In evidenza sui principali quotidiani:
– Covid-19, verso il nuovo Dpcm, confermata la linea dura
– Verso il Ristori 5: Cig più rapida e mini proroga fiscale
– Arabia Saudita, il dossier della CIA inchioda il principe Bin Salman per l’omicidio Khashoggi
– Agguato a Luca Attanasio, è scontro Farnesina-ONU sulla sicurezza
PRIMO PIANO
Politica interna
Testata: Corriere della Sera
Autore: Berberi Leonard
Titolo: La stretta in cinque regioni Allarme sui contagi a scuola
Tema: Covid-19, verso il nuovo Dpcm
La circolazione del coronavirus accelera nel Paese aiutata dalle varianti e da qualche comportamento non proprio virtuoso. L’indice di contagio nazionale (Rt) resta sì identico a quello di una settimana fa, ma nove regioni e una provincia autonoma hanno superato l’1 e gli altri parametri mostrano che non c’è tempo da perdere: lo spettro è quello della terza ondata. È questa la sintesi dell’ultima analisi dei dati del monitoraggio settimanale della cabina di regia tra ministero della Salute e Istituto superiore di sanità. E così tre regioni da lunedì 1° marzo diventano arancioni (Lombardia, Piemonte, Marche), altre due rosse (Basilicata e Molise). Oltre metà Paese si ritroverà così sottoposta a restrizioni, considerando anche quelle locali previste nelle province di Frosinone, Pistoia e Siena e le misure da «arancione scuro» in provincia di Brescia e Bologna. Ieri altre 20.499 persone sono entrate ne lla lista degli infettati (da inizio pandemia diventano 2.888.923) a fronte di 325.404 tamponi — rapidi e molecolari — che portano il tasso complèssivo di positività dal 5,6% dell’altro ieri a 6,3%.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Guerzoni Monica – Sarzanini Fiorenza
Titolo: Virus, ecco le nuove chiusure – Divieti, ecco cosa cambia
Tema: Covid-19, verso il nuovo Dpcm
A causa del rischio terza ondata di Covid-19 e delle sue insidiose varianti, la Pasqua si annuncia quasi blindata. ll primo Dpcm di Draghi, in vigore dal marzo al aprile, conferma la linea del rigore. I ristoranti la sera resteranno chiusi ovunque, come chiusi saranno i parrucchieri e i barbieri nelle zone rosse. Resta il coprifuoco dalle 22 alle 5 e si conferma il divieto di oltrepassare i confini regionali fino al 27 marzo. Nelle zone rosse non sarà possibile andare a trovare amid e parenti, come invece è permesso a due persone, per una sola volta al giorno, nelle aree di rischio gialle e arandoni. La novità importante è la riapertura dei cinema, dei teatri e delle sale da concerto dal 27 marzo nelle zone gialle, con «posti a sedere preassegnati e distanziati». Rimangono chiuse le palestre e le piscine. Chiusi anche gli impianti da sci. E’ invece “consentito svolgere attività sportiva o attività motoria all’aperto”.
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Testata: Giornale
Autore: Signore Adalberto
Titolo: Salvini, sfuriata a Speranza: «Ora basta con l’allarmismo» – La linea del rigore di Draghi si scontra con la Lega Salvini chiama Speranza: «Basta, non starò zitto»
Tema: Covid-19, verso il nuovo Dpcm
Anche nel giorno in cui a Palazzo Chigi si riunisce la cabina di regia sulle misure anti-Covid, Matteo Salvini non esita a puntare il dito contro l’eccessivo «allarmismo» del governo, contestando sia il «merito» che il «metodo» del nuovo Dpcm. Non pubblicamente, ma in privato nel confronto con i ministri. “Siamo fortemente insoddisfatti da un approccio che è in continuità con il Conte 2. Se va avanti così, non resteremo in silenzio”, dice il leader leghista, rivolgendosi soprattutto al ministro della Salute. Non è chiaro se ci sia stato un contatto diretto o solo a livello di entourage, ma alcuni deputati leghisti parlano di una telefonata tra i due. Ma se in mattinata il Dpcm sembrava essersi arenato e quindi destinato a un rinvio, nel pomeriggio Draghi spinge sull’acceleratore e rompe gli indugi confermando la linea della fermezza. La bozza del Dpcm inviata a sera alle Regioni, infatti, conferma la proroga delle c hiusure fino a Pasqua compresa.
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Testata: Repubblica
Autore: Bocci Michele – D’Argenio Alberto – Mania Roberto
Titolo: Due milioni di vaccinati in più – Il piano per la prima dose a tutti “Recuperare 2 milioni di vaccini”
Tema: Covid-19, vaccini
Cambia la strategia italiana sui vaccini anti Covid. Il presidente del Consiglio Mario Draghi ha deciso di imprimere una svolta: accelerare la somministrazione della prima dose a una platea più larga di popolazione senza conservare, come si è fatto finora, una quota di vaccini (circa il 30%) per la dose successiva. Quindi, subito due milioni di vaccini in più. Tutto finché ci sarà carenza di rifornimenti e in attesa che venga autorizzato (intorno all’al marzo) il vaccino monodose JohnsoneJohnson. Un approccio simile a quello del premier inglese Boris Johnson che ha imboccato la strada della singola dose. Ma uno strappo rispetto al modello fino adesso condiviso dai 27 Paesi europei e suggerito dall’Ema. Draghi è convinto che non si possano più accumulare ritardi, che le varianti del virus siano sempre più pericolose e che se non si fa presto la ripresa economica sarà largamente compromessa con tutti i drammatici effet ti sul piano sociale. E poiché ci sono studi scientifici che dimostrano l’efficacia della monodose, si è convinto che questa strada si possa percorrere.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Caccia Fabrizio
Titolo: Protezione civile arriva Curcio – La scelta del premier: alla Protezione civile sostituito Borrelli, il ritorno di Curcio
Tema: Protezione Civile
Il premier Mario Draghi ha deciso di richiamare a capo della Protezione Civile Fabrizio Curcio, già al vertice del Dipartimento dal 2015 al 2017 al posto di Angelo Borrelli. Accelerare la campagna vaccinale, combattere con ogni mezzo la pandemia, questo ha detto Draghi sin dal primo giorno: «Abbiamo bisogno di mobilitare tutte le energie su cui possiamo contare, ricorrendo alla Protezione civile, alle Forze armate, ai tanti volontari…». La Protezione civile, dunque, in prima linea anche per i vaccini. Perciò serviva un uomo adatto alle emergenze e Curcio lo è di sicuro. Tra gli osservati speciali ci sono adesso la governance del commissario Domenico Arcuri ma anche la composizione del Comitato tecnico scientifico (Cts), a cui Draghi ha già raccomandato nei giorni scorsi più moderazione nelle comunicazioni pubbliche.
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Testata: Stampa
Autore: Martini Fabio
Titolo: Arcuri al capolinea, si allontana la conferma
Tema: Commissario Arcuri
Dal 18 marzo 2020 Arcuri è al tempo stesso commissario Covid e amministratore delegato di Invitalia, ma questo doppio ruolo potrebbe essere agli sgoccioli: il presidente del Consiglio Mario Draghi non ha preso alcuna decisione, non trapelano spifferi sul suo orientamento, ma il dossier è entrato in lavorazione e le controindicazioni per una riconferma sono in aumento. Per poter restare Commissario straordinario all’emergenza Covid, Arcuri dovrebbe essere ri-nominato con un apposito decreto firmato dal presidente del Consiglio in persona, un decreto bis chiamato a ricalcare il primo emanato da Giuseppe Conte. Lo stesso Arcuri sta comindando a realizzare che appare complicato l’inverarsi di un «Dpcm Draghi» che stabilizzasse per Arcuri lo status di doppio lavoro. E anche per questo che si sta studiando l’ipotesi che il Commissario possa tornare a lavorare a tempo piano in Invitalia, mantenendo però una competenza a lungo termine su un dossier strategico : la nascita di un polo nazionale pubblico-privato per realizzare i vaccini, presenti e futuri.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Pagnoncelli Nando
Titolo: Scenari – Meloni sale al 17% Per il governo la fiducia resta alta – Pd, M5S e Forza Italia, consensi in calo Cresce FdI: è al 17,2%
Tema: Scenario politico
A una decina di giorni dall’insediamento, il governo e il premier Draghi vedono confermato l’elevato indice di gradimento rilevato la scorsa settimana che si attesta rispettivamente a 62 e 69. La stabilità dei giudizi testimonia l’apertura di credito che gli italiani esprimono nei confronti del nuovo esecutivo. Rispetto a metà gennaio aumenta di quasi due punti la quota di astensionisti e indecisi presumibilmente a causa di delusione o disorientamento. Fdl fa segnare una crescita del 2,2% attestandosi al 17,2% e scavalcando il M5S che con il 15,4% arretra di 0,9%, come pure il Pd che si mantiene al secondo posto con il 19%. FI con il 7,6% arretra del 2,696, seguita da Iv con il 2,9% (+0,5%), Azione e +Europa appaiati al 2,3%.
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Testata: Repubblica
Autore: Vitale Giovanna
Titolo: Prove giallorosse su Roma Pronta l’intesa Pd-M5S nella giunta del Lazio
Tema: Scenario politico
Da segretario nazionale, Nicola Zingaretti cita in Direzione la «vocazione maggioritaria del Pd» per arginare l’ala riformista contraria al patto strutturale coi 5Stelle. Da governatore del Lazio, costruisce un accordo per l’ingresso dei grillini in giunta, a riprova che la sua linea sulle alleanze non è cambiata. E l’asse principale, per Zingaretti, resta quello con il Movimento. Ribadito anche nella scelta di mantenere al Nazareno Andrea Orlando, fautore della prospettiva giallorossa. Se le nozze locali con il M5S (già sfumate una volta) dovessero infine andare in porto, assumeranno un grande valore simbolico proprio perché alla guida della Regione c’è il leader dem. Prima di chiudere l’intesa, servirà l’ok dei vertici 5S e, quasi certamente, un referendum su Rousseau. Mentre è in fase di stesura un documento programmatico comune, per integrare la piattaforma del centrosinistra con quella grillina. Se tutto andrà ; come deve, entro un paio di giorni nascerà la prima giunta giallorossa del Lazio. Obiettivo di Zingaretti è duplice: consolidare una coalizione in grado di rendere più competitivo il campo progressista quando si dovrà tornare a votare per le regionali (al più tardi fra due anni); favorire un accordo con i 5S alle comunali di Roma. Per adesso solo al secondo turno, acclarata l’intenzione di Virginia Raggi di ricandidarsi e l’indisponibilità del centrosinistra a sostenerla.
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Testata: Stampa
Autore: Bertini Carlo
Titolo: Orlando non molla Zingaretti nomina un altro vice donna
Tema: Scenario politico
Il vertice del Pd si riassetta: malgrado l’appello corale delle donne dem a mollare il doppio incarico, Andrea Orlando non si dimette da vicesegretario. Nicola Zingaretti non lo fa lasciare ma raddoppia, affiancandogli un altro vicesegretario donna. Che potrebbe essere Cecilia D’Elia. La motivazione è presto detta: “In un governo con queste caratteristiche – è il ragionamento del leader – io credo che avere il vicesegretario-ministro, non solo non è un problema, ma aiuta il Pd”. Per sedare la rabbia, Zingaretti ricorda che “dopo il congresso, i vicesegretari erano due, un uomo e una donna ed era un modo per valorizzare le persone in posizioni apicali: e questa dualità è possibile ripristinarla. La presidenza Pd è composta da tre donne, ma continuare a investire su figure apicali non può che far bene”. Ma il bombardamento contro la torre di comando del partito non diminuisce d’intensità: le donne uscite dal governo Conte 2, senza incarichi nell’esecutivo Draghi, denunciano un trattamento di scarsa attenzione nei loro riguardi.
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Economia e finanza
Testata: Sole 24 Ore
Autore: Pogliotti Giorgio – Tucci Claudio
Titolo: Cig più rapida da aprile col decreto ristori – Cig più rapida da aprile con il decreto ristori
Tema: Welfare
Oggi previsto un tavolo tra il ministro Orlando e le parti sociali sulla riforma degli ammortizzatorin sociali. Il piatto forte del capitolo semplificazioni poggia sul superamento del modello SR41 finora inviato telematicamente dalle imprese. Il modello sarà sostituito da una diretta integrazione dei dati per la Cig nel flusso Uniemens, lo strumento con il quale il datore di lavoro comunica all’Inps i redditi percepiti dai propri dipendenti. L’obiettivo è quello di semplificare le procedure per velodzzare i tempi di pagamento della cassa integrazione già a partire da aprile. Per questo la norma che semplifica il sistema di comunicazioni tra datori di lavoro (o i loro consulenti) e l’Inps potrebbe già essere inserita nel Dl Ristori 5.
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Testata: Stampa
Autore: Baroni Paolo
Titolo: Così cambieranno gli ammortizzatori Aiuti più veloci a chi perde il lavoro – Orlando: aiuti più veloci a chi perde il lavoro il reddito di cittadinanza finisce sotto esame
Tema: Welfare
Mentre resta ancora in sospeso il rinnovo della cassa Covid e quindi anche quello del blocco dei licenziamenti, il ministro del Lavoro apre ufficialmente il cantiere per la riforma degli ammortizzatori sociali. Dopo aver incontrato nell’ultima settimana una ad una tutte le parti sociali Andrea Orlando, come promesso al primo giro d’orizzonte, ha convocato per stamattina sindacati e imprese, per affrontare quello che ha definito «il primo step», ovvero la semplificazione delle procedure di attivazione e gestione di cassa integrazione e sussidi vari. Orlando presenterà alle parti sociali un documento «aperto» per definire le possibili linee di intervento per la semplificazione di tutte le procedure legate all’accesso agli ammortizzatori, dalla presentazione delle domande all’informazione ai lavoratori, all’erogazione degli assegni. I tecnici del ministero hanno già messo a fuoco una serie di soluzioni. In particolare per razionalizzare ed accelerar e la gestione delle domande, al posto del modello «SR41» che le imprese sono chiamate a compilare, si utilizzerà Uniemens, il sistema unico di inoltro delle denunce mensili dei lavoratori dipendenti che di suo contiene già tutta una serie di informazioni a disposizione dell’Inps che quindi non servirà più ripetere.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Mobili Marco – Trovati Gianni
Titolo: Rate della pace fiscale: salvagente e mini proroga – Salvagente e miniproroga per le rate della pace fiscale
Tema: Fisco e Ristori
Il Governo starebbe lavorando ad una rimessione in termini di pochi giorni per salvare i circa 1,2 milioni di imprese e cittadini che lunedì 1° marzo sarebbero chiamati alla cassa per pagare le rate della pace fiscale rinviate al 28 febbraio dai vari decreti anti-Covid. In ballo ci sono circa 950 milioni dovuti per le 5 rate (4 del 2020 e 1 del 2021) della definizione agevolata delle cartelle, e per le due rate del saldo e stralcio del 2020. La mossa punta da un lato prova a dare qualche garanzia ai contribuenti, ma dall’altro serve a frenare il meno possibile l’afflusso di risorse nelle casse pubbliche. Il Governo Draghi è alle prese con il nuovo decreto «Sostegno», come dovrebbe essere ribattezzato quello che nei programmi del Conte-2 era il «Ristori 5». Decreto che arriverà quasi certamente a metà della prossima settimana, e dunque a scadenza del 1° marzo già passata. La rimessione in termini, dunque dovrebbe essere comunicata tra domani e il 1° marzo per poi essere ripresa con altri strumenti di aiuto a imprese e contribuenti colpiti dalla crisi nel decreto legge di metà settimana. Con questa tempistica, il decreto accompagnerà di fatto il nuovo Dpcm riallineando i cammini di aiuti e restrizioni che si erano divisi a fine anno. Il nuovo provvedimento dovrebbe garantire l’attivazione dei ristori anche alle attività colpite dai provvedimenti locali, che si stanno moltiplicando insieme ai focolai prodotti dalle varianti del virus.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Trovati Gianni – Tucci Claudio
Titolo: Italia, stop ai licenziamenti ma meno posti dei big Ue – Meno posti di Francia e Germania nonostante lo stop licenziamenti
Tema: Lavoro
L’Italia primeggia in Europa per intensità e durata del blocco dei licenziamenti. Ma non raggiunge lo stesso risultato in termini di saldo occupazionale, perché la dinamica è stata migliore ad esempio in Francia e Germania, dove il blocco non c’è stato: nell’anno schiacciato dalla pandemia Berlino è riuscita a mantenere praticamente inalterate le dimensioni della propria forza lavoro, che è anzi cresciuta di uno 0,24%, Parigi ha limitato le perdite all’1% mentre da noi la flessione è stata dell’1,65%. Spagna e Grecia, i Paesi Ue che condividono con noi forme di limitazione ai licenziamenti, hanno fatto anche peggio. Parte da questo paradosso apparente l’analisi che viene diffusa oggi dall’Osservatorio conti pubblici della Cattolica guidato da Carlo Cottarelli.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Ferraino Giuliana
Titolo: G20 a guida italiana, il debutto di Franco Svolta Usa: Yellen apre alla digital tax
Tema: G20
La prima riunione, in streaming, del G20 sotto la presidenza italiana si conclude con due risultati importanti. I ministri delle Finanze e dei governatori della banche centrali hanno concordato che bisogna evitare il ritiro prematuro agli stimoli fiscali e monetari all’economia, che resta fragile. E hanno fatto un passo avanti verso un accordo sulla tassazione dei giganti digitali, che includa gli Stati Uniti, accompagnato dall’introduzione di una tassa minima uguale per tutti i Paesi. Per Daniele Franco, che esordiva come ministro dell’Economia del governo Draghi, è un buon debutto. Il multilateralismo, affossato dalla presidenza Trump, sembra tornato. Alle sfide globali poste dalla pandemia e dalla conseguente recessione globale, i 20 Paesi più ricchi del pianeta hanno scelto il coordinamento e la condivisione delle priorità. Che, dopo i vaccini, sono innanzitutto economiche. “Nonostante lo sforzo senza precedenti fatto finora, le condizioni economiche rim angono sfidanti, dobbiamo monitorare la situazione e se serve rilanciare gli sforzi”, ha affermato Franco. “La pandemia ha ampliato le diseguaglianze, sia tra Paesi sia all’interno dei singoli Paesi. Questo aumento deve essere invertito velocemente”, ha aggiunto, pensando soprattutto a chi soffre di più, come le donne e i giovani.
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Testata: Repubblica
Autore: D’Argenio Alberto
Titolo: Patto di stabilità sospeso fino al 2022 Poi regole più morbide sui conti
Tema: Europa
L’Europa va verso la decisione di mantenere congelato il Patto di stabilità anche nel 2022. E Paolo Gentiloni, il commissario Ue all’Economia, riflette su una riforma che di fatto manderà in soffitta il Fiscal Compact, rendendo più morbidi gli obiettivi su deficit e debito che tra due anni torneranno ad essere imposti ai governi. Proprio Gentiloni ha spiegato che mercoledì Bruxelles fornirà «linee guida su come e quando normalizzare la sorveglianza sui bilanci pubblici». Un passo intermedio per consentire ai governi di orientarsi nella scrittura dei Def nazionali di aprile. La decisione finale su quando riattivare il Patto, congelato da inizio pandemia, verrà presa a maggio. I falchi spingono per scongelare le regole già nel 2022, in modo che le raccomandazioni Ue del prossimo giugno inizino subito a imporre ai governi il taglio del debito. Tuttavia il testo che sta maturando a Bruxelles in vista di mercoledì pr ossimo apre la strada a un altro anno di sospensione. Nel 2022 i governi potranno dunque continuare con le politiche espansive e intanto l’Europa ragionerà a come riformare il Patto di stabilità prima che torni in vigore poiché le vecchie norme rigoriste saranno incompatibili con la delicata fase post pandemica.
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Testata: Repubblica
Autore: Pagni Luca
Titolo: Deleghe ai ministeri Cingolani fa il pieno le Tlc divise a metà
Tema: Deleghe
Si rafforza il ministro della Transizione Ecologica Roberto Cingolani, che incamera le deleghe del settore energia sfilate a Giancarlo Giorgetti, l’esponente leghista a capo del ministero dello Sviluppo economico. Tra i due si fa spazio Vittorio Colao cui è stato affidato il ministero dell’Innovazione tecnologica e della Transizione digitale: avrà il coordinamento di tutte le attività legate alle digitalizzazione. I progetti legati al 5G e alla rete Internet dovranno comunque passare da Giorgetti, visto che sono rimasti in capo al Mise. E nella partita dei ministeri che dovranno occuparsi di innovazione dirà la sua anche Enrico Giovannini: l’ex presidente dell’Istat ha visto modificare la dicitura del suo dicastero in ministero delle Infrastrutture e delle mobilità sostenibili, con quest’ultima indicazione che sconfina nelle deleghe di Cingolani e nelle sue competenze per «combustibili alternativi, reti e strutture di distribuzione per i veico li elettrici». Le indicazioni sono nel decreto legge approvato ieri dal consiglio dei ministri. Un testo che consente alla squadra di governo di mettersi al lavoro conoscendo i limiti entro cui muoversi.
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Testata: Repubblica
Autore: Patucchi Marco
Titolo: E Giorgetti tiene per sé i dossier Ilva, Rai e Alitalia
Tema: Deleghe
Nella distribuzione delle deleghe che sta immaginando, Giorgetti si riserva di giocare in prima persona solo le partite politicamente più sensibili: dunque i dossier Ilva, Alitalia e Rai, oltre ai rapporti con il Comitato interministeriale per la transizione digitale che sarà presieduto da Mario Draghi o, in assenza del premier, dal ministro per l’Innovazione, Vittorio Colao. Un ruolo soprattutto di pivot politico della Lega nell’esecutivo Draghi, che compensa per certi versi la perdita di potere del Mise nel settore dell’energia, dopo che già Di Maio aveva sottratto a via Molise il commercio estero. Ora sarà interessante vedere la sua postura rispetto a partite delicate come quelle della rete unica, della banda ultralarga o delle frequenze televisive.
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Testata: Sole 24 Ore
Autore: Rogari Marco
Titolo: Super comitati ministeriali, entrano il Sud e la Cultura
Tema: Assetto di governo
Nascono due super-Comitati interministeriali in versione “allargata” rispetto alle ipotesi iniziali, denominati Cite e Citd, e con tanto di strutture tecniche di supporto collegate alla Presidenza del Consiglio. Per pianificare e realizzare la strategia e gli interventi perla transizione ecologica e la transizione digitale, andando anche ad incidere su una fetta cospicua delle risorse del Recovery plan, i ministri Roberto Cingolani e Vittorio Colao dovranno tenere conto anche delle indicazioni che arriveranno dai due nuovi organismi previsti dal decreto legge varato ieri dal Consiglio dei ministri per ridisegnare la compagine di governo sulla falsariga di quanto già annunciato dal premier Mario Draghi fin dal momento della lettura della lista dei ministri del suo esecutivo. Due strutture chiave, dunque, che potrebbero avere anche la funzione di mini-cabina di regia per la gestione di altrettante partite strategiche nel programma del governo, come quelle appunto sulla transizio ne ecologica e digitale.
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Testata: Foglio
Autore: Vicentini Marco
Titolo: Per on Recovery plan orientato verso i giovani. La ricetta di Cna
Tema: Recovery Plan
Scrive il presidente di Cna-Giovani imprenditori, Marco Vicentini, che disquisire di innovazione, transizione verde ed economia circolare perde qualsiasi rilevanza se l’Italia continua a relegare le nuove generazioni in una sorta di riserva da “pensionati” anzitempo. Secondo Vicentini, la grave condizione dei nostri giovani è l’espressione di una cultura politica ed economica incapace di esprimere una visione sul futuro e che premia l’anzianità e l’esperienza prima del merito e del potenziale. E ancora: “Per i giovani il Recovery plan rappresenta un’occasione irripetibile e ripongono grandi aspettative nel presidente del consiglio Mario Draghi. Il suo intervento al Meeting di Rimini della scorsa estate e il discorso sulla fiducia alle Camere evidenziano il nuovo paradigma: “Ogni spreco oggi è un torto che facciamo alle prossime generazioni, una sottrazione dei loro diritti”. Un concetto semplice ma che obbliga la politica e la classe dirigente a stravolgere la ma ppa delle scelte, riformulare le priorità, ridefinire il ruolo dello stato”.
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Societa’, istituzioni, esteri
Testata: Sole 24 Ore
Autore: Bongiorni Roberto
Titolo: Il rapporto Usa inchioda il principe bin Salman – Khashoggi, il rapporto Usa inchioda il principe bin Salman
Tema: Arabia Saudita
Secondo un rapporto declassificato e diffuso ieri dall’Ufficio del Direttore dell’intelligence nazionale americana, il principe ereditario dell’Arabia Saudita Mohammed bin Salman è responsabile di aver “approvato un’operazione a Istanbul, in Turchia, per catturare o uccidere il giornalista saudita Jamal Khashoggi”. Colpo durissimo all’immagine del principe, da parte di un Paese considerato stretto alleato. Gli autori del barbaro assassinio del giornalista dissidente, fatto a pezzi nell’ottobre del 2018 all’interno del consolato saudita di Istanbul, erano stati individuati da Riad in membri del servizi segreti deviati. Il rapporto segna la svolta nelle relazioni tra Arabia Saudita e Stati Uniti, con il neo presidente Joe Biden che già due settimane dopo il proprio insediamento aveva sferrato il primo schiaffo, criticando la “catastrofe umanitaria e strategica” provocata dalla campagna saudita nella guerra in Yemen.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Sarcina Giuseppe
Titolo: Gli Usa sull’omicidio Khashoggi accusano il principe saudita – Biden accusa il principe saudita: fu lui ad approvare il delitto Khashoggi
Tema: Arabia Saudita
L’Amministrazione di Joe Biden pubblica un rapporto di quattro pagina in cui denuncia al mondo la responsabilità diretta del principe saudita Mohammed Bin Salman nell’assassinio del giornalista Jamal Khashoggi. Il dossier della Cia conferma i sospetti che si erano diffusi subito dopo che Khashoggi fu ucciso nel consolato saudita di Istanbul, il 2 ottobre dei 2018. Un omicidio politico, «approvato», scrivono gli analisti della Cia, da Bin Salman, il trentacinquenne erede al trono. La svolta di Biden nei confronti di Riad è netta. Prima ha bloccato importanti forniture di armi; poi ha ritirato l’appoggio all’invasione saudita dello Yemen e ora ha autorizzato la Cia a declassificare una parte delle indagini sull’editorialista del Washington Post.
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Testata: Corriere della Sera
Autore: Mazza Viviana
Titolo: «Sette guardie del corpo coinvolte nell’azione: ha il controllo ferreo di tutti i servizi segreti»
Tema: Arabia Saudita
Il dossier della CIA pubblicato ieri sostiene la tesi secondo cui “il principe ereditario vedeva Khashoggi come una minaccia per il Regno e appoggiava ampiamente l’uso della violenza se necessario per zittirlo”. Ma l’intelligence Usa sottolinea che Mohammed bin Salman, detto Mbs, ha un “controllo assoluto sulle operazioni di sicurezza e di intelligence sin dal 2017»: arduo pensare che 15 agenti arrivati con jet del fondo sovrano saudita abbiano ammazzato un giornalista all’interno del consolato all’insaputa del principe. Ufficialmente secondo Riad gli agenti erano membri di servizi deviati. Otto sono stati condannati lo scorso 7 settembre, ma non si conoscono i nomi. Le accuse della Cia si basano su tre elementi: “il controllo del principe saudita sul processo decisionale nel Regno, il diretto coinvolgimento di un consigliere chiave e di membri della cerchia di Mohammad bin Salman nell’operazione, e il sostegno del principe all’uso di misure violente per zittire il dissens o all’estero”.
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Testata: Repubblica
Autore: Nigro Vincenzo
Titolo: Siria, aerei Usa bombardano milizie filoiraniane – Raid americano in Siria colpite le milizie filo-Teheran
Tema: Siria
Ieri il primo bombardamento della presidenza Biden: obiettivo due milizie irachene in Siria considerate vicine all’Iran. Le stesse i cui uomini la settimana scorsa in Iraq avevano colpito una base americana. L’azione non appare essere un colpo sparato a caso, quanto l’elemento di una strategia che la nuova amministrazione Usa inizia ad applicare velocemente e che ha come scopo tornare all’accordo nucleare con l’Iran, ma al contempo contenere la sua espansione nella regione. Contemporaneamente aggiornare e resettare le alleanze regionali, partendo da Arabia Saudita e proseguendo con Egitto e Israele. “Non vogliamo una guerra aperta, vogliamo negoziare, ma non vi permettete di toccarci”, il senso dell’operazione di Washtington.
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Testata: Repubblica
Autore: D’Argenio Alberto
Titolo: Ue e Usa, distensione sulla sicurezza Draghi: “Dialogo con il Nord Africa”
Tema: USA-Ue
“Una Ue più forte rende la Nato più forte”. Queste le parole del presidente del Consiglio europeo, Charles Michel, al termine del secondo ed ultimo giorno del vertice dei capi di Stato e di governo dell’Unione. Tema sul tavolo ieri è stato quello della sicurezza e del rilancio dei rapporti con gli Usa di Joe Biden. Secondo il neo premier Mario Draghi, con la nuova amministrazione alla Casa Bianca, i rapporti saranno più semplici; l’ex presidente Bce ha confermato con forza l’Italia nel progetto europeo di difesa comune, lo “Strategic Compass”, sottolineando che non è in contraddizione con i legami transatlantici e con la Nato. Tutti i Ventisette hanno assicurato che la ricerca di una autonomia strategica Ue e la costruzione di una difesa comune non sono in contrapposizione con l’Alleanza atlantica. Al contrario, mirano a rafforzarla grazie a una maggiore forza della componente europea e ad alleggerirla da compiti che la Nato non vuole o non pu& ograve; svolgere. Il riferimento ovviamente è al Mediterraneo. Con Draghi che nel chiuso del vertice ha sottolineato la necessita di rilanciare una partnership ambiziosa con i paesi del vicinato meridionale.
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Testata: Stampa
Autore: Barbera Alessandro – Bresolin Marco
Titolo: Draghi spinge l’Ue a rafforzare la sicurezza “Autonomia strategica ma legati agli Usa”
Tema: USA-Ue
Nella prima riunione dei Ventisette a cui partecipa da premier italiano, Mario Draghi torna sul concetto di “autonomia strategica”, usando le stesse parole di Emmanuel Macron al termine del Consiglio Europeo: l’Unione deve essere autonoma, ma “complementare” all’Alleanza Atlantica e “coordinata” agli Stati Uniti. Un segnale tangibile dei nuovi rapporti arriva quasi in contemporanea durante il G20 dei ministri finanziari: la fine del veto americano all’introduzione di una digital tax mondiale per contenere i giganti del web. L’era di Donald Trump e delle ambiguità filorusse sono già lontane un secolo. L’autonomia strategica invocata da Draghi serve anzitutto a mettersi in sintonia con Macron, allo stesso tempo atlantista e leader di un Paese intimamente nazionalista. I due ne avevano parlato al telefono poco prima del vertice. Alla fine di quest’anno Angela Merkel uscirà di scena, e in attesa di conoscere il successore Draghi si aggrappa all’altro uomo forte dell’ Unione.
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Testata: Stampa
Autore: Longo Grazia
Titolo: La Farnesina: Attanasio chiese più protezione per un periodo limitato
Tema: Agguato ad Attanasio
L’ambasciatore Luca Attanasio, ucciso lunedì in un agguato nell’area del parco nazionale di Virunga insieme al carabiniere Vittorio Iacovacci e al loro autista Mustapha Milambo, aveva gia sollecitato la Farnesina per ottenere una scorta rafforzata. Il diplomatico puntava ad avere quattro carabinieri esclusivamente per la sua difesa personale, e non solo i due che aveva in dotazione. La Farnesina in una nota precisa che la sua richiesta si riferiva solo al periodo elettorale (nel 2018 in Congo si svolsero le presidenziali). Ma altre fonti raccontano che la richiesta dell’ambasciatore non fosse circostanziata al periodo delle consultazioni elettorali, ma fosse invece riferita ad un periodo permanente. Precisano, inoltre, che il contingente dei carabinieri a Kinshasa non fu potenziato nemmeno durante le elezioni. Resta il fatto che dopo un anno e mezzo in Congo, Attanasio si era evidentemente reso conto della necessità di consolidare la sua tutela personale. Dalla Farnesin a sottolineano inoltre che le misure di sicurezza al momento dell’agguato competessero esclusivamente al Prohramma alimentare Mondiale, di cui la missione di Attanasio era parte.
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Testata: Stampa
Autore: Mastrolilli Paolo
Titolo: Il retroscena – Sulla scorta di Attanasio è scontro tra Italia e Onu – La difesa del Pam: la strada era sicura Ma 10 giorni prima l’Onu usò i blindati
Tema: Agguato ad Attanasio
Il Programma alimentare mondiale si difende dalle accuse, dicendo che «la strada da Goma era considerata sicura per il viaggio al momento della missione» dell’ambasciatore italiano Attanasio, e quindi «la nostra valutazione è stata che non fosse necessaria una scorta armata o un veicolo blindato». Solo dieci giorni prima, però, una delegazione del Consiglio di Sicurezza dell’Onu guidata dal diplomatico belga Axel Kenes aveva visitato le stesse zone, con una rete difensiva della missione Monusco assai più solida. Qualcuno quindi dovrà spiegare perché queste misure erano state giudicate necessarie per il viaggio awenuto dall’11 al 13 febbraio, ma superflue per quello del 22, in cui invece è stato assalito il convoglio del Pam. Greg Barrow, vicedirettore della comunicazione del Programma alimentare mondiale, ha difeso così l’operato dell’organizzazione che ospitava Attanasio: “La strada da Goma era considerata sicu ra, se ci fosse stato qualche dubbio avremmo preso altre misure. I protocolli sono stati seguiti”. Nessuna spiegazione, però, su chi avesse classificato così la strada e perché, mentre le autorità congolesi l’avevano definita più pericolosa. Questo lo aveva determinato il Department of Safety and Security (DSS) dell’Onu, che sta conducendo una delle tre inchieste in corso, e dovrebbe dare le risposte entro il 9 marzo.
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Testata: Messaggero
Autore: Del Giaccio Giovanni – Scarpa Giuseppe
Titolo: La Famesina contro le Nazioni Unite per la mancata scorta di Attanasio
Tema: Agguato ad Attanasio
La Farnesina punta il dito contro il World Food Programme. Di fatto il compito di garantire la sicurezza dell’ambasciatore Luca Attanasio ricadeva sul Wfp, dal momento che il diplomatico lunedì era un loro ospite. Intanto ieri si è scoperto che anche il governo congolese sapeva degli spostamenti di Attanasio all’interno del Paese. Ad avvisare Kinshasa era stato lo stesso ambasciatore con una nota verbale, datata 15 febbraio 2021, e inviata al ministero degli Esteri della Repubblica Democratica del Congo. Eppure il commissario Aba Van Ang, della polizia nazionale congolese nella provincia del Nord Kivu, disse che né la polizia né l’esercito erano stati avvertiti del viaggio. Perciò ci sarebbe stato un blackout informativo in una zona infestata da bande di rapitori e guerriglieri. Anche su questo aspetto dovranno fare piena luce gli investigatori italiani coordinati dal pm Sergio Colaiocco.
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Testata: Repubblica
Autore: Scuderi Raffaella – Kambale Albert
Titolo: “Ha fatto da scudo ad Attanasio” La morte da eroe del carabiniere
Tema: Agguato ad Attanasio
“Sto tanto male. Portatemi subito in ospedale”. Sono le ultime parole di Luca Attanasio 50 minuti prima di morire all’ospedale di Goma. Le ha raccolte Eric Sawasawa, il vice capo ranger della squadra anti-bracconaggio che ha avuto Luca Attanasio tra le braccia prima che morisse. Tre proiettili lo avevano colpito all’addome. Se ci fosse stata una possibilità di salvarlo, i 25 chilometri che separano Kibumba dalla capitale del Nord Kivu, hanno reso vana ogni speranza. La testimonianza ricostruisce la dinamica degli eventi di lunedì 22 febbraio conferma tutto ciò che sappiamo finora. “All’improvviso ci siamo imbattuti in un gruppo armato che ci ha sparato contro. Abbiamo reagito rispondendo al fuoco e avanzando verso di loro nella boscaglia. Ci siamo accorti che c’erano due bianchi”. E ancora: “Mentre ci stavano spingendo dentro la boscaglia, si sono sentiti gli spari dei ranger. È stato un attimo. Ho visto Iacovacci spingere Attanasio a terra in posizione pr ona, per fargli da scudo. In quel momento i killer hanno sparato a tutti e due freddando Iacovacci”.
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