In evidenza sui principali quotidiani:
– Covid: Emilia Romagna, Campania e Molise tornano in arancione. Ma i governatori contestano il sistema. Al G7 stanziati 7,5 miliardi per i vaccini.
– Allarme varianti: torna l’ipotesi zona rossa nei fine settimana. Draghi: la salute è un bene globale.
– M5S nel caos dopo le espulsioni dei “ribelli”: ora Luigi Di Maio punta al direttivo.
– Il presidente degli Stati Uniti Joe Biden avverte Russia e Cina: “Siamo tornati”.
PRIMO PIANO
Politica interna
Testata: Corriere della Sera
Autore: Sarzanini Fiorenza
Titolo: Regioni contro l’Italia a colori – Oggi il vertice dei governatori «Tutta l’Italia in arancione»
Tema: Covid
L’Italia cambia ancora colore. Da domani Emilia-Romagna, Campania e Molise tornano in arancione. Ma i govematori si schierano contro il sistema. Bonaccini: misure uguali per tutti. Questo mentre al G7 vengono stanziati 7 miliardi e mezzo per i vaccini. L’Istituto superiore di sanità: Rt nazionale quasi a 1, restate a casa. La data chiave è il 25 febbraio, quando scade il divieto di spostamento tra le regioni e il governo dovrà decidere se prorogarlo con un nuovo provvedimento oppure consentire la libera circolazione in tutto il Paese. Quel giorno si comincerà dunque a delineare la strategia del governo guidato da Mario Draghi per fermare i contagi. Per il Presidente del Consiglio “vaccinare tutti è un imperativo”.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Guerzoni Monica
Titolo: «Subito più dosi, acceleriamo» – «Sulle restrizioni decidiamo insieme E ora servono più dosi per le vaccinazioni»
Tema: Covid – Intervista a Luca Zaia
E’ preoccupato il governatore del Veneto Luca Zaia: «Mancano vaccini. Avanti con questo ritmo per immunizzare tutti ci metteremo 3 o 4 anni». Ma «Draghi può far valere tutta la sua autorevolezza» e «fare molto per accelerare la lotta al Covid». Il punto da chiarire: «Bisogna capire che cosa si intende con restrizione omogenea, c’è una notevole gradualità».
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Testata: Corriere della Sera
Autore: De Bac Margherita
Titolo: Intervista a Franco Locatelli – «Sfida e dolore Sì, ho pianto» – «Ricordo la nascita del Cts, ho visto medici eccezionali Piango ancora per i morti»
Tema: Covid
Franco Locatelli, presidente del Consiglio Superiore di sanità, che da 12 mesi sfida il Covid: «La pandemia ci ha dato una lezione, investire in sanità significa garantire che eventi così catastrofici possano essere contenuti». L’inizio: «Il ministro ci convocò, riunione straordinaria: si affrontava un virus ancora sconosciuto». «Il giorno più triste è stato il 27 marzo, quando abbiamo toccato il picco dei decessi. E poi il 3 aprile, con i letti delle terapie intensive occupati come mai era successo prima». «Chi porto nel cuore? Il colonnello Paolo Storoni, ex comandante provinciale dei carabinieri di Bergamo: fu lui a garantire la consegna delle bombole di ossigeno a chi non respirava».
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Testata: Stampa
Autore: Viola Antonella – Vespignani Alessandro – Bucci Enrico
Titolo: L’intervento Noi scienziati e la pandemia
Tema: Covid
La diffusione delle nuove varianti del Sars-CoV-2 entra a gamba tesa in una già complessa fase del contenimento dell’epidemia. Il ritmo delle vaccinazioni è indubbiamente lento e insoddisfacente ma, va ricordato, questo non è un problema italiano. L’Italia procede allo stesso ritmo di tutti gli altri Paesi europei, a dimostrazione che i ritardi nell’offrire la copertura vaccinale non dipendono da una nostra peculiare disorganizzazione ma da un enorme problema dell’Europa: non avere il controllo della produzione e fornitura dei vaccini. Essere attori protagonisti nel campo della ricerca e sviluppo e poter produrre in Europa è importante, e questa dura lezione che stiamo ricevendo va imparata molto bene per il futuro, nell’ambito dei vaccini e non solo.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Buzzi Emanuele
Titolo: E ora Di Maio punta al direttivo del M5S – Di Maio in corsa per il direffivo con Azzolina e Taverna L’incontro con il capo leghista
Tema: M5S
I 5 Stelle nel caos. La decisione di espellere chi ha votato contro la fiducia a Mario Draghi è sostenuta da Beppe Grillo e Vito Crimi. Ma il capo politico finisce sotto accusa. E i probiviri frenano: aspettare il nuovo organo collegiale. Di Battista: «Non fate gli avvelenatori di pozzi». E ora Luigi Di Maio punta al direttivo del Movimento. Sul tavolo anche il ruolo di Conte: Grillo potrebbe farlo partecipare al comitato ma ci vorrebbe una votazione su Rousseau.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Trocino Alessandro
Titolo: Attacchi a Crimi per le espulsioni dei ribelli – Espulsioni, Crimi sotto attacco Il M5S rischia sui sottosegretari
Tema: M5S
Il Movimento è avviluppato in una giungla di norme e codicilli, con uno scontro mai visto tra un capo politico che molti considerano ormai scaduto e un gruppo numeroso di espulsi che ritiene illegittime le espulsioni. Una babele giuridica terreno di scontro per una guerra all’ultimo comma, con profusione di citazioni di statuti, regolamenti, probiviri, «al sensi di», «in conformità di», aporie e autodichìe. A dare un tocco surreale al tutti contro tutti che devasta quello che fu il primo partito del Parlamento, le citazioni dell’Iliade che circolano tra gli eletti, oscillanti tra Achille (Vito Crimi) e Agamennone (Alessandro Di Battista e i dissidenti).
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Testata: Repubblica
Autore: Lopapa Carmelo
Titolo: Contesa sui sottosegretari Salvini vuole il Viminale – Salvini vuole i fedelissimi al Viminale Il veto Pd sui sottosegretari leghisti
Tema: Governo
Duello tra i partiti sulla scelta dei sottosegretari, da affiancare ai ministri nel nuovo esecutivo. Il leader della Lega Matteo Salvini punta ad avere i suoi uomini di fiducia al Viminale: «La Lega sarà presente al ministero dell’Interno, daremo continuità alla nostra politica sull’immigrazione». Ma è lite con il Pd. Meno 5S nella squadra. Il capo del Carroccio intanto incassa il no a Nicola Molteni, ostile alla ministra dell’Interno Luciana Lamorgese, e quello di Andrea Orlando su Claudio Durigon al Lavoro.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Imarisio Marco
Titolo: Il commento – L’enigma (irrisolto) dei 5 Stelle
Tema: M5S
La nutrita lista dei futuri epurati conferma un’eterogeneità che ha reso di difficile comprensione l’identità stessa del M5S. Accanto a deputati che vogliono porsi a sinistra della sinistra sognando un M5S in versione Terza Internazionale, ce ne sono altri nostalgici dell’alleanza con la Lega del «vecchio» Matteo Salvini, per tacere di personaggi che invece veicolano ambigue teorie cospirazioniste e della consueta pattuglia dei contrari ai vaccini. Per ognuno di loro, Beppe Grillo ha avuto in passato parole di conforto. Gli ha aperto la casa. Salvo poi cacciarli quando in fondo non facevano altro che riaffermare fedeltà a sé stessi e al M5S che fu. E’ da troppo tempo ormai che il M5S ha smesso di essere qualcosa. In questo momento non è uno oppure centomila, è solo nessuno.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Franco Massimo
Titolo: La Nota – Quel grillismo destabilizzato dalla perdita di Palazzo Chigi
Tema: M5S
Ormai è chiaro che la diaspora grlllina non si fermerà. Lo strappo sulla fiducia all’esecutivo di Mario Draghi è solo un passaggio, peraltro prevedibile, di un processo partito molti mesi fa. Dire che dipende dall’inconcillabilità tra Movimento di governo e di lotta non spiega molto. Non basta neanche far risalire l’inizio della crisi all’approdo al potere, nel 2012, dopo le elezioni politiche. I 21 deputati espulsi ieri per il loro «no», ai quali si aggiungono i 15 senatori del giorno prima, sono emblemi di una gestione autoritaria e maldestra del Movimento. Nella nuova fase, quello che 6 mesi fa poteva apparire un provvedimento doloroso ma necessario per preservare la presunta purezza del M5S, oggi viene vissuto come un gesto di arroganza: la reazione di una nomenklatura autoreferenziale alla ribellione di eletti cresciuti a pane e demagogia.
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Testata: Repubblica
Autore: Cappellini Stefano
Titolo: La triste parabola del populismo – Da Di Pietro a Di Pietro il populismo in fuga torna al suo fondatore
Tema: M5S
Se il Movimento 5 Stelle fosse un panorama urbano, con tutte le sue costruzioni recenti, il Bosco verticale di Di Maio, i condomini dei peones, le favelas di Di Battista e i formicai disabitati dei meet up, e se Beppe Grillo potesse affacciarsi dall’alto sulla scena, accompagnato da uno dei suoi fedeli, il commento dell’Elevato potrebbe anche essere: «Qui, una volta, era tutto Di Pietro». La città del populismo, quando era ancora solo campagna interrotta da due strade, un municipio e una chiesa, come i nuovi borghi del Duce, l’ha fondata lui: Tonino Di Pietro da Montenero di Bisaccia, Molise. La parabola del populismo italico contemporaneo: da Di Pietro è partita e a Di Pietro finisce.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Verderami Francesco
Titolo: Settegiorni – L’idea di Saivini – L’ambizione della Lega: sfruttare la scia del premier (senza farsi del male)
Tema: Centrodestra
Il centrodestra coltiva in Parlamento un’ambizione politica, non numerica: colorare un governo che non ha colore. Il fatto che oggi Lega e Forza Italia abbiano al Senato un peso superiore alla coalizione giallorossa, è conseguenza di un’eterogenesi dei fini: un esecutivo la cul composizione sembrava dover garantire la compattezza del centrosinistra e aprire una linea di frattura tra i partiti del centrodestra sta determinando in questi primi giorni di Draghi a palazzo Chigi l’effetto contrario. La scissione nel Movimento e la crisi politica del Pd sono provocate (anche) dalla mossa di Salvini, che dopo aver dato la fiducia all’ex presidente della Bce – per costrizione più che per convinzione – ha iniziato a muoversi come fosse il leader della grande coalizione maggiormente convinto di sostenere l’opera del premier.
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Testata: Repubblica
Autore: Folli Stefano
Titolo: Il punto – Se Renzi sogna Macron
Tema: Renzi
Adesso Renzi conta meno di prima. Ha perso la rendita di posizione che gli permetteva di bombardare il quartier generale a piacimento, ossia di provocare il crollo del governo. Inoltre Draghi impersona al meglio l’europeismo e c’è minor bisogno delle forze di testimonianza. Ne deriva che anche a Renzi, come agli altri segmenti della galassia centrista, tocca mettersi al lavoro per modellare il futuro. Ossia per allargare il proprio spazio politico, rendendo più moderno ed efficace il messaggio. L’idea renziana consiste nell’appoggiarsi a un modello vincente, per la precisione quello del francese Macron con la sua carica riformatrice di stampo liberal-democratico. Già in passato il capo di Italia Viva aveva guardato a Parigi, ma non è facile trapiantare a Roma un esperimento che ha avuto successo in Francia grazie a particolari e non ripetibili circostanze.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Palmerini Lina
Titolo: Politica 2.0 – Il baricentro della larga maggioranza di Draghi
Tema: Governo
Altri 21 deputati sono stati espulsi, ieri, dal gruppo grillino della Camera per aver votato contro Draghi e quindi in dissenso con l’esito della consultazione online di Rousseau. Il Movimento continua a bruciare, lo scontro è fortissimo e la scissione è il tema del giorno ma non solo in casa dei 5 Stelle. Gli effetti collaterali pesano sull’equilibrio politico della larga maggioranza di Draghi che, inizialmente, sia Zingaretti che Grillo avevano provato a circoscrivere al solo centro-sinistra, con un innesto di Forza Italia, ma tenendo fuori la Lega. Invece, così non è stato e ora – anche per il terremoto che attraversa i grillini – il baricentro si sta spostando sempre più nel mezzo dei due schieramenti.
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Economia e finanza
Testata: Sole 24 Ore
Autore: Fiammeri Barbara
Titolo: Draghi: la sostenibilità del debito legata alla crescita, non ai tassi – Draghi: «Tasso di crescita decisivo»
Tema: Crescita e debito pubblico
«Ai livelli attuali non sono i tassi di interesse che determinano la sostenibilità del debito pubblico, ma è il tasso di crescita di un Paese». Lo ha detto il premier Draghi durante l’inaugurazione dell’anno giudiziario della Corte dei Conti, che con il Recovery Plan sarà chiamata ad un ruolo cruciale di controllo. «Per la prima volta in tanti anni lo Stato si trova a poter fare investimenti significativi con il solo vincolo che siano fatti bene, cioè che aumentino la crescita del Paese e quindi contribuiscano anche a rendere il nostro debito sostenibile». E a contribuire che siano «fatti bene» sarà anche l’azione della magistratura contabile «nel validare queste scelte» da cui dipende il futuro Pil italiano e il progetto di «un’Europa più responsabile ma anche più solidale». L’esercizio di un controllo «efficiente e intransigente» da parte della Cor te sarà dunque decisivo, ha insistito il premier.
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Testata: Repubblica
Autore: Boeri Tito – Perotti Roberto
Titolo: L’analisi – Recovery, si inizi dagli 82 miliardi a fondo perduto – Recovery Fund, la priorità è usare subito gli 82 miliardi concessi a fondo perduto
Tema: Fisco e Recovery Fund
Mario Draghi al Senato ha inserito un nuovo punto nell’agenda di governo: ridisegnare l’intero sistema tributario per «ridurre gradualmente il carico fiscale preservando la progressività». Ha citato l’esempio della Danimarca che nel 2008 riformò tutta la tassazione riducendo la pressione fiscale di 2 punti percentuali. Razionalizzare il nostro bizantino sistema tributario e ridurre la pressione fiscale sono ovviamente obiettivi importantissimi. Tuttavia, una riforma fiscale attuata da uno schieramento parlamentare così ampio comporterebbe un ampliamento strutturale del disavanzo e, quindi, un incremento del debito pubblico. La realtà è che non sappiamo ancora come spendere utilmente tutti i 209 miliardi dei nuovi fondi europei. Ma per la parte a debito c’è tempo fino al 2023.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Santilli Giorgio
Titolo: «Le frontiere Ue devono restare aperte» – Giovannini alla Ue: «Basta blocchi di merci in frontiera»
Tema: Mercato Ue
II ministro delle Infrastrutture Enrico Giovannini ha scritto alla commissaria Ue ai Trasporti Adina Valean una lettera in cui solleva il problema del disagi al Brennero. Giovannini chiede di applicare il principio dei Corridoi verdi «per garantire il funzionamento del mercato unico ed evitare interruzioni nella catena degli approvvigionamenti». La commissione, nella prima fase del Covid, si era impegnata a garantire libera circolazione di merci e servizi. I rallentamenti al Brennero – scrive Giovannini – stanno causando danni «seri» all’autotrasporto e all’economia italiana. Per il ministro il Recovery deve garantire un modello di sviluppo diverso, a partire da infrastrutture sostenibili.
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Testata: Repubblica
Autore: Guerrera Antonello
Titolo: Patto atlantico per i vaccini – Patto globale per i vaccini Dal G7 i fondi per i Paesi poveri
Tema: G7
Il vertice in video-collegamento dei capi di Stato e di governo del G7, che sancisce il debutto internazionale del presidente americano Joe Biden e del presidente del Consiglio Mario Draghi, stanzia 7,5 miliardi di dollari per i vaccini anti-Covid ai Paesi più poveri. E si impegna a contrastare la pandemia di coronavirus. Draghi: la salute è un bene pubblico globale, servono principi trasparenti e regole condivise. Biden rilancia l’alleanza con l’Europa per sconfiggere il Covid e avverte: Russia e Cina minacciano le nostre democrazie. Intesa anche sulle politiche ambientali e per la ripresa economica. Obiettivo comune: rilanciare il “multilateralismo nel mondo”.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Galluzzo Marco
Titolo: Il retroscena – Il debutto del premier e il primo compito: scrivere il piano per coprire il pianeta
Tema: G7
L’uscita dalla pandemia è al primo posto del suo programma di governo, ma sarà in cima anche al contesto internazionale in cui Mario Draghi si muoverà nei prossimi mesi, non solo come presidente del Consiglio italiano ma anche come presidente di turno del G20. La presidenza dell’organismo internazionale che include anche la Cina è stata richiamata più volte durante la prima riunione del G7 dopo oltre un anno: è stato il debutto di Mario Draghi, anche se a distanza, con i leader mondiali, il primo contatto con Joe Biden, ma anche l’assunzione di una serie di responsabilità: toccherà al G20, e dunque alla presidenza italiana, coordinare per il futuro una risposta globale alle pandemie e nel caso esplorare anche la possibilità, specialmente attraverso il Global Health Summit di Roma, di «un trattato globale sulla salute».
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Di Caro Paola
Titolo: «Ristori e più crescita Il turismo va rilanciato» – «Turismo, ora i ristori anticrisi Le Regioni si coordinino dobbiamo crescere molto di più»
Tema: Intervista a Massimo Gravaglia
Massimo Garavaglia, leghista, ministro del Turismo ancora per poco senza portafoglio – presto arriverà la modifica che permetterà di fare spesa ma «col mio collega Franceschini (ministro della Cultura) andiamo molto d’accordo, non ci saranno problemi» – ha già chiaro come procedere per mettere a riparo dalla tempesta dell’emergenza e rilanciare un settore che è «la prima industria del Paese, con 4 milioni e mezzo di addetti e ampi margini di miglioramento e sviluppo». E che non può concedersi lentezze o incertezze: «Non dobbiamo più lasciare un solo centimetro ai nostri competitors». La parola d’ordine è «pragmatismo», nel suo settore e nel governo: «Se tutti andremo al merito delle questioni, non ci divideremo, anche se veniamo da partiti diversi. Non c’è un centrodestra e un centrosinistra in questo momento al governo. C’è una situazione grave e c ‘è un’emergenza. Oggi dobbiamo pensare a una cosa sopra ogni altra: fare Pil».
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Testata: Stampa
Autore: P.BAR.
Titolo: Il retroscena – Bonomi-sindacati, riparte il dialogo resta lo scoglio dei licenziamenti
Tema: Confindustria-Sindacati
Incontro «riservato», «informale» nei saloni della foresteria di Confindustria in via Veneto: da una parte il presidente Carlo Bonomi, il suo vice (con delega alle relazioni sindacali) Maurizio Stirpe ed il direttore generale Francesca Mariotti, e dall’altra parte del tavolo i leader di Cgil, Cisl e Uil, Maurizio Landini, Annamaria Furlan (assieme al suo successore Luigi Sbarra) e Pierpaolo Bombardieri. Il tentativo doveva essere quello di trovare un terreno di confronto comune sui temi che di qui a fine mese saranno oggetto del confronto col nuovo ministro del Lavoro Andrea Orlando come la riforma degli ammortizzatori sociali e delle politiche attive del lavoro e, soprattutto, la proroga della cassa integrazione e del blocco dei licenziamenti. Sui primi due punti definire una intesa sarà certamente più facile, mentre su cig e licenziamenti le posizioni sono molto più distanti.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Iacovone Donato
Titolo: Un fondo sovrano per mobilitare il risparmio
Tema: Ripresa
Occorre concepire uno strumento nuovo per attivare il risparmio privato, disegnato in modo tale da innescare un processo virtuoso di crescita e consolidamento delle aspettative di ripresa. Per far questo è necessario che si basi sulla trasparenza delle scelte e sulla valutazione dei rischi a esse associati. A tal fine, ogni decisione circa l’utilizzo delle risorse dovrebbe essere accompagnata da un’adeguata valutazione degli impatti, un costante monitoraggio nelle fasi di attuazione e un’analisi degli eventuali scostamenti, per attuare le azioni correttive necessarie. Occorre garantire la massa critica necessaria ad avviare un processo trasformativo non solo di singole aziende, ma in interi settori strategici dell’economia del Paese. Uno strumento che possa coinvolgere i privati, tutelando i risparmiatori dai rischi e garantendo loro dei ritorni a fronte del contributo dato al perseguimento dell’interesse generale. Un Fondo sovrano con capitale pubblico, ma aperto al contribut o di privati e con vincolo di scopo è lo strumento ideale.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Olivieri Antonella
Titolo: Fraccaro: lista di Cdp per Tim, lo Stato non lasci mano libera a Vivendi – Il piano dei 5 Stelle per la rete unica: «Fusione diretta Tim-OF, guida a Cdp»
Tema: Intervista a Riccardo Fraccaro
Riccardo Fraccaro ha appena dismesso l’incarico di sottosegretario alla presidenza del Consiglio che ricopriva nel Governo Conte per tornare nelle fila dei parlamentari del Movimento 5 Stelle. Ma il progetto rete unica – che è rimasto incompiuto – resta per gli esponenti del movimento un obiettivo da perseguire. Fraccaro spiega come, dal suo punto di vista, con un finale inedito: il riassetto di Telecom. «Una lista di Cassa per il cda Tim: lo Stato non lasci mano libera a Vivendi».
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Testata: Stampa
Autore: Deaglio Mario
Titolo: L’analsi – Alitalia, Ilva e vecchie crisi
Tema: Crisi industriali
Il presidente del Consiglio è ancora nella fase in cui deve familiarizzarsi con il suo nuovo incarico e già si trova sul tavolo, in mezzo a tutti gli altri, tre problemi che scottano, in parte per la loro importanza e in parte per il fallimento dei tentativi “soffici” di governi precedenti di lenirli anziché risolverli in maniera radicale. Al primo posto – grazie a una sentenza di pochi giorni fa che potrebbe portare allo spegnimento degli altiforni – c’è l’Ilva. Le acciaierie di Taranto sono divenute un crocevia di molti problemi italiani: non solo dell’inquinamento di origine industriale ma anche della lentezza della magistratura e delle procedure burocratiche, non solo delle difficoltà degli investitori stranieri in Italia ma anche della nuova crescita del divario Nord-Sud. Tutte cose che, all’ombra degli altiforni non si possono più affrontare a pezzettini: in un mondo che cambia rapidamente, è il momento di scelte radicali.
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Societa’, istituzioni, esteri
Testata: Corriere della Sera
Autore: Galli Della Loggia Ernesto
Titolo: La scuola parli italiano – Paese legale e paese reale La scuola parli italiano
Tema: Istruzione
Tutti gli italiani di qualunque orientamento ideologico, ma proprio tutti, incluso sono sicuro il nostro presidente del Consiglio, anche quando abitava a Francoforte, continuano a chiamarla «scuola elementare». Solo l’organizzazione ministeriale di viale Trastevere, i suoi funzionari, e un manipolo di addetti ai lavori invece, avendo deciso una trentina d’anni fa che bisognava chiamarla «scuola primaria», continuano imperterriti da allora a chiamarla così. I documenti del ministero sono spesso incomprensibili, così come le pagelle, nelle quali i voti sono stati sostituiti di nuovo dai giudizi. L’auspicio è che il nuovo ministro Bianchi, il quale ha competenze da tecnico, cambi le cose.
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Testata: Giornale
Autore: Fazzo Luca
Titolo: Il Csm caccia il pm che cacciava Forza Italia – Il Csm caccia la toga rossa: messo lì dal Pd per aiutarli
Tema: Magistratura
Marco Mescolini ha mentito ai suoi sostituti, negando quasi di avere conosciuto Luca Palamara. Ha dettato i tempi delle indagini e delle perquisizioni in modo da non intralciare i lavori della giunta rossa. Ha trasformato la Procura di Reggio Emilia in un ufficio diviso, dove il sospetto di essere arrivato al suo posto grazie all’appoggio del Pd non si è mai dissolto. Si accanì con Forza Italia. Il Csm lo ha trasferito per «incompatibilità ambientale».
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Valsania Marco
Titolo: Biden ritrova l’Europa e attacca la Cina: «Basta abusi economici» – Biden ripudia Trump e ritrova l’Europa: «L’America è tornata»
Tema: Stati Uniti
Al primo appuntamento di politica estera, il presidente Usa Joe Biden attacca: «Bisogna respingere gli abusi economici della Cina», dice alla Conferenza di Monaco, avvertendo che Usa ed Europa devono prepararsi ad una competizione di lungo periodo con Pechino e che sarà «una competizione dura». Parole forti anche verso Iran e Russia. Joe Biden ha riaffermato con forza «l’importanza della partnership transatlantica», dando un colpo di spugna all’eredità dell’unilateralismo di Donald Trump e invocando la necessità di raccogliere oggi una sfida epocale davanti a democrazie ovunque sotto attacco. Un ritorno americano accolto dal caldo “benvenuto” dei leader del Vecchio continente, dalla tedesca Angela Merkel al francese Emmanuel Macron, messi a dura prova dall’onda d’urto di America First sulle alleanze. «Da Roma a Riga, lavoreremo assieme per affrontare le sfide comuni – ha incalzato il neo-presidente statunitense -. No n guarderemo indietro».
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Caprara Maurizio
Titolo: «Una nuova fase per la Nato, indebolirla divide l’Europa»
Tema: Nato – Intervista a Jens Stoltenberg
«Siamo di fronte a un difficile dilemma. Se lasciamo, rischiamo di mettere in pericolo i progressi che abbiamo ottenuto. Se rimaniamo, dobbiamo essere pronti a più violenza e anche più attacchi alle nostre truppe, a un continuo coinvolgimento in Afghanistan. Non ci sono soluzioni facili sull’Afghanistan», ammetteva ieri Jens Stoltenberg. L’ex primo ministro norvegese che dal 2014 è segretario generale della Nato parlava in videocollegamento con un gruppo ristretto di testate europee e americane. Stoltenberg si riferiva ai contingenti alleati che da quasi venti anni cercano di contenere l’insidia talebana nel territorio afghano e le sue parole danno l’idea di un fenomeno che contraddistingue il 2021. Come la bassa marea lascia zone di bagnato sul fondo del mare liberate dal grosso dell’acqua, la presidenza statunitense di Donald Trump nel terminare non si è portata via i problemi che aveva contribuito a rendere più complicati.
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IL SOLE 24 ORE
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LA STAMPA
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IL MESSAGGERO
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IL FATTO QUOTIDIANO
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