In evidenza sui principali quotidiani:
– Zone rosse: i Pm convocano i ministri
– Centrodestra: no agli Stati Generali sull’economia
– Stime Ocse: Pil in picchiata nel 2020
– Caso Regeni: maggioranza divisa sulle armi ad Al-Sisi
– Morte di George Floyd: intervento alla Camera dei deputati di Washington
PRIMO PIANO
Politica interna
Testata: Corriere della Sera
Autore: Galluzzo Marco
Titolo: No del centrodestra a Conte – Il centrodestra respinge l’invito La replica: non vi capiamo
Tema: Stati Generali sull’economia: no del Centrodestra
Al termine di un vertice in cui è fumata nera sui candidati alle elezioni regionali, il centrodestra prende comunque una decisione netta sui prossimi Stati generali dell’economia voluti dal capo del governo: non intende partecipare. A vertice ancora in corso una nota viene girata alla stampa, ed è quasi una porta sbattuta in faccia: «Il centrodestra è compatto sul no alla partecipazione agli Stati generali organizzati dal governo a Villa Pamphilj». E questa la decisione unanime di Matteo Salvini, Giorgia Meloni e Antonio Tajani.
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Testata: Stampa
Autore: Di Matteo Alessandro
Titolo: Il centrodestra diserta gli Stati generali
Tema: Stati Generali sull’economia: no del Centrodestra
Cominciano male gli Stati generali voluti da Giuseppe Conte per presentare il piano di rilancio del Paese: il centrodestra dice no all’invito del presidente del Consiglio e a questo punto la kermesse inizierà non più domani ma sabato, con gli ospiti internazionali. Il premier non fa in tempo a rintuzzare le critiche della maggioranza che subito deve fare i conti con l’attacco dell’opposizione, perché Forza Italia non è riuscita a convincere Lega e Fdi a presentarsi a villa Pamphili. «Non andiamo a fare le comparse allo show organizzato per lanciare il partito di Conte», così Giorgia Meloni e Matteo Salvini avrebbero replicato ad Antonio Tajani durante il vertice del centrodestra.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Di Caro Paolo
Titolo: Intervista ad Antonio Tajani – «A Palazzo Chigi andiamo» – Tajani (FI): se ci convocano andiamo a Palazzo Chigi Siamo pronti al confronto
Tema: Stati Generali sull’economia: no del Centrodestra
Antonio Tajani, vicepresidente di Forza Italia, avete fatto marcia indietro? «No, perché?». Silvio Berlusconi martedì si era detto favorevole alla partecipazione del centrodestra agli Stati generali a Villa Pamphilj, ora non più? «Ma Berlusconi non ha mai parlato di Villa Pamphilj. Ha detto che siamo disponibili a portare le nostre proposte nel dibattito, anzi chiediamo di essere ascoltati e che le nostre idee siano prese in considerazione». E allora perché non andate? «Se il premier Conte ci convoca a Palazzo Chigi prima dell’inizio degli Stati generali, noi siamo pronti ad andare. Anzi, in questo modo potranno fare i loro incontri avendo chiara la posizione dell’opposizione».
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Testata: Corriere della Sera
Autore: P. D. C.
Titolo: Il retroscena – Passa la linea di Meloni E Forza Italia cerca la mediazione con il governo
Tema: Stati Generali sull’economia: no del Centrodestra
Ancora ieri mattina erano in tre con tre posizioni diverse: da una parte Forza Italia, con Silvio Berlusconi favorevole a partecipare agli Stati generali e parte dei suoi ancora di più, sperando che potesse andare proprio lui in persona, con un colpo di teatro che avrebbe oscurato la presenza degli alleati. Nel mezzo Matteo Salvini, tra lo scettico e il possibilista, che il giorno prima alzava le spalle («Se mi invitano accetto, sono una persona educata») e quello dopo, fiutando l’aria, già frenava: «Non servono conclavi ma soldi per il Paese». La più dura era Giorgia Meloni. È stata lei, martedì, a dire chiaro e tondo allo stesso Conte che l’aveva chiamata per invitarla che «vedremo quello che ne pensano gli alleati, devo parlare con loro, ma anticipo: io non sono favorevole».
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Testata: Repubblica
Autore: Lopapa Carmelo
Titolo: I vertici europei agli Stati generali, il centrodestra diserta – Agli Stati generali anche Ue e Bce Merkel e Macron “Italia, ora le riforme”
Tema: Stati Generali sull’economia
La doccia fredda è arrivata dalle opposizioni, che un po’ rovinano il panel di apertura che era stato previsto per domani pomeriggio, proprio con le delegazioni dei tre partiti di centrodestra. Salvini, Meloni e Tajani, presente Giorgetti, si sono visti per fare il punto sulle regionali (senza raggiungere un’intesa su Campania e Puglia, tutto rinviato a stamattina) e per decidere proprio la linea da tenere sugli Stati generali. La leader di Fdi e il numero due di Fi avevano ricevuto la telefonata personale del presidente del Consiglio, che li invitava a confrontarsi a Villa Pamphili. Il leghista ha ricevuto solo un messaggino (il suo cellulare sembra fosse staccato) dello stesso tenore. Meloni lo ha detto a voce a Conte: «Veniamo se ci inviti in una sede istituzionale e se si parla di decreto rilancio, non per fare passerelle».
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Testata: Messaggero
Autore: Conti Marco
Titolo: Il retroscena – Stati generali in versione ridotta il debutto rinviato e in chiave Ue
Tema: Stati Generali sull’economia
Il problema per Conte è che l’iniziativa stenta a decollare, anche se in serata prova a convincere il centrodestra spiegando che villa Pamphilj «è la sede istituzionale di alta rappresentanza della Presidenza del Consiglio. Quindi invitarli lì per progettare il rilancio è un gesto di attenzione nei loro confronti, un luogo più istituzionale di questo non si pub». In attesa di conoscere un calendario più dettagliato sugli incontri della prossima settimana, Conte si consola con i contributi “stranieri”. Per quindici minuti ciascuno Conte parlerà in streaming con il presidente del Parlamento europeo David Sassoli, la presidente della Commissione Ursula von der Lcyen, Kristalina Gheorghieva, direttrice del Fmi e il commissario Ue Paolo Gentiloni. Ancora non confermato il contributo della presidente della Bce Christine Lagarde.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Galluzzo Marco
Titolo: Da von der Leyen a Lagarde gli invitati a Villa Pamphilj «E Colao non mancherà»
Tema: Stati Generali sull’economia
Il primo giorno, sabato, sarà dedicato agli interventi internazionali: dovrebbero collegarsi in videoconferenza la presidente della Banca Mondiale, Kristalina Georgieva, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, il presidente del Parlamento Ue David Sassoli e — anche se resta un margine di incertezza — la presidente della Bce, Christine Lagarde. Subito dopo dovrebbe intervenire il Governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco. La macchina di Palazzo Chigi è tutta protesa per arrivare all’appuntamento pronta e senza intoppi. Ma mancano ancora tanti tasselli per degli Stati generali dell’economia che dureranno dieci giorni e si concluderanno domenica 21 giugno.
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Testata: Stampa
Autore: Bertini Carlo
Titolo: Intervista a Maria Elena Boschi – Boschi: doveva coinvolgerci di più Ma non tramiamo – “Conte poteva coinvolgerci di più Non è inamovibile ma siamo leali”
Tema: Stati Generali sull’economia
«Diamoci una mossa». È caustica Maria Elena Boschi, quando le si chiede cosa ne pensi degli Stati Generali organizzati da Giuseppe Conte. Perché «ora il governo deve passare dalle parole ai fatti». Ecco quali: «Infrastrutture con il piano shock, famiglie con il Family Act, un grande progetto sulla cultura e sulla scuola e un piano di sostegno alle imprese con l’abbassamento delle tasse, a cominciare dall’Irap». Tutte cose già chieste al premier. La capogruppo di Italia Viva ricorda che ci sono «milioni di persone a rischio di perdita di posto di lavoro» e che dunque «l’Italia non si può permettere troppi litigi. Siamo in piena emergenza, gestiamola. Rispettiamo lo scontro tra il Pd e Conte, ma ora preoccupiamoci dei problemi degli italiani».
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Di Landro Armando
Titolo: Zone rosse, il pm convoca premier, Lamorgese e Speranza. Irritazione nel governo – I pm convocano il governo Conte: io sereno sulla zona rossa
Tema: Inchiesta sulle zone rosse in Lombardia
Il procuratore aggiunto Maria Cristina Rota di Bergamo è a Roma con due sostituti e con un investigatore della sezione di polizia giudiziaria, per sentire il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, i ministri dell’Interno Luciana Lamorgese e della Salute Roberto Speranza, proprio sulla mancata zona rossa e i giorni persi tra fine febbraio sul provvedimento, che fini nel nulla. Domani toccherà al premier. Lui e i ministri saranno sentiti come persone informate sui fatti: «Riferirò doverosamente tutto ciò che è a mia conoscenza — ha commentato Conte —. Non sono affatto preoccupato, non è arroganza o sicumera». Già dieci giorni fa il procuratore aggiunto di Bergamo, interpellata sulla zona rossa, aveva detto: «Da quel che ci risulta è decisione del governo».
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Testata: Repubblica
Autore: Berizzi Paolo
Titolo: Zone rosse, i pm da Conte – L’inchiesta sui ritardi nelle zone rosse ad Alzano e Nembro Il pm sentirà Conte
Tema: Inchiesta sulle zone rosse in Lombardia
Il premier Giuseppe Conte, il ministro dell’Interno Luciana Lamorgese, il ministro della Salute Roberto Speranza. E – a seguire -, il direttore dell’Iss, Silvio Brusaferro, e il consulente del governo, Walter Ricciardi. Cinque big che, a partire da domani, saranno ascoltati dai magistrati della procura di Bergamo (pool guidato dal pm Maria Cristina Rota) impegnati in una delle inchieste più delicate sulla gestione dell’emergenza Covid 19 in Italia. Il focus dell’inchiesta bergamasca – con l’epidemia colposa come ipotesi di reato – è la mancata istituzione della zona rossa ad Alzano Lombardo e Nembro.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Sarzanini Fiorenza
Titolo: Il retroscena – L’irritazione del premier: «Fata la scelta più rigorosa Fontana aveva pieni poteri»
Tema: Inchiesta sulle zone rosse in Lombardia
«La Regione Lombardia poteva creare “zone rosse” in piena autonomia se riteneva giusto non aspettare il provvedimento del governo». E questo il nodo centrale della ricostruzione che il premier Giuseppe Conte farà domani mattina davanti ai pubblici ministeri di Bergamo. E così risponderà alle accuse mosse nei suoi confronti dal governatore Attilio Fontana che — durante la deposizione di fine maggio — ha scaricato proprio sull’esecutivo la responsabilità di non aver «chiuso» agli inizi di marzo i paesi in provincia di Bergamo: Alzano e Nembro. Conte, che ieri non ha nascosto l’irritazione per una convocazione che arriva a due giorni dall’avvio degli Stati Generali, ha sempre detto di aver scelto di non limitarsi a impedire la circolazione nei due Comuni «perché intanto era stato deciso di far diventare “zona rossa” tutta la Lombardia».
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Testata: Stampa
Autore: Martini Fabio
Titolo: Conte e la pandemia: non temo i pm – Indagine sulle mancate zone rosse Conte: “Io sereno, spiegherò tutto”
Tema: Inchiesta sulle zone rosse in Lombardia
In mattinata si eradiffusala notizia che la Procura di Bergamo aveva deciso di concretizzare l’intenzione, già annunciata, di ascoltare il presidente del Consiglio come persona informata sui fatti in merito alla mancata istituzione di una zona rossa ad Alzane Nembro in Lombardia. Un ritardo costato caro a molte persone? E a chi spettava la decisione di circoscrivere l’area: alla Regione o al governo? L’audizione col magistrato si terrà venerdì e Conte ha sostenuto di non essere preoccupato dalla dichiarazione della pm, che ha già ipotizzato una competenza governativa e non regionale: «La mia non è arroganza né sicumera: non commento le parole del Procuratore, ci confronteremo con la massima serenità».
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Testata: Repubblica
Autore: Cuzzocrea Annalisa
Titolo: Il retroscena – “Non avevamo il manuale” Il premier difende le scelte ma teme l’avviso di garanzia
Tema: Inchiesta sulle zone rosse in Lombardia
Doveva essere il primo giorno degli Stati generali dell’Economia. E invece, domani, il presidente del Consiglio Giuseppe Conte sarà sentito dalla procura di Bergamo per la mancata istituzione di una zona rossa in Val Seriana. Stenta ad arrivare, la ripartenza del governo dopo la crisi del Covid-19. Ci sono troppi conti aperti, dentro a un’emergenza che non è ancora alle spalle e che si porta dietro un conflitto latente e mai sopito tra governo centrale e Regione Lombardia. «Non sono affatto preoccupato», ha detto ieri Conte. Lo ha fatto uscendo apposta da Palazzo Chigi per una dichiarazione alla stampa che, inevitabilmente, non poteva che partire da qui.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Caccia Fabrizio
Titolo: Salvini attacca «È giusto che paghi chi sbagliò» Il Pd: «Basta sciacallaggi»
Tema: Inchiesta sulle zone rosse in Lombardia
«Dopo tante menzogne e attacchi vergognosi, giustizia è fatta: chi ha sbagliato deve pagare», dice il leader della Lega, Matteo Salvini, appena esce la notizia che i pm di Bergamo sentiranno a Roma il premier Conte e i ministri dell’Interno e della Salute, Lamorgese e Speranza, sul perché i due paesi della bergamasca Alzano e Nembro non furono dichiarati subito, a fine febbraio, zone rosse. Salvini, dunque, va all’attacco, forte anche di quel che disse due settimane fa la procuratrice orobica Maria Cristina Rota («La decisione spettava al governo»), un passaggio che pareva favorevole alla Regione Lombardia governata dal leghista Fontana.
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Testata: Stampa
Autore: Sorgi Marcello
Titolo: Taccuino – Accuse Stato-Regioni Un match senza fine
Tema: Inchiesta sulle zone rosse in Lombardia
L’audizione in procura a Bergamo del premier Conte e deiministri Speranza e Lamorgese segna l’inizio del secondo tempo della partita tra Stato e Regioni, che ha accompagnato i giorni più duri dell’emergenza virus. Sono stati il governatore della Lombardia Fontana e l’assessore alla Sanità Gallera, già ascoltati nei giorni scorsi, ad accusare il governo per la mancata, tempestiva istituzione di una zona rossa nei comuni di Nembro e Alzano Lombardo, nei quali proprio nei primi giorni della pandemia i contagi si svilupparono con particolare forza, causando un collasso delle strutture sanitarie e un numero eccessivo di morti. Indiziati per la carente gestione di problemi eccezionali, data la concentrazione di casi di Covid nel loro territorio, Fontana e Gallera hanno pensato di cavarsela scaricando le responsabilità su Conte e i suoi ministri, anche se la Lombardia è la sola a non aver provveduto autonomamente a chiudere le parti più malate dei propri confini, come nel frattempo avevano fatto i governatori delle altre regioni.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Guerzoni Monica
Titolo: Il premier prova a blindarsi: partito cli Conte? A mia insaputa
Tema: Scenario politico: Conte forma un partito?
Se alle sette della sera Giuseppe Conte si è deciso a scendere in piazza Colonna per affrontare i giornalisti, non è solo per rispondere allo «sgarbo» del centrodestra, che diserterà i «suoi» Stati generali. Ma è perché troppe nubi si sono addensate su Palazzo Chigi e la più nera, paradossalmente, riguarda i rapporti dentro la maggioranza, descritti come inquinati da gelosie e sospetti. Cosa si è messo in testa, l’ex «premier per caso»? Davvero sta testando nome e simbolo di una lista personale? La smentita di Conte arriva con una battuta destinata a restare negli archivi delle cronache politiche: «Il mio partito sarebbe al 14 per cento? A mia insaputa, perché non ho un partito».
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Iossa Mariolina
Titolo: Solo 202 nuovi casi. Metà in Lombardia
Tema: Contagi in Italia
Torna a scendere il numero dei contagiati in un giorno. Sono 202 in più rispetto a martedì per una crescita del contagio dello 0,19e. II giorno prima erano 283. E il secondo dato più basso dall’inizio dell’epidemia. I deceduti sono 71, martedì ne erano stati registrati 79. Le persone malate di cui si ha certezza sono 31.710, con una diminuzione di 1.162 unità rispetto al giorno precedente. I ricoverati sono 4.320, ovvero 261 in meno, in terapia intensiva ci sono 249 persone, meno 14. II numero complessivo dei dimessi e guariti sale a 169.939, con un incremento di 1.293 persone. E in Lombardia la metà dei nuovi casi italiani — sono 99 — ma il dato è in forte diminuzione rispetto a martedì, quando erano 192. I deceduti in regione sono 32, raddoppiati rispetto ai 15 del giorno prima, probabilmente per una somma di registrazioni precedenti.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Trocino Alessandro
Titolo: Legge anti omofobia, la Cei si schiera contro: rischio di condanne per opinioni legittime
Tema: Scontro Governo-Cei
Una legge contro l’ornofobia «non serve», anzi «rischia derive liberticide». La Conferenza episcopale italiana interviene con una nota per contestare una legge che ancora non c’è, visto che al momento ci sono cinque proposte di legge e soltanto martedì si arriverà a un testo base, che sarà votato poi il giorno dopo alla commissione Giustizia della Camera. Un attacco preventivo che suscita «sorpresa» nel centrosinistra e trova d’accordo le destre. Questo è l’ultimo episodio di un disagio crescente della Chiesa e segue l’irritazione per lo stop alle funzioni religiose durante la pandemia. I vescovi — pur ribadendo il no a ogni discriminazione — contestano l’esigenza di una legge, perché «esistono già adeguati presidi con cui prevenire e reprimere ogni comportamento violento o persecutorio. Non c’è alcun vuoto normativo e non c’è urgenza di nuove disposizioni».
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Cassese Sabino
Titolo: Le misure auspicabili (e fattibili) – Le misure auspicabili e la capacità di realizzarle
Tema: Azione del governo
Il governo ha dinanzi due bivi. Deve stabilire come coniugare interventi urgenti e decisioni importanti. Deve darsi degli obiettivi e misurarne la possibilità di realizzazione. Chi governa sa che le decisioni urgenti, imposte dall’emergenza, prendono la mano a quelle importanti. Ma questa volta l’evento dal quale non siamo ancora usciti ha sconvolto così profondamente società prima ed economia poi, da imporre di ristabilire le priorità. Gli interventi fatti finora sono stati dominati dall’urgenza. Decreto Cura Italia e decreto Rilancio, per un valore complessivo superiore a 80 miliardi, sono stati ispirati alla logica spartitoria, per risarcire i danneggiati dalla clausura (e anche alcuni che non lo sono stati). Un governo che voglia far sul serio deve ora cercare di guardare lontano.
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Economia e finanza
Testata: Sole 24 Ore
Autore: Colombo Davide
Titolo: Ocse vede un calo del Pil dell’11,3% «Semplificare l’accesso agli aiuti»
Tema: Calo del Pil
Una caduta del Pil dell’11,3% nel 2020, se non ci saranno ritorni di contagio e conseguenti quarantene antivirus, e un crollo del 14% se invece il Covid-19 ritornasse in campo. È il doppio scenario fotografato dall’Ocse nell’Economic Outlook semestrale diffuso ieri. Si tratta delle previsioni più pessimistiche pubblicate finora (se si escludono alcuni analisti di mercato) e al netto crollo del valore aggiunto per l’anno coniugano stime di rimbalzo necessariamente più generose nel 2021: + 7,7% nel primo caso,+ 5,3% nel secondo. Per l’organizzazione parigina il calo del Pil mondiale sarebbe, rispettivamente, del 6 %in caso di fine della crisi sanitaria e del 7,6% nello scenario più pessimistico con nuove ondate epidemiche.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Basso Francesca
Titolo: L’Ocse avverte: Pil giù del 14% La Bce pensa alla bad bank
Tema: Calo del Pil
L’incertezza su una possibile seconda ondata di contagi pesa sulle previsioni economiche dell’Ocse — e non solo —, che ieri ha stimato per l’Italia un crollo della crescita nello scenario peggiore, pari al 14% e in quello base dell’11,3% per quest’anno. Con il debito pubblico che esplode al 170% nel primo caso. Ma il resto d’Europa e del mondo non va meglio. Ieri la Federal Reserve, pur con stime diverse dall’Ocse, ha deciso di lasciare i tassi di interesse a zero fino al 2022 perché il virus «pesa molto» sull’economia americana, che registrerà una contrazione del 6,5% (-7,3% per l’Ocse) nel 2020 con la disoccupazione al 9,3%, seguita da un rimbalzo del Pil pari al 5% nel 2021 e al 3,5% nel 2022.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Colombo Davide – Tucci Claudio
Titolo: Lavoro, 1,5 milioni di posti a rischio – Lavoro, la bomba dell’autunno Rischio fino a 1,5 milioni di posti
Tema: Disoccupazione
Oltre 600mila contratti a termine non confermati e 7 milioni di persone in Cig, 500mila inattivi in più: sul mercato del lavoro si ampliano gli effetti della crisi da pandemia. Ma il vero test sarà in autunno: secondo Bankitalia, quest’anno gli occupati caleranno tra il 4 e il 5,4%, che in valori assoluti significa 900mila-1,2 milioni di posti a rischio. L’Istat ha tracciato un’evoluzione in termini di Unità di lavoro equivalenti che porta a 1-1,5 milioni di occupati a rischio.
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Testata: Repubblica
Autore: Petrini Roberto
Titolo: Riapre il cantiere del fisco si lavora per ridurre le aliquote
Tema: Fisco
Il cantiere del fisco si è rimesso in moto. Nella miriade di proposte, più o meno fattibili, degli ultimi giorni l’unico ancoraggio di concretezza sembra essere quello delle tasse. «Riduzione della pressione fiscale mantenendo la progressività», usa dire ll ministro dell’Economia Roberto Gualtieri in queste ore e lo schema di massima di un progetto di riforma, invocato anche dal governatore della Banca d’Italia, potrebbe essere contenuto già nel “masterplan” per i prossimi Stati generali e ripreso nell’imminente Piano nazionale di riforma (Pnr). Il documento. è atteso per fine settimana o per l’inizio della prossima: in realtà siamo in forte ritardo, perché andava presentato insieme al Def (Documento di economia e finanza) in aprile e siamo l’unico tra paesi europei che manca all’appello.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Fotina Carmine
Titolo: Fondo Pmi, risorse esaurite in 15 giorni – Fondo Pmi, senza nuove regole soldi in cassa finiti tra 15 giorni
Tema: Garanzie statali per il prestito
La macchina organizzativa delle garanzie statali è inciampata finora in diversi ostacoli. Eppure, nonostante le lentezze e il divario tra le erogazioni e le richieste, per l’operazione affidata al Fondo centrale per le Pmi è già scattato il conto alla rovescia: al massimo tra due settimane le risorse saranno finite. Sono in via di esaurimento infatti i 5,8 miliardi finora stanziati. Per non bloccare le richieste, potrebbero essere accantonate meno risorse a copertura del rischio di insolvenza. Il ministro dell’Economia Roberto Gualtieri inoltre prospetta un nuovo scostamento di bilancio per aumentare la dote.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Trovati Gianni
Titolo: Pressing sul deficit aggiuntivo, Gualtieri apre
Tema: Aumento del deficit
Le ipotesi di una nuova richiesta al Parlamento per aumentare ancora il deficit circondano da settimane la scrivania di Roberto Gualtieri. Ieri però hanno strettoulteriormente l’assedio intorno al ministro dell’Economia trovando una prima cifra fatta circolare da ambienti della maggioranza, 10 miliardi, e diversi alleati espliciti. «Lo dico da mesi – rivendica dal Movimento 5 Stelle Laura Castelli, che di Gualtieri è vice – perché sono risorse indispensabili per andare avanti». Ma anche dal Pd un deputato dalla lunga navigazione fra le cose economiche, il relatore del decretone anticrisi alla Camera Fabio Melilli, ha detto di giudicare «opportuno che il governo rifletta su un ulteriore scostamento di bilancio», dopo che «questi giorni di ascolto delle categorie ci hanno fatto comprendere i bisogni reali».
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Marro Enrico
Titolo: Intervista a Laura Castelli – «Già pronti 127 miliardi» – Caselli: prima del Mes ci sono 127 miliardi da usare Il deficit? Se ne farà di più
Tema: Aumento del deficit
II governo sarà costretto a chiedere al Parlamento una nuova autorizzazione ad aumentare il deficit 2020. Per almeno una decina di miliardi di euro, oltre i 75 già approvati finora da Camera e Senato. Lo spiega la viceministra dell’Economia, Laura Castelli (5 Stelle): «Dobbiamo arrivare alla fine del 2020, emergono nuove necessità». Quali? «Probabilmente 3 miliardi per gli enti locali, che devono chiudere i bilanci a luglio facendo fronte al calo delle entrate. II Movimento 5 Stelle farà di tutto per non mandare in dissesto i comuni. Poi dovremo intervenire ancora a sostegno del turismo, in particolare delle aziende più piccole, del commercio e dell’artigianato. Potrebbero essere necessarie nuove risorse per la cassa integrazione. Inoltre, ho già parlato con la ministra dell’Istruzione, Lucia Azzolina, e servono altre risorse per garantire la ripartenza della scuola».
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Longo Morya
Titolo: Risparmio e Covid-19. Il lockdown gonfia i conti correnti: depositi aumentati di 54 miliardi in un solo trimestre – Bankitalia. Effetto lockdown sui c/c: in tre mesi depositi a più 54 miliardi – Il lockdown gonfia i conti correnti: depositi saliti di 54
Tema: Banche italiane
Nei mesi in cui le aziende erano chiuse senza clienti né fatturato, in cui le famiglie erano tappate in casa e l’Italia intera era bloccata dal lockdown, le imprese italiane hanno aumentato la liquidità sui depositi bancari di 19,9 miliardi e le famiglie di 34,4 miliardi. Oltre 54 miliardi si sono insomma aggiunti sui conti correnti nei tre mesi più neri del coronavirus (febbraio, marzo e aprile), contro i 31 dello stesso periodo dell’anno scorso. A rivelarlo è la Banca d’Italia che ieri ha diramato i dati relativi al mese di aprile comunicando che rispetto ad aprile 2019 i depositi bancari del settore privato sono cresciuti del 6,8%. Insomma: nei mesi in cui l’Italia (e il mondo) si fermava, i conti correnti degli italiani correvano. Questo fenomeno ha motivazioni ben precise.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Trovati Gianni
Titolo: Caos Imu imprese: per i Comuni proroga possibile – Imu imprese, i Comuni vanno avanti sul rinvio
Tema: Crisi Covid ed enti locali
I Comuni possono mantenere la loro scelta di spostare la scadenza del 16 giugno anche per l’Imu statale, quella pagata dalle imprese sui loro immobili strumentali, dai centri commerciali e dagli alberghi nei tanti casi in cui non scatta l’esenzione prevista dal decreto anticrisi. Una scelta del genere è «in linea» con le norme, anche se in questo modo, naturalmente, si espongono al rischio di vedersi impugnare davanti al Tar la delibera da parte del ministero dell’Economia, che nella risoluzione 5/2020 di lunedì ha escluso questa possibilità. L’indicazione arriva dall’Ifel, la Fondazione dell’Anci sulla finanza e l’economia locale che indica anche l’alternativa dell’autocorrezione. Ma intanto il pressing cresce, e Caf e Confedilizia chiedono un rinvio generalizzato.
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Testata: Repubblica
Autore: Conte Valentina
Titolo: I Comuni chiedono nuovi aiuti per l’emergenza alimentare
Tema: Crisi Covid ed enti locali
In molte città i fondi per i buoni spesa sono finiti da tempo e le persone hanno bisogno. «Se ci avessero dato altri 400 milioni saremmo stati in grado di intervenire ancora», prosegue Decaro. «Ma il governo – che pure ci aveva consultato – ha preferito mettere i soldi sul Rem, il Reddito di emergenza. In qualche modo faremo. I servizi sociali dei Comuni devono dare una risposta in ogni caso».
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Visco Vincenzo
Titolo: Le posizioni tedesche sul Recovery Fund – Le posizioni tedesche sul fondo e la missione dell’Unione Europea
Tema: Recovery found
a decisione della Commissione di proporre al Consiglio europeo un Recovery Fund di 750 miliardi di euro è fortemente innovativa, forse addirittura di portata storica. In proposito alcuni, probabilmente in un eccesso di ottimismo, hanno parlato di un Hamilton moment, vale a dire dell’inizio di un processo che dovrebbe portare alla condivisione dei debiti e della politica economica europea.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Cellino Maximilian
Titolo: Banche centrali, un bazooka fino al 23% del Pil mondiale – Il bazooka delle banche centrali In tre mesi sparato il 10% del Pil
Tema: Interventi internazionali sulla crisi
La crisi senza precedenti scatenata da Covid-19 richiede una risposta altrettanto senza precedenti. Così Banche centrali e Governi non si sono fatti pregare, dando fondo a tutto l’arsenale a loro disposizione e immaginabile, forse anche a qualcosa in più. Ma se le misure fiscali in via di adozione rappresentano forse una novità, soprattutto per l’Europa, non altrettanto può dirsi per quanto stabilito finora sul piano delle politiche monetarie. Ed è davvero difficile togliersi dalla mente il dubbio che su questo fronte si stia combattendo il nemico con quelle stesse armi che in fin dei conti nell’ultimo decennio hanno in fondo creato le condizioni ideali perché un evento esogeno e imprevisto come la pandemia facesse tabula rasa, anche in ambito economico e finanziario.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Mangano Marigia
Titolo: Fca-Psa, quattro mesi per l’esame Antitrust – Fca-Psa, lo scoglio dell’Antitrust Per l’esame quattro mesi in più
Tema: Fiat
L’esame Antitrust sul dossier Fca-Psa va ai supplementari. Fca e Psa non avrebbero presentato soluzioni alle criticità sollevate dall’Authority sul rischio di concentrazione nel segmento mini van. Sulla cartai due gruppi avrebbero dovuto fornire una documentazione aggiuntiva e opzioni per evitare l’allungamento dei tempi di pronuncia sul dossier. Ma la scelta è stata di non procedere in questa direzione. Da qui l’impressione che il 17 giugno la Commissione comunichi l’apertura di un’istruttoria che potrebbe durare quattro mesi.
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Testata: Stampa
Autore: Luise Claudia
Titolo: L’appello degli industriali del Nord “Fabbriche aperte anche ad agosto”
Tema: Apertura ad agosto delle industrie
Il Piemonte è il primo a uscire allo scoperto ma è tutto il fronte industriale del Nord, compatto, a chiedere uno scatto di responsabilità per provare a risollevarsi dopo i mesi di blocco. «Non fermiamo di nuovo l’attività ad agosto, in questo momento la priorità è il lavoro», è l’appello che arriva dal presidente di Confindustria Piemonte, Fabio Ravanelli. Il tema dell’apertura in piena estate è stato discusso all’interno di Confindustria nazionale ma ora diventa un argomento concreto su cui ragionare anche con i sindacati. Lo scopo è creare un «patto di responsabilità» che coinvolga tutti – industriali, sindacalisti e lavoratori – per ridurre le conflittualità e condividere gli sforzi.
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Testata: Mf
Autore: Messia Anna – Montanari Andrea
Titolo: L’idea della Cdp in Generali, rivelata da MF, piace molto ai fondi previdenziali – La politica vuole Cdp in Generali
Tema: Generali-Mediobanca
Trova consensi dentro e fuori il Parlamento l’idea di un ingresso di Cassa Depositi e Prestiti nel capitale di Generali con intento dissuasivo verso possibili operazioni ostili dall’estero, anticipata ieri da MF-Milano Finanza. Piace l’idea che lo Stato, attraverso la mediazione di una società fuori dal perimetro pubblico in senso stretto come Cassa Depositi e Prestiti, rilevi un pacchetto di azioni utile ad avere informazioni di prima mano sulle gestione della prima compagnia di assicurazione italiana. Specie in un momento come questo, dove le mire di Delfin su Mediobanca prometto di cambiare gli equilibri anche a Trieste.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Bocconi Sergio
Titolo: Generali, l’ipotesi di Cdp nell’azionariato
Tema: Generali-Mediobanca
Cdp socio di Generali come “sentinella” italiana? Premesso che per la Cassa depositi e prestiti sono stati immaginati tutti i ruoli possibili, e che per il Leone sono state ipotizzate le scalate anche impossibili, l’idea circola negli ambienti politici. E in particolare, come ha indicato «Mf» ieri, un embrione di ipotesi alberga nel Movimento Cinque Stelle.
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Societa’, istituzioni, esteri
Testata: Corriere della Sera
Autore: Bozza Claudio
Titolo: Il caso Regeni agita il governo Pd e M5S divisi sulle navi all’Egitto
Tema: Armi all’Egitto
Sul tavolo del governo c’è da tutelare un affare, tra Fincantieri e Leonardo, che vale tra i 9 e gli u miliardi di euro. Di questo pacchetto fa parte la vendita, dall’Italia all’Egitto, di due fregate militari (Spartaco Schergat ed Emilio Bianchi) che erano state costruite per la nostra Marina, tanto che a febbraio il ministro della Difesa ha dovuto firmare un parere tecnico di rinuncia, nell’ambito di un ampio accordo siglato tra il premier Conte ed il presidente egiziano Al-Sisi. La notizia giunge a quattro mesi esatti dall’arresto di Patrick Zaki attivista egiziano e studente all’Università di Bologna. E tra gli effetti innescati c’è anche la durissima reazione dei genitori di Giulio Regeni, il giovane ricercatore trovato ucciso in Egitto il 3 febbraio 2016: «Questo governo ci ha traditi — hanno detto a La Repubblica —. Le navi e le armi che venderemo ad Al-Sisi serviranno a perpetuare le violazioni dei diritti umani».
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Testata: Repubblica
Autore: Manconi Luigi
Titolo: Regeni, quello che non abbiamo fatto – Regeni, ciò che non è stato fatto
Tema: Armi all’Egitto
In altre parole, è arduo dire se lo scambio commerciale con l’Egitto, proseguito indisturbato in tutti questi anni, sia più o meno riprovevole, sotto il profilo politico e morale, dell’inerzia che continua a segnare l’atteggiamento del nostro Paese nei confronti di un regime al quale la Procura di Roma attribuisce responsabilità dirette nell’omicidio di un nostro connazionale. Perché è questo che sembra sfuggire alla gran parte della classe politica e allo stesso governo: quando un cittadino italiano subisce la sorte che è toccata a Giulio Regeni e le indagini della nostra magistratura arrivano a individuare con nome e cognome i membri del servizio segreto interno sospettati del crimine, è in gioco la nostra sovranità nazionale.
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Testata: Stampa
Autore: Grignetti Francesco
Titolo: Maggioranza divisa sulle armi ad Al-Sisi Il governo è in stallo
Tema: Armi all’Egitto
Giuseppe Conte si rende conto che non è aggirabile la figura di Giulio Regeni. Vendere all’Egitto di Al-Sisi due navi da guerra, ha scatenato la reazione della famiglia, che si sente tradita, e di mezza maggioranza. Perciò, alla convocazione della Commissione parlamentare d’inchiesta sul delitto del giovane ricercatore italiano, risponde: «Ho urgenza di chiarire, anche semi dicono che non è usuale la convocazione del presidente del Consiglio». Il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, a sua volta scandisce in Parlamento: «Resta ferma la nostra incessante richiesta di progressi significativi nelle indagini sul caso del barbaro omicidio di Giulio Regeni».
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Testata: Stampa
Autore: Sforza Francesca
Titolo: “Ma chiudere la porta al Cairo danneggia le indagini su Giulio”
Tema: Armi all’Egitto
Sbattere la porta in faccia all’Egitto, richiamare l’ambasciatore, scegliere in altre parole la strada dell’interruzione di ogni contatto per ribadire l’importanza di avere risposte esaurienti sul caso Regeni non è considerata una strategia vincente. Non soltanto da Palazzo Chigi, ma da tutta una componente di governo, maggioritaria, convinta piuttosto del contrario: tenere aperti i canali di dialogo è l’unico modo per ottenere qualcosa sul fronte giudiziario.
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Testata: Repubblica
Autore: Foschini Giuliano
Titolo: Di Maio frena sulle navi all’Egitto “Ne discuta il Consiglio dei ministri”
Tema: Armi all’Egitto
Il ministro degli Esteri Luigi Di Maio considera «ancora aperta» la partita sulla vendita delle due fregate italiane all’Egitto. Sia da un punto di vista «tecnico», sia «politico». Lo ha detto ieri alla Camera, rispondendo a un question time presentato dai deputati di Leu. Lo ha ripetuto ancora ieri sera ai suoi, certificando che la partita è molto delicata, tanto da aver spaccato in due i principali partiti della maggioranza, i 5 Stelle ma anche il Partito democratico. Di Maio pretende infatti che della vicenda si ridiscuta in Consiglio dei ministri perché il presidente Giuseppe Conte si prenda la responsabilità della scelta.
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Testata: Repubblica
Autore: Rampini Federico
Titolo: “Mio fratello George ucciso per 20 dollari L’America cambi”
Tema: Morte di George Floyd
«Stop the pain», fermate la sofferenza: è l’appello lanciato da Philonise Floyd, fratello di George, nel suo intervento alla Camera dei deputati di Washington. «Io vi chiedo — ha detto ai parlamentari — cosa vale la vita di un nero? Venti dollari?». Il riferimento era alla banconota contraffatta che fece scattare l’arresto di George Floyd, poi ucciso per soffocamento in un video che il fratello ha ricordato: «Ho continuato a rivedere quelle immagini, otto minuti che mi sono sembrati lunghi otto ore. Non si tratta così neanche un animale. Questo è il 2020. È ora di dire basta. Tutti quelli che protestano nelle strade ve lo dicono: basta». E ha chiesto una legge contro le violenze della polizia.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Sarcina Giuseppe
Titolo: Dal recinto anti proteste ( che resta) a «Piazza Black Lives Matter» Lo scontro trasforma Washington
Tema: Morte di George Floyd
Le grandi scritte gialle sull’asfalto sono lì per restare. Nel centro di Washington ogni edificio, ogni strada, ogni monumento ha un significato preciso. Un rimando alla storia e all’identità del Paese. II disegno di insieme è ancora quello immaginato da George Washington, dall’architetto francese Pierre Charles L’Enfant e da Thomas Jefferson, l’autore della Dichiarazione di Indipendenza, terzo presidente. L’idea di fondo è che le istituzioni democratiche, a cominciare dalla Casa Bianca, devono essere aperte, accessibili, «vicine al popolo». Negli ultimi dieci giorni questo concetto è stato temporaneamente archiviato.
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Testata: Messaggero
Autore: Guaita Anna
Titolo: Effetto Floyd, l’onda anti-razzista ora fa oscurare “Via col vento”in tv – L’effetto-Floyd su statue e film Stop a Via col Vento: è razzista
Tema: Morte di George Floyd
L’effetto Floyd si abbatte anche su statue e film. Dei busti di Cristoforo Colombo sono stati divelti ed è stato oscurato “Via col Vento” – ritenuto razzista – che doveva andare in onda in tv. Il fratello di George Floyd al Senato: «La vita di un nero vale 20 dollari». Mentre il Paese, sotto lo shock dell’uccisione dl George Floyd, scende in strada a manifestare contro il razzismo, i tentativi di cancellare dalla società questa atavica macchia si cominciano a vedere dunque anche in proposte o scelte culturali, come il passo della Hbo, o l’appello dell’ex generale David Petraeus, che vorrebbe cancellare i nomi dei leader sudisti dalle caserme, perché celebrano coloro che lanciarono la guerra civile per poter conservare l’istituzione della schiavitù.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Franco Massimo
Titolo: Il retroscena – Caso Londra, il Papa vuole i colpevoli – Il Papa vuole i responsabili dello scandalo in Vaticano
Tema: Santa Sede
Il Papa vuole i responsabili dello scandalo in Vaticano Santa Sede, lo scontro ai vertici sul palazzo di Londra alimentato da mediatori e broker La cassaforte Nuove nomine all’Apsa, dove rispunta monsignor Zanchetta di Massimo Franco Il Papa vorrebbe che lo scandalo del palazzo di Londra si chiudesse quanto prima, magari entro giugno: con nomi e cognomi dei responsabili di quella che si configura come una «stangata». Ma è improbabile che si rispettino i tempi rapidi chiesti da Francesco alla giustizia della Santa Sede. Lo scaricabarile su un’operazione che odora di truffa sta impazzando.
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Testata: Repubblica
Autore: Caferri Francesca
Titolo: La Siria torna in piazza e sfida Assad Da Idlib alla periferia di Damasco il Paese è allo stremo dopo la guerra
Tema: Proteste in Siria
I social network legati alla diaspora siriana da tre giorni sono in ebollizione: a provocare tanta agitazione sono le manifestazioni che dalla fine della scorsa settimana si stanno ripetendo nelle aree del Paese sotto il controllo del regime. Le proteste – una rara dimostrazione di dissenso pubblico contro un governo che ha dimostrato di non avere alcuna tolleranza per esso – hanno radici nella profondissima crisi economica in cui nove anni di conflitto hanno sprofondato la Siria:l’80% della popolazione vive sotto la soglia di povertà e il dollaro, prima della guerra scambiato con 50lire siriane, ne vale oggi tremila.
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