Civiltà del Lavoro, n. 6/2017
CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2017 16 In questa occasione abbiamo di fronte a noi degli esempi di affermazione in molteplici attività imprenditoriali; ed esempi di successo per gli straordinari risultati ottenuti nella scuola. Sono convinto di interpretare il sentimento di consapevo- lezza dei tanti Cavalieri del Lavoro presenti – a cominciare da coloro ai quali oggi è stato consegnato il distintivo d’oro per i venticinque anni di ap- partenenza all’Ordine – nel dire che questa prestigiosa onorificenza comporta una responsabilità ancor più ac- centuata nei confronti della società e del suo sviluppo. La nostra unità civile – che inizia appunto dalla solida- rietà tra le generazioni – rap- presenta una risorsa essen- ziale per il presente e per l’avvenire: a questa unità i giovani devono poter acce- dere e contribuire con la loro libertà e con il loro talento. Non dobbiamo mai smette- re di chiederci cosa possia- mo fare di più per aprire le porte ai giovani e sottrarli al rischio di marginalità. Questo periodo registra una ripresa economica dai ritmi più sostenuti. In Italia e in Europa. Dobbiamo partire da qui. È un risultato a cui miravamo, ma – come ha detto il mini- stro Calenda – non possiamo sentirci appagati. Gli indicatori segnalano una crescita delle opportunità: dobbiamo fare in modo di non farcele sfuggire. Sono migliorati i livelli occupazionali; e il mercato del la- voro – nel suo insieme – suscita ulteriori attese positive. La crescita del Pil è migliore delle previsioni. La ripresa, tutta- LA CONSEGNA Non valorizzare il nostro capitale umano provoca grave svantaggio all’intero Paese Rivolgo un saluto molto cordiale al Presidente della Corte Costituzionale, al vicepresidente del Senato, al vicepresi- dente della Camera dei Deputati, al ministro dello Svilup- po economico, al presidente della Federazione dei Cavalieri del Lavoro. E un benvenuto altrettanto cordiale a tutti. Esprimo le mie congratula- zioni ai nuovi Cavalieri del Lavoro e ai giovani che, es- sendosi distinti negli studi, vengono premiati con l’at- testato d’onore di Alfieri del Lavoro. Con questo incontro si rin- nova una tradizione conso- lidata nel nostro Paese. Il suo significato non è rivolto al passato, alla apprezzata operosità dell’impegno di- spiegato finora nella vita. Il suo valore non risiede sol- tanto nel riconoscimento di attività svolte con grande merito e delle benemeren- ze acquisite. Premiare le eccellenze vuol dire soprattutto guardare al futuro, a talenti che hanno aperto nuove strade, continua- no a percorrerle e offrono maggiori opportunità all’intera comunità nazionale. Abbiamo grande bisogno – come persone e come società – di pensare al domani. I mutamenti procedono a ritmo sempre più veloce e le in- novazioni vanno promosse e guidate, con processi basati sulla capacità di visione. DOBBIAMO FARE DI PIÙ PER I GIOVANI Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica
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