Civiltà del Lavoro, n. 3/2018

CIVILTÀ DEL LAVORO III - 2018 25 400 progetti di trasferimento tecnologico. È la formazio- ne il valore aggiunto. Un imprenditore le macchine può comprarle, ma per formare una persona a utilizzarle ser- vono poi degli anni. Trasformazione digitale può significare tante cose. Come fa il titolare di una piccola azienda a sapere di quali strumenti abbia effettivamente bisogno? Quello dell’analisi dei bisogni di innovazione è un aspetto essenziale. Se ho un’azienda che vuole avviare un processo di trasformazione digitale, mi faccio infatti due domande: sono pronto a usare queste tecnologie? In quale processo queste tecnologie mi danno più valore aggiunto? Oggi le imprese sono un po’ tirate dalla giacchetta da fornitori, che possono spingere in direzioni non sempre utili all’a- zienda. Per aiutare gli imprenditori a dare una risposta a queste domande abbiamo avviato già nel 2017 “Dreamy 4.0”, un questionario con 200 domande che raccoglie tut- te le informazioni necessarie per permettere di fare dia- gnosi. Uno screening fatto da un ente certificatore terzo e indipendente è un servizio che aiuta a fare la differenza. Dove si insedierà il Competer Center? In area Bovisa, già caratterizzata dalla presenza della Joint Platform appena inaugurata con la Tsinghua University di Pechino e di PoliHub, il nostro acceleratore che ospi- ta 113 realtà imprenditoriali (idee in accelerazione, star- tup e aziende). Sarà un grande polo industriale non solo per il sistema lombardo, ma per il sistema Italia. • (c.f.) L’esperienza è un patrimonio di valori che difficilmente possono trovare rifugio nei libri. A trasmetterli serve la testimonianza di chi ha saputo incarnarli. Mossi da questa convinzione i Cavalieri del Lavoro del Gruppo Lombardo, presieduti da Luigi Roth, hanno avviato, in collaborazione con il Politecnico e l’Università Cattolica di Milano e l’Università di Pavia, un corso di studi su “Imprenditorialità, industria e sviluppo”. “Gli interlocutori diretti – sottolinea il Cavaliere del Lavoro Umberto Quadrino – sono gli studenti delle discipline economiche e ingegneristiche, ma per trasversalità di temi e approcci i corsi saranno aperti anche a studenti di altre facoltà. La capacità di fare impresa comprende conoscenze, competenze, disposizioni e sensibilità che nel loro insieme richiedono un background culturale ampio, senza steccati tra discipline scientifiche e umanistiche”. Teso a far nascere momenti di confronto tra ricercatori, studenti e imprenditori, il corso alterna momenti di teoria e momenti di testimonianza diretta dei Cavalieri. I primi due corsi pilota partiranno nel 2019, prima al Politecnico di Milano e poi all’Università di Pavia, con due “cicli brevi” di cinque incontri che prevedono l’introduzione del docente sui temi di scenario che fanno da cornice all’intervento dell’imprenditore. Stesso format verrà adottato anche per gli studenti della Cattolica dove, tuttavia, l’intenzione di coinvolgere in modo strutturale gli studenti dei corsi umanistici ha richiesto una leggera rimodulazione del corso in modo da inquadrare meglio classici e capitani d’industria. • (f.b.) Il format pilota dei Cavalieri Lombardi

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