Civiltà del Lavoro, n. 6/2018

111 CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2018 INTERVISTE tomation e oggi sosteniamo la moderna filosofia dell’IoT, l’Internet of Things. Abbiamo sviluppato applicazioni che ci hanno permesso di realizzare borse e valigie “intelli- genti” connesse allo smart phone. Basti pensare alle più recenti implementazioni del- la nostra linea di trolley e zaini Bagmotic: una serie di funzionalità quali l’air pollution detector (un dispositi- vo incorporato nello zaino che rileva i valori dei princi- pali indicatori della qualità dell’aria), l’inventory system (che permette di controllare rapidamente il contenu- to della borsa direttamente sullo smartphone), il pul- sante SOS (che permette di inviare un sms con la posi- zione ad un numero in caso di necessità), una batteria integrata che ricarica lo smartphone per contatto, un geo- localizzatore e una maniglia che pesa il trolley e infine uno spazio in cloud per il controllo e l’archiviazione delle informazioni di tutti i device collegati all’app “Connequ”, perno della Piquadro Bagmotic ideata da Piquadro e di- sponibile su AppStore e Google Play. Tramite questa app è possibile l’utilizzo di tutte le funzio- ni dei prodotti Bagmotic di Piquadro e permetterà sem- pre nuove possibilità di interazione con valigie e borse per rendere ancora più stress-free i viaggi di chi si sposta per lavoro e, perché no, anche quelli di chi lo fa per piacere. Piquadro ha uno stabilimento anche in Cina. Quali le particolarità del mercato del Far East? Così come negli ultimi 20 anni, il Far Est continua a es- sere strategico per i brand Premium. I consumatori sono attenti ed esigenti in termini di qualità e servizi erogati. Anche in quei mercati il concetto di Made in Italy è forte e appealing. In Italia ci sono eccellenze uniche, un patri- monio che va tutelato. I valori di qualità, cultura e crea- tività sono dei driver potenti per dialogare in modo di- verso e alternativo con il consumatore. La competenza, la profondità e il radicamento culturale di artigiani, desi- gner e stilisti non possono essere improvvisati. E questo è ciò che distingue la produzione italiana da quella este- ra. Gli italiani traducono gli impulsi, le contaminazioni che derivano dal territorio in prodotti di altissimo livello quali- tativo e contribuiscono a creare quel valore aggiunto del “Made In Italy”. Moda, design, arte e cibo sono italianità, un fenomeno unico. Anche per questo, pur riconoscendo al nostro stabilimento una eccellenza qualitativa e orga- nizzativa, stiamo ormai da qualche anno, rilocalizzando in Italia parte delle nostre produzioni. • ottima qualità a rivoluzionari materiali high-tech. Piqua- dro ha rivoluzionato, infatti, radicalmente il settore delle cartelle da lavoro con prodotti innovativi, pensati per uo- mini d’affari o professionisti giovani e dinamici contribuen- do alla creazione di un vero e proprio nuovo segmento di mercato, il business travel. Allora l’azienda era destrutturata e con pochi addetti. Oggi lo spirito imprenditoriale, l’entusiasmo e la curiosità sono rimasti immutati ma la struttura è cambiata così come lo sono i modelli organizzativi, i processi e il work flow che hanno reso l’azienda una realtà internazionale. Lusso e tecnologia, grande tradizione artigianale e design: binomi che oggi appaiono naturali anche gra- zie alle sue intuizioni. Cosa le fece scattare la molla e puntare tutto su questo filone? Il mio primo lavoro è stato nel campo dell’Informatica. Quando ero ancora studente d’Ingegneria ho creato una piccola società che faceva software e sono passato al mon- do della pelletteria solo più tardi, per caso, perché a un certo punto mi è stata fatta un’offerta per la vendita del- la mia piccola azienda. Inoltre avevo un amico pellettie- re a Firenze ed ero affascinato dal suo laboratorio, dalle cose che creava con le mani lavorando quello straordina- rio e vivo materiale che è la pelle. Abituato all’immate- rialità dell’informatica mi affascinava il lavoro artigianale, l’abilità del singolo artigiano, l’irripetibilità di certi movi- menti e certe sensibilità, l’odore della pelle. Allo stesso tempo il mondo della tecnologia e del design mi hanno sempre affascinato in quanto design significa progetto. È un anello di congiunzione tra ingegneria, arte, invenzio- ne, stile, produzione, mercato. Ha processi e regole, tec- niche e teorie. Il design prova a “risolvere” un problema negli ambiti in cui è applicato. Per fare ciò significa ave- re uno sguardo attento a tutto il mondo che ruota attor- no all’idea: dal progetto all’evoluzione, dalla produzione alla distribuzione. Lei è un appassionato di informatica, se e quanto questa passione ha avuto e ha a che fare con lo sti- le Piquadro? Assolutamente si. Informatica e matematica sono la mia passione. I numeri sono rigorosi, essenziali, strutturano il pensiero. Il design degli accessori Piquadro è pulito, fun- zionale, tecnologico, e oggi la tecnologia pervade qualsiasi oggetto. Siamo stati pionieri nello sviluppo della bag au-

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