Civiltà del Lavoro, n. 6/2017
70 CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2017 INTERVISTE È presidente e fondatore di Aquilini Group. Emigrato in Canada a 23 anni, lavora prima come operaio poi come giardiniere e muratore. Il Gruppo, attivo nell’edilizia, agricoltura, ristorazione, turismo e sport professionale è oggi presente in Italia, Canada, Stati Uniti, Australia, Romania e Filippine. Oltre 10.000 i dipendenti. IMMOBILIARE E NON SOLO Come si riesce a passare da giardiniere o muratore a big dell’imprenditoria? Qual è stato il segreto o il con- siglio che si sente di dare ai giovani che si affacciano al mondo del lavoro in un contesto tanto difficile di congiuntura mondiale? Lei ce l’ha fatta. Da ragazzo ho sempre avuto due lavori. Ne lasciavo uno quando ne arrivava un altro migliore. Ho cominciato in una fonderia e al contempo lavoravo come giardiniere. Poi ho cambiato il lavoro in fonderia con un impiego da muratore e sostituito quello da giardiniere con la costru- zione di case. Ho lasciato il lavoro da muratore e mi sono messo a costruire appartamenti. Ho lasciato l’edilizia e ho cominciato a fare investimenti. Ciò che ha funzionato, nel mio caso, è stato il fatto che prima di finire di scalare una montagna, stavo già cercando quella successiva. Cosa l’ha spinta a soli 23 anni a lasciare il suo Paese? E come mai proprio per il Canada? Quando conclusi il servizio militare, era duro trovare un lavoro in Italia. Venni a sapere che era semplice entrare in Canada e la mia intenzione iniziale era quella di mettere da parte dei soldi, all’incirca 20mila dollari, e poi di tornare a casa. Costruii una casa a Vancouver e dopo averla venduta avevo abbastanza denaro per comprare tre aree fabbricabili. Co- struivo nuove abitazioni con 12mila dollari e le vendevo a 18mila. Vendetti le case che stavo costruendo per comprare un’area commerciale e cominciai a costruire appartamenti. All’età di 27 anni avevo già risorse sufficienti da poter smet- tere di lavorare, ma continuai a farlo perché quella è la mia passione e infatti lavoro ancora oggi che di anni ne ho 85. Il suo è un gruppo attualmente attivo in diversi settori: quale ritiene possa ancora darle margini di crescita? La nostra azienda è diversificata in venti attività. È molto utile essere coinvolti in business differenti. Per esempio, il reddito derivante dalle operazioni negli Stati Uniti ci aiu- ta a proteggere il nostro investimento nella squadra di ho- ckey perché l’introito è in dollari canadesi e le spese sono in dollari americani. Avere così tante attività comporta certo un gran lavoro, Luigi Aquilini Edile/Agricoltura/Turismo – Canada
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