Civiltà del Lavoro, n. 2/2018
DOSSIER CIVILTÀ DEL LAVORO II- 2018 58 e un andamento pressoché costante fino al 2012. » Dall’esercizio 2013 il reddito operativo mostra una signi- ficativa variazione in aumento che porta l’indicatore in oggetto ad assumere nel 2016 valori superiori di circa il 60% rispetto a quelli di inizio periodo. Naturalmente, al fine di favorire un corretto confronto nel tempo e nello spazio dei risultati conseguiti, è utile rap- portare il reddito operativo al capitale investito, determi- nando così la redditività conseguita in relazione alle ri- sorse impiegate (indice noto con l’espressione Return on Investment – Roi). L’andamento del Roi rafforza le considerazioni sopra pro- poste, mostrando un calo costante nella redditività ope- rativa (con uno scarto negativo di oltre un punto percen- tuale), tra il 2007 ed il 2012, a cui fa seguito una ripresa che, però, non consente di recuperare e di raggiungere i livelli pre-crisi. Interessanti spunti derivano anche dal confronto con le aziende settentrionali. Difatti, sebbene le aziende del Nord mostrino un anda- mento del reddito operativo pressoché identico a quello rilevato prima descritto per le imprese del Sud, in termi- ni di redditività operativa le imprese settentrionali pre- sentano dei risultati costantemente superiori (Figura 3). Figura 3 – Trend Return on Investment (Roi) 0% 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Sud Nord A livello regionale, l’Abruzzo e la Sicilia mostrano risulta- ti negativi in termini di redditività del capitale investito, con un calo medio del Roi – nel corso le periodo 2007- 2016 – tra lo 0,15% e lo 0,18% circa. Indubbiamente, ta- le risultato è stato principalmente guidato dalla perdita di redditività subita dalle aziende operanti nei comparti “meccanico”, “altri settori” e “metallurgico” i cui modelli di business, come è noto, risultano contraddistinti da una Figura 4 – Trend reddito netto ( € /000) 0% 1% 2% 3% 4% 5% 6% 7% 8% 9% 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013 2014 2015 2016 Sud Nord elevata leva operativa e, dunque, da una forte volatilità del risultato in presenza di modeste variazioni nel fatturato. Le regioni appartenenti al gruppo “altro Sud” (Basilicata, Calabria, Molise, e Sardegna) registrano, invece, una ten- denza inversa rispetto a quella complessiva, con una va- riazione positiva del Roi leggermente superiore allo 0,16% (probabilmente guidata dalla rilevanza del settore alimen- tare); per la Campania e la Puglia si rileva, infine, una va- riazione positiva, ma trascurabile in termini quantitativi. L’analisi della performance delle aziende del Mezzogior- no prosegue, poi, attraverso un esame del reddito netto. Il risultato economico d’esercizio mostra un andamento similare a quello registrato dal reddito operativo e non mostra significative differenze se confrontato con quello conseguito dalle aziende del Nord. Il reddito netto, infatti, presenta una leggera ripresa nel 2010, dopo il calo connesso alla crisi finanziaria del 2009, a cui segue poi una variazione negativa nel 2011, ma – soprattutto – un costante incremento che conduce, nel 2016, ad un valore medio pari al doppio di quello regi- strato nel periodo pre-crisi (Figura 4). Anche in questo caso, però, una migliore valutazione della capacità delle aziende del Mezzogiorno di produrre ricchez- za per i soci si ottiene attraverso la costruzione del rela- tivo indice di redditività (Return on Equity - Roe), misura- to rapportando il risultato di esercizio al patrimonio netto aziendale. In particolare, rispetto al dato pre-crisi, il Roe di fine periodo delle imprese del Sud mostra una variazione nettamente negativa, pari a circa 1,5 punti percentuali. Tuttavia, a differenza di quanto rilevato per la gestione operativa, l’andamento della redditività globale risulta essere migliore per le imprese del Sud rispetto a quel- le settentrionali.
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