Civiltà del Lavoro, n. 6/2017

105 CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2017 INTERVISTE scoprimmo qualcosa che oggi, 18 anni dopo, è tra le prio- rità strategiche di tutti i brand del lusso. Una rivoluzione, in scala ovviamente molto diversa, ma concettualmente analoga a quella del continente ignoto. Anche noi abbiamo superato delle barriere e realizzato il nostro sogno. Come si sente ad essere una delle cento persone più influenti nell’innovazione e nella tecnologia in Euro- pa secondo alcune delle più accreditate indagini del settore? È solo merito del talento, o meglio dei tantissimi talen- ti che abbiamo avuto la capacità e la fortuna di attrarre, formare e valorizzare. Veri e propri artisti, quindi innova- tori, che ogni giorno creano soluzioni creative e tecnolo- giche per migliorare le esperienze di shopping dei nostri tre milioni di clienti. Per questo continuiamo a investire nella digital education, che rappresenta oggi quello che nel Medioevo rappresentavano le botteghe degli artisti e artigiani, cioè i luoghi dove ci sono gli strumenti per la creazione e dove mettiamo i talenti nelle condizioni di imparare ad usarli. Abbiamo sempre avuto la missione di “fare scuola” nel digitale, sia internamente, verso i nostri dipendenti, che esternamente con progetti di educazione. Per questo, fra le altre iniziative abbiamo stabilito una partnership con il prestigioso Imperial College di Londra, per insegnare il “co- ding” a ragazzi e soprattutto ragazze provenienti da conte- sti meno privilegiati, d’età compresa fra gli 8 e i 14 anni. Simili iniziative anche con la Fondazione Golinelli di Bo- logna con cui organizziamo progetti, laboratori sulla tec- nologia, il digitale e l’e-commerce: le skill digitali saran- no fondamentali per le future generazioni. Yoox Net-a-Porter Group è stata chiamata come membro della “Coalizione per l’occupazione e le competenze digi- tali” istituita dalla Commissione europea, che ha lo sco- po di fornire formazione digitale a un milione di giovani entro il 2020. Del resto è questo che vogliamo essere da sempre, una fucina di futuri talenti. Intanto, senza che io abbia detto nulla, mia figlia di sei anni segue un corso di robotica e programmazione di droni come parte del suo programma scolastico. Un segnale che mi fa guardare il futuro con curiosità. • razione dei creativi, avviene per caso. L’importante è sa- perla ascoltare ed essere disponibili a lasciarsi ispirare. Qualcosa che nessun computer potrà mai riprodurre. A me accade spesso quando nuoto o sono in mare o an- che quando sono semplicemente sotto la doccia: insom- ma quando sono in acqua, che resta l’elemento dove mi sento più a mio agio. Ad esempio, l’intuizione del mobile o smartphone, nella quale come Gruppo abbiamo scommesso già nel 2006, quando nessuno ci credeva e un anno prima della nasci- ta dell’iPhone. Yoox e Net-a-Porter sono stati tra i primissimi a debutta- re con la prima iPhone app nel 2009, al punto che quan- do abbiamo lanciato la prima “shoppable app”, il mobile rappresentava meno dell’1% delle nostre vendite totali. Oggi invece rappresenta oltre il 50% del nostro fatturato di oltre due miliardi di euro, ma siamo convinti di esse- re ancora all’inizio. Nei prossimi anni il mondo fisico e digitale saranno sem- pre più interconnessi: il mobile sarà la nostra più grande risorsa per accedere ai milioni di dati che ci servono ogni giorno per svolgere ogni attività. Questi dati comuniche- ranno tra loro, attraverso l’intelligenza artificiale che li ana- lizzerà e ci proporrà soluzioni personalizzate volte a sem- plificarci la vita. Ma questo non è futuro, è già presente. Forse oggi è per lei facile incontrare le grandi griffe, ma all’inizio quanto è stato complesso farsi ascoltare? Per fare innovazione bisogna superare barriere, retoriche e sfidare luoghi comuni. Con l’obiettivo di fare qualcosa di nuovo che funzioni di più e meglio del vecchio. Ho sempre pensato che una bella storia di innovazione sia quella di Cristoforo Colombo. Molti pensano che Colombo sia colui che ha dimostrato che la terra fosse rotonda. Ma l’idea rivoluzionaria di Colombo fu un’altra: poiché crede- va che la terra fosse rotonda, allora era possibile arrivare a est, cioè alle Indie, passando da ovest, dal mare sco- nosciuto. Questa fu l’intuizione geniale: mettere insieme un progetto basandosi su un’idea e realizzarlo nei fatti. Solo con una visione forte si superano le reticenze, come facemmo nel 1999 quando Internet era considerato dai brand della moda uno strumento troppo democratico, ac- cessibile a molti e di bassa qualità. Nel nostro piccolo, noi

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