Ariston chiude il 2023 con un utile netto di 191,2 milioni di euro, il 36,3% in più rispetto ai 140,3 milioni del 2022. I ricavi netti sono stati pari a 3.091,8 milioni di euro, con una crescita del 30% rispetto ai 2.378,8 milioni dell’esercizio precedente. La crescita è stata guidata dalla divisione Thermal Comfort in Europa, con un significativo contributo dell’acquisizione di Wolf e Brink completata a gennaio 2023: la Germania è ormai il primo mercato per Ariston, con un’incidenza di circa il 25% sul fatturato. L’Ebitda si è attestato a 417,1 milioni di euro, in crescita del 47,1% su anno, mentre l’Ebit si è attestato a 285,7 milioni di euro, in aumento del 47,5% rispetto al 2022. L’Ebitda adjusted è stato di 422,2 milioni (+38,3%), con un aumento del margine sui ricavi netti dal 12,8% al 13,7%. L’Ebit adjusted è stato pari a 314,2 milioni (+41,2%), con margine passato dal 9,4% al 10,2%. Il free cash flow dell’anno è stato pari a 111,6 milioni, rispetto ai 31,7 milioni del 2022. I1 Consiglio di amministrazione proporrà all’assemblea dei soci un dividendo di 17 centesimi di euro per azione, in aumento del 31% rispetto all’anno precedente. «Nonostante i segnali di una persistente volatilità dei mercati europei, specialmente nella prima metà del 2024, sono convinto che ci aspetta, nel medio termine, un entusiasmante percorso di crescita – ha dichiarato l’amministratore delegato, Maurizio Brusadelli -. Giocheremo un ruolo di primo piano nella transizione tecnologica ed energetica, creando valore per i nostri azionisti». «Dalla quotazione nel novembre 2021, Ariston Group ha quasi raddoppiato sia il fatturato netto che il risultato operativo adjusted» ha aggiunto il presidente esecutivo Paolo Merloni. Dopo l’operazione con Wolf e Brink, «continuiamo ad esplorare opportunità di mea strategicamente opportune, forti di un track record distintivo e con l’obiettivo di rendere il nostro gruppo una casa dove aziende di successo possano svilupparsi ulteriormente».