In una foto che lo ritrae a tre anni nell’ufficio del papà Damiano, Guido Grassi Damiani gioca con uno strumento da orafo. «Siamo cresciuti fra i gioielli, i nostri giochi erano i lingottini, piccole spille a forma di cavallino», ricorda il presidente del gruppo Damiani, fondato dal nonno Enrico esattamente loo anni fa a Valenza, quando la città piemontese non era ancora la capitale mondiale dei gioielli più preziosi. Enrico Damiani, che lavorava e viveva nella stessa casa, come un artigiano rinascimentale, forse non immaginava che il suo piccolo laboratorio di gioielli creati per le famiglie benestanti della zona sarebbe diventato un gruppo globale, capace di vincere numerosi premi, di vestire le star di Hollywood, di aprire negozi in tutto il mondo. E di restare fieramente indipendente. Per celebrare i primi 100 anni della sua storia, Damiani ha deciso di allestire a Milano una mostra con ioo pezzi unici (si veda la scheda in pagina): «Per comporli abbiamo attinto a gemme speciali della nostra famiglia e mio fratello Giorgio ha viaggiato per trovarne delle altre – nota Grassi Damiani -. Questi gioielli ci permetteranno di mostrare ancora una volta le capacità dei nostri orafi e la nostra identità».