Civiltà del Lavoro, n. 3/2018
DOSSIER CIVILTÀ DEL LAVORO III • 2018 61 concomitanza con lo sviluppo dei supermercati, coglie la rilevanza del passaggio dalla vendita al dettaglio alla grande distribuzione e chiude i propri punti vendita per orientare la produzione di piatti pronti su scala industriale, segnando così un’ulteriore fase espansiva per la filiera avicola Fileni che nel 1997 porta alla nascita di un nuovo stabilimento di macellazione, trasformazione e spedizione di 36mila metri quadrati. Nel 2008 potenzia la capacità produttiva dell’azienda ri- levando dal Gruppo Arena lo stabilimento di Castelplanio (An), un’operazione che consente inoltre di tutelare 600 posti di lavoro a rischio. Nel 2013 con l’acquisizione del mangimificio Cargill di Jesi entra nel settore della produzione di mangime per allevamenti biologici e avvia l’integrazione verticale della produzione. Oggi il Gruppo, attraverso in- vestimenti nell’automazione e nella sostenibilità ambienta- le, controlla l’intero processo produttivo ed è presente nel- la grande distribuzione e nei canali della ristorazione con quattro linee di prodotto: bio- logica, elaborati crudi, panati e prodotti cotti. L’azienda, con 280 centri di allevamento e una filiera di sei stabilimenti, impiega oltre 1.800 dipendenti di 52 nazionalità diverse. • 1940 – Ancona Industria/Agroalimentare È PRESIDENTE del Gruppo Fileni, da lui fondato alla fine degli anni ‘60 e oggi terzo operatore nazionale nel settore delle carni avicole e primo produttore in Italia di carni bianche da agricoltura biologica. Figlio di mezzadri, inizia il suo percorso lavorativo con l’apertura di un’officina per motociclette. Pochi anni dopo, osservando i fenomeni di spopolamento delle campagne, intuisce le trasformazioni in atto nella società italiana degli anni ‘60 e si dedica all’allevamento e alla rivendita di polli. Un’intuizione che all’inizio degli anni ‘70 lo porta alla realizzazione del primo capannone per l’allevamento di cinquemila polli, all’apertura di un negozio per la vendita diretta e al primo impianto di macellazione. Nell’arco di 14 anni i negozi diventano 48 e i capannoni di allevamento 15, per un to- tale di 21mila metri quadrati. Attraverso il contatto diretto con il consumatore percepisce l’incidenza delle trasformazioni legate all’emancipazione fem- minile sulle esigenze dei con- sumatori e avvia la commer- cializzazione di prodotti pronti. Sono gli anni in cui nasce la cooperativa di trasformazione “Carnj Soc. Coop.”, oggi uno dei principali poli occupazionali delle Marche. Alla fine degli anni ‘80, in GIOVANNI FILENI
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