Civiltà del Lavoro, n. 2/2018

DOSSIER CIVILTÀ DEL LAVORO II- 2018 57 superiore a 30 punti percentuali in tutte le altre regioni (Campania, Molise, Puglia, e Sardegna). Confrontando le aziende analizzate con il campione di con- trollo formato da medie imprese settentrionali, si rileva una differente composizione settoriale tra le due macro aree. Le imprese settentrionali, infatti, operano principal- mente nel settore “meccanico” (43% circa), a cui seguo- no i settori “beni per la persona e per la casa” e “chimi- co e farmaceutico” (rispettivamente 21% e 13% circa). Solo quarto il settore alimentare (10% circa) che invece, come detto prima, primeggia nelle regioni meridionali. Le aziende esaminate presentano una distribuzione for- temente asimmetrica “a destra” (positive skewness), con circa il 50% delle osservazioni concentrate entro il limite di 15 milioni di euro di fatturato annuo e più del 70% del- le osservazioni entro i 25 milioni di euro annui. Figura 1 – Trend del fatturato ( € /000) 15,000 17,000 19,000 21,000 23,000 25,000 27,000 29,000 31,000 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Sud Nord Le medie aziende manifatturiere del Meridione, dunque, dovrebbero essere più correttamente classificate come im- prese di “medie-piccole” dimensioni, con fatturato medio (mediano) annuo pari a 22,863 milioni di euro (15,501 milioni di euro). Un’analisi temporale del fatturato medio annuo testimonia, però, una decisa crescita dimensionale nel corso dell’in- tervallo 2007-2016, anche se caratterizzata da una for- te volatilità durante i primi anni del periodo analizzato. Pur in presenza di una generale situazione di crisi finan- ziaria, che si è protratta per diversi anni dopo il 2009, il fatturato delle aziende è aumentato, in media, di circa sei milioni di euro, rispetto ai dati pre-crisi. Un simile an- damento – seppur con un tasso di crescita leggermente inferiore nel corso degli ultimi anni – si rileva anche per le medie imprese manifatturiere settentrionali (Figura 1). Un’osservazione analitica per settori permette, poi, di evidenziare come la crescita di fatturato abbia riguardato principalmente le aziende del settore meccanico (per le quali si rileva una variazione in aumento di circa il 40%), seguite poi dal comparto alimentare e da quello residua- le “altri settori”. Uno sguardo sulle regioni, invece, sottolinea una mag- giore crescita per le aziende siciliane e per quelle ope- ranti in Basilicata (con una variazione, rispettivamente, del 21,7% e del 21,1%), seguite poi da quelle operanti in Abruzzo e Puglia. LA PERFORMANCE ECONOMICA DELLE IMPRESE DEL MEZZOGIORNO La performance economica delle imprese del Mezzogior- no è stata monitorata mediante l’osservazione del trend registrato da tre fondamentali indicatori reddituali: 1. Margine Operativo Lordo (Mol o Ebitda); 2. Reddito Operativo, con la determinazione del relati- vo indice di redditività (Roi); 3. Reddito Netto, accompagnato dal Roe. Il Mol ha subito un leggero calo nel corso dell’esercizio 2009. Tuttavia, al contrario di quanto evidenziato in rela- zione al valore medio dei ricavi di vendita, se si esclude la leggera ripresa nel 2010, il margine in esame non ha mostrato variazioni positive sino al 2012. Solo dal 2013, infatti, si rileva un deciso incremento che, esclusa la pa- rentesi del 2014, continua costante fino al 2016, anno in cui si registrano valori significativamente superiori rispet- to a quelli pre-crisi. Il confronto con il campione di con- trollo settentrionale, mostra – ancora una volta – un Mol per le imprese del Mezzogiorno leggermente superiore rispetto alle aziende del Nord (Figura 2). Figura 2 – Trend Margine Operativo Lordo ( € /000) 1,000 1,500 2,000 2,500 3,000 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Sud Nord Il trend del reddito operativo ripropone l’andamen- to del Mol, subendo un deciso calo a partire dall’eser- cizio 2008, a cui segue una lieve ripresa nel 2010 »

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