Civiltà del Lavoro, n. 3/2018
FOCUS CIVILTÀ DEL LAVORO III- 2018 46 CONDIVIDERE GLI OBIETTIVI I campanilismi possono dirsi superati? Quando si procede a una nuova organizzazione è norma- le che vi siano delle reciproche diffidenze. Se decidiamo che da Milan e Inter debba nascere una sola squadra di calcio è per farne una più forte. È normale che milanisti e interisti non ne siano inizialmente felici, ma se si con- divide l’obiettivo allora le incomprensioni scemano. La ri- forma ha determinato un cambiamento simile decretan- do il passaggio da 24 a 15 Autorità nazionali. Per tornare alla Campania, si può dire che stiamo facendo sui porti quello che si sta facendo sugli aeroporti. Il mondo globa- le ha bisogno di reti globali. Pochi mesi fa è stato presentato il progetto del nuo- vo Terminal del Molo Beverello. Quali le novità? A che punto è la riqualificazione? Tra analisi costi-benefici, progetto definitivo, progetto ese- cutivo e finanziamento, abbiamo preparato e chiuso in un anno, un solo anno, il progetto di riqualificazione del water-front su Molo Beverello. Ottenuto il finanziamen- to, la legge è stata dichiarata incostituzionale dalla Cor- te perché mancava il passaggio per la Conferenza Stato- Regioni. Per carità, legittimo. Solo che noi non possiamo certo stare ad aspettare e quindi ci siamo messi in moto, finanzieremo il Beverello ugualmente con una riserva di investimenti significativi che comprendono da un lato in- terventi di manutenzione straordinaria, dall'altro la defi- nanziarizzazione di alcune opere non prioritarie. Entro la fine di luglio bandiremo la gara. Un altro intervento su cui ha posto l'attenzione è quel- lo del molo San Vincenzo. Novità? Il Molo San Vincenzo è base della Marina militare, sede del comando logistico. Napoli non vuole, giustamente, perdere il comando militare. Pertanto bisogna prima tro- vare un’adeguata collocazione alla Marina militare e poi potremo intervenire. Ho un’intesa con il sindaco di Napo- li: mi ha promesso che in settembre porrà la questione della nuova sede del comando logistico al Ministero del- la Difesa. Intanto ci siamo portati avanti con investimenti per risistemare la testata del molo e la ripavimentazione. La partita della competitività si gioca anche sulla di- gitalizzazione dei servizi. Sì, ma attenzione alle digitalizzazioni autarchiche. Noi stia- mo lavorando con Assoporti per una digitalizzazione del sistema portuale italiano in modo da avere un Pcs (Port Community Sistem, ndr) con caratteristiche uguali per tutti i porti nazionali. In collaborazione con il Demanio abbia- mo seguito un altro processo di digitalizzazione che oggi ci vede primi nel mondo per velocità delle procedure do- ganali. Dobbiamo fare lo stesso per le procedure portuali e rendere così trasparente la catena del valore. Con il completamento della metropolitana di Piazza Municipio, cosa cambierà per il porto? La metropolitana è un grande investimento della comu- nità. Napoli sarà l’unica città in Europa ad avere un ser- vizio metropolitano che unisce aeroporti e porti. Questo dovrà ridurre il traffico dei camion e delle automobili. Non ci saranno più auto in sosta; già oggi sono molto di- minuite rispetto a qualche anno fa. Nel 2009 erano più di 10mila, oggi sono 7mila. Nei prossimi anni realizzere- mo il parcheggio sotterraneo di calata Piliero. Un altro in- tervento che faremo riguarda lo spostamento del traffico merci nella parte orientale, vicino alle autostrade. Sono tutte azioni interconnesse, perché il porto è l’insieme dei suoi servizi. • (c.f.) A colloquio con Pietro Spirito, presidente Autorità di sistema portuale del Mar Tirreno centrale
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