Civiltà del Lavoro, n. 1/2018
FOCUS 60 CIVILTÀ DEL LAVORO I - 2018 NONOSTANTE i progressi compiuti, l’Italia non cen- trerà i target di sviluppo sostenibile, a meno che non si verifichi un deciso cambio di rotta. Oggi, non solo non ci troviamo in una condizione di sviluppo sostenibile, ma, per alcuni target, siamo dove la media europea era dieci anni fa. Sono stati dati importanti e molto chiari quelli illustrati alla Camera dei Deputati da Enrico Giovannini, fondatore dell’ASviS (Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile), lo scorso settembre, durante la presentazione del rappor- to 2017 “L’Italia e gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile”. L’economista, sedendo al fianco dei responsabili del Go- verno, ha reso senza mezzi termini l’idea del ritardo ita- liano nell’attuazione dell’Agenda 2030, adottata nel 2015 dai 193 paesi dell’Onu. LO SCENARIO ITALIANO Nonostante i progressi compiuti in alcuni campi – ha spie- gato Giovannini - il nostro Paese non sarà in grado di cen- trare né i target da raggiungere entro il 2020, né quelli fissati al 2030, a meno di un cambiamento radicale del proprio modello di sviluppo. In assenza di tale cambia- mento – nonostante il ritorno della crescita economica mi- surata in termini di Pil – povertà, disuguaglianze e degra- do ambientale non verranno ridotti drasticamente, come previsto dall’Agenda 2030. Quest’analisi ha subito stimolato il capo del Governo, Pa- olo Gentiloni, ad annunciare che sarà proprio la Presiden- za del Consiglio a guidare la cabina di regia per l’attuazio- ne dell’Agenda e ad annunciare misure apprezzabili, ma ancora non inserite in una strategia di sistema e chiara- mente comunicate alla politica e agli operatori economici. Tutto ciò col rischio che i normali mutamenti degli equi- libri politici ne disperdano gli effetti, assieme alle buo- ne intenzioni. In questo scenario, chi fa impresa non può che prendere l’allarme di Giovannini come una sfida e uno stimolo in po- sitivo. La sostenibilità vista dal punto di vista delle aziende è una scommessa quotidiana, che si gioca sul piano indu- striale, ambientale, umano e sociale. Il nostro Gruppo ha fatto di questa scommessa parte integrante delle proprie strategie, trasferendo a tutti i livelli dell’organizzazione il valore di un profitto giusto ed equilibrato, in grado di ge- nerare valore per le persone e l’ambiente. LA GESTIONE INTEGRATA DELLA FILIERA Una priorità non negoziabile del Gruppo Veronesi è il con- trollo completo della filiera di produzione. “Dal campo al- la tavola” non è per noi solo uno slogan, ma una realtà che coinvolge ogni giorno il nostro management e te- am di tecnici con altissime professionalità e motivazione. Il controllo rigido e scrupoloso effettuato durante tutte le fasi del processo, dall’acquisto delle materie prime all’al- levamento e alla lavorazione, fino alla distribuzione del prodotto finito, permette di raggiungere standard di qua- lità che fanno il paio con la sostenibilità. Per gli imballi secondari, utilizziamo cartone riciclato al 100%; al 60% per il resto delle confezioni. I nostri fornitori sono sotto- posti ad audit, con l’obiettivo di verificare i livelli di igiene sui luoghi di lavoro, ma anche le condizioni dei lavoratori. MISSIONE A 360 GRADI di Bruno Veronesi, Presidente Veronesi Holding Un Gruppo molto attento alla sfera sociale e personale dei dipendenti
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