Terzo mandato alla guida dell’Associazione Bancaria Italiana per il Cavaliere del Lavoro Antonio Patuelli. L’assemblea dell’Abi, tenuta stamattina martedì 10 luglio a Roma, ha confermato Patuelli alla guida delle banche italiane dopo anni molto difficili per il sistema, in cui Patuelli ha dato un contributo molto significativo nel segno della stabilità e della modernizzazione. E, aspetto non secondario, nel segno della collegialità. Il presidente ha infatti portato nell’associazione bancaria un approccio che fa perno sulla valorizzazione della collegialità. Non è un caso che oggi il comitato di presidenza e quello esecutivo si riuniscano ogni 15 giorni.
Nella relazione di stamattina Patuelli mette in allerta sui pericoli rappresentati da derive nazionalistiche. “L’alternativa – sottolinea il Cavaliere del Lavoro – è fra nuova Europa e neo nazionalismo. Occorre una svolta nell’Unione con obiettivi ambiziosi di crescita che la riguardino tutta”. In Occidente “vengono messi in discussione i principi e le regole della società aperta, del mercato libero, regolato e competitivo”. E oltre Atlantico “sta prevalendo un protezionismo neo isolazionista mentre l’Europa vive rischi di disgregazione anche superiori a quelli di Brexit”.
“Dal canto loro – conclude – le banche italiane proseguono i grandi sforzi e progressi per la ripresa e l’opera di riduzione dei crediti deteriorati, passati in due anni da 200 a 135 miliardi ma ogni aumento dello spread impatta su Stato, banche, imprese e famiglie rallentando la ripresa”.