Civiltà del Lavoro, n. 6/2018

124 CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2018 INTERVISTE È presidente di Ima, azienda di famiglia leader nella progettazione e produzione di macchine per il confezionamento di prodotti farmaceutici, cosmetici, alimentari. Con l’acquisizione di 5 società tedesche del packaging alimentare ha reso l’azienda secondo player mondiale del settore. 1.700 i brevetti, 88% l’export, 41 gli stabilimenti nel mondo. 5.700 i dipendenti. NUOVE SFIDE OLTRE IL POLO DELLE MACCHINE PER IL PACKAGING Sviluppo esponenziale del fatturato e “shopping” di quote considerevoli di competitor europei hanno con- sentito a Ima di consolidare la propria posizione nel top mondiale del settore della produzione di macchi- ne per il packaging alimentare e prodotti farmaceu- tici. Eppure continua a puntare l’asticella più in alto: qual è il suo prossimo obiettivo? Se crescere in passato era una scelta motivata da mol- teplici fattori interni ed esterni ad una impresa, oggi o si cresce o si passa il testimone. Questa logica è ancor più stringente per chi è quotato in borsa. Nella competizione globale non ci sono rendite di posizione che consentono di restare “tranquilli” a godere la propria leadership. L’in- novazione e la domanda si spingono a vicenda, ed il tutto nella società dell’informazione corre veloce, con compe- titor, penso al grande continente asiatico, e naturalmente agli USA ed alla Germania, che non danno tregua. Il mio prossimo obiettivo, sempre frutto di un lavoro di squadra, è quello di crescere, di fare grandi alleanze, an- che cedendo e condividendo sovranità, per affrontare i mercati con innovazioni significative che richiedono in- vestimenti e masse critiche di cervelli e capitali ingenti. Ha di recente candidato Bologna a capitale italiana dei Big data, lanciando il “Big Data Technopole”. A cosa pensa? Conosco il nostro territorio e Bologna in particolare, vi so- no nato come cittadino e come imprenditore. A Bologna ho avuto l’onore di essere presidente degli industriali, oggi fusi con Modena e Ferrara. Nel Gruppo quotato che guido, abbiamo avviato un impegnativo progetto che si chiama Ima Digital, la nostra via al 4.0. Abbiamo preso coscienza di come l’innovazione concreta dipende dalla disponibilità e dalla qualità del trattamen- to dei dati di cui disponiamo. Dei linguaggi che condivi- diamo al nostro interno e nel Mondo che ci circonda per Alberto Vacchi Industria/Macchine automatiche - Bologna

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=