Civiltà del Lavoro, n. 6/2017
76 CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2017 INTERVISTE È presidente e amministratore delegato della Site, azienda di famiglia attiva a livello internazionale nella progettazione e realizzazione di sistemi integrati e soluzioni per reti di telecomunicazioni, di energia e trasporti. 27 le unità locali in Italia, 1 in Algeria e 1 negli Emirati Arabi. 1.578 i dipendenti. DALLE RETI TLC PASSA IL FUTURO Debutta nel mondo del lavoro come avvocato, ma poi entra nell’azienda di famiglia come direttore del per- sonale: cosa ricorda di quegli anni? È stato un passag- gio spontaneo o indotto da esigenze familiari? La mia esperienza legale era concentrata nel diritto del lavoro e l’azienda, che contava allora circa duemila dipen- denti, aveva subìto le conseguenze di un acceso confron- to sindacale protrattosi nel corso degli anni ‘70, nonché l’infiltrazione delle Brigate Rosse. Mi fu chiesto di occu- parmi professionalmente di una delicata trattativa per il rinnovo del contratto aziendale nel 1980 e da lì incomin- ciò il mio progressivo coinvolgimento, che mi portò alla direzione del personale l’anno successivo. Dal punto di vista imprenditoriale cosa ha in comune con suo padre, che fondò l’azienda, e come invece ri- tiene che abbia cambiato la Site da quando ne ha as- sunto la guida? Purtroppo ho lavorato per pochi anni con mio padre, che si è ammalato dopo poco tempo dal mio inserimento ed è mancato nel 1985, ma mi ha lasciato un profondo sen- so dell’etica negli affari, che ho trovato incardinato anche in azienda come valore guida condiviso. Ci accomunavano senza dubbio la determinazione e il grande impegno personale in azienda, mentre per il re- sto rispecchiavamo le caratteristiche dei nostri rispettivi tempi. Da una parte, il primo dopoguerra e gli anni del boom economico con un mercato in continua espansio- ne e, dall’altro, gli anni ‘80 e ‘90 sino a oggi, con le crisi economiche e le esigenze di diversificazione, internazio- nalizzazione e lo sviluppo tecnologico. Qual è l’aspetto del suo impegno imprenditoriale che la gratifica maggiormente? Pur non essendo un tecnico mi appassiona la tecnologia che, però, connetto sempre al mercato e ai bisogni, ma- gari ancora inespressi, dei clienti. Mi piace occuparmi di quanto potrà diventare fatturato l’anno successivo, così come continuo a mantenere i rapporti con i clienti sia per trarne indicazioni sugli sviluppi futuri, sia per monitorarne Stefano Borghi Industria impiantistica – Bologna
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