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SINTESI IN PRIMO PIANO – 6 gennaio 2020

In evidenza sui maggiori quotidiani:

– Il conclave di Zingaretti con il Pd: siamo noi a reggere la maggioranza
– Cambi di casacca in Parlamento: siamo a quota 67
– Evasione, bonus, meno tasse. Le tre carte del premier per disinnescare la verifica
– L’Italia “à la guerre” contro Parigi per le etichette sugli alimenti
– Kenya, assalto alla base Usa
– L’Iran lascia gli accordi sul nucleare

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Guerzoni Monica 
Titolo: Il conclave di Zingaretti con il Pd: siamo noi a reggere la maggioranza
Tema: Pd

Nell’eremo di Nicola Zingaretti si arriva dopo dieci minuti in auto di strada sterrata. Sulle guide turistiche dei tesori del Lazio l’abbazia di San Marco Pastore a Contignano, in provincia di Rieti, è descritta come un «luogo del silenzio». E’ qui che il segretario del Pd si chiuderà in «conclave» il 13 e 14 gennaio con i suoi ministri e sottosegretari, i parlamentari e i presidenti delle Regioni dem. Zingaretti ha già stampato gli inviti: «Oggi per un domani. Prima le persone, Per una nuova agenda di governo». Dal seminario, che si terrà a porte rigorosamente serrate, dovrà uscire il programma che il Pd porterà al tavolo della verifica di governo, slittata a data da destinarsi. Zingaretti punterà molto su scuola e lavoro e chiederà di reperire risorse per tagliare ancora il cuneo fiscale. Ma intanto gli alleati hanno ripreso a litigare sulla legge elettorale.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Ma.Con 
Titolo: Il retroscena – Matteo-Zingaretti, disgelo post scissione: asse su proporzionale e sbarramento al 5%
Tema: Contatti Renzi-Zingaretti

Sentirsi dopo tanto tempo, per dirsi di nuovo addio. Anche se in politica funziona meglio l’arrivederci, i contatti tra Nicola Zingaretti e Matteo Renzi segnalano che la situazione è grave. Per verificare che sia anche seria, come diceva Flaiano, occorrerà attendere il faccia a faccia tra i due che potrebbe avvenire in settimana. D’altra parte il segretario del Pd, come proposito del nuovo anno, ha messo in agenda un “tour” dei leader che sostengono la maggioranza. L’incontro con Papa Francesco – dove dice di aver parlato di pace – potrebbe aver avuto un qualche peso nella decisione del segretario del Pd di inserire nel giro di contatti anche l’attuale leader di Italia Viva. Tutti i temi dell’agenda politica di gennaio hanno alla fine un unico punto che li accomuna: come evitare che il M5S imploda e trascini dietro di sè il governo e la legislatura.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Stefanoni Franco 
Titolo: Cambi di casacca in Parlamento: siamo a quota 67 – L’Aula del Conte II: 67 i cambi di casacca
Tema: Cambi di casacca in Parlamento

Alla Camera gli eletti 5 Stelle erano 222 e sono rimasti in 214, al Senato erano no e sono scesi a 101. Dall’elezione del marzo 2018, nei primi due anni di legislatura il M55 ha perso 17 parlamentari. Ma tra Montecitorio e Palazzo Madama anche il Pd ha registrato una potatura, con la creazione da parte di Matteo Renzi di Italia viva: 17 senatori e 29 deputati provenienti in buona parte dai dem. E anche Forza Italia ha visto il passaggio di una mezza dozzina di eletti al gruppo Misto. In generale, il grosso dei cambi di casacca si è concentrato a partire dallo scorso settembre, periodo di avvio del governo Conte II a maggioranza Pd-M5S-Leu a cui poi si è aggiunta Italia viva: 67 spostamenti fino a inizio gennaio.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Trocino Alessandro 
Titolo: Gennaio a ostacoli per il governo L’idea di far slittare il voto su Salvini
Tema: Tenuta governo

Sulla carta, il mese di gennaio si annuncia denso di impegni e di attività per il governo. Ma sulla ripresa grava il vero banco di prova della maggioranza, che si misurerà con l’esito del voto per le elezioni regionali in Emilia-Romagna e in Calabria, il 26 gennaio. Per questo, molti degli appuntamenti dei prossimi giorni rischiano di slittare, in attesa di capire che succederà nelle urne di fine mese. Dopo l’incontro che c’è stato tra Luigi Di Maio e Nicola Zingaretti ci saranno altre riunioni preparatorie. Ma la verifica non è ancora in agenda. E rischia di slittare anche l’incontro di domani pomeriggio a Palazzo Chigi dedicato al tema della prescrizione.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Bignami Silvia 
Titolo: Salvini in Emilia senza candidata “La sinistra non mi vuole in piazza”
Tema: Salvini in Emilia

Matteo Salvini prova a raddoppiare i suoi sforzi nell’Emilia Romagna che resiste. Resiste nei sondaggi e pure nelle decine di focolai di opposizione accesi dalla vampata delle sardine. Ieri il leader della Lega ne ha avuto un assaggio nel primo giorno del suo tour emiliano romagnolo verso le regionali del 26 gennaio. Un tour di selfie e comizi in piazze tifose, ma non sempre pienissime, che si trasforma in un percorso a ostacoli tra i rioni di Faenza che non gradiscono le sue passerelle elettorali e i pacifisti di Bologna che gli preparano “l’accoglienza” per stamattina al teatro dell’Antoniano. Forse proprio per questo Salvini accelera, e aggiunge appuntamenti al calendario. «La partita è aperta, e noi siamo in vantaggio. ll 26 sarà una festa di popolo, perchè tutto il Paese guarda al voto in Emilia Romagna» proclama a Cesenatico.
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Testata:  Stampa 
Autore:  A.D.M. 
Titolo: Retroscena – Legge elettorale, Leu guida la rivolta dei partiti piccoli
Tema: Legge elettorale

Si fa presto a dire «sbarramento al 5%». La soglia “alla tedesca” ipotizzata nel vertice tra Di Maio e Zingaretti non è una novità, viene fuori ogni volta che si parla di legge elettorale. Ma puntualmente, poi, viene abbassata quando si arriva al dunque, perché troppe forze politiche resterebbero fuori dal Parlamento con un’asticella del genere. Anche stavolta è subito partito il coro di dichiarazioni contrarie e, soprattutto, pare difficile che MSs e Pd riescano a superare il no esplicito di Leu e le perplessità di Italia viva, cioè due dei quattro partiti che compongono la maggioranza. Sia i renziani che la sinistra, stando ai sondaggi, sarebbero a rischio se si andasse a votare con un meccanismo simile ed è improbabile che si possa approvare una legge contro il volere di due alleati di governo.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ciriaco Tommaso 
Titolo: Prodi con Emma Bonino In campo contro la destra
Tema: Prodi e Bonino in Emilia

Romano Prodi scende in campo per il centrosinistra in Emilia Romagna. E lo fa assieme ad Emma Bonino. L’appuntamento è per sabato prossimo, 11 gennaio, a Bologna. ll Professore è ospite d’onore dell’evento “+Europa per l’Emilia Romagna”, che serve a lanciare la lista che Benedetto Della Vedova ha deciso di presentare a sostegno del governatore uscente Stefano Bonaccini. «Per noi non è una sfida facile – sostiene Della Vedova – ma pensiamo sia giusto metterci in gioco». Si tratta a tutti gli effetti di un evento di campagna elettorale. Non è la prima volta che il fondatore dell’Ulivo dialoga con Bonino, che è stata anche ministro in uno dei suoi governi. La scelta testimonia inoltre che l’ex premier ha deciso di spendersi per la sua Regione, messa nel mirino da Matteo Salvini in una contesa che ha assunto una valenza nazionale e che fa tremare il governo giallorosso.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Di Matteo Alessandro 
Titolo: Intervista a Ettore Rosato – “Il Pd vuol federarsi con i 5S Progetto che non ci riguarda”
Tema: Intervista a Ettore Rosato

Ettore Rosato, Pd e M5s hanno anticipato la verifica. C’è un “club ristretto” nella maggioranza? «E’ utile che i due segretari di partito si incontrino. Poi, il fatto che abbiano la necessità di dare tanta pubblicità all’incontro è indice che hanno trovato sintonia tra di loro. Bene!».
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Meneghetti Paolo – Uva Valerio 
Titolo: Il bonus investimenti vale anche per i forfettari – Bonus investimenti anche per i forfettari
Tema: Manovra

Da quest’anno doppio vantaggio per i professionisti con la flat tax. Al regime fiscale agevolato con aliquota unica al 15% per chi ha compensi al di sotto dei 65mila euro, dal primo gennaio si aggiunge il nuovo bonus fiscale sull’acquisto di beni strumentali (Pc, arredo ufficio ad esempio). Per paradosso, il vantaggio è frutto di una cancellazione: quella del superammortamento previsto fino al 2019 sempre per i beni strumentali. Questa agevolazione infatti con la manovra 2020 ha cambiato pelle trasformandosi da un bonus sull’ammortamento a un credito d’imposta.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Capurso Federico 
Titolo: Evasione, bonus, meno tasse Le tre carte del premier per disinnescare la verifica
Tema: Le tre carte del premier

Se dalle urne non arriveranno scossoni, Giuseppe Conte il 27 avrà già pronti tre obiettivi da mettere sul tavolo per il 2020: superbonus per i pagamenti elettronici, nuove misure per contrastare la grande evasione e taglio dell’Irpef. Dovrà però fare i conti con le richieste che arriveranno dai leader che sostengono la maggioranza e, soprattutto, con le difficoltà emerse fin qui nel riuscire a conciliare i diversi interessi. In cima all’agenda di Luigi Di Maio, ad esempio, c’è la revoca delle concessioni autostradali ai Benetton. L’intesa è già a buon punto con il Pd, ma il problema si chiama Matteo Renzi, che di “revoca” non ne vuole sentir parlare: «Voteremo contro in Parlamento – dice al Messaggero -. Fare leggi improvvisate che privano il Paese di credibilità internazionale è un assurdo».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Buzzi Emanuele 
Titolo: Di Maio: Renzi scherza col fuoco
Tema: Revoca concessioni

Tiene banco ovviamente anche la questione della revoca delle concessioni delle autostrade ad Atlantia. Ieri Matteo Renzi ha lanciato la sua stoccata in un’intervista al Messaggero: «Voteremo contro in Parlamento», ha detto il leader di Italia Viva. Parole che hanno fatto irritare i Cinque Stelle. «Pensate davvero che ci fermeremo nella revoca delle concessioni autostradali ai Benetton solo perché Matteo Renzi e Matteo Salvini (i gemelli della politica) si oppongono?», ha commentato Manlio Di Stefano. Di Maio invece, fa capire che non ha intenzione di arretrare: «Renzi su autostrade e prescrizione sta scherzando con il fuoco».
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Testata:  L’Economia del Corriere della Sera 
Autore:  Caselli Stefano 
Titolo: Non restiamo isolati investiamo su di noi con tre mosse
Tema: Italia e Europa

L’assetto dell’Europa che va delineandosi post Brexit presenta uno schema già visto tante altre volte nella storia: l’asse franco-tedesco da un lato e la Gran Bretagna dall’altro, incapaci di trovare una convergenza comune. Quello che è certo è che Francia, Germania e Gran Bretagna si sentono più libere nel definire proprie strategie di influenza, soprattutto economica. L’Italia deve rapidamente trovare un ruolo e dimostrare, usando un’etichetta di moda, la propria capacità di impatto. Il ruolo in Europa non è dato dalla capacità di negoziare qualche centesimo in più di deficit o dal dibattito surreale sul fondo salva Stati. Piuttosto è collegato a quali ragioni possano renderci un paese centrale e attrattivo per l’Ue nel contesto internazionale. Questo significa ritrovare una sintonia con le grandi linee di azione politica che l’Europa prova a dare, sia per amplificarle sia per trovare una collocazione esclusiva.
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Testata:  Repubblica Affari&Finanza 
Autore:  Petrini Roberto 
Titolo: 2.500 miliardi – La corsa senza fine del debito pubblico nuovi record in vista- La corsa infinita del debito pubblico in vista il record dei 2.500 miliardi
Tema: Debito pubblico

La vertigine del debito non si arresta. Alla fine del 2020 avvisteremo la stratosferica cifra di 2.500 miliardi. Nel linguaggio di Paperone e nel lessico dei numeri ormai adottato dalla comunità degli economisti: 2,5 trilioni. Secondo i dati più aggiornati della Commissione europea a dicembre del 2020 avremo sulle spalle 2.464,7 miliardi. L’anno successivo, nel 2021, il nostro debito toccherà, per la precisione, 2.519,1 miliardi.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Loreti Lara 
Titolo: Cibo L’Italia contro la Francia “No al semaforo sul parmigiano” – L’Italia “à la guerre” contro Parigi per le etichette sugli alimenti “No al semaforo anti-parmigiano”
Tema: Cibo

Eccellenze come il Parmigiano reggiano, il prosciutto di Parma, l’olio extravergine di oliva, i salami e la mozzarella sono finiti sotto la lente di un sistema di classificazione nutrizionale, l’etichetta “a semaforo” Nutriscore: una catalogazione che rischia di avere un effetto bomba sul made in Italy, penalizzando nel punteggio i nostri cibi. I primi a salire sul banco degli imputati, con le imprese agroalimentari italiane a formulare l’accusa, sono — facile indovinare — i cugini francesi, ideatori dell’etichetta. Subito dopo c’è l’Unione europea, con cui il governo italiano sta portando avanti un lavoro diplomatico per impedire che il Nutriscore (già in uso su base volontaria in Francia, Belgio, Spagna, Germania, Olanda e altri) sia adottato da tutti gli Stati membri, e per affermare la qualità dei prodotti italiani.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Marro Enrico 
Titolo: Intervista a Pier Paolo Baretta – Baretta: «Iva e sgravi vanno rivisti per il 2021 E al posto di Quota 100 pensioni flessibili»
Tema: Intervista a Pier Paolo Baretta

Pier Paolo Baretta (Pd), sottosegretario all’Economia che di manovre finanziarie ne ha viste tante, ragionando dell’anno che si apre, dice una cosa importante: «E’ impensabile affrontare la prossima legge di Bilancio, quella per il 2021, di nuovo sotto la spada di Damode delle clausole di salvaguardia, cioè gli aumenti di Iva e accise per 20 miliardi, che rischiano di impegnare, come per il 2020, i tre quarti della manovra. Se vogliamo, come governo, recuperare margini per intervenire sull’economia, è bene cominciare a discuterne subito».
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Dimito Rosario 
Titolo: Intervista a Stefano Patuanelli – Le aziende in crisi «Alitalia, per i nuovi soci ricominciamo da zero Sui commissari si cambia»
Tema: Intervista a Stefano Patuanelli

«È vero, ci sono criticità nella procedura di nomina dei commissari destinati alle amministrazioni straordinarie: stiamo mettendo mano ai meccanismi di selezione, inserendo nuovi elementi per limitare il numero degli incarichi e favorire la rotazione. Voglio però precisare che non tutte le nomine fatte sono a rischio». Stefano Patuanelli, ministro dello Sviluppo, conferma che le cose devono cambiare. Il regolamento varato nell’estate 2018 dal suo predecessore Luigi Di Maio, si è rivelato inadeguato. Nel corso del colloquio con il Messaggero il titolare del dicastero di Via Veneto precisa tuttavia che per Alitalia «è storia diversa e che si è già avviato un nuovo percorso da parte del commissario per ricontattare tutti i potenziali partner industriali, non solo Lufthansa».
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Testata:  Stampa 
Autore:  L.L. 
Titolo: Intervista a Teresa Bellanova – Bellanova cala il jolly: la difesa con un decreto
Tema: Intervista a Teresa Bellanova

Penalizza il Made in Italy e confonde il consumatore. Ecco perché il governo italiano, in particolare il ministero delle Politiche agricole di Teresa Bellanova, rinvia al mittente il Nutriscore. E porta avanti un’etichetta “all’italiana” da porre sui prodotti, con più informazioni nutrizionali, a partire dalla dose giornaliera consigliata. Obiettivo: farla adottare in tutta Europa. Ministra Bellanova, perché no al Nutriscore? <L’etichetta”a semaforo”, applicata sui prodotti in alcuni Paesi europei, non fornisce un’informazione compiuta al consumatore, che invece va messo nella condizione di sapere esattamente che cosa ogni alimento contiene. Il Nutriscore è una semplificazione fondata su parametri base come sale, zucchero, grassi>.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Stampa 
Autore:  Simoncelli Lorenzo 
Titolo: Kenya, assalto alla base Usa
Tema: Assalto alla base Usa

Sono ore di grande tensione anche nel Corno d’Africa per le forze americane impegnate nella lotta al terrorismo. Un commando di Al-Shabaab, il gruppo estremista somalo affiliato ad Al Qaeda, ha tenuto sotto scacco per ore la base militare di Manda Bay, nella contea di Lomu in Kenya. I miliziani hanno postato sui propri canali social immagini in cui incendiano velivoli americani presenti nella base keniota, non lontana dal confine con la Somalia, che ospita uomini e mezzi di Africom, il commando americano responsabile per le operazioni militari in Africa. In un comunicato, il portavoce di Al-Shabaab, ha annunciato la morte di 17 soldati americani e 9 kenioti, oltre alla distruzione di 7 velivoli e 5 mezzi militari. L’esercito statunitense ha confermato tre vittime nell’attacco: un soldato e due contractor del Pentagno sono stati uccisi, mentre altri due militari sono rimasti feriti.
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Testata:  Corriere della Sera 
Titolo: In Kenya raid contro base americana Uccisi due soldati e un contractor
Tema: Raid contro base americana

In Kenya è stata attaccata una base dove operano forze locali e militari americani: un contractor e due soldati sono stati uccisi. Miliziani del gruppo islamista somalo Al-Shabab hanno colpito ieri mattina all’alba la piccola base aerea Simba nei pressi di Manda Bay nella contea di Lamu, nel Kenya sud-orientale, dove secondo i dati del Pentagono sono presenti meno di cento soldati Usa. Non si registrano vittime, se non quattro tra gli assalitori. Un rapporto della polizia kenyana citato dall’agenzia Ap riporta la distruzione di almeno due aerei (un Cessna americano e uno locale).
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Testata:  Stampa 
Autore:  Semprini Francesco 
Titolo: L’Iran riprende la corsa all’atomica – L’iran riprende la corsa alla bomba atomica
Tema: Iran

La galassia sciita piange la scomparsa di Qassem Soleimani, mentre Teheran inaugura la corsa senza ostacoli verso la bomba atomica e ritorsioni su obiettivi americani tanto quanto israeliani. Nell’ambito di quella «nuova fase del Medio Oriente» annunciata da Hassan Nasrallah, leader di Hezbollah in Libano, il quale si candida a diventare il punto di riferimento militare delle formazioni filo-iraniane nella regione. Una marea umana ha invaso ieri le strade di Ahvaz per il primo corteo funebre in memoria del «generale che aveva conquistato i cuori del popolo», nel primo di tre giorni di lutto proclamati in Iran.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  A.Ni. 
Titolo: L’Iran lascia gli accordi sul nucleare – Teheran sceglie la sfida nucleare Rotti gli accordi
Tema: Iran

<Via gli americani dall’Iraq>. Il Parlamento iracheno ha chiesto l’espulsione delle forze militari dal Paese. Si ferma così la coalizione anti-Isis. L’Iran nel frattempo ha fatto sapere che non rispetterà più nessuno degli impegni presi con l’accordo sullo sviluppo del nucleare. L’accordo nucleare firmato con Obama nel 2015 e stracciato da Trump nel 2018 non vale più. Nessuno sa calcolare quanto manchi a Teheran per costruire una Bomba come quella che hanno i vicini pachistani e israeliani. Nessuno può sapere se e come vorrà usarla. Gli alleati libanesi di Hezbollah avrebbero di certo delle idee. Il leader Hassan Nasrallah ha parlato per la prima volta dopo la morte dell’amico Soleimani. Ha agitato il dito, alzato la voce, cercato l’applauso con frasi come «gli stivali del generale valgono più della testa di Trump». Ieri folla ai funerali di Qassem Soleimani. Minacce da Teheran e da Beirut: colpiremo gli Stati Uniti.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Fl.Pom 
Titolo: L’Iraq: via le truppe americane – L’Iraq: «Via i militari stranieri» E l’Iran rompe l’intesa nucleare
Tema: Iraq

Domenica di tensione a Washington e nei principali centri del Medio Oriente, mentre si attende la probabile rappresaglia iraniana dopo l’assassinio del generale Soleimani. In questo clima il parlamento iracheno ha votato una risoluzione in cui chiede ai militari della Nato di lasciare il Paese. Un primo appello è venuto dal parlamento di Bagdhdad, dove ieri è stata votata una risoluzione che chiede al primo ministro Adil Abdul Mahdi di sollecitare il ritiro delle forze statunitensi, dal paese. Il documento non ha una struttura vincolante, ed è stato votato per acclamazione dalla sola componente sciita e filo iraniana del legislativo iracheno, con l’assenza dell’opposizione dall’aula.
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Testata:  Repubblica 
Titolo: Croazia. Elezioni presidenziali Al secondo turno vince il centrosinistra
Tema: Croazia

Zoran Milanovic, ex premier socialdemocratico ed esponente del centrosinistra unito, è il vincitore del ballottaggio delle elezioni presidenziali di ieri in Croazia. Secondo i risultati, quasi definitivi, della commissione elettorale, Milanovic ha ottenuto il 52,73% dei voti. La presidente uscente, la conservatrice Kolinda Grabar-Kitarovic (dell’Hdz, l’Unione democratica croata, di centrodestra, il partito di governo a Zagabria), si è fermata al 47,27%. Sarà Milanovic, dunque, il nuovo inquilino del Pantovckak, la residenza presidenziale.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Galluzzo Marco – Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Il retroscena – Di Maio, ora è a rischio la missione a Tripoli – Sicurezza a rischio, verso lo stop la missione italiana in Libia
Tema: Missione a Tripoli

L’intenzione del ministro degli Esteri Luigi Di Maio rimane quella di andare in Libia prima possibile anche per placare le polemiche e gli attacchi sul suo «immobilismo» che arrivano dall’opposizione. Ma l’aggravamento del conflitto e soprattutto l’opportunità politica di trattare in questo momento con il generale Khalifa Haftar, rischiano di far saltare la missione dell’Unione Europea guidata dall’Italia. Un clima di tensione altissima che può avere gravi conseguenze perché non c’è alcun controllo sia sul fronte dell’immigrazione, sia su quello del terrorismo.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Cappellini Stefano 
Titolo: Intervista a Giuseppe Conte – “I nostri soldati restano” – Giuseppe Conte “Sì a una missione dell’Europa per impedire la guerra”
Tema: Intervista a Giuseppe Conte

<La nostra attenzione deve essere concentrata a evitare un’ulteriore escalation, che rischierebbe di superare un punto di non ritorno>. Il premier Giuseppe Conte interviene sulla crisi Iran-Usa. <È prioritario promuovere un’azione europea forte e coesa per richiamare tutti a moderazione e responsabilità, pur nella comprensione delle esigenze di sicurezza dei nostri alleati>.
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Testata:  Stampa 
Autore:  La Mattina Amedeo 
Titolo: Intervista a Pierferdinando Casini – Casini: noi la potenza Ue più debole Minacciati gli interessi nazionali – “L’Italia è la potenza Ue più debole I nostri interessi nazionali rischiano”
Tema: Intervista a Pierferdinando Casini

<Allo stato dei fatti, purtroppo, il monito che periodicamente abbiamo lanciato sul rischio irrilevanza dell’Italia e dell’Europa si è realizzato. Ma evitiamo l’ipocrisia di dire che il problema di politica estera nel nostro Paese si chiami Luigi di Maio. I problemi vengono da lontano e sono molto più complessi>. ll presidente dell’Interparlamentare Pierferdinando Casini invita ad avere uno sguardo d’insieme dei problemi che attraversano il Medio Oriente e della Libia. «Altrimenti – dice l’ex presidente della Camera – non si capisce la situazione che abbiamo di fronte».
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PRIME PAGINE

IL SOLE 24 ORE

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CORRIERE DELLA SERA

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LA REPUBBLICA

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LA STAMPA

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IL MESSAGGERO

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IL GIORNALE

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IL FATTO QUOTIDIANO

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