Civiltà del Lavoro, n. 1/2018
CIVILTÀ DEL LAVORO I - 2018 15 L’ITALIA sta faticosamen- te uscendo dalla lunga e pro- fonda recessione che l’ha col- pita a partire dal 2007, con un quadro macro-economico che negli ultimi anni è anda- to via via migliorando gra- zie anche al supporto delle politiche monetarie a livello internazionale e al traino di una ripresa globale in fase di accelerazione. Sono ripresi i consumi privati e gli inve- stimenti (per quanto ancora bassi rispetto agli altri paesi maggiormente sviluppati), ad evidenziare un ritorno di fi- ducia, soprattutto da parte delle imprese che sono altresì ritornate ad assumere. Sta aumentando in misura importante la produzione in- dustriale, in particolare nelle componenti maggiormen- te legate all’esportazione (metalmeccanica, mezzi di trasporto e farmaceutica) e non soltanto in quelle tipi- che del made in Italy (mo- da, arredamento e alimen- tare). A livello di bilancio statale, il debito pubblico – dopo una pericolosa deriva che l’ha portato ad oltre il 130% del Pil, partendo da un livello attorno al 100% nel 2007 – si è sostanzialmen- te stabilizzato. In sintesi, tenuto conto della situazione sino a qualche anno fa, ci sarebbe di che essere soddisfatti e auspicare che il post-elezioni politiche consegni il Paese ad un go- verno in grado di continuare, e ancor meglio accelerare, nel percorso di crescita e riforme. » IL PAESE HA BISOGNO DI STABILITÀ di Marco Drago, Presidente De Agostini Nonostante i segnali di ripresa l’Italia resta fragile e aumentano le diseguaglianze sociali È AUSPICABILE CHE IL POST-ELEZIONI CONSEGNI L’ITALIA AD UN GOVERNO IN GRADO DI PROSEGUIRE NEL PERCORSO DI CRESCITA E DI RIFORMA
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