Civiltà del Lavoro, n. 1/2018

CIVILTÀ DEL LAVORO I - 2018 68 DOSSIER della durata dei prestiti, il fi- nanziamento dei progetti im- prenditoriali d’investimento e lo smobilizzo dei crediti van- tati nei confronti della Pub- blica amministrazione. Anche il governo da parte sua, al fine di favorire la na- scita di nuove Imprese e fa- cilitare l’accesso al credito di professionisti e Pmi, ha adot- tato una serie di misure ad hoc mediante l’utilizzo delle garanzie pubbliche (con un occhio particolare al Mezzo- giorno d’Italia). Il Fondo cen- trale di Garanzia/MCC, Sace ed Ismea sono tre istituti pub- blici che rilasciano garanzie pubbliche in favore dei sog- getti finanziatori di Pmi e stanno favorendo la nascita di nuove imprese permettendo loro l’accesso al credito che, in assenza di tali intervento, sarebbe precluso. Credo che l’utilizzo congiunto di tali misure abbia consen- tito a molte imprese, e non solo alla mia, di conseguire un equilibrio finanziario negli anni della recessione. L’ultimo accordo siglato da Abi e da Confindustria “per il credito e la valorizzazione delle nuove figure di garanzia” conferma positivamente, a mio avviso, questa linea d’a- zione e punta veramente a recuperare e mantenere vivo lo sviluppo e la crescita del sistema. L’accordo rappresen- ta una tappa importante nel percorso di modernizzazione delle relazioni tra banche e imprese; esso, in particolare, promuove anche l’utilizzo del cosiddetto Patto Marciano e del pegno mobiliare non possessorio a garanzia di finan- ziamenti bancari, introdotti dal decreto legge del 2016. In IL DIALOGO fra banche e imprese è stato assai diffi- coltoso, fino ad interrompersi in alcuni casi, durante la lun- ga recessione che ha attana- gliato per circa un decennio il nostro Paese. Paradossalmente, proprio nel momento in cui c’era maggio- re bisogno di fiducia da par- te delle banche nei confron- ti delle imprese, gli accordi di Basilea e le direttive della Vigilanza di Francoforte han- no imposto a tutti gli istitu- ti di credito di dotarsi di una maggiore adeguatezza patri- moniale, strettamente corre- lata ai rischi effettivamente assunti, che ovviamente con il perdurare della crisi aumentavano. Di qui la conseguente stretta creditizia sulle imprese, che hanno dovuto aumentare la propria capitalizzazione oppure ricercare canali alternativi di finanziamento. Peraltro l’im- portanza di un’adeguata dotazione patrimoniale da parte delle banche è apparsa assolutamente indispensabile per garantire sostegno al credito in un contesto di recessione. Solo di recente il rapporto tra banche e imprese è tornato ad essere fluido anche per la sollecitazione del legislatore delle autorità regolamentari che da parte delle banche e degli organismi di categoria. Per favorire lo sviluppo della relazione tra banca e impre- sa, già nei primi anni della crisi economico-finanziaria, l’A- bi e le associazioni imprenditoriali hanno dato vita a una serie di iniziative in favore delle imprese. Tali misure ri- guardano, in particolare, la sospensione e l’allungamento ADESSO IL DIALOGO C’È di Antonio Lorusso, Presidente e Amministratore delegato Saicaf Con l’intesa migliorerà l’erogazione del credito

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