L’oasi naturalistica di Ronco all’Adige è una realtà. Ci sono voluti vent’anni di progettazioni, di cui gli ultimi otto per definire l’iter tecnico e burocratico. Ma alla fine, questa settimana, è stato firmato il rogito davanti al notaio. E così i ronchesani hanno trovato una grande sorpresa dentro l’uovo di Pasqua. Pierantonio Riello, per conto dell’azienda «Riello Elettronica» di San Pietro di Legnago, ha donato infatti al Comune un’area con cave di argilla rinaturalizzate sviluppata su 100mila metri quadri, ossia 33 campi veronesi.
La donazione Il sindaco Moreno Boninsegna e l’architetto Federica Aldegheri, responsabile dell’ufficio tecnico del municipio, presenti alla firma dell’atto notarile, hanno certificato di accorpare al demanio comunale quest’oasi naturalistica che, probabilmente dalla fine della prossima estate, verrà aperta al pubblico 12 mesi all’anno. Garantendo così la possibilità di conoscere una zona umida tipica del territorio e di osservare gli uccelli stanziali e migratori, in apposite postazioni mimetizzate, predisposte per il bird watching. E l’ultima opera che il sindaco uscente, in procinto il 12 giugno di concludere il suo doppio mandato, lascia alla comunità, dopo un’altra opera attesa da tre decenni in paese: la circonvallazione, giunta alla fase finale. Otto anni fa, Boninsegna aveva promesso la realizzazione di un’oasi protetta a carico della «Riello Elettronica», che sarebbe stata usufruibile sei mesi l’anno perché rimaneva pur sempre un’area privata. Successivamente l’accordo è stato modificato e perfezionato, con la disponibilità dei Riello, appartenenti alla storica dinastia di industriali legnaghesi, di acquistare dal Comune le due cave di argilla dismesse dalla chiusura delle fornaci, ossia Cava Valmarana e Casino Riva.
L’azienda In cambio, «Riello Elettronica» avrebbe dovuto trasformarle in un’oasi attrezzata, a disposizione della comunità ronchesana tutto l’anno. L’ultimo colpo di scena di questa trattativa è stato il gesto di generosità della famiglia Riello, che ha voluto costruire a proprie spese la zona umida protetta per poi cederla gratuitamente all’ente, facendo così un grande regalo a Ronco: l’oasi ha un valore stimato di 250mi1a euro. I Riello hanno onorato l’impegno, si sono dati da fare per ricavare un parcheggio all’ingresso dell’oasi naturalistica, individuare il sentiero di accesso alla zona umida ed attrezzarla con le postazioni per i visitatori. Conclusi i lavori è stata ufficializzata la donazione davanti al notaio.
II Comune «Una volta raggiunto l’accordo tra le parti», ripercorre la vicenda Boninsegna, «è stato difficile trovare una strada di accesso al fondo che fosse facilmente raggiungibile dai visitatori. L’oasi è praticamente già attrezzata, restano pochi lavori da concludere. Ora ci metteremo subito alla ricerca di bandi e altre opportunità per attingere a risorse pubbliche che ci servono per ultimare le opere. In particolare, dobbiamo realizzare alcune schermature a difesa degli uccelli che qui nidificano». Prima di aprire l’area al pubblico, il Comune dovrà anche regolamentarne l’accesso e gli orari di apertura nonchè pianificare un’adeguata promozione. Nel frattempo, due anni fa, l’amministrazione comunale ha trovato un gruppo di volontari pronti a gestire e regolare l’accoglienza dei visitatori. Si tratta dell’Associazione naturalistica, culturale e sportiva di Ronco all’Adige. «Con questo sodalizio abbiamo già stretto un accordo di tre anni che terminerà nel marzo del 2023», precisa l’assessore a Cave ed Ambiente Elisa Leonardi.
Articolo pubblicato il 17 Aprile 2022 da L’Arena