Civiltà del Lavoro, n. 6/2017

92 CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2017 INTERVISTE È presidente e fondatore della casa editrice Marsilio Editori. Con oltre 8.500 titoli pubblicati, di cui 3.000 ancora in listino e circa 250 novità all’anno, è tra i principali editori italiani specializzati nell’urbanistica, nella sociologia, nella saggistica politico-culturale e nella narrativa. Occupa oltre 30 addetti. EDITORIA AL PLURALE Cosa prova a essere il protagonista, da fondatore e presidente, di una delle case editrici più significative del panorama nazionale? Ho da sempre ben presente che nel lavoro editoriale la stagione dei protagonisti è tramontata con la prima metà del Novecento e che ad essa è seguito il tempo del lavo- ro di squadra: non per niente la società scelse sin dall’o- rigine di chiamarsi Marsilio Editori con un’insegna plura- le che vuole sottolineare la collaborazione di molti nella costruzione di un catalogo, dai rapporti con gli autori, alla scelta dei singoli volumi, al lavoro redazionale e così via. Una casa editrice è prima di tutto una “casa” che accoglie ospitale chiunque suoni alla sua porta ed è fondamenta- le il lavoro di promozione che avvicina all’editore auto- ri e collaboratori noti e ignoti, esperti a alle prime armi: se poi il catalogo che si viene costruendo negli anni ac- quista significato nel panorama nazionale vuol dire che si è lavorato senza narcisismi, anzi attenti al lavoro degli autori, che nasce e cresce fuori dalla casa editrice, e alla domanda dei lettori che non sono “clienti” ma più esat- tamente “complici” di un’avventura culturale che né ini- zia, né si conclude dentro un solo catalogo. Cosa significa essere editori indipendenti e misurar- si con colossi del settore dopo averne fatto parte per un breve periodo? L’indipendenza di un editore è il risultato di una ricerca li- bera, nel senso cioè che non si aspetta “compensi” di sor- ta da nessun altro che dai suoi lettori, tuttavia non credo che essa abbia a che fare con l’assenza di rapporti con al- tri soggetti del sistema editoriale. Quando nel 2000 decidemmo di cercare un’alleanza con un grande gruppo editoriale, che poi si concretizzò con l’acquisizione di una quota importante di Marsilio da parte di Rcs Libri non intendevamo in nessun senso rinunciare alla nostra indipendenza, più semplicemente ci rendem- mo conto che non eravamo abbastanza forti da crescere in solitudine e che molti dei servizi di cui avevamo biso- Cesare De Michelis Editoria – Venezia

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