Articolo pubblicato nella rivista n.6/2023 di Civiltà del Lavoro
É amministratore delegato di Profilati, azienda di famiglia attiva nell’estrazione di alluminio, rame e argento e nel design di sistemi in alluminio per porte e finestre. Una storia di successi e di conquiste, che hanno portato il Gruppo a diventare leader di mercato. Quali i momenti che ricorda con più emozione?
Penso che l’emozione più forte che ho provato nel corso della mia carriera lavorativa sia stata nel Natale del 1993. Mio padre era morto da un anno e, nel rispetto della tradizione, avevamo organizzato, appena prima delle feste natalizie, una riunione con tutti i dipendenti, per scambiarci gli auguri. In quella circostanza i dipendenti mi portarono ad avviare la centrale idroelettrica, progetto al quale mio padre aveva lavorato per circa 10 anni. Non era programmato, fu una sorpresa, ottenuta smaltendo un enorme carico di lavoro da parte delle maestranze per rispettare quella data.
Fu come se mio padre fosse presente fra noi e questo ricordo ancora mi commuove.
Che momento vive la filiera dei serramenti in alluminio anche per effetto degli Eco Bonus?
I serramenti di alluminio vivono un momento di grande transizione. Finalmente vi è una maggiore consapevolezza e diffusione delle straordinarie caratteristiche del prodotto in alluminio, l’unico adatto contemporaneamente alle coperture di infissi nelle abitazioni private, come nel settore non residenziale, come nella copertura di grattacieli. Nessun altro materiale utilizzato per gli infissi ha questa versatilità. Questo è un valore che il mercato deve riconoscere a fronte di una grande qualificazione tecnologica e progettuale del prodotto, che consente soluzioni progettuali impensabili con altri materiali.
Gli Eco Bonus sono una grande opportunità di crescita e conoscenza per gli infissi di alluminio, che assommano tutte le caratteristiche di riciclabilità, isolamento termico, luminosità ed isolamento acustico, tali da renderli rispetto a tutti i materiali, i più ecocompatibili.
L’innovazione è alla base del suo successo imprenditoriale. Ha depositato ben 21 brevetti per la realizzazione di infissi sia a battente che scorrevoli. Quali sono i prodotti del futuro?
Stiamo ancora investendo in innovazione. In questi giorni presentiamo il primo infisso a livello mondiale, realizzato con profili in lega dura di alluminio. Questo consentirà dimensioni del serramento ancora più contenute, maggiore luminosità, maggiore comfort, dimensioni ancora più ampie con caratteristiche meccaniche di eccellenza.
Nonostante la grande crescita ed espansione, le radici con il territorio di origine sono rimaste salde. In che modo?
La nostra crescita è stata molto graduale. Non abbiamo chiuso i vecchi stabilimenti (alcuni della fine dell’Ottocento), preferendo espanderli e ristrutturarli, anche a fronte di ingentissimi costi. È forse un limite sentimentale, ma indotto dal fatto che alcuni stabilimenti sono in zone montane e disagiate e trasferirli avrebbe comportato impatti sociali di una certa rilevanza. È chiaro, peraltro, che nel caso vi fosse la necessità futura ed auspicabile di espandere la attività, questa dovrà trovare localizzazioni adeguate.
Può descriverci l’emozione che ha provato quando è stato insignito dell’onorificenza di Cavaliere del Lavoro?
Ovviamente la cerimonia al Quirinale alla presenza del Presidente della Repubblica è stato un grande onore, non disgiunto da un certo senso di inadeguatezza, nella considerazione di avere fatto solo il mio dovere.