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SINTESI IN PRIMO PIANO – 7 febbraio 2020

In evidenza sui maggiori quotidiani:

– Accordo sulla prescrizione: governo a rischio
– Al vaglio la riforma Irpef
– Donald Trump assolto

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Bianconi Giovanni 
Titolo: Prescrizione, accordo a tre Renzi dice no – Accordo a tre sulla prescrizione No di Renzi che resta isolato
Tema: Prescrizione

Dopo il passo avanti del ministro grillino della Giustizia Alfonso Bonafede, andato incontro alla proposta di Leu sottoscritta dal Pd, a restare isolati sono i renziani di Italia viva. Mancava il loro «sì» per scogliere definitivamente il «nodo prescrizione», ma al nuovo vertice convocato ieri sera dal premier Giuseppe Conte hanno ridetto «no»: per Iv c’è solo la strada del rinvio della riforma Bonafede (sebbene sia già in vigore) che blocca il decorso della prescrizione dopo la sentenza di primo grado. Con la minaccia di votare, insieme alle opposizioni, la proposta di legge del forzista Enrico Costa che abolisce quella riforma; e se non passa alla Camera la ripresenteranno al Senato, dove senza Italia viva la maggioranza diventa minoranza.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bertini Carlo – Grignetti Francesco 
Titolo: Intesa Pd-M5s sulla giustizia Renzi non ci sta – Prescrizione, stop solo dopo l’appello Intesa Pd-M5s, ma Italia Viva dice “no”
Tema: Prescrizione

In nottata, la situazione precipita: accordo siglato tra Pd, Leu, 5Stelle, con Bonafede e il premier Conte da una parte e Renzi che dice no e alza un muro, portando la tensione fino al punto limite di una crisi di governo. Il leader di Italia viva fa ventilare ai suoi la minaccia di un appoggio esterno all’esecutivo, minacciando di votare alla Camera con le opposizioni la legge del forzista Costa che abroga la riforma Bonafede sulla prescrizione, avvertendo che al Senato presenterà una legge per il rinvio della prescrizione, che passerebbe senza i voti di Pd e grillini. Insomma un caso di prima grandezza, che agita i palazzi al punto che girano voci di una preoccupazione del Colle corroborata dal timore del capo delegazione Pd Dario Franceschini che Renzi faccia sul serio. «Volete schiacciare il Pd sulle posizioni dei 5stelle e voi tirarvi fuori», sibila Franceschini alla Boschi. «Noi siamo contrari e restiamo contrari».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bei Francesco – Lombardo Ilario 
Titolo: Retroscena – Renzi non ha dubbi: i 5S perderanno in Aula finirà come per la Tav
Tema: Prescrizione

Sei mesi. Matteo Renzi dà sei mesi ad Alfonso Bonafede, a quel punto è convinto che la sua riforma della prescrizione sarà un ricordo lontano. La sfida, a questo punto, si sposta in Aula. Ed è quello che volevano entrambi. Parlamentarizzare il confronto, vedere chine esce vincitore e se uno dei due, tra M5S e Italia viva, sta bluffando ed è pronto a tirare il freno prima dello strapiombo. Il ministro della Giustizia lo dice da giorni: la riforma della prescrizione non è un punto del programma di governo tra i grillini e il centrosinistra. Dunque: «Vediamocela alle Camere». Renzi non aspetta altro e ha già in mano il calendario. Prima il voto a Montecitorio sull’emendamento della deputata di Iv Lucia Annibali, inserito nel Milleproroghe, che rinvia di un anno l’entrata in vigore della sospensione della prescrizione (già attiva dal 1 gennaio). Il voto certificherà che il Pd sta con Leu e il M5S, la modifica non passerà e a quel punto i renziani la ripresenteranno in Senato, dove i numeri per la maggioranza sono più a rischio.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Cesaretti Laura 
Titolo: Il retroscena – Pd e Cinque Stelle fanno fuori Renzi – Prescrizione, governo in tilt Intesa Pd-5s ma Renzi strappa
Tema: Prescrizione

Al termine del vertice di maggioranza, il Guardasigilli Alfonso Bonafede fa sapere di aver trovato un accordo tra M5s, Pd e Leu (senza l’ok di Iv) sul cosiddetto lodo Conte bis, che potrebbe essere presentato per decreto legge: «Per i condannati in primo grado c’è l’interruzione della prescrizione. Per gli assolti una sospensione breve (due anni, prorogabili di altri 6 mesi)». «Trovato il punto di mediazione più avanzato», spiega il premier Giuseppe Conte. Ma il veto di Matteo Renzi è comunque rimasto: «Restiamo fermi sulle posizioni di tutti gli avvocati e della maggioranza dei magistrati». Italia viva mantiene quindi gli emendamenti Annibali al Milleproroghe sul rinvio, voterà la proposta dell’azzurro Costa a fine febbraio, e annuncia di essere pronta a presentare in Senato una proposta che ripristini le regole precedenti (riforma Orlando): «E lì Bonafede non ha i numeri, senza di noi», è l’avvertimento.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: Meloni, missione americana: «Ho chiesto ai repubblicani perché sostengono Conte Noi alleati, ma da patrioti»
Tema: Giorgia Meloni negli Usa

Una stretta di mano «e solo due parole di saluto» con il Segretario di Stato, Mike Pompeo, nessun contatto con Donald Trump. «Ma non sono venuta qui a cercare la benedizione o la legittimazione di nessuno». Giorgia Meloni è l’unico leader di partito italiano a partecipare alla due giorni della «National Prayer Breakfast» a Washington. Un raduno internazionale promosso dalle comunità religiose americane, per lo più cristiano-evangeliche. Quest’anno, oltre a Trump e a Pompeo, erano presenti il vice presidente Mike Pence, la Speaker della Camera, Nancy Pelosi, e circa 200 tra deputati e senatori.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Folli Stefano 
Titolo: Il punto – Cosa l’America vuole da Giorgia
Tema: Giorgia Meloni negli Usa

L’aspetto che rende significativo il viaggio di Giorgia Meloni negli Stati Uniti è che non sembra trattarsi di una visita di mera cortesia. Una di quelle photo opportunities a cui i politici italiani sono molto affezionati, nella prima come nella seconda Repubblica. S’intende, l’opportunità di una foto ricordo da tenere sulla scrivania non mancherà nemmeno stavolta. Ma si avverte nell’aria che c’è qualcosa di più. Qualcosa che era mancato, ad esempio, nell’analogo viaggio di Matteo Salvini nel giugno dell’anno scorso, poco prima che si aprisse la crisi balneare del governo Conte 1. Allora si ebbe la netta sensazione che la visita del capo leghista fosse in sostanza fallita. Salvini voleva accreditarsi presso l’alleato americano – e questo era del tutto legittimo – in vista della sua ascesa alla guida dell’esecutivo post-elettorale. Viceversa di lì a poco si sarebbe ritrovato all’opposizione. Aveva sbagliato i tempi e i modi, si disse. Ma forse c’era dell’altro.
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Testata:  Giornale 
Autore:  Borgia Pier_Francesco 
Titolo: Meloni applaude Trump «Patriota e conservatore Modello da importare»
Tema: Giorgia Meloni negli Usa

Piace all’America. Piace così tanto che il Time ha inserito il nome di Giorgia Meloni tra le personalità più influenti dell’anno appena iniziato (l’anno passato, però, lo stesso onore era toccato al suo competitor Matteo Salvini). Al National Prayer Breakfast di Washington era la sola italiana su 3.500 invitati. Gongola del privilegio, la leader di Fratelli d’Italia, ma resta concreta e si preoccupa di portare a casa il miglior risultato possibile. «Qui per stringere relazioni con la rete dei partiti conservatori – dice -; e qui anche per difendere gli interessi del mio Paese in un contesto di buone relazioni internazionali. II sistema di relazioni che cerchiamo di intessere serve a tutto il centrodestra. E servirà al Paese, nel momento in cui la parla dovesse tornare al popolo e il popolo scegliesse noi per governare».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Meli Maria_Teresa 
Titolo: Lo sfogo di Zingaretti sulla mobilitazione 5 Stelle «Così ci logoriamo tutti»
Tema: Pd-5S

Nicola Zingaretti si è stufato dell’andazzo che sembra aver preso questa maggioranza giallorossa. «Se si va avanti così non andiamo da nessuna parte… Anzi andiamo a sbattere», dice ai suoi prima di rilasciare una lunga intervista a Radio Capital. Il segretario del Pd non rovescerà certo il tavolo, perché «il nostro è un partito responsabile», ma chiede «un chiarimento» ai Cinque Stelle: «Decidete che cosa volete fare rispetto a questo governo, altrimenti nessun problema è risolvibile». La proverbiale goccia che ha fatto traboccare il vaso è rappresentata dall’annuncio del ministro degli Esteri Luigi Di Maio di voler scendere in piazza il prossimo 15 febbraio per difendere le misure grilline sui vitalizi.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Palmerini Lina 
Titolo: Politica 2.0 – La via stretta di Zingaretti aspettando la scelta M5s
Tema: Pd-5S

Quest’estate circolava una battuta sul Pd di Zingaretti e Gentiloni (non era ancora stato nominato Commissario Ue), cioè che la tattica di “fare il morto” aveva portato bene e comunque fino al Governo. Adesso nel partito, davanti a tutti i fronti di tensione, è stata ritirata fuori e si continua a ripetere un po’ con ironia, un po’ come fosse un rito scaramantico in attesa di saltare i vari cerchi di fuoco che aspettano questa maggioranza. E dunque pure sulla prescrizione, tra i due litiganti Bonafede-Renzi, c’è il Pd che sta in mezzo, non fa ultimatum e non va in piazza ma lavora per la mediazione e per riuscire a galleggiare il più possibile. Galleggiare fino a quando? Il traguardo sono gli stati generali dei 5 Stelle, quel congresso che si farà in aprile dove si deciderà se il Movimento è ancora compatto o ci sarà un divorzio.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Tito Claudio 
Titolo: L’alleanza senza identità a un passo dalla crisi – L’alleanza senza identità
Tema: Pd-5S

La differenza tra una coalizione e la sommatoria artificiale di alcuni partiti la si può cogliere in quel che è accaduto icri sera al vertice di maggioranza. II pretesto stavolta è stato offerto dalle modifiche alla legge sulla prescrizione. Un cavallo di battaglia del Movimento 5Stelle. Un cavaliere da disarcionare per il Pd e soprattutto per Italia Viva. Il governo si ritrova cosi a un passo dalla crisi. Eppure la giustizia dovrebbe essere uno di quei temi su cui un’alleanza non dovrebbe avere dubbi. II punto, però, è proprio questo. I giallorossi si stanno rivelando una unione tra diversi. E l’esecutivo si mostra sempre più un insieme di interessi particolari. Ognuno dei “soci” pensa al proprio dividendo. I grillini credono che l’abolizione della prescrizione sia un obbligo nei confronti dei propri elettori, i renziani l’esatto opposto. L’idea di un percorso riformatore, la volontà di rivedere l’amministrazione della giustizia diventa secondaria. Prevale l’utilità del singolo partito.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Buzzi Emanuele 
Titolo: Il retroscena – Il M5S vuole alzare ancora il tiro Ma non tutti sono per la piazza
Tema: 5S

Tornare a conquistare punti (elettorali) e cercare di recuperare un feeling con la base. Ad ogni costo, anche (se necessario) evocando strappi nel governo o altre manifestazioni di piazza. I Cinque Stelle in cerca di identità si rituffano nelle loro battaglie storiche: in corso il braccio di ferro sulla prescrizione, è partita la mobilitazione di piazza per i vitalizi. Ma l’asso nella manica che il Movimento proverà a giocare è quello sulla revoca delle concessioni autostradali. «Non possiamo fare passi falsi. Ormai non si tratta di tornare sui nostri passi, ma di sopravvivere. Siamo pronti a giocarci tutto», dice un pentastellato. Ecco allora l’idea di una accelerazione sulla revoca.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Caccia Fabrizio 
Titolo: Mattarella in classe (contro la psicosi)
Tema: Italia-Cina

«Amicizia e pace sono fondamentali e voi lo sapete. Auguri ragazzi!». Chi se lo aspettava, il Capo dello Stato, Sergio Mattarella, ieri mattina in visita, a sorpresa, a una delle scuole più multietniche della Capitale, l’istituto Manin nel cuore del quartiere Esquilino, dove tra 100 e 120 ragazzi sono di origine cinese. Una visita per niente casuale. Dopo l’invito dei governatori del Nord a tenere lontano dalle classi i bimbi tornati dal Capodanno in Cina e i sempre più frequenti casi di sinofobia in Italia, dovuti alla psicosi da coronavirus, ecco che il Presidente della Repubblica ha spiazzato di nuovo tutti e accompagnato dalla figlia Laura è andato personalmente nella Chinatown romana a stringere le mani agli alunni della scuola d’infanzia, delle elementari e delle medie.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fregonara Gianna 
Titolo: Intervista a Lucia Azzolina – La ministra Azzolina: «Andare a scuola è un diritto dei bambini Le paure sono infondate»
Tema: Italia-Cina

«Creare allarmismi non serve. Abbiamo preso tutte le misure urgenti e rilevanti e stiamo lavorando bene con l’istituto superiore di Sanità e con il ministero della Salute». La ministra dell’Istruzione Lucia Azzolina è soddisfatta di come funzionari, presidi e insegnanti stanno affrontando l’emergenza Coronavirus nelle scuole italiane. «C’è molto senso di responsabilità». E la lettera dei governatori leghisti che chiedono di tenere a casa tutti i bambini che sono tornati dalla Cina in questo periodo perché invece ritengono che tra i genitori ci sia ansia, incertezza e preoccupazione? «Mi sembra che la visita del presidente della Repubblica Sergio Mattarella in una scuola romana dove c’è una vasta comunità cinese abbia dato l’immagine precisa della fiducia e della responsabilità che ci sono nelle scuole, dove tutti hanno a cuore la salute dei bambini. Insomma ai bambini dico: andare a scuola è un vostro diritto. Se ci sarà bisogno di prendere ulteriori precauzioni lo faremo, ma ora la situazione è completamente sotto controllo».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Grignetti Francesco 
Titolo: Intervista a Luca Zaia – Zaia: “I cinesi non sono untori” – Zaia: “I cinesi non sono untori Non cercate voti sulla loro pelle”
Tema: Italia-Cina

Confido ancora che lo staffscientifico del ministro Speranza riprenda in esame quella circolare scolastica in nome del principio di precauzione. Ma non facciamone una battaglia politica». Il Governatore del Veneto, Luca Zaia, non intende far cadere la questione degli studenti a rischio di coronavirus. È perb molto dispiaciuto che sia passato un messaggio che ritiene «sbagliato».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Cavalli Giovanna 
Titolo: Licenziato Oliviero Toscani per la frase choc sul Morandi
Tema: Il caso Toscani

Licenziato in tronco, quasi una scelta obbligata. La Benetton ha bruscamente interrotto la collaborazione con Oliviero Toscani, che a Un giorno da pecora su Radiouno, forse obnubilato dalla sua furibonda vena polemica, per liquidare le critiche sulla ormai celebre foto di Benetton tra le Sardine, aveva pronunciato l’imperdonabile interrogativo: «Ma a chi interessa se casca un ponte?». Riferendosi al tragico crollo del ponte Morandi di Genova, che il 14 agosto del 2018 costò la vita a 43 persone. E oltrepassando ogni limite. «Impossibilità di continuare il rapporto di collaborazione con il direttore creativo», si legge perciò nel breve comunicato aziendale del gruppo.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Galli Andrea 
Titolo: Deraglia il treno, la morte a 290 all’ora – Il Frecciarossa si schianta Morti i due macchinisti, trentuno passeggeri feriti «Sfiorata una strage»
Tema: L’incidente del Frecciarossa

L’inizio del disastro è un tratto di binario sinistro sparito; la sua fine sono i poveri resti dei due macchinisti, adesso confusi tra i loro trolley e i blocchetti dei fogli di viaggio dispersi sul terreno assieme a brandelli di sedili e pianali delle cassettiere. In questa distanza — trecentocinquanta metri —, la scientifica cristallizza la parte decisiva della scena del crimine. Dapprima il chilometro «166+771», dove a causa di uno scambio lasciato aperto, quindi deviato rispetto al suo asse, alle 5.35 il Frecciarossa 9595 Milano-Salerno ha iniziato a deragliare; poi la zona dell’impatto della vettura di testa contro duc macchinari per la manutenzione, fermi su un’altra rotaia. La rotaia che il convoglio non avrebbe mai dovuto imboccare.
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Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  M.Mo. – G.Tr. 
Titolo: Fisco, redditi bassi e famiglie obiettivi della riforma – Aliquote, detrazioni, Iva: mix cercasi
Tema: Riforma Irpef

L’obiettivo di un fisco più favorevole alle famiglie con figli è più di un’idea teorica; anche gli incapienti, cioè i titolari di redditi troppo bassi per sfruttare le detrazioni, sono un problema storico dell’Irpef. Figli e incapienti sono le due parole chiave su cui si è concentrato il primo giro di tavolo, ieri al ministero dell’Economia, sul cantiere della riforma dell’Irpef destinato nei piani del governo a sfociare in una legge delega entro aprile. «Stiamo lavorando bene, in un bel clima, costruttivo» ha detto il ministro Gualtieri al termine del vertice cui hannopartecipato tra gli altri Castelli (M5S), Guerra (Leu) e Marattin (Italia Viva), con il neodirettore delle Entrate Ruffini. L’incontro è servito essenzialmente ad avviare un confronto sugli obiettivi di fondo più che sulle singole idee dei partiti; la battaglia fra le proposte, e le relative coperture, non è ancora cominciata. II governo lavora da settimane a una semplificazione della selva di sconti e bonus disseminati nelle varie norme: lo strumento dell’assegno unico, in varie declinazioni a seconda delle diverse condizioni, è da tempo sul tavolo. Quanto ai redditi bassi, tra le ipotesi tecniche per dare un aiuto spiccano l’imposta negativa e l’ampliamento della No Tax Area.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Mobili Marco – Trovati Gianni 
Titolo: Nuova Irpef, si parte da incapienti e assegno unico per la famiglia
Tema: Riforma Irpef

Figli e incapienti. Si è concentrato su queste due parole chiave il primo giro di tavolo, ieri mattina al ministero dell’Economia, sul cantiere della riforma Irpef destinato nei piani del governo a sfociare in una legge delega entro il mese di aprile. L’incontro, in linea con il metodo annunciato nei giorni scorsi dal ministro dell’Economia Roberto Gualtieri, è servito prima di tutto ad avviare un confronto sugli obiettivi di fondo più che sulle singole proposte dei partiti. Perché il tema è politicamente delicato, il precedente della manovra con la lotta delle bandierine di partito sulle singole misure fiscali non aiuta. E Gualtieri, che chiede prudenza e riservatezza a tutti, vuole evitare una replica di quelle discussioni che ipotecherebbero sul nascere le possibilità di successo della riforma. La prossima riunione dovrebbe tenersi fra un paio di settimane.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Petrini Roberto 
Titolo: Per tagliare le prime tre aliquote Irpef il governo deve trovare 7,1 miliardi
Tema: Riforma Irpef
Il cantiere Irpef è appena aperto e il sottosegretario all’Economia Pier Paolo Baretta (Pd) delinea subito la linea del governo: l’obiettivo, ha detto parlando durante un incontro dei consulenti del lavoro, è «ridurre le aliquote Irpef a partire da pensionati e partite Iva». Secondo Baretta è possibile operare «sulle due aliquote più basse e, se si riesce, anche sulla terza in modo da ridurre il peso delle tasse sui redditi medio bassi». Per il sottosegretario del Pd è anche «inevitabile discutere di Iva» e la rimodulazione potrebbe prevedere la seguente formula: «Ridurre il carrello della spesa e lasciare andare verso un progressivo aumento il voluttuario e i beni di lusso». Contemporaneamente la Commissione Irpef si riuniva per la prima plenaria al ministero del Tesoro alla presenza del ministro dell’Economia, Roberto Gualtieri.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Marro Enrico 
Titolo: Revisione dell’Irpef, piano ad aprile. Plastic e sugar tax: si cambia ancora
Tema: Riforma Irpef

Ieri mattina, al ministero dell’Economia si è tenuto il primo vertice di maggioranza sulla riforma del fisco. Al tavolo col ministro Roberto Gualtieri, che punta a presentare un disegno di legge delega entro aprile, la viceministra Laura Castelli per i 5 Stelle, la sottosegretaria Cecilia Guerra per Leu e il vicecapogruppo alla Camera Luigi Marattin per Iv. Insieme hanno discusso le proposte messe a punto nella maggioranza, consapevoli che l’ostacolo maggiore è il reperimento delle ingenti risorse necessarie per coprire eventuali tagli delle tasse. Ostacolo ancora più arduo da superare alla luce delle «clausole di salvaguardia» che, senza interventi, farebbero salire Iva e accise per 20 miliardi nel 2020. Il tutto in uno scenario di frenata dell’economia mondiale, a causa del coronavirus.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Picchio Nicoletta 
Titolo: Bonomi, Pasini e Mattioli in corsa per Confindustria – Bonomi, Pasini e Mattioli in corsa per la presidenza
Tema: Presidenza Confindustria

È entrato nel vivo liter per la successione al presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, peril quadriennio 2020-2024. Il primo passo è stata la nomina, nel consiglio generale del 23 gennaio, dei tre saggi che hanno il compito di ricevere le candidature, verificarne i requisiti, effettuare le consultazioni e quindi individuare chi sottoporre al voto, a scrutinio segreto, del consiglio generale del 26 marzo, da cui emergerà il nome del presidente designato. Su una rosa di nove nomi sono stati estratti tre imprenditori, Andrea Bolla, Maria Carmela Colaiacono, Andrea Tomat, citati in ordine alfabetico (supplente Cesare Puccioni). Il successivo passaggio è statala presentazione delle autocandidature: il termine è scaduto a mezzanotte di mercoledì 5 febbraio. A quanto risulta si sono presentati tre candidati: in ordine alfabetico Carlo Bonomi, Licia Mattioli e Giuseppe Pasini.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Bricco Paolo – Fotina Carmine 
Titolo: Ex Ilva, Arcelor a novembre può lasciare – Il caso Taranto Ex Ilva, Mittal può lasciare l’impianto a novembre – Ex Ilva, l’accordo c’è Mittal può andarsene
Tema: Ilva

Serve ancora tempo per arrivare a un accordo completo sull’ex Ilva ma la comice su diversi punti sarebbe ormai pronta. Sarà determinante il via libera del ministero dello Sviluppo ai commissari straordinari affinché accettino un rinvio per continuare il negoziato con l’azienda. Il ministro grillino Stefano Patuanelli avrebbe sollevato dubbi su alcune condizioni economiche poste da ArcelorMittal e che invece sarebbero state sostanzialmente accettate da Palazzo Chigi e dal ministero dell’Economia, soprattutto per quanto riguarda il dimezzamento del canone di affitto in capo all’azienda (da 15 a 7,5 milioni al mese) e il corrispettivo da pagare per l’acquisto finale.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Bartoloni Marzio 
Titolo: Virus, il turismo rischia perdite da 1,6 miliardi – Coronavirus, l’Italia rischia 13 milioni di turisti in meno
Tema: Coronavirus: effetto sull’economia

Sono le imprese del turismo finora le più colpite dall’allarme coronavirus. Assoturismo Confesercenti stima un impatto per il turismo pari a 1,6 miliardi di euro e a 13 milioni di presenze in meno. Federalberghi stima negli hotel prenotazioni in calo fino al 40 per cento con danni che solo per Roma potrebbero ammontare a 500 milioni. L’impatto più grande in questo momento arriva dal blocco totale dei voli dalla Cina. Un punto sul quale ieri è intervenuto anche il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia: «Si riprendano i voli con la Cina».
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Griseri Paolo 
Titolo: Effetto virus A Fca mancano pezzi dalla Cina
Tema: Coronavirus: effetto sull’economia

Effetto-Cina sull’industria italiana. L’allarme è venuto ieri dall’amministratore delegato di Fca, Mike Manley, nel giorno del commento al bilancio 2019. Rispondendo a una domanda del Financial Times, Manley ha dichiarato: «Se la situazione continua a peggiorare ci potrebbe essere il rischio di dovere fermare uno stabilimento in Europa nelle prossime due-quattro settimane». Manley non ha voluto dire qual è lo stabilimento europeo che rischia la chiusura per l’assenza di componenti dalla Cina. Una scelta che ha creato incertezza perché in questo modo tutti i dipendenti degli stabilimenti del Vecchio Continente possono pensare di essere appesi all’arrivo della fornitura cinese.
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Testata:  Foglio 
Autore:  Rosati Renzo 
Titolo: Intervista a Giovanni Tria – L’allarmismo economico sulla Cina è molto ma molto esagerato, ci dice Tria – La versione di Tria
Tema: Coronavirus: effetto sull’economia

Tra chi pensa che nel dramma cinese la globalizzazione rappresenti più il vaccino (in fatto di condivisione di conoscenze, responsabilità e ricerca) e chi invece più il virus (in quanto il suo impatto economico e sociale si riflette sul resto del mondo), Giovanni Tria, ex ministro indipendente dell’Economia nel governo gialloverde, sta decisamente dalla parte dei primi. “C’è sempre qualcuno che non aspetta altro che puntare il dito contro la modernità e il mondo interconnesso. Ma intanto la storia ci descrive come più letali pandemie recenti come la Sars e l’Ebola, e remote come la Spagnola che uccise dieci volte più della Grande guerra. In secondo luogo ci siamo abituati a considerare la Cina come un partner naturale a tutti gli effetti, e cosi loro vedono noi come il maggiore sbocco di mercato: e tutto questo è un bene, un traguardo dal quale non si può tornare indietro a meno di non mettere in discussione la capacità di progredire, di migliorare i nostri livelli di conoscenza scientifica e di reazione pratica”.
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Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Perrone Manuela 
Titolo: Intervista a Carla Ruocco – La presidente Ruocco: «Ora prevenire altre crisi e niente propaganda» – «Subito al lavoro per prevenire altre crisi, ma no alla propaganda»
Tema: Banche

Promette di lavorare perla tu- tela del risparmio, ma esclude «processi a scatola chiusa: dobbiamo puntare a obiettivi concreti e a proporre norme per prevenire nuove crisi, non a fare inutile propaganda». Carla Ruocco (M5S) è stata eletta ieri presidente della commissione bicamerale d’inchiesta sulle banche con 22 voti su 34 (assenti sei parlamentari, tra cui Luigi Marattin e Mauro Maria Marino di Italia Viva e Guglielmo Epifani di Leu). A suo favore ha votato una maggioranza composita: il Pd, parte del M5S ma non tutto, alcuni azzurri, i due rappresentanti di Fdi, un senatore delle Autonomie e Bruno Tabacci di +Europa Ma Ruocco, che ora lascia la guida della commissione Finanze.
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Testata:  Stampa 
Autore:  Bresolin Marco 
Titolo: L’allarme di Lagarde: rischi per l’economia – I timori della Bce “Il coronavirus rischia di frenare l’economia in Europa”
Tema: Bce

C’è ancora il segno “più” davanti all’economia dell’Eurozona, anche se lo slancio resta “modesto”. Questo perché dietro l’angolo restano le solite incognite globali, alle quali nelle ultime settimane se n’è aggiunta una in particolare: il coronavirus. A dirlo è Christine Lagarde, che ha messo in guardia dai possibili impatti economici della nuova epidemia partita dalla Cina. Turismo e lusso i settori che rischiano di essere più colpiti in Europa, ma non solo. Un report di Standard e Poor’s prevede forti contraccolpi per il settore automobilistico: proprio ieri l’ad di Fca, Mike Manley, ha annunciato che nel giro di 2-4 settimane c’è il rischio di dover fermare uno stabilimento in Europa per mancanza di forniture dalla Cina.
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Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Gaggi Massimo 
Titolo: Visti da lontano – Trump assolto Usa ancora divisi
Tema: Trump assolto

Assolto Donald Trump, non sarà facile per l’America archiviare l’impeachment. Nella migliore delle ipotesi è stato creato un precedente destinato a togliere efficacia al più importante strumento costituzionale di garanzia contro gli abusi di potere di un presidente: una responsabilità che pesa sulle spalle dei democratici, rei di aver deciso la messa in stato d’accusa con una certa leggerezza, senza rendersi conto delle possibili conseguenze, ma soprattutto su quelle del leader del Senato, Mitch McConnell, che ha imposto un processo senza testimoni e ha sostenuto che la giuria — i senatori — non aveva l’obbligo di essere imparziale. Per lui quello intentato è un processo politico e, quindi, anche la sentenza è politica.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  G. Sar. 
Titolo: Trump alla riscossa dopo l’assoluzione Ma Pelosi: ha stracciato la Costituzione
Tema: Trump assolto

E meno male che il tema del National Prayer Breakfast era «La Riconciliazione». Donald Trump ha trasformato l’incontro tra le comunità religiose americane nel giorno della grande vendetta, dopo il voto del Senato che ha archiviato l’impeachment, mercoledì 5 febbraio. Ieri mattina il presidente appare euforico. Prende la parola e sventola le prime pagine di alcuni giornali. Titolo vistoso: «Acquitted», assolto. Nell’enorme ball room dell’Hotel Hilton di Washington, molti dei 3500 ospiti, mollano le posate per applaudire. Sul palco, a poche spanne di distanza, la Speaker Nancy Pelosi guarda fisso verso un punto distante. Evidentemente si aspetta ciò che sta arrivando. Un attacco durissimo, rivolto a lei e ai democratici.
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Testata:  Stampa
Autore:  Flores D’Arcais Alberto
Titolo: Trump esulta “Assolto” E attacca Pelosi: persona orribile
Tema: Trump assolto

Due attacchi furiosi contro i democratici, definiti via via «feccia», «sacchi di sudiciume», «persone orribile» (Pelosi in primis) e accusati di aver tentato di rimuoverlo dalla Casa Bianca con mezzi illeciti, con una campagna vergognosa e con la caccia alle streghe. «Oggi è un giorno di celebrazione, dopo essere passato attraverso l’inferno, ingiustamente». Il presidente degli Stati Uniti, provato da giorni di tensione ma combattivo come sempre, non mezzi usa termini, bruciando nel giro di una mattinata quel poco che ancora rimaneva di «bipartsan» nel galateo della politica made in Usa.
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Testata:  Messaggero
Autore:  Guaita Anna
Titolo: Trump, festa per l’assoluzione «Battuti i miei orribili nemici»
Tema: Trump assolto

Nixon si dimise. Clinton chiese scusa. Trump si è dichiarato vincitore, ed è partito lancia in resta per convincere il Paese che l’assoluzione del Senato ha cancellato la macchia dell’impeachment dal suo curriculum presidenziale. Ieri il presidente ha annunciato una «giornata di celebrazione» nella quale ha tenuto ben due discorsi per disegnare la sua ricostruzione del processo di impeachment. attaccare i suoi nemici e lodare i suoi sostenitori. Nonostante alcuni senatori repubblicani avessero deciso di assolverlo perché erano convinti che lui avesse «imparato la lezione» e non avrebbe «più ripetutogli stessi errori», come hanno sostenuto Susan Collins e Lamar Alexander, ieri è stato evidente semmai il contrario: Trump si giudica del tutto innocente, considera il processo di impeachment una persecuzione, una «caccia alle streghe», e i democratici che lo hanno gestito «individui malevoli e orribili» e cercherà di vendicarsi di chi lo ha accusato.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  R. Fr. 
Titolo: Il primo italiano contagiato – Virus, primo italiano contagiato
Tema: Coronavirus

Il primo italiano contagiato Ricercatore, 29 anni, c uno dei rimpatriati cía Wuhan. I,a febbre, poi il test Il primo italiano contagiato dal coronavirus cinese. L’allarme arriva dalla Cecchignola, dove un caso sospetto tra i 56 italiani rientrati da Wuhan, e in osservazione nella città militare alla periferia di Roma, ieri pomeriggio è stato prima trasferito in isolamento all’ospedale Spallanzani e in serata è risultato positivo. La conferma dalle analisi condotte sui tamponi. Si tratta di un giovane ricercatore emiliano, 29 anni, che in Cina, a Wuhan, si era fermato solo un giorno e che non avrebbe avuto contatti con altri italiani.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Santevecchi Guido 
Titolo: La malattia uccide il dottor Li Il giovane medico oculista che lanciò per primo l’allarme
Tema: Coronavirus

Ieri i cinesi hanno pianto e urlato di rabbia per un eroe caduto al fronte. «E’ morto il dottor Li Wenliang, medico di Wuhan che aveva cercato di dare l’allarme sull’epidemia, ma era stato redarguito dalla polizia». Questa #BreakingNews è stata lanciata dal Global Times, giornale comunista di Pechino. Anche il Quotidiano del Popolo ha espresso «cordoglio nazionale». Poi la smentita: «Il dottor Li ha avuto un arresto cardiaco, ma è in rianimazione». Il virus si è annidato in profondità nei polmoni del medico e dubbi e rancore sono penetrati nei social network cinesi.
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  … 
Titolo: Le due navi all’Egitto che dividono l’esecutivo
Tema: Egitto

C’è un affare che potrebbe provocare uno scontro interno al governo: è la vendita di due fregate da guerra destinate alla Marina militare che invece saranno vendute all’Egitto. Si tratta della «Spartaco Schergat» e la «Emilio Bianchi» che Fincantieri cederà al governo di Al Sisi per un miliardo e 200 milioni. A gestire l’operazione è infatti il premier Giuseppe Conte con il consigliere militare, l’ammiraglio Carlo Massagli, che il 25 febbraio scorso aveva convocato una riunione proprio per mettere a punto i dettagli e concludere la cessione. Esattamente il giorno dell’anniversario del rapimento di Giulio Regeni al Cairo e tanto è bastato per decidere di rinviare. Una decisione presa anche per evitare di creare tensioni all’interno dell’esecutivo, visto che 5 Stelle e Pd si sono schierati al fianco della famiglia.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Nigro Vincenzo 
Titolo: L’Italia vende due navi all’Egitto “Persa la credibilità sul caso Regeni”
Tema: Egitto

Il governo italiano si prepara a vendere due fregate “Fremm”, le navi più moderne della flotta militare italiana, all’Egitto del presidente Abdel Fatah al Sisi. Il tutto mentre è aperto da 4 anni il contenzioso sull’assassinio al Cairo del ricercatore Giulio Regeni. E mentre l’Italia — almeno a parole — in Libia continua a dire di sostenere il governo di Tripoli del presidente Fayez al Serraj. Lo stesso governo che è sotto assedio militare dalla milizia del generale Haftar, armata e teleguidata proprio dall’esercito di al Sisi. Come se non bastasse, le due fregate “Fremm”, costruite da Fincantieri in un programma comune con la Francia, non verranno allestite ex novo per l’Egitto, ma saranno prelevate dalla squadra navale della Marina Militare.
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Testata:  Repubblica 
Autore:  Foschini Giuliano 
Titolo: “Non è certo che volessero far trovare il corpo di Giulio”
Tema: Egitto

Nessuna collaborazione, né dal Cairo né dal Kenya. E ancora: la certezza che si sia trattato di un omicidio premeditato. Ma il dubbio che gli aguzzini non volessero fare ritrovare il cadavere di Giulio. Infine, l’atteggiamento della professoressa di Cambridge: «Un mistero il perché non abbia mai collaborato». ll procuratore facente funzione di Roma, Michele Prestipino, e l’aggiunto Sergio Colaiocco, sono tornati ieri davanti alla commissione parlamentare d’inchiesta sulla morte di Giulio Regeni per offrire altri punti al puzzle che avevano cominciato a delineare nella prima audizione del l7 dicembre. «Per noi il punto centrale è quello della rogatoria con tre richieste e siamo ancora in attesa di risposta», ha ammesso Prestipino. A gennaio c’è stato un nuovo incontro con gli egiziani con «la richiesta di documentazione che noi abbiamo già inviato».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Stabile Giordano 
Titolo: Attentati e rivolte, escalation in Cisgiordania
Tema: Crisi mediorentale

La Cisgiordania s’infiamma di colpo e nel giro di 24 ore estremisti palestinesi mettono a segno tre attacchi, mentre in scontri sempre più violenti l’esercito israeliano uccide tre manifestanti, compreso un poliziotto dell’Autorità palestinese. A meno di un mese dal voto del 2 marzo sono segnali preoccupanti per il premier Netanyahu, che ha lanciato un monito al presidente Abu Mazen: «Manterremo la sicurezza con tutti i mezzi».
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Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Frattini Davide 
Titolo: Attacchi agli israeliani, la risposta» di Hamas
Tema: Crisi mediorentale

Il gruppo di soldati israeliani cammina nel buio, illuminati dalla luce dei lampioni come un bersaglio. Dalla vecchia stazione dei treni diventata zona di bar e discoteche vogliono raggiungere il Muro del Pianto. L’attentatore arriva alle spalle, scaglia l’auto sul marciapiede, almeno 14 militari restano feriti, uno è in gravi condizioni. Quello nella notte è solo il primo attacco. Poco prima di mezzogiorno, un assalitore si avvicina a una pattuglia dalle parti della Città Vecchia, spara e ferisce un poliziotto, gli altri agenti reagiscono, viene ucciso: era un arabo israeliano di Haifa, cristiano convertito all’islam, precedenti penali. Nel pomeriggio i colpi da una macchina feriscono un soldato israeliano vicino alla colonia di Dolev in Cisgiordania. llamas celebra la giornata di violenza come una risposta al «piano di distruzione progettato da Donald Trump».
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Testata:  Stampa 
Autore:  Rauhe Walter 
Titolo: Turingia, Merkel cancella il patto con l’AfD “L’ultradestra è un danno per la democrazia”
Tema: Germania

È rimasto in carica solo per 24 ore il governatore della Turingia, Thomas Kemmerich eletto martedì grazie ai voti decisivi dei deputati regionali del partito dell’ultradestra Alternative für Deutschland (AfD). Ieri, dopo che l’ondata di sdegno aveva chiamato in campo la stessa cancelliera Angela Merkel, che dal Sudafrica dove si trova in visita ufficiale aveva definito la votazione come «imperdonabile» e come un «giorno nero per la democrazia tedesca», Kemmerich è stato costretto ad ammettere lo sbaglio e a presentare le sue dimissioni. Una decisione «inevitabile», come ha spiegato nel corso di una conferenza stampa improvvisata ad Erfurt, il capoluogo della Turingia.
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