Civiltà del Lavoro, n. 6/2018
CIVILTÀ DEL LAVORO VI - 2018 22 Maria Cristina Fiore LA FISICA PER CAPIRE LA REALTA’ Cosa prova ad essere Alfie- re del Lavoro? Non considero questa onori- ficenza un traguardo piutto- sto un punto di partenza. Un invito ad investire sulle mie passioni e allo stesso tempo un sostegno utile nel riuscire a non demordere quando in- contrerò le inevitabili avversità. La carica di Alfiere del La- voro è un’importante manifestazione di fiducia che il no- stro Paese, l'Italia, esprime nei confronti dei suoi giovani, verso i loro interessi e le loro ambizioni, ma non credo che questo riconoscimento mi renda speciale, credo di esse- re semplicemente una tra i tanti giovani italiani che si ac- cinge a vivere il proprio futuro con ottimismo, positività e determinazione, con la speranza di poter contribuire nella crescita del proprio Paese e in egual modo riuscire a pre- servarlo per le generazioni successive. Una media scolastica del quadriennio pari a dieci. Quali sacrifici, se vi sono stati, e quale la disciplina preferita? Sin da bambina mi sono distinta per dedizione e determi- nazione e le mie passioni sono sempre state il motore del mio agire, nella vita come nello studio. La scuola la con- sidero una sorta di "vocazione" perché è proprio grazie a questa che ho compreso quanto sia importante per me co- noscere e scoprire come funziona il mondo che mi circon- da ed è per lo stesso motivo che non riesco a riconoscere in questo il peso del sacrificio ma solo un importante im- pegno che nonostante tutto non ha previsto grandi rinun- ce. Il forte desiderio di scoprire è stata una personale ga- ranzia di ricchezza e se ho speso molto del mio tempo sui libri, questi tanto mi hanno restituito. Io mi sono sempre considerata una normalissima adole- scente, non ho mai sottratto nulla alla mia vita e ne sono la prova i numerosi amici e le altre mie molteplici passioni come la musica, lo sport, i viaggi anche questi vissuti sem- pre con grande curiosità. Non ho mai concentrato le mie attenzioni sul semplice obiettivo da raggiungere ed il mio amore per lo studio ha sempre viaggiato sui binari del de- siderio e mai su quelli del dovere o della costrizione. Negli anni ho imparato a sfruttare ogni occasione come motivo di crescita e apprendimento ed è questo che mi ha spinto a sviluppare i più disparati interessi. Proprio per questo non posso dire di avere una disciplina preferita ma solo innume- revoli passioni come quella per letteratura italiana e stra- niera, l’amore per la filosofia, per la matematica, per l'arte e ovviamente per la fisica che sicuramente ha rivestito un ruolo particolare nella mia vita e sulla quale oggi è ricadu- ta la mia scelta universitaria. Del resto sono fermamente convinta che ci sia una forte correlazione tra i vari campi di studio anche tra quelli che sembrano apparentemente distanti. Tutto ciò che contribuisce ad una crescita intellet- tuale e personale, merita di essere studiato e approfondi- to perché solo una preparazione a tutto tondo può portare ad una personale affermazione. Ha superato l’ammissione in tre collegi inglesi e il test per Fisica all’Università di Padova, dove si è iscritta. Perché questa scelta? Ho scelto di rimanere in Italia perché credo nelle opportu- nità che il nostro Paese riesce ad offrire. Il metodo di stu- dio e di insegnamento italiano sono tra i migliori al mondo e sono tanti gli studenti brillanti con i quali potersi confron- tare e grazie ai quali poter apprendere continuamente cose nuove. Non posso però negare che il mio progetto forma- tivo prevede il trasferimento all'estero, non voglio preclu- dermi l’opportunità di nuove esperienze e la possibilità di ampliare il mio bagaglio culturale. Tuttavia il mio legame con l'Italia è indissolubile e sarebbe meraviglioso poter rea- lizzare il mio sogno di fare ricerca all’ interno del panora- ma scientifico italiano. L’idea di quello che sarà il mio futuro non mi spaventa e se, per un motivo qualsiasi, mi capiterà di dover stravolge- re i miei piani e i miei progetti sono convinta che anche in questo – non augurabile caso – a prevalere sarà sempre la mia curiosità e che le difficoltà non potranno mai spegne- re le mie passioni. In merito alla scelta di Padova ha prevalso l'ottima fama le- gata a questa realtà universitaria. Sono convinta, anche in base alla mia passata esperienza liceale, che un ambien- te stimolante sia una sorta di garanzia per un buon risul- tato. Non nascondo che, nonostante la scelta, allontanarsi da casa ed essere costretta ad affrontare numerose difficol- tà totalmente da sola, mi spaventa, però penso che faccia tutto parte del gioco e sarà anche questo inevitabilmente un motivo di crescita. Dove nasce il suo interesse per la fisica? Una delle frasi più belle di Virgilio cita “Si può essere stan- chi di tutto, ma non di capire” ed Albert Einstein era certa- mente d’accordo con lui quando diceva "Lo scopo di ogni attività dell'intelletto è ridurre il mistero a qualcosa di com-
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