Menu

SINTESI IN PRIMO PIANO – 23 febbraio 2020

In evidenza sui maggiori quotidiani:

– Coronavirus in Italia, le misure per isolare il contagio
– Coronavirus: allarme per l’impatto economico
– Zingaretti contro Renzi: “Basta indebolire il governo”.
– Zaki resta in cella, respinta richiesta di scarcerazione

PRIMO PIANO

Politica interna

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Arachi Alessandra 
Titolo: Conte: chiuse le aree dei focolai Un decreto per arginare il virus
Tema: Coronavirus in Italia

Il Consiglio dei Ministri di ieri sera sceglie di affrontare l’emergenza Coronavirus in Italia adottando la linea più radicale: un decreto del governo per innalzare una rete di contenimento e di protezione attorno ai focolai del virus arrivato dalla Cina. Un modello che sembra importato dalla zona cinese di Wuhan, un isolamento molto deciso che prevede che il divieto di ingresso e di allontanamento per circa 50 mila persone. “La nostra priorità è la salute e la tutela degli italiani”, ha spiegato il premier Conte. Il decreto del governo è stato realizzato, consultando anche le opposizioni, proprio per poter essere integrato strada facendo. Tra le misure previste nelle zone «focolaio» la sospensione delle attività lavorative e delle manifestazioni pubbliche, il possibile stop dei concorsi e delle attività degli uffici pubblici e la possibilità per i ministri competenti di intervenire anche in aree senza contagi. La decisione del governo arriva al termine di una giornata complessa. Il premier Conte temeva che la linea radicale potesse impattare troppo violentemente sui diritti costituzionali dei cittadini. Subito dopo era arrivato il veto di Lorenzo Guerini, il ministro della Difesa, nativo di Lodi. Anche il Capo dello Stato Sergio Mattarella, che ha lanciato un appello “alla responsabilità e all’unità”, ha voluto intervenire attivamente chiamando al telefono i governatori di Lombardia e Veneto per conoscere le criticità in atto.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Fiorenza Sarzanini 
Titolo: Una cintura per isolare il virus – Agenti in strada, corridoi per il cibo Così si «cintura» una città infettata
Tema: Coronavirus in Italia

A seguito delle decine di casi di coronavirus registrati in Lombardia e Veneto nella giornata di ieri, il governo ha disposto una serie di misure per “cinturare i luoghi colpiti”: posti di blocco intorno ai paesi del contagio per impedire ai residenti di uscire e corridoi «sterili» per far entrare derrate alimentari e farmaci garantendo così ai cittadini l’approvvigionamento delle merci indispensabili. Un provvedimento che — se l’epidemia dovesse aggravarsi come è presumibile visti i numeri di queste ore — mira a limitare la trasmissione del virus e prevede anche l’impiego dell’esercito proprio come accaduto prevenire atti di terrorismo. Una misura di massima emergenza che di fatto «sospende i diritti di libera circolazione delle persone» ma che si rende necessaria quando non ci sono altri modi per fermare la diffusione di un’epidemia. Ogni area dove sono transitate occasionalmente o vivono persone risultate positive ai test, deve essere «isolata». Si crea dunque una vera e propria «zona rossa» interdetta alla circolazione. Nella prima fase il «cordone» di sicurezza sarà predisposto attorno a quei Comuni dove sono già state sospese le attività pubbliche, chiuse le scuole e gli uffici. Se l’epidemia dovesse estendersi saranno create aree più estese che potrebbero comprendere più Comuni in modo da poter meglio controllare le zone.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Lio Pierpaolo 
Titolo: Intervista a Attilio Fontana – «Sono preoccupato ma niente polemiche Sugli ingressi servono più controlli»
Tema: Coronavirus in Italia

Attilio Fontana, governatore della Regione Lombardia, si dice preoccupato ma fiducioso per l’evolversi della situazione legata al Coronavirus: “C’è il rischio che si possa diffondere il panico, noi stiamo lavorando per arginarlo. Ma guardiamo la realtà: il contagio si sta sviluppando a una velocità assolutamente imprevista, a un ritmo che nessun medico s’immaginava. E arrivato il momento di fare delle scelte”. Dice Fontana: “Abbiamo presentato al governo una serie di proposte, con un piano d’azione modulato su diversi scenari da applicare sui vari territori in base alla gravità della situazione. La decisione del Consiglio dei ministri di oggi (ieri, ndr) va nella direzione di misure abbastanza rigorose per fermare l’epidemia a ogni costo, come suggerito da tutti i tecnici. Attendo di leggere il decreto, ma sono soddisfatto di questa impostazione. E, aggiungo, mi scuso già con i cittadini per i disagi che dovranno sopportare. Ma bisogna capire che alcuni sacrifici personali possono fare il bene di tutta la comunità”.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Stampa 
Autore:  Molinari Maurizio 
Titolo: Sul fronte della lotta al contagio
Tema: Coronavirus in Italia

Con almeno due vittime, oltre 60 contagiati in tre Regioni, 50 mila persone chiuse in casa nel Lodigiano e una grande caserma di Milano trasformata in sede della quarantena l’Italia è diventata nelle ultime 72 ore la frontiera europea del contenimento del Coronavirus. L’Organizzazione mondiale della Sanità rimprovera al nostro governo di aver re agito in maniera inefficace al virus perché il blocco dei voli in sé è servito a poco mentre la scelta di non mettere in quarantena chiunque provenisse dalla Cina ci ha reso vulnerabili. Quale che sia la genesi dell’attuale situazione, essere divenuti una frontiera del contenimento globale del coronavirus impone una strategia ben curata delle risorse del Paese. Ma l’efficacia di tali misure si lega alle reali dimensioni dell’epidemia owero se in Cina il numero dei contagiati è molto più alto di quello finora dichiarato, se l’area del contagio va ben oltre i confini della provincia di Hubei, se la quantità di cinesi portatori del virus in altri Paesi è più alta di quanto finora ritenuto e se dunque il virus ha un’espansione maggiore di quanto riportato dalle statistiche disponibili allora significa trovarsi in uno scenario ben differente: la possibilità di contenere il virus decade e dunque bisogna affrontare uno scenario assai più aggressivo. La prima necessità in caso di non contenimento riguarda l’importanza di avere strutture sanitarie adeguate ovvero capaci di accogliere i contagiati per controlli e quarantene. Da qui la necessità di un piano d’azione per ipotizzare, in ogni Regione se non in ogni provincia, risorse sanitarie capaci di gestire un significativo numero di emergenze.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Harari Sergio 
Titolo: Il commento – La fiducia necessaria
Tema: Coronavirus in Italia

Il Coronavirus è ormai tra noi e non se ne andrà in tempi brevi, questa purtroppo è la cruda realtà da accettare e affrontare. Avevamo sperato diversamente, avevamo sperato che le misure di prevenzione e controllo tempestivamente messe in atto dal nostro Paese sarebbero state sufficienti a evitare i contagi, ma così non è stato. Ci attendono giorni difficili, è bene dirlo a chiare lettere ma, con altrettanta sincerità, bisogna dire che le istituzioni sono pronte. Il nostro Servizio Sanitario è eccellente e la rete sanitaria che va costituendosi è solida, abbiamo professionalità, capacità organizzative e tecnologie per affrontare la situazione. Fa paura però il Covid-19, con questo nome da film di fantascienza e questo attacco inaspettato, che colpisce senza ragioni e senza che a tutt’oggi si disponga di una cura. Trasmette tutta l’impotenza della modernità di fronte all’essenza del morbo, come un tempo si definiva ogni condizione di sofferenza del nostro organismo. Ascoltando le notizie che ci giungono sperimentiamo lo stesso sentimento di frustrazione di quando ci comunicano la malattia di una persona a noi cara per la quale ci sembra non ci siano risposte e spiegazioni sufficienti.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Severgnini Beppe 
Titolo: La società fragile
Tema: Coronavirus in Italia

La diffusione del Coronavirus in Italia conferma la fragilità della nostra società, non più abituata all’incertezza. Abbiamo l’illusione del controllo, e ogni tanto si rivela per ciò che è: un’illusione. I rischi della vita quotidiana in altre parti del mondo — rischi sanitari, alimentari, climatici, militari — sono quasi sconosciuti, per chi oggi vive in Europa. Sarebbe interessante capire cosa pensano di questo allarme virus i giovani africani che, per venire in Italia, hanno affrontato il deserto, le prigioni libiche e il mare: credo potrebbero sorprenderci. Oggi sappiamo molto e molto In fretta: probabilmente troppo. Siamo iperinformati e ipersensibili. C’è chi parla di autosuggestione: ma ogni spavento, se ci pensate, nasce dentro di noi. Fuori accadono solo fatti, più o meno comprensibili. Perché siamo diventati tanto sensibili? Forse perché, insieme ai rischi, sono diminuiti gli imprevisti.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Stampa 
Autore:  … 
Titolo: Zingaretti: “Basta giochetti e furbizie Fallita l’opera di distruzione del Pd”
Tema: Scenario politico

Alza i toni il segretario dem Nicola Zingaretti nel corso dell’Assemblea Nazionale Pd in corso a Roma, e lo fa mettendo Matteo Renzi nel mirino: “Basta battaglie velleitarie alla ricerca di un posizionamento”, dice. E ancora: “Quando la politica è solo gestione del potere, allora emergono i picconatori, i trasformisti seriali che si nutrono delle tensioni e delle paure altrui”. E a conferma di questa posizione,  il vertice Dem fa votare all’assemblea un documento per ribadire che non ci saranno marce indietro sulla soglia di sbarramento del 5% della nuova legge elettorale: nessun arretramento con Renzi quindi. “Non lo considero un governo amico, è il nostro governo. Ha il dovere di accelerare, il Pd non è disposto a subire manovre o temporeggiamenti furbeschi per indebolire l’azione dell’esecutivo”, continua il segretario.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Stampa 
Autore:  … 
Titolo: “Le polemiche vanno in quarantena” Renzi congela lo scontro nel governo
Tema: Scenario politico

Matteo Renzi sospende la propria stategia della tensione verso il governo alla luce della nuova crisi scatenata dalla diffusione del Coronavirus: la “verifica” (con possibile crisi di governo) imposta da Italia Viva al presidente del Consiglio Conte, è rinviata quindi a miglior data. In altre parole Renzi ha capito che avrebbe rischiato una “botta” di impopolarità senza precedenti se avesse tenuto sotto tiro Conte e magari favorito un infarto del governo mentre gli italiani sono angosciati dal diffondersi del virus. A questo punto l’incontro previsto per mercoledì tra Conte e Renzi potrebbe slittare, e anche se il faccia a faccia dovesse essere confermato, non potrebbe più avere un effetto risolutivo, in un senso o nell’altro. Nessuno — forse neppure Renzi — sa come finirà il braccio di ferro col Presidente del Consiglio, ma tanti indizi fanno capire che nelle sue intenzioni inconfessabili la “prima scelta” sarebbe quello di far cadere il governo Conte. Dunque per ora il piano è congelato.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Pagnoncelli Nando 
Titolo: Scenari – Il 41% (anche un dem su 3) pensa che il governo cadrà per le liti nella maggioranza
Tema: Scenario politico

Ultime rilevazioni dell’Istituto di Pagnoncelli: secondo il 41% degli italiani le tensioni all’interno della maggioranza rappresentano il sintomo di fratture insanabili che fanno prevedere la fine del governo da un momento all’altro; il 29% ritiene invece che l’esecutivo non sia a rischio, mentre il 30% appare disorientato e si astiene da ogni giudizio in proposito. La fine del governo viene pronosticata (per non dire auspicata) soprattutto dagli elettori di centrodestra, ma questa previsione si fa strada anche in una quota tutt’altro che trascurabile dei dem (34%) e dei pentastellati (26%).I n questo scenario il principale responsabile delle tensioni interne è considerato Matteo Renzi (42%), mentre tutti i restanti esponenti presi in esame nell’insieme vengono indicati dal 17% dei rispondenti, in particolare il premier Conte dal 7% e il ministro della giustizia Bonafede dal 6%, mentre Zingaretti (3%) e Speranza (1%) appaiono più defilati.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Benedetto Renato 
Titolo: Si scalda il fronte del No: così vogliamo fermare il taglio dei parlamentari
Tema: Scenario politico

Negli ultimi giorni stanno nascendo diversi comitati che si oppongono al taglio dei parlamentari, sfidando di fatto quello che si annuncia un prebiscito alle urne nel referendum del prossimo 29 marzo. Nulla di paragonabile, certo, al fuoco di sbarramento che si oppose alla riforma che costò Palazzo Chigi a Renzi, ma cominciano a farsi sentire. Sono animati da parlamentari di centrosinistra e centrodestra, da under 30 e professori universitari. Tra gli ultimi arrivati, i Democratici per il No. Si collocano nel campo del centrosinistra e il portavoce è il costituzionalista Marco Plutino: “L’Italia — si legge nell’appello — diventerà il Paese europeo con il peggior rapporto tra numero di cittadini ed eletti. I parlamentari che resteranno saranno scelti dai vertici dei partiti, spezzando il legame tra gli elettori e chi li rappresenta”. Poco importa che il Pd abbia votato sì nell’ultimo, decisivo, passaggio parlamentare. I dubbi, tra i dem, non sono mai mancati. E così ieri Zingaretti ha ribadito: “Un errore sottoscrivere il referendum. Non sentivo proprio, nell’era dei populismi, il bisogno di chiamare gli italiani a esprimere un sì o un no su quello che rischia di essere un referendum sul parlamentarismo”.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Giornale 
Autore:  Cottone Sabrina 
Titolo: Berlusconi, appello a Salvini: «Non divida il centrodestra» – Berlusconi, appello a Salvini «Non divida il centrodestra»
Tema: Scenario politico

Silvio Berlusconi contro Matteo Salvini: in una lettera diretta a Emily Rini, avvocato trentasettenne, presidente del consiglio regionale, nel giorno della sua presentazione ad Aosta come neo coordinatrice regionale azzurra, il leader di Forza Italia sostiene che sarebbe un molto grave “se qualcuno si assumesse la responsabilità di dividere il centrodestra, e quindi di regalare ai nostri avversari la possibilità di tornare alla guida della regione”. In Val d’Aosta il partito di Salvini ha dato segnali di voler correre da solo e questo porrebbe una seria incognita sul futuro della giunta. In molti sostengono che a spingere la responsabile della Lega locale lontana siano incomprensioni personali con esponenti di Fdi. Da qui l’invito a Salvini a non accettare divisioni. Sestino Giacomoni, coordinatore dei coordinatori regionali di Fi, esprime il proprio allarme: “A causa di personalismi non si può dividere la coalizione rischiando di regalare la Regione agli avversari politici o comunque a un presidente di mediazione che rischia di non essere un esponente del centrodestra”.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Economia e finanza

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Da Rin Roberto 
Titolo: Virus, l’allarme domina il G20: subito stimoli per l’economia
Tema: Coronavirus – impatto economico

L’emergenza coronavirus catalizza l’attenzione del G20 di Riad. Il Fondo monetario internazionale, di fronte all’emergenza sanitaria, ha ridotto al 3,2%, 0,1 punti in meno, la stima di crescita mondiale 2020; rivista al ribasso anche la previsione per la Cina, al 5,6% contro il 6% del mese scorso. Nello scenario principale “l’impatto sull’economia mondiale sarebbe relativamente basso e di breve durata – ha dichiarato al G20 di Riad la direttrice generale, Kristalina Georgieva -. Ma non escludiamo scenari più preoccupanti”. Il Fondo non è l’unico organismo internazionale a intervenire sul tema sanitario. Anche l’Ocse rileva che potrebbe ridurre le stime di crescita per il coronavirus. Lo afferma il suo segretario generale, José Angel Gurria. Il ministro delle Finanze tedesco, Olaf Scholz, ha dichiarato che al momento “è impossibile» dire quale sarà l’impatto della diffusione del coronavirus sull’economia globale, ma in ogni caso «è importante essere pronti ad agire nel caso in cui le conseguenze economiche siano maggiori di quanto possiamo misurare oggi”.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Repubblica 
Autore:  Pons Giovanni 
Titolo: Fmi taglia al 3,2% la crescita globale E il G20 studia piani di emergenza
Tema: Coronavirus – impatto economico

L’emergenza coronavirus atterra sui tavoli dei Grandi del mondo. I colloqui in corso questo weekend a Riad in Arabia Saudita nell’ambito delle riunioni del G20 tra i ministri finanziari e i governatori dei principali paesi del mondo hanno messo al centro le possibili implicazioni economiche derivanti dalla diffusione del virus cinese. Ciò dovrebbe produrre un piano d’azione per difendere l’economia mondiale dagli effetti negativi del coronavirus. In attesa che il piano d’azione venga messo a punto sul vertice di Riad è piovuto l’avvertimento del Fondo monetario internazionale che ha ridotto la sua stima di crescita mondiale per il 2020: 3,2%, lo 0,1% in meno, portando la previsione per la Cina al 5,6% contro il 6% del mese scorso. Una sforbiciata alle stime di crescita dell’economia mondiale potrebbe arrivare a breve anche dall’Ocse, come annunciato dal segretario generale Angel Gurria in un’intervista nella quale precisa che il virus mette in evidenza la necessità di stimoli di bilancio globali.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Repubblica 
Autore:  Livini Ettore 
Titolo: L’economia Ora il Nord produttivo teme la grande frenata Persi 18 milioni al giorno
Tema: Coronavirus – impatto economico

Il bollettino sanitario dell’effetto coronavirus — in continua evoluzione — è già chiaro a tutti. Da domani però, con la riapertura (anzi con la mancata riapertura) di uffici, imprese, negozi e impianti nelle aree dei focolai di contagio l’Italia inizierà a fare i conti — amarissimi anche quelli — con i danni economici dell’epidemia. Le imprese di Codogno e Casalpusterlengo, due dei comuni finiti in quarantena in Lombardia, fatturano da sole 1,5 miliardi l’anno. E ogni giorno di stop, pallottoliere alla mano, rischia di mandare in fumo 4 milioni di entrate. Il conto salirebbe a 18 milioni al giorno se la serrata fosse estesa a tutta la provincia di Lodi. E se le misure restrittive di quarantena dovessero allargarsi per cause di forza maggiore all’intero settore produttivo di Lombardia e Veneto il conto rischierebbe di essere salatissimo visto che le due regioni valgono da sole 550 miliardi di Pil — il 31% di quello italiano — e che da qui parte il 40% delle esportazioni tricolori.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Stampa 
Autore:  … 
Titolo: Aziende, banche, negozi e tribunale La grande serrata che minaccia il Pil
Tema: Coronavirus – impatto economico

Interrogativi su come riaprirà domani la Milano alle prese con il Coronavirus e sull’impatto economico che la situazione potrà avere sulla Regione che produce un quinto del Pil nazionale. “Il panico – dice Francesco Daveri, direttore dell’Mba della Sda Bocconi – sarebbe un costo anche peggiore del contagio. Se vengono prese misure tali da rassicurare le persone e contenere lo choc entro marzo, a quel punto mi aspetto un impatto sul solo nel primo trimestre”. Seguendo le indicazioni delle autorità, le attività delle zone dove si è sviluppato il focolaio rimarranno chiuse in attesa che le autorità sanitarie diano nuove indicazioni. Banche chiuse nelle città colpite, come comunica Intesa Sanpaolo, pronta ad estendere le misure anche “in altri comuni, se necessario”. Per il momento a Milano la situazione procede normalmente, con la riduzione di convegni e viaggin di lavoro. Anche per Luxottica nessuna chiusura a Milano, solo smart working laddove sia preferibile. I sindacati rallentano: sospese le assemblee per il rinnovo del contratto dei bancari. Tra le aziende, specie le più piccole, però, si registra l’inquietudine tipica dei momenti più incerti. Se la settimana della moda andrà avanti (termina lunedì) tra le defezioni di compratori dall’Estremo Oriente, altri hanno già deciso di fermarsi. Primo esempio, il Mido: la fiera dedicata al settore degli occhiali in programma dal 29 febbraio al 2 marzo sarà posticipato tra la fine di maggio e la prima metà di giugno. Al momento resta invece confermato il Salone del Mobile, programmato tra il 21 e il 26 aprile. Mentre c’è attesa per come aprirà Piazza Affari lunedì.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Stampa 
Autore:  F. RIG. 
Titolo: Intervista a Carlo Sangalli – “Tutta Milano in quarantena? Per ora non c’è motivo Ma se serve, la città sarà capace di sopportarla”
Tema: Coronavirus – impatto economico

Carlo Sangalli, 82 anni, presidente di Confcommercio nazionale e della Camera di Commercio di Milano, commenta così l’evoluzione della crisi coronavirus arrivata fino a Milano: “Abbiamo fiducia nel nostro sistema sanitario. È evidente che le ripercussioni economiche possono aggravare una situazione già difficile, ma non dimentichiamo di avere forti anticorpi”. Aggiunge Sangalli: “Nessuno ricorda un’emergenza di questo genere e di simili dimensioni per cui è molto difficile pianificare il futuro. In prima linea ci sono le imprese interessate dalla quarantena. La crisi si fa sentire più pesantemente nei settori legati a turismo, accoglienza, ristorazione e trasporti”. E ancora: “Chiediamo con urgenza che ai tavoli istituzionali costituiti per gestire la crisi, come quello organizzato dal sindaco di Milano Sala, partecipino i rappresentanti delle imprese. Abbiamo già chiesto al governo che le aziende penalizzate, come già fatto per quelle colpite da calamità naturali, possano sospendere ipagamenti relativi alle prossime scadenze fiscali e contributive. Inoltre sarebbe importante estendere la cassa integrazione prevista dal Fondo integrativo salariale alle piccole e micro imprese coinvolte. Per farlo basterebbe un decreto legge”.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Cherchi Antonello – Marini Andrea – Paris Marta 
Titolo: Conte II al rallentatore: attuati 2 decreti su 169 – Conte II fermo nelle attuazioni: 2 decreti su 169 (22 scaduti)
Tema: Decreti attuativi

Il lavoro di attuazione sulle riforme economiche varate dall’attuale esecutivo è praticamente immobile. La percentuale di decreti applicativi messi a punto in questi ultimi due mesi è ferma all’1,2%, ovvero 2 atti giunti al traguardo contro i 169 previsti; zero assoluto in tema di cybersicurezza (che ha 8 provvedimenti da attuare), uno solo portato a casa sul versante fiscale (contro 37 totali) e altrettanto magro è il bottino della legge di Bilancio: un decreto contro i 124 complessivi. E intanto sono già 22 i decreti attuativi già scaduti: 9 del Dl fiscale e 13 della legge di Bilancio, tutto questa senza che, nel frattempo, si siano aggiunte nuove leggi. Passi in avanti invece nel campo delle riforme economiche e si sviluppo approvate dal governo Conte uno, arrivato al 44,4% di decreti approvati rispetto al 37,8% di fine dicembre. Un risultato frutto dell’avanzamento, in particolare, sul fronte del primo decreto sicurezza, che negli ultimi due mesi ha portato a casa 5 provvedimenti attuativi, con una percentuale passata dal 37,5% di fine dicembre al 68,8 di ora. Crescono anche – per restare alle riforme del Conte uno che hanno fatto maggiori progressi – la legge sbloccacantien e il decreto crescita: entrambi hanno incassato nell’ultimo bimestre altri 3 decreti applicativi ciascuno, raggiungendo, rispettivamente, quota 38,1 e 32,7% di attuazione.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  A.Che. – An.Mari. – Ma.Par. 
Titolo: Tra gli ultimi cinque Governi lo sprinter è Gentiloni – La legislatura delle partenze al rallentatore
Tema: Decreti attuativi

Le tensioni che continuano ad agitare la maggioranza giallorossa frenano il cantiere del secondo governo Conte. Che a poco più di cinque mesi dal suo insediamento si trova in coda a tutti gli esecutivi che si sono succeduti a partire dalla scorsa legislatura nel bilancio di provvedimenti legislativi adottati. Il Conte in carica, nel valzer di vertici per ricomporre gli strappi e i rinvii necessari per trovare faticosi accordi tra gli alleati, ha finora presentato in Parlamento 21 testi tra decreti legge (12), disegni di legge (4), deleghe (1) e ratifiche di trattati internazionali (4). Un numero sorpassato dallo stesso Conte in versione gialloverde, che dopo cinque mesi dal debutto aveva marciato più spedito e di provvedimenti ne aveva adottati 25 pur con un peso minore dei DI (10), anche se nel pacchetto mancava un Ddl di peso come la legge di Bilancio. A registrare il passo più veloce tra tutti Gentiloni. Quando era a Palazzo Chigi il suo governo nei primi cinque mesi di attività (dal 12 dicembre 2016) ha approvato 28 provvedimenti contro i 26 di Letta.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  De Cesare Corinna 
Titolo: Intervista a Carlo Ferro – «La mia svolta per l’Ice Ora imprese al centro»
Tema: Export

Le parole di Carlo Ferro, presidente di Ice, agenzia per la promozione all’estero e l’internazionalizzazione. “Il 2019 è stato intenso ma il tessuto industriale italiano ha una capacità di resilienza e reazione. Tant’è che nel 2019 l’export italiano è cresciuto del 2,3%”, spiega, aggiungendo: “Sui dazi Usa abbiamo stanziato 12 milioni di euro a sostegno delle imprese italiane. Inizialmente si parlava di misure che avrebbero colpito categorie di prodotto per un valore di export di 5 miliardi. Grazie all’azione della diplomazia siamo a meno di mezzo miliardo. Abbiamo offerto supporto per promuovere di piu i prodotti sul mercato americano ed esportare in altri mercati come il Giappone. Le imprese piccole o micro hanno però difficoltà ad assorbire la ciclicità dell’economia. Abbiamo aiutato questi piccoli produttori nel momento di difficoltà, aumentando la loro presenza nel mondo fieristico americano e lanciando campagne di comunicazione per fare capire la differenza Made in Italy e Italian sounding”. Prosegue Ferro: “Ora al centro del sistema ci devono essere le imprese. Il governo sta supportando questo cambiamento, grazie alla legge di stabilità assumeremo 50 persone, nativi digitali, persone che parlino anche russo, cinese, mandarino. E poi da novembre siamo tornati sul territorio con desk regionali dove le imprese trovano un funzionario Ice che fa loro da antenna verso gli 80 uffici nel mondo. In aggiunta i servizi essenziali dal 1 aprile diventeranno gratuiti per le imprese fino a too addetti”.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Minenna Marcello 
Titolo: Euro sempre più debole: è recessione? – Euro sempre piu debole: rischio di recessione imminente?
Tema: Europa

Allarme recessione nell’area Eu. I dati di dicembre sulla produzione industriale sono pessimi: -4,4% per l’intera Eurozona, -4,3% per l’Italia e addirittura -6,7% per l’economia tedesca. A preoccupare è la contrazione intensa dell’indice relativo all’edilizia, uno dei settori ancora solidi in Germania. Il contesto economico in peggioramento spiega molto dell’attuale debolezza dell’Euro: in 2 anni la moneta unica ha perso il 12,5% sul Dollaro, l’8% sul Franco Svizzero ed il 10% sullo Yen. Prima vittima della situazione è stato l’export:  -8% dei tassi di crescita dei volumi dal picco di fine 2017 ai minimi (negativi) di inizio 2019. La debole ripresa nella seconda parte del 2019 è prindpalmente attribuibile all’export verso Paesi europei extra-UE. Costantemente negativo l’interscambio con il Regno Unito, che ha risentito della complessa evoluzione dei negoziati sulla Brexit. Gli impatti di questo calo si sono riverberati soprattutto sull’industria automobilistica tedesca e sull’indotto manifatturiero nei Paesi satelliti ed in Italia. Molto male anche l’industria elettronica a trazione cinese. Nell’ultimo mese l’incertezza sull’evoluzione dell’economia globale è cresciuta drammaticamente con l’escalation della crisi sanitaria in Cina, che ha provocato il congelamento di 2/3 della seconda economia del mondo.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Fabbrini Sergio 
Titolo: Le scelte dell’Italia e la visione dell’Europa – Le scelte dell’Italia in una Europa sovranazionale
Tema: Europa

La discussione sul futuro dell’Ue riguarda la visione, le politiche e le risorse di quest’ultima. La posizione dell’Italia, nonostante le crisi governative che si sussuegono negli ultimi mesi, è quella di prendere le distanze da una visione “funzionalista” dell’Europa, senza però offrire una concreta alternativa. Ad esempio, se si ritiene che ci debba essere una confederazione intergovernativa, allora è inevitabile partire dai propri interessi nazionali. Se si ritiene, invece, che la logica confederale è destinata a dividere gli stati europei, allora bisogna delineare una visione alternativa che unisca e non divida. Ciò può avvenire solamente se l’Ue è un’organizzazione distinta dagli stati che la costituiscono, dotata di una sua legittimità sovranazionale, operante attraverso istituzioni indipendenti da quegli stati (che tuttavia ne fanno parte con i loro rappresentanti), quindi sottoposte a controllo democratico. Qui, gli interessi nazionali ed europei sono distinti, anche se debbono diventare convergenti. La posizione italiana identifica alcune politiche che dovrebbero essere perseguite sul piano europeo (come l’armonizzazione fiscale, la politica migratoria, la politica di solidarietà finanziaria, la politica degli investimenti, la politica del Green Deal), tuttavia non le presenta come parte di una proposta organica.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Societa’, istituzioni, esteri

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  … 
Titolo: Zaki resta in cella, 15 giorni di custodia cautelare
Tema: Caso Zaki

Patrick George Zaki, lo studente egiziano arrestato nelle scorse settimane all’aeroporto del Cairo in circostanze non chiare, resta in carcere. Il giudice ha respinto la richiesta di scarcerazione su cauzione avanzata dai suoi avvocati, come confermato anche da Amnesty International. Secondo l’Egyptian Initiative for Personal Rights (Eipr), l’organizzazione per la quale Zaki lavora come ricercatore sui diritti umani e di genere, sarebbe stato interrogato sul suo lavoro di attivista, minacciato, picchiato e torturato. Zaki è accusato di aver pubblicato notizie false con l’intento di disturbare la pace sociale, di aver incitato proteste contro l’autorità pubblica, di aver sostenuto il rovesciamento dello Stato egiziano, di aver usato i social network per minare l’ordine sociale e la sicurezza pubblica, e di aver istigato alla violenza e al terrorismo.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  … 
Titolo: Altri 15 giorni di carcere per Zaki in Egitto
Tema: Caso Zaki

Dovrà rimanere in cella per almeno altri 15 giorni, in attesa del processo, Patrick Zaki, lo studente e attivista egiziano dell’Università di Bologna arrestato per propaganda sovversiva su Facebook. Ieri nell’udienza al Palazzo di Giustizia di Mansura, sul delta del Nilo, è stato deciso il prolungamento di altri 15 giorni della custodia cautelare, che in Egitto — di rinvio in rinvio — può durare anche due anni. Zaki si trova in carcere dall’8 febbraio scorso. La prossima udienza è fissata al 7 marzo, ha reso noto Walid Hassan, l’avvocato che ha assunto la difesa per conto della famiglia. “Riteniamo che Patrick George Zaki sia un prigioniero di coscienza”, accusa Amnesty International, che definisce il prolungamento della detenzione “una decisione crudele che non fermerà la mobilitazione per la sua liberazione”. All’udienza erano presenti anche un rappresentante della nostra ambasciata in Egitto e una delegazione dell’Ue.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Repubblica 
Autore:  fr.caf. 
Titolo: Il dolore della famiglia “Ora possiamo solo pregare”
Tema: Caso Zaki

“Non c’è nulla che possiamo fare. E nulla più a cui possiamo pensare: ci è rimasta solo la preghiera. Preghiamo, e aspettiamo di vedere cosa succederà”, dice Marize George, la sorella minore di Patrick Zaki, punto di collegamento fra una famiglia distrutta e il resto del mondo. Ieri Marize era in tribunale con i genitori: per loro un’altra giornata di ansia, angoscia, ma anche la speranza alla vista dei diplomatici europei arrivati, per la seconda volta in una settimana, a Mansura per assicurarsi che il destino del fratello non mancasse l’attenzione. “Sono riuscita a vedere Patrick prima che entrasse nell’aula del procuratore – racconta la ragazza – l’ho abbracciato e gli ho promesso che sarebbe andato tutto bene. Ma non sono certa che sarà così: quando è con noi, cerca di mostrarsi forte, ottimista. Si preoccupava che noi ci spaventassimo di fronte alla sua testa rasata e ho cercato di rassicurarlo. Poi ci siamo rivisti per un secondo, alla fine dell’udienza: era ottimista, sorrideva. E invece è andata male”.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Sole 24 Ore 
Autore:  Bongiorni Roberto 
Titolo: Voto in Iran, vittoria ai conservatori – Iran, tramonta nelle urne l’era dei moderati
Tema: Iran
Le undicesime elezioni della storia della Repubblica islamica dell’Iran che si sono svolte ieri aprono un nuovo capitolo, sancendo il tramonto parziale dei moderati e aprendo potenzialmente a un periodo pieno di incertezza in cui potrebbero essere gli ultraconservatori a dettare legge, in ogni settore. Nessun risultato ufficiale ancora comunicato, ma le prima indicazioni vedono proprio conservatori e ultraconservatori fare incetta di voti. Mentre l’affluenza ha deluso le aspettative di chi sognava, se non un plebiscito, una piena legittimazione in un periodo di estrema complessità (poco più del 20 per cento ha votato nella capitale Teheran, non più del 40/45% su scala nazionale). Un duro colpo per la leadership degli Ayatollah. La guida spirituale, Ali Khamenei, la massima autorità del Paese, si era spesa di prima persona esortandogli elettori a recarsi alle urne e sottolineando che votare era un “dovere religioso”. In attesa dei dati ufficiali, un conteggio effettuato dall’agenzia Reuters ha dato i seguenti risultati: il blocco conservatore e ultra conservatore si sarebbe aggiudicato 178 seggi, sui 290 in palio; 43 sarebbero andati a candidati indipendenti, soltanto 17 ai moderati.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Mazza Viviana 
Titolo: Le mani dei «duri» sull’Iran Spazzati via i riformisti
Tema: Iran

Schiacciante vittoria dei conservatori nelle elezioni parlamentari iraniane. 241 (su 290) deputati sono stati annunciati; di questi 191 sono conservatori, 16 riformisti e 34 indipendenti (nel parlamento uscente c’erano 121 riformisti). Dal conteggio manca la capitale, dove i conservatori sembrano destinati a conquistare tutti e 30 i deputati. Manca anche il dato ufficiale dell’affluenza, una cosa senza precedenti: era diventata questa la vera partita, tra appelli a boicottare le urne da una parte, e a votare — per l’Iran e come «dovere religioso» — dall’altra. La psicosi del coronavinis è un’altra protagonista delle elezioni. Negli ultimi tre giorni l’Iran si è scoperto il Paese più colpito del Medio Oriente, con 6 morti e 28 contagi dichiarati dalle autorità. Le mascherine si sono moltiplicate sui volti, sono introvabili in farmacia.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Sarcina Giuseppe 
Titolo: Sanders verso la vittoria in Nevada
Tema: Primarie USA

Bernie Sanders va verso una vittoria netta, travolgente in Nevada. Dai dati provenienti dai 250 caucus, il senatore del Vermont risulta in testa con largo margine su Joe Biden e Pete Buttigieg; più indietro Elizabeth Warren, mentre Amy Klobuchar sarebbe ultima. Sanders guida con oltre il 50% del voto popolare, il secondo posto è in bilico tra Biden (leggermente più avanti) e Buttigieg, con percentuali intorno al 17%. Si rafforza quindi il ruolo di Sanders come “front-runner” nelle primarie democratiche, in attesa del voto in South Carolina, in Texas e in California delle prossime settimane. La tappa in Nevada ha dimostrato come «Bernie» sia riuscito ad allargare f confini del suo «movimento», animato da tanti giovani, ma ora punto di riferimento anche di una larga parte dei «blue collar».
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Stampa 
Autore:  … 
Titolo: Roma base logistica del Russiagate In Italia l’incontro tra Fbi e la spia dell’MI6
Tema: Russiagate

Roma si conferma crocevia del Russiagate, almeno come base logistica per incontri e intrighi, mentre l’allarme per le interferenze elettorali di Mosca riesplode in vista delle presidenziali americane di novembre. Proprio a Roma infatti il 3 ottobre 2016 si svolseu n incontro segreto e cruciale tra gli investigatori dell’Fbi e il loro informatore britannico Chris Steele, autore del famoso rapporto sulle relazioni pericolose fra Trump e il Cremlino. Nel marzo del 2016 il consigliere di Trump George Papadopoulos aveva incontrato alla Link Campus University il professore maltese Joseph Mifsud, il quale il 26 aprile a Londra gli aveva rivelato che Mosca aveva ottenuto le mail di Hillary Clinton. Papadopoulos aveva confessato il segreto all’ambasciatore australiano nel Regno Unito Downer, che lo aveva passato all’Fbi. Da qui era nata l’inchiesta «Crossfire Hurricane» sulla collusione tra la campagna di Trump e il Cremlino. All’amministrazione Trump l’incontro di Roma interessa per dimostrare che l’Fbi aveva violato la legge, condividendo informazioni classificate con Steele, ma per l’Italia risolleva l’interrogativo sul ruolo svolto in questa vicenda. Il fatto che l’appuntamento sia avvenuto da noi non significa che i nostri servizi sapessero, anzi.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

Testata:  Corriere della Sera 
Autore:  Roddolo Enrica 
Titolo: «Giù le mani dal marchio reale» La regina ferma Harry&Meghan Ma gli affari non mancheranno
Tema: Harry e Meghan

L’Ufficio dei Principi di Londra conferma che il nipote di Elisabetta II, Harry, e la moglie Meghan, dopo aver accettato di non utilizzare più l’appellativo di Altezze Reali, non potranno più utilizzare nemmeno il brand Sussex Royal.  E pure la nuova organizzazione no profit che lanceranno più avanti nell’anno rinuncerà al termine Royal. L’indiscrezione che per i principi — per loro volontà ormai fuori dal circuito dei Senior Royals — sarebbe stato impossibile continuare a utilizzare un marchio «Royal» era filtrata da ambienti vicini a Buckingham Palace giorni fa. L’annuncio della rinuncia al brand SussexRoyal arriva pochi giorni dopo la comunicazione che Harry e Meghan usciranno — formalmente — dal circuito della Royal family il 31 marzo.
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone

PRIME PAGINE

IL SOLE 24 ORE
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone 

CORRIERE DELLA SERA
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone 

LA REPUBBLICA
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone 

LA STAMPA
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone 

IL MESSAGGERO
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone 

IL GIORNALE
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone 

LIBERO QUOTIDIANO
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone 

IL FATTO QUOTIDIANO
Leggi l’articolo da: PC/Tablet   SmartPhone 

SCARICA L'APP