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Intervista a Matteo Veronesi. Dieci milioni e cento talenti oniverse digitale

12.02.2024

Calzedonia oggi si chiama Oniverse. E adesso inaugura un Digital Hub IT dedicato allo sviluppo e alla gestione delle principali tecnologie per il mondo Salesforce e non solo, all’interno della Stazione Marittima, nel centro di Napoli. Advisor dell’operazione Monticelli-La Scala Consulting, che ha assistito Oniverse in tutti gli aspetti strettamente connessi alla creazione dell’Hub. A distanza di pochi mesi, si tratta di due passi importanti per il gruppo fondato nel 1986 da Sandro Veronesi che oggi ha un fatturato di tre miliardi di euro (dati 2022), con una crescita a doppia cifra del 21%, oltre 5.300 punti vendita monomarca. Ormai il gruppo oltre al marchio Calzedonia, Intimissimi, Intimissimi Uomo, Tezenis ha aggiunto Falconeri, Signorvino, Atelier Emé, Antonio Marras e, dopo l’acquisizione di Cantiere del Pardo, Grand Soleil Yachts, Pardo Yachts e Van Dutch Yachts, ha ampliato ancora di più il raggio d’azione. Il cuore di Oniverse, che con il suo nome richiama anche l’inglese “Universe”, resta sempre a Verona. Sono due mosse collegate? «Il nuovo nome del gruppo rispecchia meglio le molteplici realtà che oggi compongono il business di famiglia — risponde a L’Economia Matteo Veronesi, figlio del fondatore del gruppo e membro del board di Oniverse —.

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