Civiltà del Lavoro, n. 4-5/2018
CIVILTÀ DEL LAVORO IV • V - 2018 37 INCHIESTA INCHIESTA NON è un caso se nella catena produttiva della Ducati su dieci operai sette sono dei motociclisti. Le macchine sono importanti, l’automazione essenziale, ma senza la passio- ne per quel che si fa è difficile riuscire a fare la differenza. E in un mercato di dimensioni planetarie riuscire a fare la differenza è il discrimine tra benessere e declino. La pas- sione da sola non basta, ovvio, è un enzima che sintetizza valore aggiunto solo a condizione di poter interagire con un network formato da innovazione, ricerca, internaziona- lizzazione, digitalizzazione e formazione. Meglio ancora se in un territorio circoscritto. Patrizio Bianchi, economista par excellence dei sistemi in- dustriali, già rettore dell’Università di Ferrara e ora asses- sore regionale dell’Emilia Romagna al coordinamento delle politiche europee allo sviluppo, scuola, formazione profes- sionale, università, ricerca e lavoro, ama raccontare una piccola storia che aiuta a rendere l’idea. Gli dicono che una società francese intende aprire una fabbrica di scarpe nel ferrarese. “Vengo a sapere che si tratta della Louis Vuitton. So che alcuni anni prima hanno rilevato un marchio storico del lusso calzaturiero, Manifattura Berluti, e quando incon- tro il responsabile faccio alcune domande”. “Perché volete aprire una fabbrica qui?”, chiede, e lui spiega che è per la reputazione, che se si intende mantenerla serve realizzare » MODELLO CHE ATTRAE L' IMPRESA Viaggio nella Valley emiliana tra meccatronica, nuova formazione e Big Data
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