Civiltà del Lavoro, n. 6/2017
CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2017 45 FOCUS tradizione e la condizione di vantaggio italiana, sembra suggerire d’Andrea, è solo momentanea. Sul capitolo Roma, il capo di gabinetto del Mibact ricorda la disponibilità del governo a valorizzare in modo organi- co i Fori Imperiali e, per ciò che riguarda la gestione dei musei di Roma, “abbiamo scelto – sottolinea D’Andrea – la strada di valorizzarli in quanto musei autonomi, con un bilancio, un programma e un piano di valorizzazione per ciascuno di essi”. Un lavoro analogo si sta portando avanti anche nella costruzione dei poli museali regionali in mo- do da sviluppare sul territorio una maggiore consapevo- lezza della ricchezza culturale presente: “Con una serie di campionature – prosegue – abbiamo verificato che coloro che visitano gratis la domenica mattina il museo di ‘ca- sa loro’, vanno sicuramente una seconda altrove a paga- mento”. Costruire un pubblico, educare le nuove genera- zioni, è questo l’obiettivo, che vale d’altronde anche per il cinema, dove andrebbe sostenuta la produzione. In con- clusione il capo di gabinetto ricorda anche il tema della valorizzazione delle dimore storiche. Sul punto è chiamato a intervenire Gaddo Della Gherarde- sca, presidente dell’Associazione Dimore Storiche Italiane, ovvero di 4.500 soci che “hanno il compito di valorizza- re, tutelare e trasmettere i beni che costituiscono quello che io chiamo – afferma Della Gherardesca – la piccole e media industria culturale italiana”. Compito che richiede risorse non indifferenti: “Il problema nostro – prosegue – è quello di far quadrare il bilancio”. A questo proposito l’imprenditore fa notare come ad esempio l’Art Bonus non sia applicabile alle dimore storiche, in quanto beni privati. “Se trovo una persona che per simpatia personale decide di darmi una mano, non potrà farlo”, commenta. Per ri- solvere questa ed altre questioni, viene ribadita, a nome dell’associazione, la disponibilità a partecipare alla messa a punto di un piano organico che possa sciogliere i tanti nodi ancora presenti in fatto di tutela e valorizzazione del patrimonio culturale. Il direttore di Askanews prosegue il dibattito dando la parola a Valter Mainetti, presidente della Fondazione Sorgente Group. Il Cavaliere del Lavoro ribadi- sce la ricchezza e complessità del patrimonio artistico ita- liano – “si pensi alla scultura antica, differente da quella asiatica che è piuttosto ripetitiva” – e condivide l’esigenza di snellire i processi affinché sia più semplice per i privati dare il proprio contributo. A proposito del Foro Romano e dei Fori Imperiali, ricorda un episodio personale: “Quando volevamo offrire un contributo per l’illuminazione, è stato impossibile perché appartenevano a due amministrazioni che in quel periodo erano addirittura in conflitto tra loro”. È fondamentale poi, come affermato dai colleghi, creare un nuovo pubblico, intervenendo già a livello scolastico. La passione per la cultura, infatti, va coltivata sin da gio- vani e lo stesso Mainetti ricorda gli insegnamenti ricevu- ti in famiglia: “Sono appassionato di arte, mio padre era un collezionista, da lui ho ereditato una collezione che ho continuato a portare avanti”. Da non sottovalutare, infine, il ruolo dell’arte come elemento di comunicazione per le imprese. Mainetti stesso, in qualità di presidente e ad di Sorgente Group, ha acquistato diversi immobili iconici: “Il nostro mecenatismo – afferma – ha anche una forma di ‘egoismo’, in quanto utilizziamo l’arte per poter comuni- care con i nostri investitori. Attualmente è in corso una mostra di gioielli antichi, romani e greci, al Metropolitan Museum di New York e questo ci è molto utile per comu- nicare con i nostri investitori”. “Sull’arte noi italiani siamo sempre vincenti”, conclude Mainetti. Sarebbe ancora più bello se gli italiani stessi ne fossero più consapevoli e va- lorizzassero in pari misura il loro patrimonio. • Silvia Tartamella
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