Presentato il rapporto sulle Academy dei Cavalieri del Lavoro
Le imprese di eccellenza fanno crescere i territori
“Interrogarsi sul futuro del lavoro significa anche interrogarsi sul senso che intendiamo dare alla nostra dimensione civile e sociale prima ancora che a quella economica. Cambiamenti demografici, accelerazione tecnologica e IA, dinamiche connesse alla necessità di una formazione continua, stanno cambiando in modo radicale le forme e il modo stesso di concepire il lavoro. Insieme al lavoro, cambiano le forme e i modi di immaginare la nostra vita,cambia il modo di contribuire al progresso delle nostre comunità e del nostro Paese”. Con queste parole Maurizio Sella, Presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, ha concluso il convegno “Il Futuro del Lavoro”, promosso dalla Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro e organizzato dal Gruppo del Mezzogiorno, tenutosi sabato 14 settembre 2024 al Teatro Petruzzelli di Bari, alla presenza di oltre 200 Cavalieri del lavoro provenienti da tutta Italia.
Nel suo messaggio di saluto al convegno il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella , ha sottolineato come “le continue evoluzioni a cui il mercato del lavoro è soggetto richiamano istituzioni, società e mondo imprenditoriale, ad adottare misure idonee a corrispondere ai principi di giustizia sociale e coesione nel quadro dei cambiamenti derivanti dal diffuso impiego delle nuove tecnologie nelle molteplici filiere produttive”. “La persona – ha aggiunto il Capo dello Stato – è al centro del progresso sociale ed economico e la formazione e l’elevazione professionale rimangono capisaldi per la sua realizzazione”.
Il convegno ha visto l’intervento di numerose personalità istituzionali e imprenditoriali. Dopo il saluto di Michele Emiliano, Presidente della Regione Puglia, e di Vittorio Leccese, sindaco di Bari, hanno introdotto i lavori il Cavaliere del Lavoro Carlo Pontecorvo, Presidente del Gruppo Mezzogiorno e il Cavaliere del Lavoro Domenico Favuzzi, Vicepresidente del Gruppo del Mezzogiorno.
“La forza e la modernità di un imprenditore – ha detto il Cavaliere del Lavoro Carlo Pontecorvo, presidente e amministratore delegato Ferrarelle SB – sta nel saper condurre l’azienda lungo le strade del progresso confrontandosi con il mondo del lavoro che cambia e che affronta le sfide che sono al centro di questo convegno. Questo ci consentirà di raggiungere livelli più alti di competitività e produttività, che sono la vera chiave di volta della crescita e dello sviluppo dell’Italia, a cui può e deve contribuire il nostro Mezzogiorno che deve essere il protagonista attivo di una strategia di crescita con ricadute sul mondo del lavoro non solo di tipo occupazionale”.
Il Cavaliere del Lavoro Domenico Favuzzi, presidente di Exprivia, ha richiamato l’attenzione sulla necessità di coniugare le nuove tecnologie con nuove competenze: “La tecnologia evolve a grande velocità e c’è una forte ibridazione tra il tempo del lavoro e quello della formazione, che deve necessariamente essere continuativa. E proprio la tecnologia ci aiuta a innovare le modalità formative: si pensi a quanto l’intelligenza artificiale stia contribuendo alla crescita delle competenze per valorizzare i talenti. D’altronde, le competenze sono uno degli asset per accrescere la competitività”.
Antonio D’Amato, Presidente onorario della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro ha messo in evidenza la necessità di intervenire per aumentare i tassi di occupazione nel Mezzogiorno per garantire la stabilità del Paese e dell’Europa. “Lo squilibrio del tasso di occupazione – ha detto Antonio D’Amato – mette in crisi la stabilità finanziaria dell’Italia. O portiamo il tasso di occupazione del Sud dal 42% al 60% o non riusciremo a risanare il Paese. La prospettiva è difficile, ma serve un recupero di competitività di un’area nevralgica per il Paese, per la quale è indispensabile la scelta di creare una regia a livello nazionale”.
PRESENTATO IL RAPPORTO SULLE ACADEMY DEI CAVALIERI DEL LAVORO
Nel corso del convegno, sul tema della formazione, e’ stato presentato il rapporto curato dal professor Gianfranco Viesti, Professore di Economia Applicata all’Università degli Studi Aldo Moro di Bari, sulle Academy dei Cavalieri del Lavoro. Sono state identificate 53 Academy aziendali collegate ai Cavalieri del Lavoro. Il rapporto ha evidenziato come oltre 170.000 persone hanno partecipato alle attività formative delle Academy nel 2023, un numero che mette in evidenza l’importanza strategica di questi strumenti per le aziende italiane. Geograficamente, le Academy sono maggiormente concentrate al Nord Italia, con 11 realtà attive in Lombardia e 10 in Emilia-Romagna, 3 tra Piemonte e Friuli-Venezia Giulia e 1 per Liguria e Veneto, ma sono presenti esempi significativi anche nel Centro e nel Sud del Paese, con 4 in Campania, 3 nelle Marche e 2 nel Lazio. Una diversità territoriale che riflette le molteplici esigenze industriali, ma anche l’impegno comune dei gruppi nel rafforzare le competenze e il know-how del personale, soprattutto attraverso la digitalizzazione e l’introduzione di nuove tecnologie.
“Le Academy dei Cavalieri del Lavoro – ha commentato il Presidente Maurizio Sella – svolgono spesso un ruolo fondamentale anche in termini di relazioni con il territorio: la formazione erogata infatti non si esaurisce entro i confini dell’azienda ma diventa un fattore di occupabilità soprattutto per i più giovani. È la passione per il lavoro – ha concluso Maurizio Sella rivolgendosi ai Cavalieri del Lavoro – è la capacità di vedere laddove altri non sono riusciti, la correttezza dei comportamenti, a fortificare la base su cui costruire il futuro del Paese. Dal convegno di stamattina è emerso in modo evidente il ruolo dei Cavalieri del Lavoro come costruttori di futuro: imprese, fabbriche, Accademy, avanzate politiche di welfare aziendale, propensione all’innovazione tecnologica, sono i mattoni con cui noi Cavalieri del Lavoro contribuiamo a edificare il futuro di questo Paese”.
DEMOGRAFIA, TECNOLOGIA, FORMAZIONE: LE TAVOLE ROTONDE
Alessandro Rosina, Professore Ordinario di Demografia e Statistica sociale presso la Facoltà di Economia dell’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano, ha analizzato le sfide legate alla demografia e all’occupazione, evidenziando la necessità di soluzioni strutturali per affrontare l’invecchiamento della popolazione e la fuga dei giovani talenti. “Senza un intervento deciso sulle politiche del lavoro e della natalità, il futuro del nostro Paese è a rischio” ha dichiarato Rosina. Sulla questione tecnologica, Gianluigi Castelli, Associate Professor presso la SDA Bocconi School of Management, ha sottolineato come le nuove tecnologie siano una risorsa strategica per ridisegnare il mondo del lavoro e renderlo più inclusivo. Padre Paolo Benanti, Presidente della Commissione sull’Intelligenza Artificiale del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri, ha illustrato i fenomeni connessi alla tutela dello spazio democratico di fronte alla centralizzazione del potere digitale, esortando a conciliare l’evoluzione tecnologica con un’impostazione etica, nel quadro dell’”algoretica”, l’etica applicata agli algortmi.
Nelle tre tavole rotonde del convegno sono intervenuti Elena Goitini, Ad di Bnl, che ha sottolineato l’esigenza di “far dialogare” in azienda i dipendenti di diverse generazioni, i Cavalieri del Lavoro Vincenzo Divella, che ha sottolineato l’importanza di integrare gli immigrati per contrastare il calo demografico, Olga Urbani, secondo cui l’azienda deve diventare una vera e propria “comunità’ sociale”, Gianfranco Capua, che ha sottolineato il contributo della digitalizzazione in agricoltura, Gabriele Clementi secondo cui l’Ai potrà contribuire in modo decisivo alle attività aziendali, Maurizio Marchesini, che ha esortato le aziende a investire con coraggio nelle nuove tecnologie, Vito Pertosa, che ha illustrato come la tecnologia puo’ consentire di recuperare attività imprenditoriali in un’ottica di economia circolare, Giuseppe Castagna, ad di Banco Bpm, che ha illustrato l’enorme impatto della digitalizzazione sull’attività bancaria, Giuseppina Di Foggia, ad di Terna, che ha illustrato la collaborazione della sua azienda con tre Università del Sud, Pierino Persico, costruttore di Luna Rossa, secondo cui l’innovazione puo’ esaltare anche le attività artigianali d’eccellenza, e Gianfelice Rocca, secondo cui per migliorare l’educazione occorre garantire alle singole scuole piu’ autonomia, flessibilità’, competizione e valutazione.
In chiusura dei lavori il Presidente Maurizio Sella ha dato appuntamento al prossimo Convegno Nazionale, in programma a Venezia il 6 giugno 2025, dedicato al tema della governance europea.
In occasione del Convegno, è stato diffuso il report sulle Academy dei Cavalieri del Lavoro realizzato dal Prof. Gianfranco Viesti con il suo team di ricercatori di Economia Applicata presso l’Università Aldo Moro di Bari.
SCARICA IL PDF DEL REPORT “LE ACADEMY NELLE AZIENDE DEI CAVALIERI DEL LAVORO”
Se è vero che il lavoro è componente essenziale della dignità di ogni persona, interrogarsi sulle sue trasformazioni nell’era dell’Intelligenza Artificiale e dell’infosfera, significa ragionare sui percorsi attraverso cui rinnovare il senso della nostra dimensione esistenziale e civile prima ancora che di quella economica.
Ad approfondire tali percorsi è dedicato “Il Futuro del Lavoro”, il convegno annuale della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, in programma il 14 settembre 2024 a Bari.
Il dibattito si articolerà in tre sessioni.
La prima, “Demografia e lavoro”, ruoterà attorno alla transizione demografica. Con un’età media di 48 anni, l’Italia è il Paese più “vecchio” dell’Unione Europea e registra uno dei tassi più bassi di natalità tra i Paesi Ocse. Dall’aumento della partecipazione femminile al mondo produttivo alla riduzione dell’emigrazione giovanile, dal sostegno alla natalità alla ridefinizione delle politiche migratorie, nel corso del dibattito saranno discusse le strategie per rendere l’Italia più attrattiva, indicando buone pratiche e possibili soluzioni.
La seconda sessione, “Tecnologia e lavoro”, metterà in luce la complessa relazione tra innovazione, impresa e occupazione. La nuova rivoluzione industriale innescata dalla digitalizzazione e dai sistemi di Intelligenza Artificiale sta ridisegnando filiere produttive in cui competenze e profili professionali sono chiamati ad evolvere velocemente per cogliere opportunità di business spesso ancora da inventare. La sessione farà emergere, anche attraverso testimonianze di successo, in che modo sfruttare l’enorme potenziale di produttività riconducibile alle nuove applicazioni tecnologiche.
La terza sessione, “Formazione e lavoro”, avrà lo scopo di evidenziare il ruolo sempre più centrale del capitale umano nelle società avanzate. Formazione permanente, orientamento dei più giovani su discipline scientifiche, rapporti sempre più stretti tra università, imprese e istituti superiori, diventano azioni essenziali per affrontare le trasformazioni in atto. La sessione approfondirà tali problematiche anche a partire dalle virtuose esperienze di Academy fondate da Cavalieri del Lavoro.
PROGRAMMA DEI LAVORI
Coordinamento
Francesco Giorgino, Professor of Practice di Comunicazione e Marketing, Università Luiss Guido Carli
Presentazione
Carlo Pontecorvo, Cavaliere del Lavoro, Presidente del Gruppo del Mezzogiorno dei Cavalieri del Lavoro, Presidente e Amministratore Delegato Ferrarelle SB (Campania)
Michele Emiliano, Presidente Regione Puglia
Vito Leccese, Sindaco di Bari
Domenico Favuzzi, Cavaliere del Lavoro,Vice Presidente del Gruppo del Mezzogiorno dei Cavalieri del Lavoro, Presidente e Amministratore Delegato Exprivia (Puglia)
PRIMA SESSIONE: DEMOGRAFIA E LAVORO
Alessandro Rosina, Professore Ordinario di Demografia e Statistica sociale, Facoltà di Economia, Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano
Elena Goitini, Amministratore delegato di BNL e Responsabile BNP Paribas per l’Italia
Vincenzo Divella, Cavaliere del Lavoro, Amministratore delegato F. Divella (Puglia)
Olga Urbani, Cavaliere del Lavoro, Presidente Urbani Tartufi (Umbria)
Antonio D’Amato, Cavaliere del Lavoro, Presidente d’Onore della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro, Presidente Gruppo Seda (Campania)
SECONDA SESSIONE: TECNOLOGIA E LAVORO
Gianluigi Castelli, Associate Professor of Practice di Information Systems, SDA Bocconi School of Management
Sara Bernardini, Professore ordinario di Intelligenza Artificiale, Dipartimento di Computer Science, Università di Oxford e Dipartimento di Ingegneria Informatica, Automatica e Gestionale, Università di Roma “La Sapienza”
Gianfranco Capua, Cavaliere del Lavoro, Presidente Capua 1880 (Calabria)
Gabriele Clementi, Cavaliere del Lavoro, Presidente El.En. (Toscana)
Maurizio Marchesini, Cavaliere del Lavoro, Presidente Marchesini Group (Emilia Romagna)
Vito Pertosa, Cavaliere del lavoro, Presidente di Angel Holding (Puglia)
Padre Paolo Benanti, Presidente della Commissione sull’Intelligenza Artificiale del Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria della Presidenza del Consiglio dei Ministri
TERZA SESSIONE FORMAZIONE E LAVORO
Gianfranco Viesti, Professore di Economia applicata, Università degli Studi di Bari Aldo Moro
Francesco Cupertino, Magnifico Rettore del Politecnico di Bari
Giuseppina Di Foggia, Cavaliere del Lavoro, Amministratore Delegato e Direttore Generale di Terna (Lazio)
Pierino Persico, Cavaliere del Lavoro, Presidente Persico (Lombardia)
Gianfelice Rocca, Cavaliere del Lavoro, Presidente Gruppo Techint (Lombardia)
Maurizio Sella, Cavaliere del Lavoro, Presidente della Federazione Nazionale dei Cavalieri del Lavoro
Denatalità, innovazione, capitale umano sono i cardini intorno ai quali ruotano da sempre forme e organizzazione del lavoro. Tuttavia, negli ultimi decenni sono emersi fenomeni del tutto inediti: l’accelerazione tecnologica ha assunto ritmi sbalorditivi, la globalizzazione ha reso il mondo sempre più “piccolo”, l’aspettativa di vita nei paesi avanzati si è significativamente allungata e il sapere acquisito nel corso dei cicli scolastici standard si è progressivamente allontanato rispetto alle competenze richieste dal mercato. In un quadro sociale così profondamente trasformato quale potrà essere “Il futuro del lavoro”? Se ne discuterà nel Convegno Nazionale della Federazione in programma a Bari.
Qui le sintesi dei tre workshop preparatori.
Nasce “We Will Work – Il lavoro di domani” il nuovo podcast prodotto dalla Federazione Nazionale dei cavalieri del Lavoro in collaborazione con QN-Quotidiano Nazionale.
Il Podcast si prefigge di raccontare come cambierà nel prossimo decennio il mondo del lavoro in Italia.
Come cambierà nel prossimo decennio il mondo del lavoro in Italia? E come è già cambiato? Abbiamo provato a capirlo chiedendo aiuto di alcuni tra i protagonisti principali di questo mondo: i Cavalieri del Lavoro. Quelle imprenditrici e quegli imprenditori che giorno dopo giorno, nell’arco di una vita, e spesso partendo da zero, hanno dato volto, braccia e mani al primo dettato costituzionale: “L’Italia è una Repubblica fondata sul lavoro”.
Insigniti di questa grande onorificenza dalle mani del Presidente della Repubblica, i Cavalieri del Lavoro saranno i protagonisti di ognuna delle tre puntate del podcast, dedicate a tre temi strettamente connessi al lavoro del futuro. Già, perché come si declina il lavoro in questi nuovi anni Venti? Ci sono tre sfide che è necessario affrontare per provare a descrivere il futuro professionale dei nostri figli. Sono la demografia, la tecnologia e la formazione. Le stesse direttrici sulle quali si dipanerà il racconto di un appuntamento a cui questo podcast nasce collegato. Un convegno intitolato ‘Il futuro del lavoro, demografia, tecnologia, formazione” che si terrà il prossimo 14 novembre al Teatro Petruzzelli di Bari.
Il podcast prevede tre puntate, per una durata di circa trenta minuti ciascuna. Ogni puntata declinerà una delle chiavi di lettura sopramenzionate. Per ognuna di esse il giornalista di Quotidiano Nazionale, Simone Arminio, accompagnerà gli ascoltatori con l’aiuto di dati, statistiche, profondità storica e con le voci degli ospiti selezionati tra i Cavalieri.
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C’è chi cerca lavoro e non ne trova, e finisce per rimanere disoccupato o per accontentarsi di mansioni precarie e occasionali. E poi ci sono aziende che per mesi, disperatamente, cercano candidati a cui offrire un contratto a tempo indeterminato per una posizione rimasta vacante. Sembra un paradosso, eppure il mondo del lavoro è tra quelli un cui, più di tutti, la dinamica tra domanda e l’offerta rischia di trovarsi totalmente capovolta. Tante le ragioni, ma cima alla lista c’è soprattutto una questione di numeri: la popolazione italiana invecchia, gli italiani non fanno più figli, l’immigrazione è un fenomeno ancora non normato a sufficienza, e perciò complicato da associare in maniera virtuosa al mercato del lavoro. Sullo sfondo c’è poi un rischio: l’involuzione demografica, se non frenata, mette a serio rischio la tenuta dell’intero impianto produttivo nazionale. Come invertire la china?
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