Civiltà del Lavoro, n. 6/2017
CIVILTÀ DEL LAVORO VI- 2017 52 INCHIESTA mo mantenuto stabile, al 2,9%, la nostra quota a livello mondiale delle esportazioni, mentre ad esempio la Fran- cia dal 2010 al 2016 è scesa dal 3,4 al 3,1%. Anche nel 2016 il nostro export è cresciuto dell’1,2%, toccando i 417 miliardi di euro e con un surplus della bi- lancia commerciale di quasi 52 miliardi. È stata determi- nante la capacità delle imprese italiane di presentarsi sui mercati esteri in maniera competitiva per qualità, prez- zo, customizzazione del prodotto e capacità di innovazio- ne. Ma aggiungerei che al successo ha contribuito anche un’azione istituzionale vigorosa e ben coordinata tra pub- blico e privato, con numerose missioni imprenditoriali a guida politica, un Piano straordinario per il made in Italy che ha realizzato una serie di azioni mirate in aree focus per il nostro export nei mer- cati individuati come prio- ritari e un’azione quotidia- na di supporto alle imprese nel mondo. Quali sono i settori econo- mici e le aree del mondo che hanno dato le mag- giori soddisfazioni? Nell’insieme le esportazio- ni italiane si caratterizzano per essere molto diversifi- cate sia per settori che per destinazione e questo è un bene perché le rende me- no vulnerabili ai mutamenti geopolitici o ad altri shock. Nel 2016 i settori trainan- Quali sono le stime sull’andamento dell’export e delle imprese internazionalizzate per il 2017 e per i pros- simi anni? Le esportazioni italiane sono costantemente in crescita dal 2012. Nel primo semestre del 2017 sono ulteriormente aumentate del 7,9% rispetto ai primi sei mesi del 2016, superando i 330 miliardi di euro. Secondo Sace, l’export italiano entro tre anni potrebbe raggiungere i 490 miliar- di l’anno. Il dato riflette un aumento delle aziende espor- tatrici. Nel 2016 erano oltre 215mila, 10mila in più ri- spetto al 2010. È imperativo accrescere ancora il loro numero nei prossi- mi mesi e anni. L’Italia esporta oggi un terzo del Pil ed è grazie all’export negli anni della crisi che nel 2017 avre- mo, secondo l’Ocse, una cre- scita economica dell’1,6%. L’attività delle nostre impre- se sui mercati esteri ha in- nescato la ripresa. Ma c’è ancora molto da fare: la Ger- mania esporta metà del Pil. L’export è stato il settore che ha retto l’Italia negli anni della crisi: quali sono state le ragioni di questo successo? Nei lunghi anni della cri- si, dal 2008 al 2014, l’Ita- lia ha perso ben sette punti di Pil, mentre ha registrato un +8% nelle esportazio- ni. In questo modo, abbia- EXPORT, PILASTRO PER LA RIPRESA La quota è oggi pari a un terzo del Pil e sono in aumento anche le aziende esportatrici: nel 2016 hanno raggiunto le 215mila unità, diecimila in più rispetto al 2010. Ma c’è ancora molto da fare. Ne abbiamo parlato con il Sottosegretario agli Esteri, Benedetto della Vedova
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