Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2017

FOCUS fica normativa. Più complessa è l’estensione a tutti i beni privati, dovendo prevedersi strumenti di controllo, non- ché opportunamente l’introduzione di vincoli ad un utilizzo non solo privato ma anche pubblico del bene. Si potrebbe prevedere di concedere – a certe condizioni e garanzie – ai proprietari di beni culturali privati l’estensione della di- sciplina del credito d’imposta prevista dal decreto Art Bo- nus per le spese di manutenzione, protezione e restauro dei beni di loro proprietà. Quali elementi restano da chiarire per distinguerlo da altre formule quali, ad esempio, la sponsorizzazione? Il problema della distinzione fra erogazione liberale e sponsorizzazione sta nella spendita, “pubblicizzazione”, del nome del soggetto erogatore da parte del destinata- rio della liberalità. A livello teorico la distinzione è chiara: nel caso di spon- sorizzazione vi è un obbligo (di regola, contrattualizzato) dello sponsee di pubblicizzare il nome dello sponsor, ob- bligo invece assente nel caso di puro mecenatismo. Man- ca, peraltro, una chiara regolamentazione normativa della possibilità da parte del destinatario dell’erogazione liberale del come spendere il nome del mecenate, regolamenta- zione che sarebbe oltremodo opportuna al fine di evitare possibili incertezze sul trattamento fiscale dell’erogazio- ne liberale (fruibilità dell’Art Bonus o di altra disciplina fi- scale, quale quella prevista per la deduzione delle spese di rappresentanza). • (s.t.) Promosso dal Cavaliere Pieralisi, il Museo Stupor Mundi di Jesi ha già accolto oltre 8mila visitatori È aperto da pochissimi mesi e ha già superato gli ottomila visitatori. E con l’inizio delle scuole ha accolto nel solo me- se di ottobre ben 200 bambini, che hanno potuto parteci- pare ai laboratori e alle varie attività didattiche proposte. Parliamo del Museo Federico II Stupor Mundi di Jesi, nato dalla volontà dell’imprenditore e Cavaliere del Lavoro Gen- naro Pieralisi, che ha contribuito con un investimento pri- vato da un milione di euro al quale si è aggiunto il milione e mezzo erogato dalla Fondazione Marche. Inaugurato il primo luglio scorso, a Palazzo Ghislieri, il mu- seo rappresenta un omaggio alla figura di Federico II di Hohenstaufen, re di Germania e di Sicilia e imperatore del Sacro Romano Impero, celebre per essere stato un fine in- tellettuale e uno studioso in grado di anticipare i tempi. Disposta su tre piani e articolato in sedici sale tematiche, l’e- sposizione ricorre a installazioni multimediali e a tecnologie di ultima generazione (quali, ad esempio, il video mapping e supporti touch-screen) per offrire un’esperienza immersi- va e multisensoriale nel mondo di Federico II. Non mancano dipinti, miniature, libri e pergamene che raccontano i vari momenti della vita dell’imperatore: dalla nascita, avvenuta il 26 dicembre del 1194, all’incoronazione nella medievale Basilica di San Pietro, fino alle passioni come quella per la falconeria, per l’arte e per il sapere in generale. Recentemente il museo è stato selezionato tra i finalisti del Premio “Riccardo Francovich” 2017. Si tratta di un ricono- scimento, istituito nel 2013 dalla Società degli Archeologi medievisti italiani (SAMI), che viene assegnato al museo o al parco archeologico italiano che offre il miglior bilan- ciamento tra i contenuti scientifici e la gradevolezza dell’e- sperienza offerta al pubblico. Per votare c’è tempo fino al 31 dicembre 2017. • (s.t.) OMAGGIO A FEDERICO II

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