Civiltà del Lavoro, n. 6/2018

CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2018 15 nuove imprese nei prossimi anni: l’intelligenza artificiale; la tecnologia della Blockchain; il venture capitalism. Queste misure saranno la base di quello che abbiamo chia- mato Innovation Act. Contemporaneamente abbiamo dato il via a una nuova for- ma di protezione sociale per i cittadini, il Reddito di cittadi- nanza. Voglio ribadirlo anche qui. Il Reddito di Cittadinanza è finalizzato al lavoro, ma se per alcuni è una gioia, come ricordava Olivetti per altri è un tormento. Un tormento non averlo, un tormento cercarlo, un tormento farne uno per- cepito come inutile o peggio ancora, aggiungo io, sottopa- gato, non tutelato, senza dignità. Il Reddito di Cittadinanza serve non per sostituirsi al lavoro, ma per lenire questo tormento. Ti aiuta quando non ce l’hai con un sostegno economico per continuare a poter man- tenere te stesso e la tua famiglia. Ti aiuta a cercarlo con la rivoluzione dei centri per l’impiego per la quale è stato stanziato un miliardo di euro. Ti aiuta a farne uno utile che ti soddisfi, intervenendo nel percorso della formazione. Il Reddito di Cittadinanza è il lavoro senza tormento, senza l’ansia, senza il ricatto. È il lavoro con la dignità. La seconda frase è del Cavaliere del Lavoro Enzo Ferrari, che ho sempre ammirato fin da quando da piccolo ho inizia- to ad appassionarmi dell’automobilismo e delle macchine da corsa. Ferrari disse a proposito dell’Italia: “Non abbiamo petrolio e miniere, ma possiamo primeggiare nel mondo con la fantasia”. Parole che dovrebbero essere scolpite sul- la pietra per quanto sono vere, attuali e potenti. Ci parlano della storia che fu, ma ci dicono anche qual è la direzione da seguire per superare questo mare in tempesta. Le rivoluzioni del digitale cui accennavo prima hanno avu- to come conseguenza quella che viene definita “smateria- lizzazione” dell’economia. E quale terreno più fertile pos- siamo immaginare per chi, non avendo petrolio e miniere, ha sempre primeggiato e può primeggiare nel mondo pro- prio grazie alla fantasia, alla creatività, all’inventiva! Que- ste nostre peculiarità, in un mondo in cui il nuovo petrolio è rappresentato dai Big Data, possono essere la chiave per vincere tutte queste sfide. Ci sono sicuramente alcune cose su cui lo Stato deve in- tervenire. Ad esempio per sfruttare al massimo la poten- zialità dei Big Data è necessario superare il digital divide e infatti come governo abbiamo deciso per prima cosa di affrontarne la componente infrastrutturale. Dobbiamo rea- lizzare le infrastrutture digitali, le autostrade del futuro su cui circolerà il bene più importante oggi a disposizione: l’in- formazione. Abbiamo iniziato liberando le frequenze per il 5G, ma c’è ancora tanto da fare. La banda larga deve rag- giungere ogni cittadino italiano. Così come per il miracolo economico degli anni ’60 furono fondamentali autostrade, porti e aeroporti, oggi per il nuovo miracolo saranno ne- cessarie le nuove infrastrutture digitali. E anche questa volta lo Stato farà la sua parte nel costruire un nuovo patrimonio pubblico a disposizione dei cittadini. Big Data, intelligenza artificiale, internet of things. Questo è il terreno in cui la nostra fantasia si può sbizzar- rire. Da qui possono nascere nuove imprese, nuovi posti di lavoro, nuovi servizi di successo. Parlo di servizi e non di prodotti perché la tendenza generale e quella che pre- varrà nei prossimi è quella delle aziende che non si limita- no a fornire un prodotto ma un servizio tagliato su misura del consumatore. Il consumatore del futuro piuttosto che desiderare un’auto, preferirà un servizio garantito, pagato con abbonamento, che gli assicura di potersi spostare con semplicità dal punto a al punto b. E magari questo avverrà con una macchina com- pletamente elettrica e a guida completamente autonoma. Nel Paese della Ferrari e delle Olivetti abbiamo tutte le car- te in regola per realizzare nuove invenzioni di questo tipo. Anche la dimensione delle nuove aziende del digitale ben si presta alle dimensioni dell’impresa italiana. Non servo- no dimensioni mastodontiche, ma piccole imprese unite da un forte spirito di squadra e da intenti e valori comuni. Instagram, il popolare servizio di condivisione delle foto, al momento dell’acquisizione da parte di Facebook dava lavo- ro a 15 dipendenti, aveva 30 milioni di utenti ed era stata valutata un miliardo di dollari. La differenza col sistema americano è il sistema di ventu- re capital, quindi la possibilità di reperire gli investimen- ti iniziali per costruire un’impresa attorno a un’idea, e il fi- nanziamento della ricerca da parte dello Stato. Lacune che vogliamo colmare tramite l’azione di governo. La fantasia, come diceva Ferrari, di certo infatti non ci manca. Le aziende hanno tanti bisogni. Bisogna deburocratizzare, bisogna abbassare il costo del lavoro, bisogna formare nuo- vi lavoratori. Ma è prioritario andare avanti insieme in una direzione che sia chiara e in un progetto che sia di ampio respiro. Puntiamo sull’innovazione, puntiamo sulla dignità del lavoro, puntiamo sulla fantasia italiana! Voi avete già realizzato tanto e potete dare una grossa mano a far con- tinuare a sviluppare questo Paese. Il mio auspicio è che i 25 alfieri del lavoro possano crescere, formarsi e realizzarsi in Italia. E che tra di loro, magari, sia presente il prossimo Ferrari e il prossimo Olivetti. Grazie". •

RkJQdWJsaXNoZXIy NDY5NjA=