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“Allenare alla complessità” di Catia BASTIOLI | Civiltà del Lavoro 1/2024

30.05.2024

Articolo pubblicato nella rivista n.1/2024 di Civiltà del Lavoro

 

Oltre trent’anni fa, partendo dai risultati della ricerca ottenuti insieme al mio team nel campo delle materie prime rinnovabili, ho iniziato il mio per­corso nel campo della bioeconomia circolare. Integrando chimica e agri­coltura, l’intenzione era di dimostrare che fosse possibile disaccoppiare lo sviluppo economico e sociale dall’uso delle risorse, imparando a “fare di più con meno”. Siamo così riusciti a trasformare un centro di ricerca in una piattaforma industriale con bioraffinerie “flagship”, in grado di utilizzare le materie prime rinnovabili e i bioprodotti come catalizzatori di un cambiamento culturale.
Novamont, Società Benefit certificata B Corp, leader internazionale nel settore delle bioplastiche e nello sviluppo di bioprodotti e biochemical, è il frutto di quell’ispirazio­ne e del lavoro durissimo di tutte le nostre persone e delle realtà sempre più numero­se che negli anni hanno sposato il nostro modello, in grado di connettere economia ed ecologia e che fa dell’innovazione con­tinua e del forte impegno etico e ambien­tale i suoi capisaldi.

In un settore altamente interdisciplinare e in evoluzione dinamica su più fronti come quello della bioeconomia circolare, la for­mazione sistemica delle persone interne all’organizzazione e degli stakeholder è un elemento essenziale per mantenere e perfino aumentare la lungimiranza e allenare il pensiero alla complessità, per migliorare la capacità di innovare, facendo evolvere il modello stesso in modo adattivo, cavalcando il cambiamento e cogliendo nuove opportunità.
Per questo, dal 1996 ad oggi abbiamo attivato circa 500 corsi formativi, e per impegnar­ci ancora di più nel 2022, abbiamo voluto istituire un’Academy aziendale, le Officine Nova­mont, con l’obiettivo di dare vita ad un luogo di incontro, sia virtuale che fisico, dei valori aziendali, del know how e delle competenze distintive. Uno spazio dove la collaborazione e la creatività vengono considerati elementi di successo per l’azienda e dove la cultura del fare, in un momento di grandi incertezze, torna ad essere centrale per comprendere e af­frontare le grandi sfide del presente.

Le Officine Novamont perseguono tre obiettivi fonda­mentali: la diffusione dei “valori e comportamenti Nova­mont”, nonché il rafforzamento dell’identità e della cul­tura d’impresa; la formazione mirata alla crescita delle competenze distintive tecniche e umanistiche delle per­sone; infine la realizzazione di progetti innovativi a va­lore condiviso con partner strategici per consolidare e arricchire il know how dell’azienda e allargarne i confini. Nel 2023 le Officine sono entrate nel vivo delle attivi­tà con 38 percorsi formativi erogati in lingua italiana e inglese a tutte le sedi del gruppo, sia da esperti interni che da docenti esterni. L’obiettivo principale è stato il consolidamento di quelle competenze e quei valori che contraddistinguono le persone di Novamont e che con­feriscono al gruppo un posizionamento competitivo ri­spetto alle altre aziende sul mercato, e che riguardano in generale l’ecologia e la rigenerazione delle risorse, e in particolar modo i temi della biodegradazione, della standardizzazione e delle certificazioni nell’ambito del­la sostenibilità ambientale.
Sono stati poi sviluppati altri percorsi, con target diffe­renziato, sui temi della digitalizzazione, delle competen­ze di ricerca e sviluppo e delle soft skill, in un’ottica non soltanto di rafforzamento delle conoscenze, ma anche di upskilling e aggiornamento per tenere il passo con un contesto dinamico e con l’aumento della complessi­tà aziendale, nonché di crescita personale.
In parallelo allo sviluppo dell’attività di formazione in­terna, le Officine Novamont hanno cominciato a proget­tare i primi programmi destinati ad un target esterno. Presso la sede Novamont di Novara, è stata organizza­ta la Summer Schoo/ del progetto europeo Talent4BBI, Training Future Lead ers 4 the European Bio-Based lndustries, che si inserisce nell’ambito delle attività di in­novazione e di cooperazione strategica che Novamont attiva a livello europeo. Il programma ha coinvolto die­ci dottorandi dal profilo internazionale, che tra lezioni frontali, esercitazioni di gruppo e visite ai laboratori, han­no approfondito, guidati da docenti e tutor Novamont, il tema della bioeconomia circolare.

È stato inoltre attivato un percorso formativo sui temi della sostenibilità e dell’impatto ambientale dedicato ai “Premium Partner Mater-Bi”, ovvero quei clienti diret­ti Novamont che hanno sottoscritto l’accordo per l’uso esclusivo della nostra bioplastica biodegradabile e com­postabile Mater-Bi e che da sempre rappresentano un vero e proprio laboratorio, in cui perfezionare insieme i prodotti Novamont e testare nuove applicazioni in mo­do industriale e in cui il know how diventa immediata­mente patrimonio comune.
Progettato in collaborazione con i Team Marketing e Commerciale, il percorso prevede il coinvolgimento dei rappresentanti delle aziende in diversi incontri formati­vi in aula associati a visite presso impianti. L’obiettivo è di creare e condividere una cultura e un linguaggio co­mune sui temi degli standard e dell’impatto ambientale e di condividere i nuovi strumenti per gestire e comu­nicare la sostenibilità anche in termini di certificazioni e di sistemi di rendicontazione ambientale. Il program­ma nel 2024 continuerà ad essere co-creato e adattato ai bisogni formativi dei partner.

Diceva Jonathan Swift che “la visione è l’arte di vede­re ciò che è invisibile agli altri” e la visione lungimiran­te non è una dote innata, si coltiva con il duro lavoro di formazione continua, di approfondimento dei problemi e di sviluppo del senso di responsabilità. In Novamont, negli anni, abbiamo capito che professionalità e com­petenza nonché responsabilità verso gli altri non si im­provvisano, e sono aspetti fondamentali di una società resiliente che va coltivata nutrita, formata.
Per questo, come azienda continueremo a fare la nostra parte, perché la sfida, ora più che mai, è quella di allar­gare lo sguardo, riconoscendo che ogni cosa è collegata, ricordando che in questo percorso di transizione, cono­scenze scientifiche ed economico-umanistiche devono evolvere di pari passo per trovare un nuovo equilibrio tra sviluppo, uso delle risorse e riconnessione tra eco­nomia e società.

Catia Bastioli è stata nominata Cavaliere del Lavoro nel 2017. È amministratore delegato di Novamont SpA, leader mondiale nello sviluppo e nella produzione di bioplastiche e biochemicals attraverso l’integrazione di chimica, ambiente e agricoltura. Prodotti a basso impatto ambientale, improntato a un modello di sviluppo basato sulla rigenerazione territoriale. Occupa più di 650 persone e detiene un portafoglio di circa 1. 400 tra brevetti e domande di brevetto

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