vetri della Trumpmobile : «Tocca pure… è indistruttibile» ha detto rivolto a Conte, seduto accanto a Emmanuel Macron e alla moglie Melania. Con il premier italiano hanno parlato di varie cose ma non di 5G cinese, secondo palazzo Chigi. E allora perché Trump ha detto di aver affrontato con l’Italia il nodo Huawei e che la sua impressione è che il governo Conte non andrà nella direzione di un accordo con il colosso delle telecomunicazioni di Pechino? Il primo a porsi la domanda è proprio Conte, costretto a smentire il presidente Usa: «Posso assicurarvi che non è un tema che abbiamo affrontato».Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Repubblica 
Autore:  A.Gu. 
Titolo: Ma sui finanziamenti il presidente impone la sua linea
Tema: Summit per i 70 anni della Nato
E’ stato un summit complicato questo 70esimo della Nato a Watford, pieno di scorie e fratture tra i 29 Paesi membri. Alla fine si è messo tutto sotto il tappeto della zuccherata dichiarazione finale e dei buoni propositi echeggiati dal padrone di casa, il premier britannico Boris Johnson, che ha citato Dumas e i “Tre Moschettieri”: «Fino a quando resteremo uniti, siamo imbattibili. Uno per tutti, tutti per uno». Ma fino a quando i membri dell’Alleanza Atlantica rimarranno uniti? Partiamo dalle brutte notizie. A parte il video pettegolo che ha avvelenato Trump, restano gravi frizioni tra i paesi Nato. Innanzitutto, che cosa fare dello stringente caso Turchia con annessa invasione della Siria, per ora disinnescato dal mini vertice a quattro di Francia, Germania e Regno Unito con il presidente Erdogan.
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Testata:  Stampa 
Autore:  PAO. MAS 
Titolo: La svolta della Nato “Anche Pechino entri nei patti sul disarmo”
Tema: Summit per i 70 anni della Nato

La Cina irrompe per la prima volta in un vertice Nato, e non solo per il malinteso fra il presidente Trump e il premier Conte sulla possibilità che Roma affidi a Huawei il network delle telecomunicazioni 5G. Pechino infatti entra nel perimetro di cui deve occuparsi l’Alleanza per garantire la difesa dei propri membri, al punto che il segretario generale Stoltenberg la invita ai negoziati per definire i meccanismi del controllo globale delle armi, fino a ieri concentrati sulla Russia. Autorevoli fonti, che hanno ascoltato i colloqui in presa diretta, sostengono che la riunione è stata meno antagonistica di quanto le dichiarazioni esterne abbiamo fatto temere. Trump si è offeso col canadese Trudeau, che lo ha sfottuto davanti a Macron e Johnson perle conferenze stampa improvvisate, e ha lasciato il vertice annullando l’incontro finale con i giornalisti.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Marconi Cristina 
Titolo: Il video rubato dei leader fa naufragare il vertice Trump: Trudeau ipocrita
Tema: Summit per i 70 anni della Nato

C’è un detto inglese secondo cui «se non sei al tavolo, sei sul menù». È quello che è successo a Donald Trump, presidente statunitense al centro di un’animata conversazione mondana che, tra le sete, i marmi e i lampadari di Buckingham Palace, ha fatto definitivamente precipitare un vertice per i settant’anni della Nato iniziato male e finito peggio. Trump non ha fatto la conferenza stampa finale dicendo di averne già fatte abbastanza e se n’è andato in anticipo, sbattendo di fatto la porta dopo che le telecamere accreditate per fare le riprese per tutte le emittenti internazionali, telecamere targate Mosca a onor del vero, hanno ripreso una il presidente francese Emmanuel Macron, l’olandese Mark Rutte, Justin Trudeau, premier canadese in vena di chiacchiere, e, quel che è peggio, i due padroni di casa, la principessa Anna e il premier Boris Johnson, tutti assai attivi in quella che ha tutta l’aria di essere una sessione di pettegolezzo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Valentino Paolo 
Titolo: Il killer viene dal freddo E Berlino espelle due russi
Tema: Crisi diplomatica Berlino-Mosca

Sfocia in una vera e propria crisi diplomatica tra Berlino e Mosca, il caso del georgiano assassinato in agosto nella capitale tedesca da un killer venuto dalla Russia. Il governo federale ha espulso due addetti dell’ambasciata russa in Germania, che secondo fonti diplomatiche lavorano sotto copertura per il Gru, i servizi militari del Cremlino. La decisione, comunicata ieri mattina dal ministero degli Esteri all’ambasciatore Sergeij Netchaev, è stata presa dopo che la Procura di Karlsruhe ha avocato a sé l’inchiesta sull’omicidio, del quale ora il governo russo è ufficialmente indiziato come mandante. Secondo il Procuratore federale, sono emersi infatti «elementi sufficienti» per sospettare che dietro il crimine ci siano «entità statali» della Russia o della Repubblica di Cecenia, che è parte della Federazione russa.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Mastrobuoni Tonia 
Titolo: Georgiano ucciso in Germania è crisi diplomatica Berlino-Mosca
Tema: Crisi diplomatica Berlino-Mosca

Un georgiano freddato con due colpi alla testa nel più grande e più popolare parco di Berlino, il Tiergarten. Il killer che si allontana in bici, che tenta di buttare la parrucca, lo zaino e la pistola nel fiume e viene beccato dalla polizia. E quando gli inquirenti cominciano a indagare, vien fuori che è un sicario russo che sostiene di chiamarsi Vadim Sokolov. Mentre la vittima era un ceceno anti-russo proveniente dalla Georgia, Zelimkhan Khangoshvili, che aveva raggiunto la Germania come profugo nel 2016. Per la procura ci vuole poco a unire i puntini. L’ombra di Mosca si allunga ancora una volta su un’esecuzione brutale avvenuta in una capitale europea in pieno giorno, in un luogo pubblico e frequentatissimo. Non meraviglia, insomma, che una volta raccolti abbastanza indizi sul misterioso omicidio del georgiano di fine agosto scorso, la Germania abbia deciso la linea dura.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Agliastro Giuseppe 
Titolo: Crisi diplomatica fra Berlino e Mosca Espulse due spie
Tema: Crisi diplomatica Berlino-Mosca

C’è la Russia di Putin dietro l’uccisione dell’ex guerrigliero separatista ceceno Zelimkhan Khangoshvili, freddato a colpi di pistola in un parco di Berlino la scorsa estate: è quello che sospettano le autorità tedesche, che ieri hanno annunciato l’espulsione di due diplomatici russi indicati da alcuni media come funzionari dell’intelligence militare del Cremlino. La vicenda ha provocato nuove tensioni nei rapporti tra Russia e Germania. Dal vertice Nato a Watford, Angela Merkel ha accusato Mosca di non aver cooperato con gli investigatori. La Russia ha risposto per le rime: ha denunciato «un atto ostile e infondato» da parte di Berlino e ha promesso che reagirà.
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Testata:  Avvenire 
Autore:  Papa_Fancesco 
Titolo: «I giovani capiscono con il cuore il messaggio della Laudato si’»
Tema: Vaticano

Su La Civiltà Cattolica il dialogo di Bangkok coi gesuiti: lavoriamo perché l’enciclica sia condivisa nel mondo Le crisi che attraversano l’Asia, la tutela del Creato, il fenomeno migratorio, la pastorale di divorziati e risposati. Sono alcuni dei temi affrontati dal Papa in Thailandia durante l’incontro con 48 gesuiti dell’area del sud-est asiatico. La conversazione, della durata di circa mezz’ora, si è tenuto il 22 novembre scorso a Bangkok, prima tappa del viaggio che ha portato Francesco anche in Giappone.
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