Civiltà del Lavoro, n. 6/2017
86 CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2017 INTERVISTE È presidente del Gruppo Cimbali, azienda di famiglia leader nella progettazione e produzione di macchine professionali per caffè espresso. Con 4 brand - LaCimbali, Faema, Casadio e Hemerson - ha una quota di mercato mondiale del 25%. Opera con 3 stabilimenti e 2 filiali in Italia; 7 le filiali estere. 58 i brevetti, 660 i dipendenti. CENTO ANNI DI BUON CAFFÈ Sfatiamo, se ritiene, il mito che il segreto di un buon caffè sta nella miscela: e le macchine? Io credo che per fare un buon caffè la miscela e la mac- china siano due componenti ugualmente importanti, ma non bastano. A queste due “M” ne aggiungerei almeno tre: la macinatura perché è indispensabile regolarla spes- so per ottenere un espresso eccellente, la “mano” per- ché il contributo dell’operatore è fondamentale e, infine, la manutenzione per fare sì che il prodotto sia sempre nelle migliori condizioni. E sempre in tema di miti da sfatare: meglio un’azien- da familiare o aperta al mercato? E quanto conta il management? Il nostro impegno è teso a fare sì che persone, prodot- to, clienti e brand rappresentino i punti di forza dell’a- zienda. Il ruolo della famiglia continua a essere quello di improntare, attraverso la presenza costante, le strategie societarie trasmettendo sicurezza, continuità, lungimiran- za e visione a medio-lungo termine. Noi siamo convin- ti che proprio l’indipendenza del management favorisca l’innovazione, fondamentale per brand e prodotti. Il no- stro management è guidato da un amministratore dele- gato e dalla sua squadra con cui la famiglia è sempre in contatto. Ad ogni modo, la mia visione imprenditoriale è che anche i giovani della famiglia che dovessero in futu- ro entrare in azienda, dovranno aver seguito un preciso e approfondito percorso formativo per consentire loro di unire il talento alla professionalità e allo spirito imprendi- toriale che, sempre, ha contraddistinto gli oltre cento an- ni di Gruppo Cimbali. Lei fa parte della terza generazione Cimbali: cosa ha avuto in “eredità” dalla seconda in termini di valori imprenditoriali e cosa ha invece portato in “dote” al- la quarta generazione? La generazione che mi ha preceduto ha vissuto degli even- ti storici significativi come la seconda guerra mondiale. In Maurizio Cimbali Industria meccanica – Milano
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