Civiltà del Lavoro, n. 3/2018
L’ ITALIA RISCOPRE IL MARE FOCUS CIVILTÀ DEL LAVORO III- 2018 37 Il sistema portuale italiano a tre anni dal Piano strategico nazionale della portualità e della logistica QUINDICI nodi di una rete logistica che integra ma- re, terra e aria per connettere l’Italia al resto del mondo. Le nuove Autorità di sistema portuale nate dalla cosiddet- ta “Riforma Delrio” sono strumenti di una vocazione che l’Italia sembra aver finalmente ritrovato dopo decenni di ottusa frustrazione. Un paese con quasi 8 mila chilome- tri di coste, posto al centro del Mediterraneo, sulla rotta Asia-Europa e attraversato da ben quattro corridoi euro- pei della Trans European Network-Transport (Ten-T): può un paese del genere concepire i propri scali come delle unità a sé stanti? Può l’Italia continuare a concepire l’eco- nomia del mare in modo disorganico? Evidentemente no. A tre anni dall’approvazione del Piano strategico nazionale della portualità e della logistica (Psnpl), voluto dal mini- stro delle Infrastrutture e dei Trasporti del Governo Renzi Graziano Delrio, il “sistema mare” mostra segnali di rinno- vamento, a cominciare dalla consapevolezza che il mare per l’Italia rappresenta, appunto, un “sistema”. Una realtà su cui ha senso intervenire solo in modo coor- dinato attraverso una policy nazionale, anche a costo di di- spiacere le tante “repubbliche autonome” dei porti, dei por- ticcioli e delle vecchie autorità portuali. In questo quadro »
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