Civiltà del Lavoro, n. 6/2017

CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2017 37 FOCUS consideriamo strettamente i numeri, l’incremento di visitatori fra il 2016 e il 2015 è risultato significativamen- te più basso di quanti hanno usufruito delle “domeniche gratis”. D’altro canto nel considerare i flussi di visita va re- gistrato l’effetto distorcente della sovrapposizione fra turi- smo di massa, rivolto prevalentemente al patrimonio più noto, e flussi ordinari di visita da parte dei cittadini. L’e- norme squilibrio tuttora esistente indica una prevalenza del turismo, soprattutto da parte degli stranieri. Su questo preciso punto è da sottolineare gli sforzi ne- cessari ad accrescere la funzione sociale della cultura che non può ridursi, in un paese come l’Italia, alla spontanea osmosi fra tradizione storica e vita quotidiana dei cittadini. In altri termini, vivere immersi in un contesto ad alto va- lore culturale non è sufficiente all’innalzamento della consapevolezza sociale e inoltre determina forti disugua- glianze. Per chi vive in città medie o in località storiche è comunque necessaria una maggiore conoscenza del valo- re culturale del territorio di residenza. Ma ormai gran par- te della popolazione italiana vive al di fuori di contesti ad elevata densità culturale, nelle periferie delle grandi me- tropoli o nei centri di nuova edificazione degli hinterland metropolitani. Pertanto va rapportato in maniera nuova sia la gestione dei flussi turistici che la promozione del- la cultura presso le comunità territoriali. Corollario di una tale generale problematica è la necessità di accelerare ri- spetto ad aree di intervento in sofferenza. Innanzitutto lo squilibrio esistente nel Mezzogiorno fra va- lorizzazione della cultura e presenza di una ricchissima of- ferta culturale, rafforzata anche da recenti iniziative come ad esempio il rilancio di Pompei, i Musei Archeologici Na- zionali di Taranto e di Reggio Calabria o il successo di cen- tri come Lecce, Matera o Siracusa. Una maggiore fruizio- ne del patrimonio culturale potrebbe influenzare nel Sud - specie nelle aree socialmente più critiche - la crescita del civismo e dello spirito di comunità. Inoltre avrebbe un effetto positivo del punto di vista turistico, contribuendo allo sviluppo e all’occupazione nelle regioni meridionali. Nel Mezzogiorno si combinano alcuni effetti negativi: • innanzitutto a frenare la fruizione è anche la carenza delle reti infrastrutturali e di servizio che rendono più difficoltosa l’accessibilità ai beni; • lo scarso utilizzo, talvolta anche distorto, delle pur in- genti risorse aggiuntive disponibili nel Sud grazie ai programmi europei; • la presenza di esperienze di eccellenza che restano iso- late in un tessuto socio-economico che non ha piena consapevolezza di quanto possa rivelarsi strategica la valorizzazione culturale. Un altro terreno cui prestare maggiore attenzione è il sup- porto alla creatività del contemporaneo. Fenomeni come musei e eventi riguardanti l’area contemporanea, la stre- et art o la nuova architettura trovano certamente in Italia esperienze di eccellenza, basate più sulla vitalità sponta- nea che non su strategie strutturali. È chiaro che l’industria della bellezza va alimentata con quella della creatività e che oggi i principali poli di ten- denza si vanno spostando dall’Atlantico al Pacifico. Tutta- via nel Paese che può annoverare la più antica e impor- tante sede di confronto sulla contemporaneità, come è la Biennale di Venezia, dovrebbe impegnare più energie per rimanere nei circuiti di formazione e diffusione del- la cultura contemporanea nelle arti visive, nella lettera- tura, nelle performing art e nella musica. Solo un ruolo rilevante nel contemporaneo può garantire al nostro Pa- ese il mantenimento di una leadership culturale che de- riva dalla sua storia. PRODURRE CULTURA, OLTRE L’ARTE L’aver accumulato un ingente patrimonio culturale ed es- sere forse il Paese più ricco di bellezza, non esime l’Italia nell’impegno a produrre cultura contemporanea soprat- tutto nei campi che oggi attirano l’attenzione del grande pubblico, come la musica, lo spettacolo dal vivo e soprat- tutto il cinema. >

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