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PROMUOVERE la cultura dell’ospitalità di Paola MICHELACCI | Civiltà del Lavoro 2/2024

24.09.2024

Articolo pubblicato nella rivista n.2/2024 di Civiltà del Lavoro

 

Malgrado le incertezze geopolitiche, l’aumento dei viaggiatori a livello globale è in continua crescita. Nuovi giovani e altre realtà sono destinati già nell’immediato futuro ad alimentare enormi flussi turistici. L’Italia è al centro di questo cambiamento in un quadro di opportunità crescenti.

In questi ultimi due anni si parla molto di “resilienza”, termine con il quale si indica in generale la capacità di un individuo di affrontare e superare un evento traumatico o un periodo di difficoltà. Resilienza è anche la capacità di adattarsi al presente e a tutta una varietà di situazioni nuove e inaspettate. Questo concetto, declinato sul turismo, significa avere grande flessibilità e grande capacità di apertura verso necessità sempre nuove, e questo deve avvenire nell’immediato. Ciò non significa improvvisazione o approssimazione, tutt’altro. Significa sensibilità e studio, significa avere cultura dell’ospite e studiare ciò che occorre e concorre a fare del suo soggiorno un’esperienza unica e che desidera ripetere.

Noi dobbiamo sempre anteporre a tutto l’orgoglio di appartenere all’Italia, e ciò vuol dire non soltanto valorizzare tutte le bellezze naturali e artistiche che abbiamo, ma anche sottolineare la nostra unicità, che consiste nel made in Italy. La creatività dell’Italia si mostra nella cucina, nella moda, nella cultura, nello sport e nell’arte. Ed è da qui che nascono i turismi dell’accoglienza.

In questa ricchezza di tesori artistici e di bellezze naturali, i borghi, il mare, le montagne non si finiscono mai di scoprire e tutto si apprezza maggiormente se si soggiorna in alberghi accoglienti, dove la professionalità della gestione porta il turista a ricercare esperienze di viaggio piene di emozioni e indimenticabili.

Non esiste più l’albergo che può offrire il soggiorno desiderato a un solo tipo di turista, ed è qui che intervengono la cultura, la capacità, la storia, di chi dirige, per offrire la “location” adatta al fruitore del momento, la cucina con le aspettative di cibo desiderate, i programmi che non lasciano spazi vuoti e che, oltre alla dinamicità, danno spazio alla fantasia e al ricordo, una volta tornati a casa.

Noi operatori turistici partiamo con una marcia in più rispetto agli altri paesi e quindi dobbiamo essere consapevoli della nostra unicità e sfruttare con intelligenza, professionalità e cultura ciò che il nostro Paese offre ad ogni livello.

Ecco perché ogni luogo può essere giusto per i soggiorni più disparati. Ecco perché l’Italia è il luogo ideale di soggiorno. Noi operatori turistici partiamo con una marcia in più rispetto agli altri paesi e quindi dobbiamo essere consapevoli della nostra unicità e sfruttare con intelligenza, professionalità e cultura ciò che il nostro Paese offre ad ogni livello.

Personalmente penso di aver messo in atto nelle mie strutture ciò in cui credo. Pur provenendo infatti da un mondo totalmente diverso dal turismo, ho coniugato la cultura data da tre lauree e due master in America con l’attività che oggi svolgo assieme a mia figlia, che condivide l’evoluzione aziendale delle nostre strutture. Insieme programmiamo nuove vie di innovazione con obiettivi sempre più arditi e che comunque ci ripagano per i sacrifici e l’impegno che vi mettiamo.

L’hotel è come un teatro, è un palcoscenico che cambia a seconda delle situazioni. L’importante è emozionare. Oggi l’industria globale minaccia la creatività individuale. L’importante è trovare l’equilibrio tra il gusto contemporaneo e il rispetto del passato ed è allora che un’antica fattoria, una masseria oppure un maniero d’altri tempi evolvono trasformandosi in accurati spazi ricettivi o in piccole maison d’hotel.

Concludendo, come in ogni industria, il turismo più che mai vuole innovazione, formazione e cultura, attenzione e sensibilità all’innovazione e al concetto di lusso e di eleganza.

Paola Michelacci è stata nominata Cavaliere del Lavoro nel 2008. Imprenditrice di prima generazione, inizia la sua attività nel 1975 con l’acquisto e, poi, la gestione di un residence. Attualmente, è proprietaria e gestisce 14 strutture alberghiere, 10 hotel e 4 residence, situati nelle Marche, in Emilia-Romagna e Trentino-Alto Adige. La sua catena alberghiera conta 1.000 posti letto, 288 dipendenti e 450 occupati nell’indotto. A Santa Sofia, in provincia di Forlì, ha costruito il primo complesso turistico per non vedenti in Europa.

 

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