Il nuovo corso di Battaini parte dunque dal rafforzamento in Usa, e punta sulla transizione energetica, e lo fa con un’azienda che ha un’alta redditività (il 20% dei ricavi) ed è diversificata sia sui cavi residenziali (40%), sia su quelli industriali (60%). Si tratta della prima acquisizione dell’era Battaini, che subentra a Valerio Battista, storico manager e fautore del successo del gruppo, che si è ritagliato un ruolo di vice presidente. Battaini si era distinto in azienda, diventando direttore generale, proprio per il successo con cui aveva gestito l’integrazione con General Cable negli Usa. Il mercato ha festeggiato l’operazione e il titolo è salito del 4,49% a 50,7 euro, pari a 13,67 miliardi di capitalizzazione.