Finora erano sbarcati a terra, avevano preso il controllo di porti, treni e autocarri, ma gli armatori non erano mai saliti in cielo, nessuno di loro, nemmeno gli americani, gli scandinavi, i britannici quelli che competono testa a testa con gli italiani. Invece il numero uno al mondo nel trasporto merci via mare e il numero tre nel romantico circo delle crociere, ha rotto il tabù. Gianluigi Aponte intende entrare in Ita Airways insieme a Lufthansa con lo stato italiano che resta a presidio della bandiera. Non si conoscono ancora i dettagli, si deve riunire un Consiglio dei ministri entro la fine del mese per dare il via libera, poi partirà un negoziato in esclusiva che dovrebbe durare 90 giorni. Secondo alcune fonti la Msc, Mediterranean Shipping Company, sede a Ginevra, un giro d’affari di circa 30 miliardi di dollari con centomila dipendenti in tutto il mondo e 700 navi, dovrebbe detenere almeno il 40 per cento di Ita, la Lufthansa una quota simile e il resto al Tesoro.
Un’altra versione parla di Msc con un pacchetto maggioritario, per alcuni al contrario la mano pubblica resterebbe prevalente, mentre la compagnia aerea tedesca tiene le carte coperte e ripete il suo interesse a fare da partner commerciale e industriale. Non ci sono nemmeno cifre precise, però sarebbe in ballo oltre un miliardo di euro. Insomma, i dettagli sono da chiarire e proprio lì, come si dice, s’annida il diavolo. I sindacati per ora hanno reagito positivamente. Se l’operazione riesce, viene introdotto nel mondo del trasporto un vero cambio di paradigma, integrando porti, aeroporti, treni, navi e aerei sia per le merci sia per i passeggeri. Il progetto risolverebbe il problema di Malpensa (con gran sollievo della Lega) che diventerebbe lo scalo per i cargo mentre Fiumicino sarebbe l’hub passeggeri. Per la Lufthansa diventeranno i punti d’appoggio verso l’Africa dove anche Msc sta sviluppando forti interessi.
Aponte è in trattativa con il suo amico di lunga data Vincent Bolloré per acquistare la società africana di logistica del finanziere bretone, la scadenza è il 31 marzo. Giunto alla soglia degli 82 anni (li compirà il prossimo 27 giugno) l’ex marinaio nato a Sant’Agnello sulla costiera sorrentina, sta espandendo come non mai il proprio raggio d’azione. Nei cargo ha superato la danese Maersk quanto a capacità di trasporto. Nelle crociere è al terzo posto (già nel 2017 ha varcato la mitica soglia di due milioni di passeggeri) dopo la statunitense Carnival e la Royal Caribbean norvegese americanizzata. La pandemia ha colpito duramente il turismo marittimo, mentre al contrario le rotte mercantili non sono mai state più affollate, da qui derivano i maggiori guadagni almeno finché il Covid-19 non sarà debellato. E questo è anche il momento giusto per comprare e per stimolare la profonda riconversione che anche il trasporto sta attraversando. Quando nel 2019 la Msc ha preso il totale controllo di Gioia Tauro si era parlato di risposta alla Via della seta e alle mire di Pechino sui porti mediterranei, dopo il Pireo anche quelli italiani, soprattutto Genova e Trieste. Ora il gruppo ha un presidio sul Tirreno molto forte: oltre allo scalo calabrese, gestisce diverse banchine da Napoli a Livorno a La Spezia e a Genova con Calata Bettolo. “La Cina non ci fa paura – proclama il comandante Gianluigi Aponte -. E’ lei ad aver bisogno di noi”.
Articolo pubblicato su Il Foglio il 26/1/2022