Civiltà del Lavoro, n. 6/2018

CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2018 16 sua immagine nel mondo, alla coesione interna, alla sua capacità di competere, e quindi alle prospettive del futuro. Per questo il riconoscimento che vi è stato attribuito com- porta anche un’accresciuta responsabilità. In un tempo in cui i cambiamenti sono veloci come non mai, e le trasforma- zioni profonde in ogni campo dell’agire umano, dalla produ- zione alla comunicazione, non è venuto meno – e anzi può dirsi persino accresciuto – il valore sociale dell’impresa. Questo senso di comunità, di unità dei destini, non de- ve affievolirsi di fronte alle difficoltà e ai problemi che affrontiamo. Desidero sot- tolinearlo davanti a giovani che hanno conquistato otti- mi risultati scolastici e che ora iniziano il cammino ul- teriore con grandi speranze e ambizioni. Il successo non è mai pieno se è soltanto per se stessi. Vi è, di gran lunga, maggior soddisfazione quan- do le nostre potenzialità so- no d’aiuto a una crescita più larga. Lo sviluppo sostenibi- le del Paese è strettamente connesso alla sua unità. L’Ita- lia diverrà più forte se riusci- rà a ridurre i divari esistenti tra Nord e Sud, tra città e aree interne, tra territori dotati di infrastrutture moderne ed efficienti e zone strutturalmen- te più svantaggiate. Sarà più competitiva, l’Italia, se tante imprese, che hanno potenzialità, riusciranno a compiere un salto in avanti in termini di dimensioni, di capacità ma- nageriali, di sinergie, di progettazione per affrontare an- che i mercati esterni. Sarà più solida e fiduciosa se riuscirà a colmare il divario tra occupazione maschile e femmini- SALUTO i presidenti del Senato, della Camera. Saluto e ringrazio per i loro interventi il ministro dello Sviluppo eco- nomico e del Lavoro e il presidente della Federazione Ca- valieri del Lavoro. Rivolgo il più cordiale benvenuto a tutti i presenti, in parti- colare ai nuovi Cavalieri del Lavoro e ai giovani Alfieri, tra i quali la differenza è di pochi decimali di punteggio. Com- plimenti ragazzi! Entram- bi premiati – Cavalieri del Lavoro e giovani studenti – come espressione del ta- lento italiano. L’affinamento delle qualità e i traguardi d’eccellenza so- no sempre il risultato di un impegno costante e di una grande passione. Il merito va riconosciuto perché pre- suppone fatica personale, sacrificio, e ancor più per- ché il valore prodotto diffon- de i benefici in ambiti più vasti, spinge a un migliora- mento generale, riverbera il vantaggio su altri attori e sul tenore della vita sociale. Peraltro, il merito è anche il portato dal contesto che lo esprime. I buoni risultati, gli avanzamenti negli studi e nella ricerca, i successi sul mercato, le espressioni più si- gnificative della creatività, della professionalità, dell’organiz- zazione aziendale raggiungono livelli più elevati proprio do- ve più robusti sono il tessuto della comunità, la sua cultura, le reti delle conoscenze, la predisposizione all’innovazione. Lo sapete bene, i Cavalieri del Lavoro, che insieme a tanti altri imprenditori, siete traino della nostra economia e con- correte, in posizione di rilievo, al benessere del Paese, alla CAVALIERI SIETE IL TRAINO DELL ' ECONOMIA Sergio Mattarella, Presidente della Repubblica

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