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SINTESI IN PRIMO PIANO – 9 gennaio 2020

In evidenza sui maggiori quotidiani:

– Processo a Salvini, l’ora delle scelte
– Legge elettorale, no di Leu
– Patuanelli: tempi lunghi per Alitalia
– Von der Leyen: “Negoziati duri dopo la Brexit”
– Libia, Putin e Erdogan chiedono la tregua
– Trump offre la pace all’Iran

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Bianconi Giovanni 
Titolo: Processo a Salvini, l’ora delle scelte Duello sul voto prima delle elezioni
Tema: Processo a Salvini

Oltre che sul merito del voto, il duello si preannuncia sulla data: prima o dopo le elezioni regionali del 26 gennaio? L’autorizzazione a procedere contro Matteo Salvini, accusato di sequestro di persona per aver illegittimamente trattenuto 131 migranti a bordo della nave Gregoretti a fine luglio 2019, è materia utile alla campagna elettorale del leader leghista, e un parere favorevole a far processare l’ex ministro sarebbe ulteriore benzina alla sua propaganda. Ogni giorno ribadisce di rischiare una condanna e la galera per aver difeso i confini della patria, anche nei comizi di ieri: «Sono orgoglioso di quello che ho fatto e lo rifarò, se mi rimandate al governo».
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Testata:  Giornale 
Autore:  Giannini Chiara 
Titolo: Processate pure il premier Lo dice la Costituzione – Se Salvini finirà a processo dovrà andarci anche Conte
Tema: Processo a Salvini

Il premier Giuseppe Conte a rigor di logica dovrebbe essere processato insieme a Matteo Salvini per la questione di nave Gregoretti, sempre che il leader della Lega vada a giudizio. L’ex ministro dell’Interno, secondo quanto risulta dalla sua memoria difensiva, non agì da solo, ma collegialmente agli altri membri dell’esecutivo. Ecco perché in caso di processo al leader della Lega, Conte dovrebbe almeno in teoria subire la stessa sorte, anche qualora fosse dimostrato che non fosse a conoscenza dell’operato del collega del Viminale, cosa invece già documentata dallo scambio di mail inserite da Salvini nel suo scritto. Ieri c’è stata una prima riunione della giunta delle immunità parlamentari presieduta da Maurizio Gasparri. L’idea sarebbe quella di decidere entro il 20 gennaio, ma la data potrebbe slittare.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Cremonesi Marco – Macrì Carlo 
Titolo: Meloni, via alla campagna d’Emilia: se vinciamo, il Colle ne prenda atto
Tema: Verso le Regionali

Giorgia Meloni in Emilia Romagna per conquistare una storica roccaforte e far saltare il governo, Nicola Zingaretti in Calabria, al contrario, per mantenere la Regione. E’ giornata di big per la campagna elettorale che si chiuderà il 26 gennaio. «Il presidente Mattarella deve prenderne atto. Se si vince anche qui esiste uno strumento a tutela dei cittadini che si chiama scioglimento anticipato delle Camere. Che si può usare quando il distacco tra il Palazzo e le persone è troppo». Meloni è a Ferrara per la prima delle tre giornate che farà in Emilia-Romagna da qui alle Regionali. In ogni caso, secondo la leader di Fdl, «il governo non ha probabilità di andare avanti, nonostante l’accanimento terapeutico. Avete visto Renzi? Dopo aver votato la manovra oggi ci dice che il reddito di cittadinanza non va bene».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Lopapa Carmelo 
Titolo: Meloni ruba voti a Salvini “E il 27 chiedo le elezioni anticipate”
Tema: Verso le Regionali

La cavalcata di Giorgia Meloni è un exploit che sovverte equilibri, alimenta invidie, innesca un derby nervoso e senza precedenti a destra. Un voto dopo l’altro rosicchiato agli alleati, Lega inclusa, ed eccola lì, la sorpresa di inizio 2020: scavalcato Matteo Salvini nel primo sondaggio (Ixè) sul leader che gode di maggiore fiducia (33 per cento per lei, 32 per lui), seconda assoluta alle spalle del premier Conte. Il leader leghista batte paese per paese l’Emilia Romagna per tirare la volata a Lucia Borgonzoni e al suo partito? E allora Giorgia viene a piazzare una bandiera nella Ferrara ormai salviniana in mano ad Alan Fabbri. «Questa storia della competizione piace a voi giornalisti, il mio obiettivo non è arrivare al governo a scapito dei miei avversari», prova a minimizzare Meloni.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Lessi Davide 
Titolo: Bonaccini: la mia sfida alla rivale fantasma – Bonaccini contro la “candidata fantasma” “Io sempre qui, e senza bisogno di balia”
Tema: Il voto in Emilia

«Presidente, tenga duro», gli dice un pensionato. Poi si avvicina e aggiunge: «Lasci stare cosa dice quello lì». Quello lì è Matteo Salvini che anche ieri ha scorrazzato per l’Emilia nel suo tour a tappe serrate in vista delle regionali. Ma il presidente in carica, Stefano Bonaccini, sembra imperturbabile al ciclone leghista. «Salvini fa sette comizi al giorno? Io sono cinque anni che giro per la mia Regione, conosco tutti i suoi 328 Comuni ma c’è una grossa differenza: io il 27 gennaio, il giorno dopo il voto, sarò ancora qui, lui no: non si farà più vedere comunque vadano le elezioni. Lui vuole dare una spallata a Conte, io continuare a governare al meglio».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Ziniti Alessandra 
Titolo: Migranti, accoglienza in ginocchio I bandi per i centri vanno deserti
Tema: Migranti

Il decreto sicurezza  nel giro di un anno e mezzo ha di fatto smantellato il sistema di accoglienza diffuso nei comuni privando migliaia di richiedenti asilo e di titolari di protezione umanitaria di un percorso di integrazione. E’ questo il motivo per cui la quasi totalità delle associazioni e delle cooperative del terzo settore ormai da più di un anno disertano i bandi delle prefetture che, con le nuove tariffe (scese da 35 a 21 euro a persona) ma soprattutto con le nuove regole, faticano a trovare gestori per i centri di accoglienza. Insomma (andando paradossalmente in direzione contraria a quanto affermato da Salvini) la strada intrapresa è quella di un ritorno ai centri di accoglienza straordinari dove i migranti trascorreranno un lungo periodo (quello dell’attesa dell’esito delle loro richieste d’asilo) senza poter usufruire di alcun percorso di integrazione, nè studiare, nè tantomeno lavorare.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Pucci Emilio 
Titolo: Legge elettorale, no di Leu ma M5S-Pd-Iv vanno avanti: proporzionale e soglia al 5%
Tema: Legge elettorale

Leu sulle barricate e anche i renziani storcono il naso. Si complica il quadro nella maggioranza sulla legge elettorale dopo il vertice tecnico tenutosi ieri alla Camera. Si va verso un sistema proporzionale con soglia di sbarramento nazionale al 5%, a cui si aggiunge la possibilità di riconoscere alle forze più piccole un diritto di tribuna. Ma Leu (in realtà è divisa, Articolo uno non chiude) si mette di traverso sul primo punto, mentre Iv sul secondo. Non sulla soglia (i renziani avrebbero preferito comunque il 4%) ma teme la concorrenza al centro dei moderati di FI e di Calenda e punta sul voto utile.
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Testata:  Il Fatto Quotidiano 
Autore:  De Carolis Luca 
Titolo: Restituzioni, nuove regole per calmare i parlamentari
Tema: Restituzioni

Ora per calmare i parlamentari pensano anche a cambiare qualcosa, cioè a un nuovo sistema per le restituzioni. Un metodo misto, con una parte basata sulle rendicontazioni e un’altra con una parte fissa, a parziale sollievo degli eletti. “Ma non sarà semplice convincere Casaleggio”, ammettono dai Cinque Stelle, dove da giorni si sono avvitati sui soldi, un’altra faccia del malessere che in meno di un mese ha portato sei parlamentari a uscire dal M5S. E c’entrano le restituzioni, eccome, ma non sono l’unico grano in un rosario di problemi.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Dragoni Gianni 
Titolo: Patuanelli: tempi lunghi per Alitalia
Tema: Alitalia

Alitalia non verrà venduta entro il 31 maggio di quest’anno. I tempi si allungano in maniera indefinita, il governo non è in grado di dire quando si potrà completare la cessione. Aumenta la confusione sul dossier Alitalia, mentre il 2019 si è chiuso con un aumento delle perdite a 600 milioni di euro. Il ministro dello Sviluppo, Stefano Patuanelli, ha detto ieri alla commissione Trasporti della Camera che il termine del 31 maggio per «espletare le procedure di cessione», come dice il decreto con il quale sono stati concessi altri 400 milioni di soldi pubblici alla compagnia, non significa che entro tale data si debba arrivare al «closing, che è la consegna delle chiavi al nuovo padrone». «Non c’è scritto da nessuna parte che ci sia il closing entro il 31 maggio, è materialmente impossibile», ha detto.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Cillis Lucio 
Titolo: Alitalia, per Fs “è storia chiusa” ma Patuanelli non vuole Atlantia
Tema: Alitalia

Per Ferrovie dello Stato il dossier Alitalia è acqua passata. Il numero uno di Ferrovie ha fatto una decisa marcia indietro: «Per me è una storia chiusa», ha detto senza troppe giravolte Gianfranco Battisti. Il gruppo «è uscito di fatto dall’operazione: abbiamo chiuso i rapporti con i nostri advisor e chiesto la restituzione della garanzia offerta il 31 ottobre 2018». Capitolo chiuso dunque? No, non per Patuanelli che insiste e chiede al gruppo ferroviario un nuovo sforzo: «Deve esserci un’interlocuzione immediata tra il commissario straordinario Alitalia con Fs e Delta per la comprensione delle esigenze di quel piano industriale predisposto in precedenza» e cioè il piano Delta stilato con gli advisor e l’ausilio di Fs.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Mancini Umberto 
Titolo: Il retroscena – Il piano Autostrade e l’ipotesi maxi-multa per evitare la revoca – Autostrade, piano da 1 miliardo per far ripartire la trattativa
Tema: Autostrade

Sarà il presidente del consiglio Giuseppe Conte a decidere. Spetterà a lui fare la sintesi sul dossier Autostrade. Ieri, tra l’altro, è anche spuntata l’idea di una possibile maxi multa da un miliardo di euro per evitare la cessazione della concessione. Una alternativa che circola da mesi e che riappare a cadenze regolari. L’azienda accelera su investimenti e controlli.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Pogliotti Giorgio – Tucci Claudio 
Titolo: Articolo 18, reddito e Dl dignità entrano nella verifica di governo – Tiro incrociato su art. 18 e Reddito
Tema: Articolo 18

Il capitolo lavoro entra ufficialmente nella verifica di governo. Con M5S e Leu che chiedono, rispettivamente, con i ministri Luigi Di Maio (Esteri) e Roberto Speranza (Salute), la reintroduzione dell’articolo 18. Richiesta che spinge una parte della maggioranza (Pd, Italia Viva) ad estendere il confronto a tutto campo anche al decreto dignità, al reddito di cittadinanza e agli ammortizzatori sociali. In vista del vertice di governo che si terrà presumibilmente dopo le regionali in Emilia Romagna e Calabria del 26 gennaio, il sasso nello stagno lo ha lanciato il ministro Di Maio che ha puntato l’indice contro il Jobs act, dicendosi intenzionato a superare il provvedimento bandiera del governo Renzi.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Rizzo Alessandra 
Titolo: Von der Leyen gela Johnson “Negoziati duri dopo la Brexit”
Tema: Brexit

Dopo la Brexit resteremo «buoni amici», ma saremo inevitabilmente meno vicini di prima. Negoziare tutti gli aspetti delle nostre relazioni future entro la fine dell’anno sarà «praticamente impossibile», quindi dovremo decidere le priorità. A parlare è Ursula von der Leyen, la presidente della Commissione Europea. Un messaggio amichevole ma fermo, recapitato a Boris Johnson durante una visita a Londra. Von der Leyen ha previsto un negoziato «duro», ribadito che il mercato unico e l’unione doganale sono intoccabili e messo in guardia il primo ministro: «Senza la libera circolazione delle persone non ci può essere libera circolazione di capitali, beni e servizi».
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Testata:  Messaggero 
Autore:  Marconi Cristina 
Titolo: Brexit, la Ue vuole più tempo per gli accordi commerciali
Tema: Brexit

Una copiosa quantità di acqua fredda sui progetti del premier britannico Boris Johnson di una Brexit rapida e indolore è stata gettata da Ursula von der Leyen, presidente della Commissione europea in visita a Londra. Non solo per la presidente è «impossibile» negoziare un accordo di ampio respiro sulle relazioni future tra il Regno Unito e il blocco europeo entro dicembre prossimo, ma queste relazioni, senza regole comuni, saranno «distanti» e comporteranno nuove barriere commerciali. «Senza un’estensione del periodo di transizione al di là del 2020, non ci si può aspettare di trovare un accordo su ogni singolo aspetto della nostra nuova relazione», ha spiegato la von der Leyen alla London School of Economics, dicendosi tuttavia disponibile a «lavorare giorno e notte per fare il più possibile nel tempo disponibile».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  De Marchis Goffredo 
Titolo: Intervista a Paola De Micheli – “Giù i pedaggi Così Autostrade può salvarsi” – De Micheli “Autostrade? La loro offerta non basta Per evitare la revoca abbassino i pedaggi”
Tema: Intervista a Paola De Micheli

«Autostrade comprende i 600 milioni della ricostruzione del Ponte Morandi nel risarcimento che offre allo Stato? Sono soldi già previsti per legge. Se la discussione comincia così, è irricevibile». Così la ministra dei Trasporti Paola De Micheli nell’intervista a Repubblica.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Barbera Alessandro 
Titolo: Intervista a Pasquale Tridico – Tridico: non abbiamo sconfitto la povertà – “Il reddito di cittadinanza funziona Ma la povertà non l’abbiamo abolita”
Tema: Intervista a Pasquale Tridico

II presidente dell’Inps Tridico: “A marzo il superbonus per gli asili nido maggiorato fino a trecento euro”. Partiamo dal reddito di cittadinanza, scritto da lei. Cosa risponde a chi chiede di abolirlo? «La povertà purtroppo non è abolita, ma la misura sta dando ottimi risultati e ossigeno a milioni di italiani sfortunati».
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Pelosi Gerardo 
Titolo: Libia, Putin e Erdogan chiedono la tregua Gaffe italiana su Haftar – L’Italia accoglie prima Haftar Serraj annulla la visita a Roma
Tema: Libia

Governi e diplomazie in campo per trovare una soluzione politica alla crisi libica e scongiurare l’escalation militare, mentre gli eserciti del generale Haftar e del premier al-Serraj continuano ad affrontarsi per il controllo di Sirte. Il presidente russo Putin e il collega turco Erdogan, che sostengono fronti opposti, hanno lanciato un appello alle parti in conflitto per un cessate il fuoco da domenica, precondizione per un dialogo. Ankara intanto ha inviato in Libia un primo contingente di 35 soldati a sostegno del governo. Anche la Ue si muove e «intensificherà gli sforzi per raggiungere una soluzione politica e di pace» sotto l’egida dell’Onu: è il messaggio che il presidente del Consiglio Michel e l’Alto rappresentante Borrell hanno consegnato ad al-Serraj in un incontro a Bruxelles.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarzanini Fiorenza 
Titolo: Conte vede solo Haftar, Sarraj diserta Gaffe diplomatica sul conflitto in Libia – Conte vede Haftar, l’ira di Tripoli Poi voci e smentite su Sarraj rapito
Tema: Libia

Doveva essere il giorno della svolta per la mediazione italiana, si è trasformato in un disastro di portata internazionale. Perché il doppio incontro programmato a palazzo Chigi dal premier Conte con il presidente libico Al Sarraj e il generale Khalifa Haftar aveva come obiettivo una mediazione storica tra le parti in conflitto. E invece è stata proprio la scelta di invitarli entrambi, ma soprattutto di ricevere prima il generale, a provocare l’ira di Sarraj che ha annullato la missione nella Capitale e direttamente da Bruxelles è tornato nel proprio Paese. Una situazione di confusione assoluta, complicata dalla notizia che arriva in serata: «Sarraj prelevato da una milizia all’aeroporto di Maitiga dopo il rientro a Tripoli da Bruxelles». Nel tweet diffuso dall’esercito di liberazione libico di Haftar si parla di «arresto o rapimento». Ma poi arriva la smentita.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: Trump all’Iran: nuovo accordo – Trump rinuncia alla ritorsione: «Nuove sanzioni, ma pronti alla pace»
Tema: Iran

Basta con i missili, almeno per ora. Donald Trump assicura che non risponderà con le armi all’attacco iraniano lanciato nella notte del 7 gennaio. Innanzitutto perché i razzi contro «non hanno causato vittime né tra gli americani, né tra gli iracheni nelle basi di Ain Al Asad e di Erbil». Inoltre, osserva il presidente, «l’Iran si sta frenando: e questa è una cosa buona per le parti in causa e per tutto il mondo». L’annuncio della tregua militare è stata accolto con sollievo dalla comunità internazionale e con un cospicuo rialzo a Wall Street. Oggettivamente è il massimo risultato raggiungibile in una fase che, comunque, resta pericolosamente confusa.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Lombardi Anna 
Titolo: Trump: finiamola qui – Trump offre la pace all’Iran dopo i missili sulle basi Usa
Tema: Iran

Indietro tutta. Il giorno dopo la rappresaglia con la quale martedì notte gli iraniani hanno vendicato la morte del generale Qasem Soleimani bombardando le basi irachene ad al-Asad ed Erbil dove sono ospitate truppe americane e italiane, da Teheran a Washington la parola d’ordine sembra essere improvvisamente la stessa: “de-escalation”. «L’Iran sta indietreggiando. Una buona cosa per tutti» canta vittoria Trump nella conferenza stampa trasmessa in diretta tv quando in America sono ormai le 11 e mezza del mattino, e dall’attacco sono passate già 18 ore. «Finché sarò Presidente non permetterò all’Iran di avere armi nucleari» avverte il Commander-in-Chief prima ancora di dire buongiorno.
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Testata:  Messaggero 
Autore:  C.Man 
Titolo: L’Europa spinge per rilanciare Sophia Di Maio: facciamo rispettare l’embargo
Tema: Operazione Sophia

L’Operazione Sophia Eunavformed torna di attualità. L’Europa conferma di avere «sul tavolo» la proposta di rivitalizzare la missione che ha compiti militari nel Mediterraneo centrale, non soltanto di contrasto ai contrabbandieri e ai trafficanti di esseri umani, ma anche contro chi vìola l’embargo delle armi da e per la Libia. Il fatto di «ridare alla missione le caratteristiche operative è sul tavolo e ne discuteremo» con i ministri europei ha confermato l’Alto rappresentante Ue, Josep Borrell – È vero che trai compiti dell’operazione c’è anche quello di sorvegliare il rispetto dell’embargo sulle armi su mandato dell’Onu. Sfortunatamente, però – ha aggiunto – la missione, pur essendo ancora attiva non è operativa, perché non ci sono le navi di nessuna Marina europea nelle acque del Mediterraneo centrale, mentre ci sono navi turche che pattugliano le coste libiche».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Martinelli Leonardo 
Titolo: Sarkozy sarà processato per corruzione in autunno
Tema: Francia

Visto quante volte, perseguito dalla giustizia, l’ha scampata, c’era chi a Parigi non ci sperava più. E invece Nicolas Sarkozy, già presidente francese dal 2007 al 2012 (in realtà da molti pure rimpianto e oggi ascoltato dall’attuale inquilino dell’Eliseo, Emmanuel Macron), finirà sotto processo e addirittura per corruzione. L’appuntamento per lui è dal 5 al 22 ottobre al tribunale di Parigi: è una première, almeno per un capo d’accusa come questo, per un presidente della Quinta Repubblica. Sia Sarkozy che il suo avvocato, Thierry Herzog, sono accusati di corruzione nei confronti di un magistrato della Corte di Cassazione. Avrebbero cercato di carpire informazioni su un altro caso nel quale era coinvolto l’ex presidente.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Di Maio Luigi 
Titolo: La Lettera – Fare squadra o saremo isolati – È vero siamo in ritardo ma l’Italia può avere un ruolo solo se sa fare squadra
Tema: Il ruolo dell’Italia

Gli eventi degli ultimi giorni rischiano di cambiare irrimediabilmente il destino della regione mediorientale. Il raid Usa e la violenta risposta di Teheran rischiano oggi di aprire una crepa insanabile. Al contempo, gli sviluppi sul terreno in Libia e il recente bombardamento all’Accademia militare di Tripoli ci riportano a scenari di una familiarità inquietante. Dopo anni di immobilismo e difficoltà del sistema Italia, siamo di fronte a un bivio importante. Sono convinto che l’Italia, dopo qualche silenzio di troppo, oggi abbia ancora molto da dire. Deve solo ritrovare fiducia in se stessa, abbandonare i colori delle proprie bandierine politiche e giocare da squadra.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bresolin Marco 
Titolo: Intervista a David Sassoli – “Bruxelles matura per fare un passo” -“È maturo un passo dell’Unione europea Sarraj e Haftar devono cogliere il momento”
Tema: Intervista a David Sassoli

Laddove non riescono i singoli governi, ci prova l’Unione europea. David Sassoli, presidente del Parlamento europeo, lancia un appello al generale Khalifa Haftar: «Lo aspettiamo a Bruxelles». Ieri in città è sbarcato il suo rivale, il premier libico Fayez al-Sarraj, per una serie di incontri con i vertici delle istituzioni Ue: Consiglio (Charles Michel), Commissione (l’Alto Rappresentante Josep Borrell) e Parlamento (Sassoli). «Gli ho detto che è molto importante che la questione venga affrontata dai libici – spiega il presidente dell’Europarlamento -, senza ingerenze esterne». E lui che ha risposto?  «Sarraj vuole difendersi, le sue mosse vanno lette in questo senso. Ma deve essere chiaro a tutti che aggiungere potenze straniere sul terreno libico rischia solo di aumentare la spirale di violenze. Il primo passo necessario è il cessate il fuoco».
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Testata:  Foglio 
Autore:  Cerasa Claudio 
Titolo: Intervista a Giuseppe Conte – Libia, Europa, giustizia, economia. Un Conte a tutto campo – Un premier a tutto campo
Tema: Intervista a Giuseppe Conte

Ma l’Italia ha scelto o no da che parte stare in Libia? “Occorre considerare che lo scenario libico si è sempre mostrato molto complesso e, in particolare, tradizionalmente frammentato in molteplici fazioni, tribù, milizie. Al fine di favorire una soluzione politica che stabilizzasse definitivamente il paese e integrasse tutte le componenti anche della Cirenaica, abbiamo cercato di coltivare sempre anche un dialogo con il generale Haftar. Ed è per questa ragione che ieri pomeriggio, come già altre volte, ho incontrato quest’ultimo per cercare di convincerlo a desistere dall’iniziativa militare e ad abbracciare un percorso di negoziazione utile a indirizzare la Libia verso una definitiva pacificazione”.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bertini Carlo 
Titolo: Intervista a Enzo Amendola – “Il vuoto europeo ha spianato la strada” – “Il vuoto dell’iniziativa Ue e Usa ha consentito a Russia e Turchia di essere protagoniste in Libia”
Tema: Intervista a Enzo Amendola

Ministro Amendola, il suo compagno di partito Marco Minniti, che ha gestito con Renzi e Gentiloni il dossier Libia, auspica un unico interlocutore europeo e una missione europea con una forza di pace. Idea praticabile? «L’Europa deve cambiare, perché ormai di fronte alle sfide globali e all’instabilità che si trasforma in guerra, tra i giganti che competono senza regole, il nostro continente è considerato un “gigante gentile”: quasi come se fosse l’unico a portare sulle sue spalle i valori di pace e libertà tipici dell’Occidente. Ma tutto questo non basta e la tragedia siriana è una ferita aperta nelle nostre coscienze. Non basta più un’Europa che decide sulla politica estera all’unanimità in base all’articolo 31 del Trattato. Perché dinanzi alle crisi e ai conflitti, per far vincere la pace, la deterrenza economica non è sufficiente».
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