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“L’artigiano del futuro deve saper raccontare i suoi oggetti perfetti”

04.12.2023

Nessuno oggi mette in discussione il valore dell’artigianato di alto livello. Quasi ogni giorno nascono scuole, accademie, corsi che formano manodopera altamente specializzata. «Lentamente ci stiamo rendendo conto che la manifattura è la vera ricchezza, e anche la sfida, del nostro Paese». Eppure, per Giuseppe Santoni, chairman e presidente esecutivo dell’omonima azienda di scarpe di lusso (100 milioni di fatturato e una fortissima presenza all’estero), ancora non basta: «Dobbiamo garantire un futuro al mestiere dell’artigiano». Lui, che ha iniziato nell’azienda del padre ad appena 14 anni come operaio e ha poi rivestito ogni possibile molo, dalle vendite all’ufficio stile, parla di «cultura del fare». È convinto che chi realizza scarpe, abiti, gioielli, debba possedere un insieme di competenze complesse — una cultura appunto — che oltre alla maestria tecnica contempli conoscenze umanistiche, linguistiche, economiche, di comunicazione e relazione con i clienti. «Si tratta di cambiare la percezione, oggi sbagliata, della figura dell’artigiano, elevandola attraverso una formazione di qualità. L’artigiano del futuro è una persona che sa realizzare un oggetto perfetto, ma sa anche trovare il modo migliore per raccontarlo, magari davanti a un pubblico internazionale».

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