Civiltà del Lavoro, n. 2/2018
CIVILTÀ DEL LAVORO II - 2018 18 di garanzia dei diritti rispetto alle prevaricazioni delle lo- giche della globalizzazione, dell’efficienza e del mercato; a quelle dei poteri; a quelle della scienza e della tecni- ca, che ad un tempo fondano e condizionano quei diritti. La terza ragione è di metodo. È l’applicazione della regola fondamentale delle cinque W, che ci è stata insegnata dal giornalismo anglosassone: le cinque domande cui si deve rispondere per conoscere e far conoscere al lettore un fatto, una vicenda, una realtà: Who (chi)?; What (cosa)?; When (quando)?; Where (do- ve)?; Why (perché)? Chi ha scritto la Costituzione italiana: una commissione di professori, di teorici e di tecnici o un’assemblea popo- lare di eletti? Che cosa ha scritto: un saggio scientifico, una bella favo- la, un’utopia o una raccolta concreta di princìpi, valori, in- dicazioni di vita? Quando: in un periodo sereno di pace e di prosperità, o per voltare pagina dopo un ventennio di dittatura, una guerra perduta e una lotta fratricida fra italiani? Dove: in un piccolo paese ordinato e pacifico o in un gran- SONO numerose e importanti le ragioni per riflettere in questi giorni sulla nostra Costituzione. La prima ragio- ne è generale: il 27 dicembre scorso la Costituzione ha compiuto settanta anni e i compleanni importanti si ce- lebrano. Non tanto sventolando bandiere o con belle pa- role retoriche, le quali lasciano il tempo che trovano; ma facendo un bilancio degli anni passati, una previsione di quelli che verranno, degli aspetti positivi e di quelli ne- gativi del festeggiato. La seconda ragione è anch’essa di ordine generale. La Costituzione è un compromesso alto: non – come si di- ce oggi per i compromessi di basso livello – un inciucio. È un patto, tuttora valido, che guarda al futuro facendo tesoro della memoria del passato; un patto di inclusione e di partecipazione, non di esclusione e di appartenenza. È un patto che è espressione della pari dignità sociale, dell’eguaglianza e della diversità, della solidarietà; un patto di democrazia, sottoscritto dai grandi partiti ideo- logici e dai piccoli partiti elitari che avevano partecipato alla Resistenza. È un patto di reciprocità fra i diritti ed i doveri; un patto UN TESTO FATTO PER DURARE Intervento di Giovanni Maria Flick al Collegio Lamaro Pozzani
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