L’ultimo deal, in ordine di tempo, è quello per l’acquisizione della tedesca MeSys , operazione che punta a consolidare la strategia del Gruppo Marposs della famiglia Possati, gestito dal ceo Alessandro Strada, nel settore della mobilità elettrica, per completare la gamma di soluzioni per il controllo della produzione di batterie.
«Abbiamo iniziato il nostro processo di riconversione sei anni fa, creando dei gruppi di lavoro per individuare, coni nostri ingegneri e ricercatori, in collaborazione con l’Università di Bologna, il Politecnico di Torino e l’Università di Achen in Germania, le tecnologie di riferimento per essere competitivi in questo settore» racconta Strada. L’acquisizione dell’azienda tedesca, realtà da 4 milioni di euro, garantisce alla Marposs di aggiungere un tassello tecnologico fondamentale, quello legato al ciclo di produzione degli elettrodi. Negliultimi sei anni l’azienda ha investito 5o milioni in Merger e Acquisition nel comparto dei BEV (batteries electric vehicles). Tra le competenze industriali più importanti in capo alla Marposs ci sono le tecnologie per i controlli di tenuta, adattate ai pacchi batteria e alle batterie stesse. «Siamo partiti per tempo – spiega Strada – dunque nel comparto delle tecnologie di tenuta e controllo sui motori elettrici lavoriamo con i principali costruttori di auto in Europa, Stati Uniti e Cina». La riconversione industriale del Gruppo ha affiancato unprocesso di diversificazione, per favorire l’ingresso della società in settori come l’aerospazio, i semiconduttori, l’elettronica di consumo, il bianco. Oggi il Gruppo fondato da Mario Possati nel ’52 conta 3.5oo addetti, L3oo dei quali in Italia, in maggioranza nell’headquarter di Bologna, e quest’anno punta ai 530 milioni di ricavi, in crescita del 20% e sopra la soglia del 2019.
«Rispetto alla fase precedente al Covid – spiega Strada – è completamente cambiato il mix dell’azienda, la dipendenza dal settore auto è scesa dal 61 al 55% e si è dimezzato il peso del motore a combustione mentre sui sistemi destinati alla mobilità elettrica siamo passati dallo o al 20% di fatturato in tre anni». Per un Gruppo come Marposs che non produce componenti ma macchinari per testing, misurazione e ottimizzazione dei processi produttivo, la transizione elettrica del settore auto rappresenta un’occasione importante di sviluppo.
«La tecnologia per i sistemi di trazione elettrica richiederà investimenti altissimi nei prossimi anni» aggiunge Strada. Le batterie – e il loro ciclo produttivo – rappresentano un elemento fondamentale per lo sviluppo dell’elettromobilità ma sono essenziali anche per le tecnologie di accumulo di energia nel campo delle rinnovabili. I cinesi ed in generale il Far East sono in posizione avanzata, ammette Strada, «per le dimensioni del mercato e perché producono batterie da più tempo di noi, ma se Stati Uniti ed Europa investiranno per ottimizzare i processi produttivi potranno colmare il gap». Il prossimo step, per il Gruppo è rappresentato dalle tecnologie per idrogeno e fuel cells: «Stiamo sviluppando soluzioni ad hoc – spiega l’ad – e in una delle nostre aziende abbiamo un team attivo anche sulle infrastrutture per le fuel cells».
Articolo pubblicato il 12 aprile da Il Sole 24 Ore